Questa volta Pixi ha deciso di mettere alla prova i bambini lasciando i suoi messaggi fin dalla mattina, per vedere se avrebbero avuto la pazienza di aspettare il pomeriggio quando, come è consuetudine, nel tempo scolastico è riservato lo spazio per occuparsi assieme a me delle sue richieste di aiuto; già all’entrata in aula, infatti, dalla cassetta della posta sporge una lettera, e al cartellone l’amico alieno ha aggiunto la seconda tappa del suo viaggio: un bosco, dove, tra gli animali, compare anche la volpe Giulia. Accanto a tutto ciò ha lasciato anche una cartellina che contiene delle fotocopie e il libro con il racconto della volpe Giulia usato lo scorso incontro. All’interno della cassetta delle lettere, infine, sembra esserci qualcosa, per la precisione qualcosa di rosso. Quando finalmente arrivano le 14.30, appena faccio capolino la classe mi trascina letteralmente a vedere le novità portate dall’alieno. Hanno resistito fino a questo momento alla curiosità, nessuno ha aperto la cassetta della posta: ora è il momento finalmente di fare il cerchio. M. legge subito ad alta voce la lettera:
Ciao bambini!
L’ultima volta ho capito dai vostri racconti che anche voi a volte vi sentite «tutti sbagliati»
come la volpe Giulia, e vi demoralizzate. Per questo motivo ho pensato di portare a tutti voi una sorpresa!
Prima però leggete quello che la volpe Giulia impara nella storia e sottolineate le frasi che vi colpiscono di più.
Quando avete finito aprite la scatolina.
Sono sicuro che capirete da soli cosa fare con quello che c’è nella scatola e le frasi che avete sottolineato…
Buon lavoro!
Insieme alla lettera E. ha notato la presenza di una busta trasparente contenente dei fogli.
IO: quindi secondo voi dobbiamo riprendere il libro e sottolineare lì le frasi?
La prima risposta è stato un coro: sìììì
D.: no, maestra aspetta, forse vuole che sottolineiamo su quei fogli che ci ha portato KN.: è vero! Sono tanti, magari sono tanti come noi!
IO: C. proviamo a contarli, vai!
C.: sono ventidue! Non sono come noi, oggi noi siamo ventuno P.: ma cosa c’entra, Pixi mica lo poteva sapere che N. ha la febbre L.: maestra c’è qualcosa di grande dentro la cassetta della posta!
IO: cosa sarà secondo voi?
A.: ha detto che ci ha portato un regalo, sarà quello! Guardiamo?
IO: no, prima facciamo quello che ci ha chiesto Pixi, poi quando abbiamo finito andiamo a vedere cosa c’è lì dentro!
Consegno a ciascuno una fotocopia, e li faccio sistemare nei banchi per dedicarsi alla lettura in modo più concentrato. Prima di farli iniziare chiedo cosa hanno capito di dover sottolineare:
G.: le cose che ci stupiscono di più, che ci fanno effetto D.: le cose che ci colpiscono per qualche motivo
IO: avete già capito che parte della storia ha scelto di farci rileggere?
R.: sì! È la parte in cui la talpa parla con Giulia dentro il buco dell’albero
IO: e che tipo di personaggio è Giulia? Se fosse una persona chi sarebbe secondo voi?
L.: una bambina, tipo noi C.: la maestra Giulia!
IO: la talpa invece?
AN.: un umano più vecchio B.: la maestra
E.: tipo un nonno R.: un saggio!
D.: la coscienza!
I bambini, a questo punto, iniziano la lettura in silenzio. Non è facile il compito di sottoli-neare le frasi più importanti in un testo lungo, per loro è la prima volta che si cimentano in un lavoro di questo genere. Alcuni sottolineano tutto; non tanti però, quanti mi sarei aspettata:
infatti la maggior parte di loro ha colto il senso della richiesta, come risulta chiaro durante
la successiva condivisione in cerchio. Infatti, chi ha sottolineato tutto il testo sulla fotocopia, durante la discussione in cerchio si rende conto di aver frainteso la consegna data da Pixi:
KN., per esempio, si giustifica dicendo che a lui è piaciuto tutto e allora ha sottolineato in quel modo, poi però chiede di poter scegliere anche lui le frasi più significative e poterle dire alla fine del giro. Mentre ciascuno legge le parti del testo che più lo hanno colpito io appunto sulla lavagna, coi gessi colorati, le frasi scelte. Durante la condivisione del lavoro fatto, anche coloro che hanno già sottolineato le frasi più interessanti chiedono di poter scegliere meglio quelle da cui si sentono più rappresentati. Si può vedere, in Fig. 6, come appare la lavagna alla fine del lavoro.
