2. Sposarsi
2.3 Le seconde nozze
Nonostante un costante aumento nel corso degli anni, le seconde nozze in Italia rappresentano ancora una quota limitata del totale dei matrimoni (circa il 5 per cento nel 1998 per quanto riguarda le seconde nozze contratte da uomini) (Tavola 2.4). La struttura dei secondi matrimoni è cambiata rapidamente a partire dagli anni Settanta, con l’introduzione del divorzio in Italia: a partire dal quel momento infatti le seconde nozze sono passate dall’essere unioni prevalentemente di vedove e vedovi (in particolare al Sud) a unioni prevalentemente di divorziati e divorziate (soprattutto nel Nord).
0 5 10 15 20
Scuola, università Luogo di vacanza Discoteca, locale notturno Vicinato Festa di paese, ballo di piazza Festa tra amici Casa di amici/parenti Lavoro Organizzazione religiosa Per strada Mezzo di trasporto Altro luogo pubblico Altro Percentuale 1961-1970 1971-1980 1981-1990 1991-1998
Tavola 2.4 - Matrimoni per regione di residenza e stato civile dello sposo Anni 1969, 1979 e 1998 (per 100 sposi della stessa regione)
Fonte: Istat, Matrimoni celebrati negli anni 1969, 1979, 1998.
Complessivamente, nel 1998 si osserva che le seconde nozze sono più frequentemente costituite da unioni di nubili e divorziati (37,9 per cento), seguiti in seconda battuta dalla tipologia di celibi e divorziate (26,8 per cento). Da studi condotti in altri paesi emerge che proprio nell’ambito di questo tipo di unioni si fa più marcato il vantaggio maschile sul mercato matrimoniale (Bozon 1990). Infatti, successivamente allo scioglimento della prima unione, gli uomini hanno una probabilità di contrarre nuove nozze molto superiore rispetto a quella delle donne, soprattutto quando queste ultime hanno dei figli. Nel 1998 risulta che tra le persone con esperienza di divorzio alle spalle, il 49,1 per cento degli uomini ha contratto anche le seconde nozze, contro il 39,5 per cento delle donne (Tavola 2.5). Le condizioni del mercato matrimoniale più favorevoli agli uomini, permettono di contrarre nuove nozze in misura maggiore al Sud e nelle Isole rispetto al resto del Paese. Nel Mezzogiorno infatti, a causa di una più elevata migratorietà maschile, il nubilato femminile rappresenta un ampio bacino di disponibilità per le seconde nozze degli uomini.
RIPARTIZIONI
GEOGRAFICHE Celibe Vedovo Divorziato Totale
Nord 98,1 1,9 0,0 100,0 Centro 97,8 2,2 0,0 100,0 Mezzogiorno 96,9 3,1 0,0 100,0 Italia 97,6 2,4 0,0 100,0 Nord 96,1 1,9 2,0 100,0 Centro 96,3 1,8 1,9 100,0 Mezzogiorno 96,4 2,3 1,3 100,0 Italia 96,2 2,0 1,7 100,0 Nord 92,8 1,1 6,2 100,0 Centro 93,0 1,2 5,8 100,0 Mezzogiorno 96,0 1,3 2,7 100,0 Italia 94,1 1,2 4,7 100,0 1969 1979 1998
Tavola 2.5 - Uomini e donne al secondo matrimonio, per ripartizione geografica – Anno 1998 (per 100 persone dello stesso sesso e
con esperienza di divorzio)
In seconda unione (a)
In seconda unione con figli (b)
Ricostituite coniugate RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE Uomini Donne Uomini Donne Età media
di lei Età media di lui
Media della differenza d'età Nord 41,3 35,7 33,3 9,8 50,1 55,2 5,1 Centro 51,6 49,0 56,4 28,1 49,8 56,1 6,3 Mezzogiorno 68,3 42,4 63,6 10,0 52,1 58,0 5,9 Italia 49,1 39,5 44,4 13,6 56,2 50,7 5,5
Fonte: Istat, Indagine Multiscopo sulle famiglie “Famiglia, soggetti sociali e condizione dell’infanzia” (1998) (a) per 100 persone divorziate
(b) per 100 persone divorziate che hanno figli da una precedente unione
Inoltre, poiché gli uomini alle seconde nozze accedono molto spesso a donne senza una precedente storia matrimoniale e senza figli, lo scarto d’età con la nuova compagna diventa molto accentuato (5,5 anni in media). Ne risulta che il mercato matrimoniale delle seconde unioni è nettamente vantaggioso per gli uomini.
