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Servizio civile all'estero. Una comparazione internazionale.

Paese che vai, Servizio civile che trovi.

L'estrema eterogeneità delle diverse strade seguite dai paesi europei per giungere ad un proprio Servizio civile sono riconducibili alle vicende storiche nazionali, alle diversità degli aspetti istituzionali e dalle evoluzioni politiche. Per cui, prima di parlare di un possibile Servizio Civile Europeo è bene mostrare come questo fenomeno viene vissuto in alcuni paesi che ho preso come campione per la mia analisi.

La scelta dei paesi da analizzare non è stata casuale: ho basato la mia selezione ricercando nazioni che hanno caratteristiche sociali, politiche ed economiche diverse, e in alcuni casi in forte contrapposizione tra loro (vedi ad esempio Armenia con il Lussemburgo) per dimostrare come sia differente il modo di approcciarsi al Servizio civile, in alcuni casi legato esclusivamente all'obiezione di coscienza e quindi visto come un'alternativa alla leva militare, altre volte inteso come strumento per lo sviluppo e la difesa dei diritti civili, dei rapporti con le istituzioni ed il rafforzamento dei valori comunemente condivisi tra i cittadini.

La disposizione dei paesi analizzati rispecchia l'ordine cronologico di ingresso nell'Unione europea: Lussemburgo tra le nazioni fondatrici; Grecia e Portogallo negli anni ottanta; Repubblica Ceca nel 2004; Armenia inizialmente interessata a firmare un Accordo di Associazione con l'Unione europea, ha però poi improvvisamente interrotto il cammino di avvicinamento il 4 settembre 2013, con la decisione di far parte dell'Unione doganale eurasiatica guidata dalla Russia; ed infine, la Svizzera, tradizionalmente indicata come "modello" da seguire, formalmente non appartenente all'UE ma che in egual modo intrattiene rapporti economici con essa attraverso la stipula di accordi.

2.1. Lussemburgo

Il Lussemburgo è uno dei membri fondatori nel 1948 del Trattato di Bruxelles e nel 1952 la città di Lussemburgo è diventata la sede della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA). L'appartenenza alla Comunità Economica Europea è stata il punto di partenza di un'espansione economica caratterizzata da una forte immigrazione. Nel 1995 la cittadina di Schengen ha acquisito fama internazionale in virtù del trattato che vi ebbe luogo, e che è alla base della libera circolazione all'interno dell'Unione europea.

Nel corso della storia, il Lussemburgo è stato sotto il dominio di molti Stati e case regnanti, tuttavia è un’entità politica separata, seppure non sempre autonoma, già dal X secolo. Tra i vari domini che il Lussemburgo dovette subire, tra il XVI e XVII sec. durante le guerre tra Francia e Spagna, perse parte del suo territorio a vantaggio della Francia48. Passato

all’Austria nel 1714, il Lussemburgo fu annesso alla Francia durante l’età rivoluzionaria e napoleonica ed elevato a granducato dal Congresso di Vienna a favore di Guglielmo I re dei Paesi Bassi. Nel 1830 partecipò alla rivoluzione belga e fino al 1839 fu associato alla vita del Belgio. Con il trattato del 1839 la parte occidentale del Lussemburgo rimase unita al nuovo regno, costituendo la provincia belga di Lussemburgo; la parte orientale continuò a costituire, sotto la sovranità del re dei Paesi Bassi, un granducato. I rapporti fra il granducato e il regno dei Paesi Bassi assunsero un carattere di semplice unione personale fino al 1890, quando il re-granduca Guglielmo III morì senza eredi maschi. Poiché nel granducato non vigeva la successione femminile, introdotta poi nel 1907, salì sul trono Adolfo ultimo duca di Nassau. I suoi discendenti hanno continuato a regnare sul Paese. L’invasione, da parte della Germania nella Prima e nella Seconda guerra mondiale, indusse il Lussemburgo, firmatario della dichiarazione delle Nazioni unite (1942), a rinunciare 48 http://www.treccani.it/enciclopedia/lussemburgo_(Dizionario-di-Storia)/

