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Segue Gli international frameworks agreements (IFAs)

C APITOLO T ERZO

3. I principali attori della regolazione del commercio internazionale: organizzazioni internazionali e transnational enterprises.

4.3. Segue Gli international frameworks agreements (IFAs)

Tra gli stumenti di regolazione riconducibili all'interno della categoria di quelli di

soft law, non possono non essere menzionati gli International Framework

Agreements (IFA).

Tali accordi quadro sono negoziati tra le imprese transnazionali e le unioni sindacali internazionali, Global Union Federations: attualmente si contano 114 IFAs che interessano approssimativamente 10 milioni di lavoratori249.

248 F. PERNAZZA, "Il commercio equo e solidale tra autoregolamentazione ed eteronomia", in "Il

Commercio equo e solidale. Principi, regole, modelli organizzativi", F. PERNAZZA (a cura di), 2009,

p.111. E' comunque opportuno ricordare che tale indirizzo relativo alla alle modalità di descrizione degli standards, alle verifiche di essi e alle politiche di gestione dei prezzi lungo tutta la filiera porduttiva, era già stato suggerito dall'Unione europea nel suo Libro verde sulla Responsabilità Sociale dell'Impresa. 249 Dati estratti dal sito www.ewcdb.eu/agreements.php. riferiti all'anno 2012.

Secondo il dizionario europeo delle relazioni indstriali250 il termine “accordo quadro internazionale” serve per distinguere in modo chiaro gli accordi negoziati dai codici volontari di condotta. Mentre questi ultimi rappresentano iniziative di tipo unilaterale, dal negoziato di accordi quadro, quali accordi aziendali bilaterali tra federazioni sindacali globali e direzione centrale dell imprese transnazionali può scaturire l’avvio di una potenziale attrattativa a livello transnazionale.

Volendo fare un paragone con le forme di negoziazione note alle relazioni industriali italiane, gli IFAs sono come i contratti collettivi aziendali di diritto italiano.

Nonostante il numero di questi strumenti regolativi sia inferiore se paragonato al numero dei codici di condotta251, essi stanno continuando a crescere ad un ritmo piuttosto sostenuto da quando, nel 1988, fu firmato il primo accordo. In particolare è interessante notare che nei 15 anni che vanno dal 1988 al 2002 furono sottoscritti 23 IFAs e altri 33 ne furono firmati nel periodo 2003-2006, per arrivare infine agli utleriori 58 che sono stati conclusi nel quinquennio 2007- 2012.

In dottrina si è talvolta sostenuto che gli IFAs siano un'iniziativa di matrice Europea per favorire il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori252. Infatti, la maggior parte delle imprese transnazionali che hanno sottoscritto IFAs sono di origine europea - in particolare tedesche, francesi e scandinave e solo 10 tra esse sono imprese con sede legale extra UE253. Per tale ragione gli sudiosi della

250 Cfr. www.eurofound.europa.eu/areas/industrialrelations/dictionary

251 K. PAPADAKIS, "Cross-border social dialogue and agreements: an emerging global industrial

relations framework?", K, PAPADAKIS (a cura di), 2007, p. 2. dove si segnala, inoltre, che il numero di

lavoratori interessati dall'applicazione dei codici di condotta è di circa 100 milioni).

252 I. DAUGAREILH, "Les accords-cadres internationaux: une résponse européenne à la mondialisiation

de l'èconomie?", M. DESCOLONGES, B SAINCY "Les nouveaux enjeux de la négociation sociale internationale", 2006. pp. 116-135.

253 Si tratta degli IFAs sottoscritti dalle seguenti MNEs: Chiquita (USA, 2001); Fonterra (Nuova Zelanda, 2002); Anglo-Gold (Sud Africa, 2002); Lukoil (Federazione Russa, 2004); Coca-Cola Company, (USA, 2005); Nampak (Sud Africa, 2006); National Australia Group (Australia, 2006); Manpower (USA, 2008); Telkom Indonesia (Indonesia, 2010); Fors (USA, 2012), cfr. www.ewcdb.eu/agreements.php.

materia talvolta distinguono gli accordi in esame tra IFAs e European Framework Agreements (EFAs)254

Volendo fare un paragone con le forme di negoziazione note alle relazioni industriali italiane, gli IFAs sono come i contratti collettivi aziendali di diritto italiano.