Infatti, quando un uomo si risposa a seguito di un divorzio, la nuova compagna sarà mediamente piuttosto giovane se nubile (27,6 anni nel 1969, 37,7 nel 1979 e 34,2 nel 1998), mentre l’età media della sposa cresce nel caso sia anche lei in seconde nozze: le divorziate hanno in media un po’ più di 40 anni nel 1979 e 1998, mentre le vedove passano da 69 anni in media nel 1969 a 51,8 anni nel 1979 e 46,2 anni nel 1998. (Tavola 2.6). Di conseguenza lo scarto d’età alle seconde nozze di un uomo divorziato con la propria partner risente anche della precedente esperienza di lei: esso risulterà più accentuato nel caso di spose nubili (soprattutto nel Sud e nelle Isole) e più contenuto se anche la sposa è in seconde nozze a seguito di divorzio o vedovanza. Dal punto di vista territoriale, nel Mezzogiorno l’età media delle nubili che vanno in spose a dei divorziati è variata molto nel periodo preso in esame. Sono più giovani rispetto alla media nazionale di oltre 5 anni nel 1969, ma già dal 1979 l’età media delle nubili si riallinea sui valori medi dell’Italia. Infatti, con il passare degli anni, la differenza nell’età media in cui donne divorziate o nubili sposano uomini in seconde nozze si attenua un po’ per effetto di un aumento dell’età media delle nubili al Mezzogiorno (da 23,3 anni nel 1969 a 34,3 anni nel 1998), e si uniforma a quella registrata nel
resto del paese, pur mantenendosi di circa 10 anni più giovani delle divorziate che sposano un divorziato.
Tavola 2.6 - Uomini in seconde nozze per regione di residenza e stato civile della sposa, età media della sposa e media della differenza d’età per stato civile della sposa – Anni 1969, 1979 e 1998
Fonte: Istat, Matrimoni celebrati negli anni 1969, 1979, 1998.
Nubile Vedo-va
Divor-ziataTotale Nubile
Vedo-va
Divor-ziataTotale Nubile Vedo-va Divor-ziataTotale Nord 77,8 - 22,2 100,0 31,3 - 39,0 33,0 10,3 - 10,0 10,2 Centro 80,0 20,0 - 100,0 30,0 69,0 - 37,8 5,3 10,0 - 6,2 88,9 - 11,1 100,0 23,3 - 17,0 22,6 9,9 - 14,0 10,3 Italia 82,6 4,3 13,0 100,0 27,6 69,0 31,7 30,0 9,1 10,0 11,3 9,4 Nord 78,4 5,9 15,7 100,0 37,4 52,0 43,7 39,2 7,7 4,1 5,4 7,1 Centro 78,3 7,6 14,2 100,0 38,2 53,1 42,7 40,0 8,4 5,0 6,2 7,8 78,8 7,0 14,2 100,0 38,0 50,3 44,8 39,8 8,6 4,2 6,3 8,0 Italia 78,5 6,6 15,0 100,0 37,7 51,8 43,8 39,6 8,1 4,4 5,8 7,5 Nord 65,3 2,7 31,9 100,0 33,9 47,0 41,8 36,8 8,6 4,6 6,1 7,7 Centro 69,3 2,4 28,4 100,0 34,9 46,5 42,8 37,4 8,6 6,7 6,5 8,0 74,8 3,7 21,5 100,0 34,3 44,6 41,4 36,2 8,7 6,1 7,0 8,2 Italia 68,3 2,9 28,8 100,0 34,2 46,2 42,0 36,8 8,6 5,4 6,3 7,9 Mezzo-giorno RIPARTI-ZIONI GEOGRA-FICHE
Media della differenza d'età Stato civile della sposa
1998 1979 1969
Età media della sposa
Mezzo-giorno
Mezzo-giorno
Dalla tavola 2.6 si può osservare che l’assortimento matrimoniale tra uomini divorziati e donne nubili mantiene una rimarchevole differenza d’età tra i due coniugi (8,6 anni nel 1998), che tuttavia si è andata riducendo nel corso degli anni (era pari a 9,1 anni nel 1969), rispetto al caso in cui entrambi hanno contratto una precedente unione (6,3 o 5,4 anni). La disparità è tanto più elevata quanto più lo sposo risiede nel Mezzogiorno (10 anni di differenza tra marito e moglie), confermando dunque, come nel caso delle primi unioni, una forte asimmetria per età tra
coniugi1. Nel corso degli anni sembra esserci stata dapprima una tendenza
ad una riduzione delle differenze d’età con una ripresa nell’ultimo anno di osservazione. Ciò tuttavia, oltre che a segnalare una preferenza per un modello di coppia più tradizionale e asimmetrico per età va anche legato alle condizioni del mercato matrimoniale che possono favorire il connubio con giovani donne nubili.