formalmente, dopo la fine del conflitto, a ogni forma di neutralità: aderì come membro fondatore al Patto atlantico (1949) e all’Unione europea occidentale (1954), fu promotore delle Comunità europee e negli anni successivi sostenne l’integrazione europea, fino alla ratifica del Trattato di Maastricht nel 1992 e all’adozione dell’euro nel 2000. I legami con i Paesi più vicini furono rafforzati nel 1948 con l’unione economica Benelux (con Belgio e Paesi Bassi). Il quadro politico del Lussemburgo è caratterizzato da una sostanziale stabilità che, nella seconda metà del XX sec., ha ruotato attorno al Parti chrétien social, rimasto ininterrottamente al governo, con la sola eccezione degli anni 1974-79, quando andò alla guida del governo una coalizione composta dal Parti ouvrier socialiste e dal Parti démocratique, di orientamento liberale. Nel 2008 il rifiuto del granduca Henri, cattolico praticante, salito al trono nel 2000 dopo l’abdicazione del padre Jean, di controfirmare la legge che rendeva legali l’eutanasia e il suicidio assistito indusse il governo a varare una modifica della Costituzione, per la quale le prerogative del sovrano sono state ridotte: può infatti solo promulgare le leggi, non più sanzionarle. Il Lussemburgo è oggi un granducato ereditario dotato di un sistema parlamentare unicamerale, la sua economia si basa in prevalenza sui settori bancario e assicurativo e sull’industria dell’acciaio49.

La legge del 28 Giugno 196750 pone fine al servizio militare obbligatorio

e il governo del Lussemburgo imposta una nuova riorganizzazione dell'esercito, con l'introduzione della leva volontaria.

Tre anni prima, il 18 marzo 1964 venne istituito il Service National de La

Jeunesse voluto in primis dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Nel 1984 una legge51 crea il Service National de La Jeunesse come una

istituzione dello Stato con la creazione di proprio personale ufficio permanente all'interno dell'organizzazione del governo. Nel corso degli

49 Fehlen F., BaleineBis: une enquête sur un marché linguistique multilingue en profonde mutation.

Luxemburgs Sprachenmarkt in Wandel, Lussemburgo, SESOPI, 2009

50 scaricabile dal sito: http://www.legilux.public.lu/

anni ha integrato la sua struttura con nuovi compiti come la gestione dei programmi comunitari, il volontariato o l'attuazione di programmi volti a promuovere la transizione tra scuola e mondo del lavoro e con la successiva legge del 4 luglio 200852 il Servizio nazionale della gioventù

(NYS) si evolve nel contesto definito dalla politica giovanile. Gli obiettivi di questa politica sono descritti nella sezione 1 della suddetta legge sui giovani:

a) contribuire attivamente alla costruzione di un ambiente favorevole allo sviluppo di successo e l'integrazione dei giovani nella nostra società; b) promuovere lo sviluppo armonioso della personalità e dello sviluppo sociale e professionale dei giovani;

c) contribuire alla educazione dei giovani come cittadini responsabili e attivi, nel rispetto della democrazia, dei valori e dei diritti fondamentali della nostra società ;

d) operare per le pari opportunità e la lotta contro i meccanismi di esclusione e di fallimento;

e ) promuovere la parità tra donne e uomini ;

f) promuovere la solidarietà e la comprensione reciproca tra i giovani in una società multiculturale;

g) promuovere la cittadinanza europea;

h) contribuire accesso dei giovani alla partecipazione della vita civile; i) promuovere il senso di iniziativa e la creatività dei giovani ;

j) la promozione delle organizzazioni di istruzione e di sostegno non formale attive in questo campo. SNJ, la cui organizzazione e i compiti sono stabiliti dalla legge, mira a contribuire all'attuazione della politica della gioventù e di istituire un centro di risorse per il settore giovanile. Ad oggi comprende 73 funzionari dipendenti statali, 5 uffici regionali e 4 centri giovanili; il Service National de La Jeunesse ha 4 aree di intervento53:

