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Servizio postale (a cura di Daniele Michelli)

PARTE I - I reports sulla conflittualità nei singoli servizi pubblici essenziali

19. Servizio postale (a cura di Daniele Michelli)

19.1. Andamento della conflittualità e interventi della Commissione Il servizio postale è attualmente disciplinato dalla Regolamentazione provvisoria adottata della Commissione di garanzia con delibera n. 02/37, del 7 marzo 2002, pubblicata in G.U. n. 88, del 15 aprile 2002.

Il quadro delle regole si completa con le disposizioni relative alle procedure di raffreddamento e di conciliazione contenute nell’articolo 17 del CCNL del 14 aprile 2011, valutato idoneo con delibera n. 11/549, del 10 ottobre 2011.

Nell’anno 2021, caratterizzato dai cambiamenti legati alla lotta contro la pandemia da Covid-19, già avviata nell’anno precedente, poco o nulla è mutato con riferimento agli scioperi nel settore postale. In tale settore, il numero delle proclamazioni registrato nell’anno in esame, infatti, è rimasto sostanzialmente invariato rispetto allo stesso dato registrato nel triennio precedente, con 86 proclamazioni di sciopero complessive, nel corso dell’anno solare.

A livello statistico il dato risulta più elevato rispetto all’anno precedente, quando le proclamazioni erano state 71, registrando un +20%, ma bisogna tener conto che nei mesi di marzo e aprile 2020, l’Autorità aveva invitato tutte le Organizzazioni sindacali ed alle Associazioni professionali a non attuare astensioni collettive. Il dato registrato nel 2021, comunque, coincide con la media dell’ultimo triennio, considerando che nel 2019 le proclamazioni complessive erano state 92, mentre nel 2018 il contatore si era fermato a 73.

Tutte le iniziative di sciopero proclamate per i lavoratori di Poste Italiane S.p.A. (79), nel corso dell’anno in esame, hanno avuto sempre durata mensile, avendo interessato, come ormai avviene da oltre un decennio, le prestazioni straordinarie e/o aggiuntive (solo in un caso, in Emilia Romagna, lo stesso soggetto collettivo ha proclamato contestualmente un’astensione dal lavoro straordinario ed uno sciopero delle prestazioni ordinarie che, nel pieno rispetto della Regolamentazione provvisoria che disciplina il settore postale, risultava ricompreso nel periodo di attuazione dell’astensione dal lavoro straordinario).

A livello nazionale, tale forma di azione collettiva è stata riproposta esclusivamente dalle organizzazioni sindacali non firmatarie del contratto collettivo, che, nel pieno rispetto della Regolamentazione di settore, hanno

proclamato, periodicamente, la medesima iniziativa, rispettando l’intervallo ed il preavviso previsti. Viceversa, le azioni di sciopero proclamate dalle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo hanno interessato, di volta in volta, solo bacini locali, provinciali e/o regionali.

In tre casi, invece, si è trattato di scioperi a livello nazionale proclamati da organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo che, però, non hanno riguardato direttamente i dipendenti di Poste Italiane, ma hanno interessato i lavoratori somministrati assunti da Adecco S.p.A,, in missione presso l’azienda (due scioperi effettuati ed uno revocato). Tali astensioni, attuate nel mese di dicembre, miravano - come sostenuto dalle organizzazioni sindacali proclamanti - a difendere “la continuità occupazionale dei 425 lavoratori in somministrazione, compresi nel perimetro occupazionale che ha operato in Poste Italiane per il tramite di Adecco, prima come autisti e poi con gli accordi al MISE come portalettere”.

La Commissione, nel corso dei 12 mesi del 2021, è dovuta intervenire 10 volte, con indicazioni immediate ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lettera d), della Legge 146 del 1990, e successive modificazioni. Solo in un caso, destinataria di tale indicazione è risultata la Segreteria regionale (Liguria) di una organizzazione sindacale confederale, mentre negli altri 9 casi le indicazioni immediate sono sempre state rivolte nei confronti di una organizzazione sindacale non firmataria del contratto collettivo che, con le proprie proclamazioni a carattere nazionale ha ripetutamente violato la regola dell'intervallo tra azioni di sciopero, precedentemente proclamate, a livello regionale, da altri soggetti sindacali. L’organizzazione sindacale destinataria di tali indicazioni immediate ha sempre risposto positivamente, accogliendo l’invito dell’Autorità, revocando la propria iniziativa o adeguandosi alle prescrizioni dell’Autorità, andandosi, quindi, a

“concentrare” con gli altri scioperi, precedentemente proclamati, da altri soggetti sindacali.