Le seconde nozze per gli uomini si caratterizzano per dei livelli di omogamia per istruzione più bassi di quelli osservati in prime nozze (Tavola 2.7): nel 1998 poco più della metà dei matrimoni con un uomo vedovo o divorziato si celebravano con spose dello stesso livello di istruzione, ed un matrimonio su quattro vedeva la sposa più istruita del suo sposo. È comunque importante sottolineare anche nel caso delle seconde nozze la crescita della tipologia di assortimento matrimoniale meno tradizionale: accanto alla contrazione delle coppie strettamente omogame per livello di istruzione e delle coppie in cui il marito è più istruito, crescono anche le coppie in cui è la sposa ad avere un titolo di studio superiore al proprio consorte. Ancora una volta è in Italia centrale che prevalgono le coppie meno tradizionali (il 26,4 per cento dei matrimoni di uomini divorziati avviene con donne più istruite, contro il 24,3 per cento dell’Italia settentrionale e il 21,4 per cento nel Mezzogiorno).
2.4 - Le unioni libere
Questo tipo di unione si caratterizza per una notevole simmetria nelle età dei due partner. Ciò probabilmente è anche dovuto al fatto che tali unioni iniziano precocemente rispetto ai matrimoni.
Nel 1998 ammontano a 340 mila le unioni libere in Italia, erano 227 mila nel 1993-94: più della metà di esse (56,6 per cento) sono famiglie
1 Si fa presente che non è possibile, con i dati attualmente a disposizione, valutare se lo scarto d’età con la partner per un uomo che ha avuto più di una unione, sia cambiato tra unioni successive. Per tale scopo occorrerebbero infatti informazioni sulle età di tutti i partner avuti, anche quelli di cui si è sciolta l’unione.
ricostituite a seguito dello scioglimento dell’unione coniugale di uno dei due partner e che non hanno contratto nuove nozze, mentre la rimanente parte (43,4 per cento) riguarda coppie di celibi e nubili.
Tavola 2.7 - Uomini in seconde nozze per stato civile e regione di residenza
dello sposo e per omogamia per titolo di studio conla sposa –
Anni 1969, 1979 e 1998
Fonte: Istat, Rilevazione sui Matrimoni celebrati negli anni 1969, 1979, 1998
STATO CIVILE, RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE
Lui più istruito Stessa istruzione Lei più istruita Totale
Vedovo Nord 18,1 74,7 7,2 100,0 Centro 18,9 75,1 6,0 100,0 Mezzogiorno 10,6 86,1 3,3 100,0 Italia 14,8 80,0 5,2 100,0 Divorziato Nord 66,7 33,3 - 100,0 Centro 40,0 60,0 - 100,0 Mezzogiorno - 100,0 - 100,0 Italia 34,8 65,2 - 100,0 Vedovo Nord 21,4 64,1 14,6 100,0 Centro 22,5 65,9 11,6 100,0 Mezzogiorno 19,5 70,5 9,9 100,0 Italia 20,8 67,2 12,1 100,0 Divorziato Nord 24,6 60,3 15,2 100,0 Centro 30,4 53,8 15,8 100,0 Mezzogiorno 21,2 66,1 12,7 100,0 Italia 24,9 60,5 14,6 100,0 Vedovo Nord 21,8 56,6 21,7 100,0 Centro 21,4 54,1 24,5 100,0 Mezzogiorno 15,9 60,8 23,3 100,0 Italia 19,2 58,0 22,9 100,0 Divorziato Nord 19,6 56,1 24,3 100,0 Centro 21,2 52,4 26,4 100,0 Mezzogiorno 18,5 60,0 21,4 100,0 Italia 19,7 56,2 24,1 100,0 1969 1979 1998
Naturalmente nel primo caso si tratta di coppie più mature (lui ha in media 48,2 anni), con una differenza d’età tra i partner che, in media, sfiora i 4 anni, mentre nel secondo caso si tratta di persone giovani che sperimentano questo nuovo approccio alla formazione della famiglia che, in molti casi, in seguito approderà ad un’unione sancita dal vincolo matrimoniale (Tavola 2.8). Si tratta di coppie mediamente giovani in cui l’età di lui è di circa 34 anni e in cui lo scarto d’età tra partner è di più di 2 anni e mezzo, notevolmente al di sotto di quanto registrato per le ricostituite (non coniugate – 3,7 anni - e soprattutto coniugate – ben 5,6 anni) e per le altre coppie coniugate (3,5 anni).