52 http://www.legilux.public.lu/leg/a/archives/2008/0045/a045.pdf 53 http://www.eycn.org/activities/29-members-lead-activities-reports

• Lavoro di supporto con i giovani con compiti di formazione: animatori, mediatori scolastici, comitati studenteschi; supporto logistico: campi di insediamenti, attrezzature, centri di noleggio; sostegno finanziario ai progetti: (Erasmus, "Gioventù in Azione" progetti "GO" e di progetti di Cooperazione );

• Centri giovanili con 4 tematiche differenti : Media Education (Eisenborn); Istruzione sostenibile (Hollenfels) ;Alla scoperta dello Sport (Lultzhausen); La coesione del gruppo, stili di vita sani (Marienthal);

• Facilitare la transizione alla vita attiva con servizi di volontariato; Informare, supportare, attivare e rendere efficaci i progetti: "Level Up"54 ;

• Sviluppo della qualità nel lavoro con bambini e giovani:

Competenza in materia di educazione non formale: lo sviluppo di concetti; conferenze tematiche; coordinamento della formazione; sostegno e monitoraggio di progetti di certificazione della qualità e progetti innovativi;

Con risoluzione poi del Consiglio d'Europa CM / Res (2008) 2355 sulla

politica giovanile il Servizio Nazionale è stato inserito nella rete Europea dei Giovani per la costituzione di Centri Internazionali per l'apprendimento interculturale; questi centri sono funzionali per incoraggiare i giovani a svolgere un ruolo attivo nel rafforzamento della società civile in Europa e per promuovere e sviluppare politiche per i giovani in Europa, con particolare enfasi sulla partecipazione dei giovani. Il Consiglio d'Europa ha, infatti, fissato le seguenti priorità nel settore giovanile:

• La promozione del dialogo interculturale e della pace;

• Educazione ai diritti umani e la promozione della dignità umana e la coesione sociale;

54 http://www.anelo.lu /

• Partecipazione e cittadinanza democratica;

• Supporto nella definizione e lo sviluppo di adeguate politiche giovanili;56

2.2 Grecia

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, in Grecia si alternarono gabinetti di coalizione per lo più effimeri fino al 1956, quando K. Karamanlìs, alla testa di un nuovo partito (Unione radicale) conquistò la maggioranza alle elezioni. In politica estera la Grecia appoggiò le aspirazioni di unione dei Ciprioti, ponendo in crisi sia i rapporti con la Gran Bretagna, sia quelli con la Turchia, a motivo della minoranza turca cipriota. Nel 1963, dimessosi Karamanlìs, le elezioni videro la vittoria dell’Unione di centro e la conseguente formazione del governo di G. Papandreou, la cui politica progressista e di distensione verso le sinistre sollevò una forte opposizione tra i conservatori57. L’ascesa al trono di Costantino II (alla

morte di Paolo I, 1964) accentuò la virulenza dello scontro, che si risolse nel 1965 in contrasto tale fra il re e Papandrèu da condurre il primo ministro alle dimissioni.

Ne derivò una lunga crisi politica sfociata nel 1967 in un golpe che diede inizio a un regime dittatoriale, guidato dalla giunta militare formata da G. Papadòpulos, S. Patakòs, N. Makerèzos. Un tentativo del re di riprendere il controllo della situazione con l’aiuto dell’esercito fallì e Costantino fuggì in esilio. Stroncata ogni opposizione con l’arresto degli uomini politici più in vista, il sovrano fu sostituito nei suoi poteri da un reggente, membro della giunta militare (1967)58.