Pertanto, anche nel 2021, il dato statistico registrato conferma l’attitudine delle Organizzazioni sindacali operanti nel settore, a rispettare la regolamentazione vigente. In sostanziale linea di continuità con quanto avvenuto negli anni precedenti, infatti, considerando anche gli adeguamenti alle indicazioni immediate della Commissione, avvenuti nei termini di legge, tutte le astensioni del 2021 sono risultate regolari, evitando così all’Autorità di procedere all’apertura di procedimenti di valutazione del comportamento.

Le rimanenti 4 astensioni hanno interessato altre aziende operanti nel settore che, a vario titolo, svolgono servizi in appalto per Poste Italiane S.p.A.: la Express Speedy S.r.l., la Nial Mail S.r.l., la Work Più Società Cooperativa e la Domus S.r.l. In particolare, la Express Speedy S.r.l. ha gestito per Poste Italiane l’appalto per la vuotatura delle cassette postali ed il successivo trasporto e consegna presso i CMP di Poste in diverse città italiane. L’azione di sciopero che ha interessato tale società nel 2021, è stata indetta per protestare contro i continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni (nel caso in esame, nel territorio di Crotone). Lo sciopero è stato successivamente revocato a seguito della disponibilità aziendale a risolvere la problematica onorando gli impegni assunti con i propri lavoratori. Nei casi di Nial Mail S.r.l. e Work Più Società Cooperativa, la Commissione ha deliberato il non luogo a provvedere, relativamente agli scioperi proclamati presso entrambi le società, nonostante gli scioperi stessi, allo stato, apparissero regolari. Diverso il caso della Domus S.r.l.., azienda che esegue servizi di trasporto per conto di Poste Italiane nella località di Milano-Peschiera Borromeo, la cui vertenza riguarda principalmente problematiche attinenti all’organizzazione del lavoro. Di tale vertenza si darà, probabilmente, conto nella prossima relazione annuale, in quanto, nel momento in cui si redige la presente Relazione, la trattativa tra le Parti è ancora in fase di definizione.

Nella maggior parte degli scioperi proclamati nel 2021, sia quelli proclamati per i lavoratori di Poste Italiane S.p.A. che per quelli proclamati per i lavoratori di altre aziende operanti nel settore, la principale causa di insorgenza del conflitto è da rinvenire nella necessità di ottenere modifiche dell’articolazione dell’orario di lavoro e/o delle prestazioni richieste, mentre in via residuale, le organizzazioni sindacali hanno proclamato scioperi contro l’ipotesi di ristrutturazioni aziendali e/o la riorganizzazione dei servizi e/o come sopra descritto per il reiterato mancato pagamento delle retribuzioni.

Interessante e, quindi, degno di nota, il caso esaminato nel corso dell’anno, relativo alla assoggettabilità all’ambito di applicazione della legge 146 del 1990 e successive modificazioni, dei lavoratori di Leonardo S.p.A., addetti al servizio di manutenzione e assistenza tecnica del “Sistema Integrato per i Servizi di Codifica delle corrispondenze” (SISC), finalizzato

allo smistamento della corrispondenza dei centri postali di Poste Italiane S.p.A.

Nel mese di aprile 2021, l’azienda Leonardo S.p.A. ha inoltrato una formale richiesta di parere all’Autorità. Al termine dell’istruttoria, svolta dal Settore Postale congiuntamente con il Settore Metalmeccanici, la Commissione ha deliberato (confronta Delibera n. 21/179 del 13 luglio 2021) di ritenere il servizio di manutenzione e assistenza tecnica del SISC, effettuato dai lavoratori di Leonardo S.p.A., strumentale al servizio pubblico essenziale svolto da Poste Italiane S.p.A.

Inoltre, con la stessa delibera, l’Autorità ha ritenuto che la normativa di riferimento per tale servizio fosse “l’accordo nazionale del 4 febbraio 2004 di regolamentazione dell’esercizio del diritto di sciopero nel settore metalmeccanico e della installazione di impianti stipulato tra Federmeccanica e Assistal e Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil e, separatamente, tra Federmeccanica e Assistal e Fismic-Confsal e tra Federmeccanica e Assistal e Ugl Metalmeccanici (valutato idoneo dalla Commissione con deliberazione n. 04/148 del 18 marzo 2004 e pubblicato in G.U. n. 77 dell’1 aprile 2004), senza, tuttavia, escludere la possibilità di uno specifico accordo di regolamentazione dello sciopero per la Leonardo S.p.A., con cui, data la strumentalità del servizio in questione, recepire i principi generali della legge n. 146 del 1990, e successive modificazioni”.