Il principio è il medesimo, cambiano i contenuti e l'estensione della loro applicazione.

Sebbene ci siano diverse differnze nei contenuti dei diversi IFAs, tutti gli accordi sono basati sui principali labour standards promossi e riconsociuti dall'ILO. La maggior parte degli IFAs si riferisce alla convenzione n. 87/1948 sulla libertà di associazione, alla convenzione n. 98/1949 sul diritto di contrattazione collettiva (right to collective bargaining), alle convenzioni n. 29/1930 e n. 105/1950 sull'abolizione del lavoro forzato, alle convenzioni 105/1951 e 111/1958, rispettivamente sulle condizioni di retribuzione proporzionata al lavoro e sulla prevenzione alla discriminazione nei luoghi di lavoro e infine alle convenzioni 138/1973 e 182/1999 sull'eliminazione del lavoro infantile. Alcuni IFAs si riferiscono, inoltre, alla Connenzione n. 135/1971 sulla non discriminazione dei rappresentanti dei lavoratori255.

Tuttavia vi sono vari IFAs che vanno al di là del riconoscimento dei labour

standards assicurando migliori condizioni di retribuzione e di lavoro come anche

luoghi di lavoro sicuri e igienici256.

L'applicazione degli IFAs è estesa a tutte le branches o subsidiaries dell'impresa e anzi essi spesso vengono utilizzati come strumento per assicurarne la

compliance anche da parte delle sedi situate in paesi dove il rispetto dei diritti dei

lavoratori è ancora incerto. Inoltre, negli ultimi anni all'interno di detti accordi è frequente trovare una clausola attraverso la quale le imprese sono tenute ad

254 J. KARPINNEN, "European and international framework agreements: Practical experiences and

strategic approaches", paper edito da Europeand Foundation for the improvement of living and working conditions, in www.eurofound.europa.eu, 2009, p. 21.

255 I. GIBB, "International framework agreements: Increasing the effectiveness of core labour

standards", 2005, p. 25.

informare fornitori e subcontractors e ad incoraggiarli al rispetto dei principi ivi contenuti257.

Le disposizioni per l'applicazione e l'efficace controllo di un IFA sembrano essere importanti nel caso in cui lo stesso accordo abbia un qualche impatto effettivo nella regolazione delle relazioni industriali. In tal senso le esperienze riguardanti gli accordi esistenti variano in maniera considerevole.

In alcuni casi i dipendenti sono stati appena informati riguardo all'esistenza di un IFA sottoscritto dall'azienda, rendendo in tal modo difficile anche la sola consapevolezza degli impegni presi. In altri casi, invece, sono stati posti in essere concreti strumenti per implementare una rete sindacale internazionale e per sviluppare action plans che assicurino il massimo utilizzo delle disposizione contenute nell'IFA258.

Con riferimento all'esecuzione di tali accordi si deve prendere atto che non esiste alcun meccanismo globale legale di esecuzione. Questo significa che, di fatto, l'attuazione di qualsiasi disposizione concernente l’enforcement di un IFA è rimessa alla disponibilità del management a cooperare sulla capacità dei sindacati a persuadere le aziende a risolvere le eventuali lamentele dei lavoratori.

Ad oggi ci sono relativamente pochi esempi di ricorsi presentati per l'inadempimento di un'IFA. Tali ricorsi spesso si riferiscono a violazioni di disposizioni relative alla libertà di associaizone e alla libertà di contrattazione collettiva259.

257 N. EGELS-ZANDEN, P. HYLLMAN, "Evaluating strategies for negotiating workers' rights in

transnational corporations: the effects of codes of conduct and global agreements on workplace democracy", in Journal of business ethics, Vol 76, 2007, pp. 207.

258 In tal senso si veda il caso IKEA che sin dal 1999 prevede un Comitato Aziendale Europeo (European

Works Council), cfr IKEA EWC Agreement, No. 15, 1999.

259 S. COLEMAN, "Enforcing international framework agreements in U.S. courts: a contract analysis", Columbia law School paper, 2010, p. 602.