Nel maggio 1973, l’ammutinamento di un’unità della marina militare fornì occasione al governo per la proclamazione della Repubblica, alla cui presidenza fu nominato Papadòpulos; nel novembre dello stesso anno all’occupazione studentesca del Politecnico di Atene si associò la protesta operaia. La brutale reazione del regime alle manifestazioni studentesche e operaie che seguirono aprì una crisi nello schieramento governativo, ma

57 http://www.dpce.it/index.php/la-rivista/indici/861-la-revisione-della-costituzione-greca-e-il-neo- costituzionalismo-del-rischio

58 Clogg R., Storia della Grecia moderna. Dalla caduta dell'impero bizantino a oggi.Volume 15 di Storia paperback, Bompiani Editore, 1996

solo l’anno successivo, in seguito allo scacco subito a Cipro (il regime militare greco tentò di rovesciare il presidente cipriota Makàrios, subendo una dura reazione militare turca), la giunta militare fu costretta a dimettersi e fu richiamato dall’esilio l’ex premier conservatore Karamanlìs, che formò un governo di salvezza nazionale e ripristinò le libertà e gli istituti democratici.

Nel 1979 fu decisa l’adesione alla CEE, operativa dal 198159. Il 5 maggio

1980, Karamanlìs fu eletto presidente della Repubblica, e la carica di primo ministro passò a G. Ràllis, esponente anch’egli del partito Nuova Democrazia (ND). Le elezioni del 1981 assegnarono la maggioranza al maggior partito d’opposizione, il PASOK (Movimento socialista panellenico); il governo socialista di A. Papandrèu varò una serie di provvedimenti riformatori e ottenne un’interpretazione più favorevole agli interessi ellenici nel trattato di adesione alla CEE; ma, confermato alle elezioni anticipate del 1985, adottò un programma di austerità che radicalizzò il movimento sindacale e fece lievitare l’opposizione comunista, con l’effetto di rafforzare ND. Alle difficoltà del governo si aggiunsero le accuse di malversazione e corruzione mosse da ND, finché lo scandalo della Banca di Creta (1988) coinvolse lo stesso Papandrèu. Dopo che dalle due successive tornate elettorali politiche del 1989 non emerse la possibilità di costituire maggioranze stabili, le elezioni del 1990 assicurarono la maggioranza a ND, che formò un governo presieduto da K. Mitsotàkis e riportò alla presidenza della Repubblica Karamanlìs60.

Nel 1992 Papandrèu tornò alla guida del governo, impegnandosi, con esito positivo, per la ripresa delle relazioni diplomatiche (1995) con la Repubblica ex Iugoslava di Macedonia, critiche sin dal 1991, quando la Grecia si era opposta al riconoscimento dello Stato macedone, nato in seguito alla dissoluzione della Iugoslavia, nel timore di possibili rivendicazioni territoriali nei confronti della Macedonia greca. Nel 1996 59 http://it.wikipedia.org/wiki/Allargamento_dell'Unione_europea