Al termine della condivisone delle frasi sottolineate ci accorgiamo che anche il tempo scuola è agli sgoccioli, manca però un passaggio del quale i bambini non si sono dimenticati nemmeno un attimo.
IO: siete stati bravi, secondo me Pixi sarà molto contento delle vostre riflessioni.
Bene, allora direi che abbiamo finito, possiamo prepararci per uscire.
Si alza un lungo ‘noooo’ generale accompagnato da voci che si sovrappongono tra loro nel farmi notare che dobbiamo ancora sbirciare nella cassetta della posta e vedere il regalo di Pixi. Siamo rimasti in cerchio e quindi, nell’entusiasmo generale tra cori e acclamazioni di vario genere, do a E. il compito di aprire la cassetta della posta. Pixi ha lasciato una scatoletta rossa in latta, con un fiocco! G. la apre e…
G.: Pixi ci ha regalato delle collane!
Fig. 6 – Sulla lavagna sono appuntate le frasi del racconto della volpe Giulia che più rappresentano i bambini.
Le tiriamo fuori per poterle osservare meglio e P. si accorge che non sono proprio collane, sembravano più medaglie.
IO: come sono fatte queste medaglie B.?
B.: c’è la volpe Giulia da colorare, poi c’è un rettangolo e dietro non c’è niente, il filo invece è verde
R.: come la calma dei barattolini! Pixi ci vuole dire che la volpe Giulia ci insegna la calma!
IO: a cosa serve il rettangolo secondo voi?
M.: per scrivere il nostro nome Tutti si mostrano d’accordo.
IO: ottima osservazione, quindi nel tempo che rimane prima di uscire andate a sistemare la vostra volpe, ognuno può colorarla esattamente come se l’è imma-ginata durante la lettura. Sul retro poi non ci mettiamo nulla?
C.: i nomi di tutti K.: fare un nostro ritratto
IO: Non vi viene in mente nulla che riguardi quello che Pixi ci ha proposto oggi?
Guardatevi bene in giro
A.: le frasi che abbiamo sottolineato!
D.: sì quelle, tanto sono tutte alla lavagna, ce le ricordiamo subito
IO: questa idea mi piace molto! Facciamo che ognuno le rilegge per conto suo dalla lavagna e scrive dietro la sua volpe proprio quella che pensa posso esser-gli utile nei momenti di sconforto, va bene?
La classe accoglie con entusiasmo la proposta, tutti si mettono subito al lavoro; colo-rano le immagini delle volpi accuratamente, così come lo sfondo sul quale sono stampate.
Qualcuno immagina Giulia marrone altri rossa, altri multicolore. Ognuno infine sceglie la sua frase:
A.: Ricorda che tu sei sempre A.
D.: Comincia ad accettarti come sei F.: Prova a pensare come rimediare SE.: Tutti facciamo errori
B.: Tutti facciamo errori. Sbagliando si impara
L.: Prova a pensare come rimediare, non demoralizzarti DA.: Sbagliando si impara
E.: Prova a pensare come rimediare, non demoralizzarti DI.: Sbagliando si impara
C.: Non darti voti
G.: Ricorda che tu sei sempre G.
L.: Tutti facciamo errori
KN.: Prova a pensare come rimediare, non demoralizzarti LE.: Sei dolce Giulia
SY.: Proverò a non demoralizzarmi
S.: Se stai male è più difficile rimediare P.: Tutti facciamo errori
A.: Prova a pesare come rimediare, non demoralizzarti R.: Non darti voti
K.: Ricorda che tu sei sempre K.
M.: Prova a pensare come rimediare, non demoralizzarti