Tavola 2.8 - Famiglie per tipologia, ripartizione geografica, età media dei partner e media della differenza d’età – Media 1998
RIPARTIZIONI
GEOGRAFICHE Età media di lei Età mediadi lui differenza d'etàMedia della FAMIGLIE RICOSTITUITE CONIUGATE
Nord 50,4 55,5 5,1
Centro 50,0 56,0 6,0
Mezzogiorno 51,6 57,8 6,2
Italia 50,7 56,3 5,6
FAMIGLIE RICOSTITUITE NON CONIUGATE
Nord 44,7 47,7 3,0
Centro 44,7 49,7 5,0
Mezzogiorno 43,7 48,3 4,6
Italia 44,5 48,2 3,7
LIBERE UNIONI DI CELIBI E NUBILI
Nord 30,5 33,3 2,8 Centro 32,4 35,3 2,9 Mezzogiorno 28,9 32,0 3,2 Italia 30,7 33,6 2,9 ALTRE COPPIE Nord 49,0 52,3 3,3 Centro 49,3 52,8 3,5 Mezzogiorno 47,1 51,0 3,9 Italia 48,4 51,9 3,5 TOTALE Nord 48,7 52,0 3,3 Centro 49,1 52,6 3,5 Mezzogiorno 47,1 51,0 4,0 Italia 48,2 51,8 3,6
Anche dall’esame delle tipologie di coppie per istruzione dei due partner emerge che, libere unioni di celibi e nubili e famiglie ricostituite non coniugate presentano dei modelli di assortimento culturale differente rispetto a quanto osservato nelle coppie coniugate (Tavola 2.9). Famiglie ricostituite non coniugate e libere unioni di celibi e nubili si caratterizzano per la presenza di una maggior quota di coppie in cui la donna è più istruita del proprio partner (rispettivamente nel 30,1 per cento e nel 28,8 per cento dei casi), a fronte del 18,9 per cento di donne più istruite nelle coppie coniugate intatte.
Tavola 2.9 - Famiglie per tipologia e per titolo di studio e condizione dei partner. Media 1998 COMBINAZIONE TITOLO DI STUDIO E CONDIZIONE Famiglie ricostituite coniugate Famiglie ricostituite non coniugate Libere unioni di
celibi e nubili Altre coppie Totale TITOLO DI STUDIO
Più alto lei 21,1 30,1 28,8 18,9 19,2
Uguale 49,6 43,1 50,2 55,1 54,8
Più alto lui 29,3 26,8 21,0 26,0 26,0
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
CONDIZIONE
Lavorano entrambi 29,2 45,7 64,0 29,3 29,9
Lui lavora, lei casalinga 22,6 20,7 12,2 27,5 27,1
Lui ritirato, lei casalinga 13,5 5,1 0,4 15,6 15,3
Altre condizioni 34,6 28,5 23,4 27,6 27,8
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Istat, Indagine Multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana” e “Famiglia e soggetti sociali”
Infine la condizione lavorativa risente, oltre che di un modello culturale proprio, anche della diversa composizione per età che caratterizza le famiglie esaminate. Entrambi i coniugi si configurano come percettori di reddito nel 29,3 per cento delle coppie non ricostituite, mentre tale quota diventa più che doppia nelle coppie di libere unioni (64 per cento) e nelle ricostituite non coniugate (45,7 per cento).
Per le coppie ricostituite non coniugate il luogo di incontro del nuovo partner si colloca soprattutto nell’ambiente lavorativo (30 per cento dei casi) e successivamente sono efficaci gli altri luoghi di aggregazione rappresentati da case di amici e parenti e da discoteche e locali notturni. Per le coppie in libera unione invece sono importanti le occasioni di
incontro presso amici e parenti, i locali privati (discoteche e locali notturni) ma anche la strada, il vicinato (Figura 2.5).
Figura 2.5 - Luogo di incontro del partner alle prime nozze degli uomini per coorte di matrimonio (Coppie che si sono formate prima dei 35 anni di lui e lei e nate tra il 1945-80)
Fonte: Istat, Indagine Multiscopo sulle famiglie “Famiglia, soggetti sociali e condizione dell’infanzia” (1998)