60 Caparrini R, Greco V. Radicini N., La Grecia contemporanea (1974-2006): un modello di sviluppo

K. Simìtis, sostenitore di un profondo rinnovamento del partito, sostituì alla guida del governo il dimissionario Papandrèu. Il suo governo, riconfermato nel 2000, portò la Grecia ad aderire nel gennaio 2001 alla moneta unica europea mentre, sul piano internazionale, il riavvicinamento alla Turchia fu sancito nel 1999 dalla caduta del veto di Atene all’ingresso della Turchia nell’Unione europea e nel 2002 da uno storico accordo fra i due paesi per la costruzione di un gasdotto destinato a rifornire la Grecia. Il governo si trovò a fronteggiare un crescente malcontento poiché la politica rigorosa per entrare nell’area dell’euro ebbe come rovescio della medaglia il rallentamento della crescita economica. Nel dicembre 2003 Simìtis abbandonò la presidenza del PASOK e venne sostituito da G. Papandrèu, figlio di Andrèas. Le elezioni anticipate del marzo 2004 videro la sconfitta socialista e l’affermazione di ND, guidata da K. Karamanlìs, nipote di Konstantìnos. Il nuovo governo varò un piano ambizioso di modernizzazione e di vendita dei settori produttivi rimasti di proprietà pubblica, ma dovette fronteggiare una situazione sociale ed economica caratterizzata da una disoccupazione diffusa e dagli alti tassi di inflazione. Tra il 2005 e il 2006, in un clima di scontro con i sindacati, il Parlamento approvò nuove leggi sul lavoro che introducevano una maggiore flessibilità e la possibilità di licenziare anche nel settore pubblico. Nel febbraio 2005 venne eletto presidente K. Papoùlias, esponente socialista ed ex ministro degli Esteri61. Nel febbraio 2007 il

governo, dopo aver rischiato la sfiducia parlamentare, ha rilanciato il proprio impegno verso un corso riformatore a tappe accelerate. Tuttavia il deteriorarsi della situazione economica ha sollevato un diffuso malcontento, sfociato a partire dal 2008 in un susseguirsi di scioperi e manifestazioni di protesta e infine nelle dimissioni del governo. Dopo le elezioni vinte dal PASOK, nell'ottobre 2009 è stato nominato premier G. Papandrèu, ma l'insediamento di un nuovo esecutivo non è stato sufficiente a sanare la crisi, che anzi è andata aggravandosi nel corso del 61 Caparrini R, Greco V. Radicini N., op. cit.

2010 nonostante lo stanziamento da parte dell'Unione europea di un pacchetto di aiuti di 110 miliardi di euro da corrispondere nell'arco di tre anni. Il programma di austerità varato dal governo nel 2011 ha suscitato nuove ondate di scioperi generali, mentre sul piano internazionale l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale hanno previsto un ulteriore piano di aiuti, vincolato all’attuazione delle misure di austerità e alle privatizzazioni. Dopo aver annunciato nell'ottobre dello stesso anno l'indizione di un referendum62, poi annullato, volto a verificare l'esistenza

di un largo consenso in merito al piano di salvataggio, provocando pesanti ripercussioni sui mercati mondiali e una dura reazione da parte dell'Unione europea, nel novembre successivo il premier Papandrèu ha rassegnato le dimissioni in favore di un governo di coalizione di cui è stato nominato premier l'economista ed ex presidente della Banca centrale europea L. Papademos. Nel febbraio 2012 l'approvazione ad opera dell'esecutivo delle nuove misure di austerità (tra cui una radicale riforma del mercato del lavoro, con una diminuzione di oltre il 20% dei salari minimi garantiti, consistenti tagli alla spesa pubblica soprattutto nel settore sanitario e della difesa e una nuova politica di privatizzazioni) ha scatenato nella capitale violenti scontri di piazza. Alle elezioni politiche tenutesi nel maggio 201263, ND si è imposto come primo partito del Paese

ottenendo il 18,8 delle preferenze, corrispondenti a 108 seggi in Parlamento, ma non raggiungendo la maggioranza assoluta; seconda forza politica è risultata la formazione della sinistra radicale Syriza, che ha registrato il 16,7% dei consensi imponendosi sui socialisti del PASOK (13,2%), mentre è entrato per la prima volta in Parlamento il partito di ispirazione neofascista Chrysi Avyi (7%). Questo quadro di precari equilibri e di forti tensioni ha costretto il presidente della Repubblica Papoúlias a tentare di formare un governo di coalizione allo scopo di evitare nuove elezioni, a seguito della rinuncia formale del leader del

62 http://www.ninniradicini.it/articoli/grecia-governo-tecnico-politico-2011.htm 63 http://www.ninniradicini.it/articoli/elezioni-greche-2012.htm

