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Le scuole libanesi e i rifugiati siriani

2.3 Istruzione

2.3.2 Le scuole libanesi e i rifugiati siriani

In seguito alla crisi siriana e al conseguente afflusso di rifugiati, il sistema scolastico libanese si è trovato di fronte a un crescente numero di bambini in età scolare, rivelando strutture impreparate e risorse insufficienti. Secondo il Ministero dell’Istruzione libanese, in particolare, il sistema scolastico pubblico è caratterizzato da una bassa qualificazione degli insegnanti e del personale amministrativo così come dall’uso di strumenti didattici obsoleti.78 Questa situazione

è peggiorata in seguito al sovraffollamento delle classi causato dall’arrivo dei rifugiati siriani, soprattutto nelle comunità ospitanti nel Nord Libano e nella Beqa’.79

I rifugiati siriani tendono a iscrivere i propri figli nelle scuole pubbliche, che dividono gli insegnamenti nel regolare turno mattutino, destinato ai libanesi, e in quello pomeridiano, isti- tuito per i non-libanesi. Tuttavia, nonostante gli sforzi del MEHE per migliorare la qualità dell’insegnamento e l’istituzione di un secondo turno in 238 scuole,80 molti genitori continuano

a prediligere le scuole private, che offrono programmi speciali e di aiuto ai rifugiati siriani. Si tratta più che altro di scuole affiliate a gruppi religiosi, spesso sunniti, che accettano un numero ridotto di studenti siriani e di solito in classi separate.

Il primo turno e il conseguente impatto sociale

Sebbene il primo turno sia destinato agli studenti libanesi, alcuni siriani hanno accesso alle lezioni mattutine: si tratta per lo più di siriani che hanno parenti libanesi o che vivono in Libano da lungo tempo.

77ELIZABETH BUCKNER e DOMINIQUE SPENCER. More coordination between international donors, the

public sector, and civil society actors could fill gaps in education for Syrian refugees in Lebanon. Educating Syrian

Refugees in Lebanon. Carnegie Endowment for International Peace. 4 Mag. 2016. url:http://carnegieendowm ent.org/sada/63513(consultato il 10 lug. 2016)

Nel settembre del 2016 il progetto RACE è stato sostituito dal RACE 2, che mantiene l’obiettivo di promuovere l’accesso all’istruzione, implementare la qualità dell’insegnamento e trovare risposte adeguate per far fronte alla crisi siriana.

World Bank. Lebanon: Economic and Social Impact Assessment of the Syrian Conflict. Report n. 81098-LB. Set. 2013. url: http : / / documents . worldbank . org / curated / en / 925271468089385165 / pdf / 810980LB0box 379831B00P14754500PUBLIC0.pdf(consultato il 25 lug. 2016)

78ABLA e AL-MASRI, Better together: The impact of the schooling system of Lebanese and Syrian displaced

pupils on social stability (op. cit.)

79MASRI e SROUR, Assessment of the impact of Syrian refugees in Lebanon and their employment profile (op.

cit.)

80I dati si riferiscono all’anno scolastico 2015-2016. Fonte: HRW. Liban: 250 000 enfants syriens non scolarisés.

19 Lug. 2016. url: https://www.hrw.org/fr/news/2016/07/19/liban- 250- 000- enfants- syriens- non- scolarises(consultato il 23 gen. 2017)

Secondo uno studio dell’organizzazione International Alert, gli studenti libanesi nelle classi miste della mattina hanno una migliore percezione dei rifugiati siriani e questo aspetto migliora nel tempo.81Dal canto loro, sia ad Akkar che a Burj Hammoud, gli studenti siriani hanno ripor-

tato impressioni molto positive sui libanesi. Gli studenti siriani a Burj Hammoud, in particolare, hanno notato che alcuni libanesi hanno difeso i siriani dalle ingiustizie, sebbene altri continuino a comportarsi con ostilità e atteggiamenti discriminatori nei loro confronti.82 Secondo lo stesso studio, gli insegnanti hanno confermato che le relazioni tra i due gruppi di studenti sono mi- gliorate e migliorano nel tempo: gli studenti litigano meno e giocano di più insieme nel tempo libero.

Rispetto ai libanesi, gli studenti siriani nel turno mattutino sembrano aver raggiunto mag- giori risultati accademici e i loro genitori si sono dimostrati spesso interessati al loro andamento scolastico, guadagnandosi il rispetto degli insegnanti.83I genitori dei ragazzi libanesi, non aven- do invece occasione di intrattenere relazioni profonde con la comunità siriana, continuano ad avere percezioni negative sui rifugiati. Ad Akkar, in particolare, dichiarano di essersi dimostrati molto ospitali all’inizio della crisi, ma che ora si trovano a dover competere con i rifugiati per il lavoro e trovano ingiusto che i bambini siriani ricevano gratuitamente il materiale di cancelleria e i libri scolastici.84

Il secondo turno e il conseguente impatto sociale

Il secondo turno si svolge nel pomeriggio ed è riservato agli studenti non-libanesi quando il primo turno raggiunge la soglia massima degli iscritti. Nell’anno scolastico 2016-2017, 330 scuole pubbliche hanno istituito un secondo turno pomeridiano per i rifugiati siriani.85 Il turno pomeridiano inizia più tardi nel corso dell’anno accademico e ha un programma più condensato, senza alcun momento ricreativo. Poiché gli insegnanti, spesso, sono gli stessi del turno mattutino, nel pomeriggio sono più stanchi e meno produttivi.86 Inoltre, gli studenti del pomeriggio spesso

81ABLA e AL-MASRI, Better together: The impact of the schooling system of Lebanese and Syrian displaced

pupils on social stability (op. cit.)

82Ibidem 83Ibidem 84Ibidem

85UNHCR. Vulnerability Assessment of Syrian Refugees. Back to School Dashboard - 2016. Intern-Agency

Coordination Lebanon, 2016-9. url: https : / / data . unhcr . org / syrianrefugees / download . php ? id = 12256

(consultato il 15 giu. 2016).

86ABLA e AL-MASRI, Better together: The impact of the schooling system of Lebanese and Syrian displaced

provengono dalle famiglie più povere e sono meno disciplinati.87

La percezione che gli studenti siriani del turno pomeridiano hanno dei Libanesi è spesso negativa: riportano infatti di aver ricevuto insulti da parte loro e i legami tra i due gruppi sono pressoché inesistenti. Allo stesso modo, gli studenti libanesi che non hanno contatti con i siriani hanno una percezione negativa di questi ultimi, descrivendoli come criminali e ladri. I siriani vengono anche ritenuti “sporchi” e causa del degrado delle zone in cui vivono.88

I palestinesi provenienti dalla Siria, invece, frequentano unicamente le scuole gestite dal- l’UNRWA,89 che, nel 2014 hanno fornito istruzione a più di 7.400 bambini.90 Anche in questo caso, per motivi di sovraffollamento e per le difficoltà di adattamento dei nuovi arrivati a un pro- gramma differente e in lingua straniera (l’UNRWA segue i programmi scolastici e i libri di testo libanesi), sono stati istituiti dei secondi turni per l’insegnamento. Quando il secondo turno rag- giunge la capacità massima, i nuovi iscritti sono spostati al turno della mattina. Diversamente dalle scuole pubbliche libanesi, l’UNRWA sostiene tutte le spese, incluso il trasporto.91