PASOK E. Venizelos che ha rimesso il mandato dopo i precedenti fallimenti di A. Samaras, leader di ND, e di A. Tsipras, leader di Syriza. Falliti tali tentativi, Papoúlias ha designato premier ad interim il presidente del Consiglio di Stato P. Pikrammenos. Le nuove elezioni tenutesi nel mese di giugno hanno registrato la vittoria del partito pro- euro ND, che si è aggiudicato il 29,7% dei consensi contro il 26,9% ottenuto da Syriza e il 12,3% del PASOK; non avendo conquistato la maggioranza assoluta, il partito di Samaras ha formato un governo di coalizione con PASOK e Sinistra democratica (DIMAR); nel luglio successivo il governo guidato da Samaras ha ottenuto la fiducia dal Parlamento con 179 voti su 300. Il nuovo governo di unità nazionale ha chiesto lo spostamento dal 2014 al 2016 della data entro cui raggiungere gli obiettivi di bilancio imposti dall'Unione europea64. Nel giugno 2013, a

un anno dalla formazione della coalizione tripartita e dopo l’uscita del DIMAR dal governo in ragione della chiusura dell’emittente radiotelevisiva Ert, Samaras ha risolto la crisi politica decidendo un rimpasto di governo: i socialisti del PASOK hanno ottenuto 11 ministeri su 31 e al loro leader Venizelos sono state assegnate le cariche di primo ministro e ministro degli Esteri.

La coscrizione è sancita dall'articolo 4 della Costituzione del 1975 ed è ulteriormente disciplinata dalla legge 731/1977 e successiva modifica del 198865 . La durata del servizio militare è di 12 mesi e 17 mesi per gli

ufficiali. Alcune categorie, come i ragazzi provenienti da famiglie numerose e gli uomini che hanno due o più figli, possono svolgere una durata più breve del servizio di 3, 6 o 9 mesi. Tutti gli uomini di età compresa tra i 18 e i 50 anni sono responsabili per il servizio militare inclusi tutti i maschi nati da padre o da madre greca. Essi acquisiscono automaticamente la cittadinanza greca, indipendentemente dal fatto che la desiderino o che ne detengano una di un altro paese.

64 http://www.ninniradicini.it/articoli/politica-parlamento-grecia-2013.htm 65 l. 1763/1988 http://www.dsanet.gr/1024x768.htm

Fig.1 Prima pag. legge 731/1977

Dal 1976 la Grecia è in uno stato formale di mobilitazione, che è stato annunciato a causa del conflitto di Cipro e la tensione con la vicina Turchia. Durante i periodi di mobilitazione generale o di guerra, il Ministero della Difesa ha un diritto illimitato di decidere, secondo la legge 1763/1988 (art.8) su questioni riguardanti la coscrizione.

Il diritto all'obiezione di coscienza è legalmente riconosciuto con la legge del 1997 sull'obiezione di coscienza (2510/1997).La legge è entrata in vigore il 1 ° gennaio 1998 successivamente emendata dalla legge 3883/201066. Secondo l'articolo 18 della legge sull'obiezione di

coscienza, lo status di obiettore può essere concesso a "coloro che invocano le loro convinzioni religiose o ideologiche per non adempiere i loro progetti di obblighi per motivi di coscienza". L'articolo 18.2 poi, prevede che le ragioni di coscienza "siano considerati correlati alla percezione generale della vita, sulla base di convinzioni religiose, filosofiche o morali di coscienza, che siano inviolabilmente applicati dalla persona e siano espressi da un comportamento corrispondente". Nonostante ciò, l'8 novembre 2010, l'Ufficio europeo per l'obiezione di coscienza ha presentato una relazione67 sullo stato dell'obiezione di

coscienza in Grecia allo UN Universal Periodic Review: la Grecia è tra gli ultimi paesi in Europa a conservare il servizio militare obbligatorio e,

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