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Settori di azione ed elementi chiave

1.2 Il percorso partecipato per la redazione del secondo Piano Triennale

1.2.4 Settori di azione ed elementi chiave

I sei settori di azione in cui sono suddivisi i contributi analizzati, contengono degli elementi chiave, i quali rappresentano le questioni più ricorrenti poste all’attenzione dei tavoli di confronto da parte dei portatori di interesse.

Le proposte non riconducibili agli elementi chiave individuati (9%) non sono state considerate nel processo di elaborazione dei contributi.

Di seguito vengono analizzati gli elementi chiave di ciascun settore di azione.

Normativa

La maggior parte dei contributi ricevuti (91%) sono stati accorpati in cinque elementi chiave riguardanti: la richiesta di un costante aggiornamento delle normative e di una definizione, nelle stesse, di regole chiare, trasparenti ed efficaci come ad esempio nella localizzazione degli impianti; l’adozione di norme che tengano conto delle diversità territoriali; l’avvio di semplificazioni nei procedimenti autorizzativi e di snellimento delle pratiche burocratiche; il coordinamento ed l’omogeneizzazione dei procedimenti a livello regionale.

Nella tabella che segue sono esplicitati il numero di proposte ricevute per elemento chiave e per ogni categoria di portatori di interesse e il peso percentuale di ciascun elemento chiave.

CONTRIBUTI NORMATIVA imprese e

professionisti enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti

finanziari altri soggetti

elementi chiave % % % % %

1. aggiornamento e adeguamento

costante delle normative 5 17% 0 0% 1 25% 0 0% 0 0%

2. definizione di regole chiare,

trasparenti ed efficaci 7 24% 7 54% 2 50% 1 20% 6 60%

3. specificità normative legate al

territorio 2 7% 3 23% 1 25% 0 0% 3 30%

4. semplificazioni dei

procedimenti autorizzativi 11 38% 2 15% 0 0% 4 80% 0 0%

5. coordinamento ed omogeneizzazione dei

procedimenti a livello regionale 4 14% 1 8% 0 0% 0 0% 1 10%

TOTALE 29 100 13 100 4 100 5 100 10 100

Le imprese ed i professionisti concentrano i propri contributi (38%) insieme agli istituti finanziari (80%) nella richiesta di semplificazioni dei procedimenti autorizzativi che si declinano in uno snellimento ed una velocizzazione delle procedure burocratiche specialmente per le piccole aziende.

Come procedimenti da semplificare vengono segnalate soprattutto le autorizzazioni per l’istallazione di nuovi impianti e per le riqualificazioni energetiche in edilizia Viene richiesta altresì celerità nelle risposte della pubblica amministrazione.

Gli enti locali, di ricerca e tecnici e gli altri soggetti chiedono invece in maggior misura la definizione di regole chiare, trasparenti ed efficaci (rispettivamente 54%, 50% e 60%), con particolare riferimento alle Linee Guida regionali riguardanti i criteri per la localizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. La domanda di adeguatezza delle regole sembra essere più consistente per quanto riguarda lo sfruttamento delle biomasse e l’istallazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli.

La richiesta di normative che tengano conto delle specificità territoriali (es. nella localizzazione degli impianti differenza tra zone montane e di pianura in termini di disponibilità di biomasse, in termini paesaggistici, di ricadute economiche etc.) proviene in particolar modo dalle associazioni ambientaliste.

È interessante notare come sulla questione della regolamentazione si possano registrare due posizioni che possono sembrare contrastanti: alcuni soggetti richiedono una normativa che abbia regole uguali su tutto il territorio regionale, fino a quello nazionale, cosicché non si possano avere dubbi interpretativi e ci possa essere uniformità ed equità nelle procedure (es. certificazione energetica degli edifici), altri invece vorrebbero delle norme calate sul contesto su cui si va ad agire come negli esempi sopra riportati.

CONTRIBUTI NORMATIVA

elementi chiave

imprese e

professionisti enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti finanziari

altri

soggetti TOTALE 1. aggiornamento e

adeguamento costante delle normative

8,2% 0% 1,6% 0% 0% 10%

2. definizione di regole chiare, trasparenti ed efficaci

11,5% 11,5% 3,3% 1,6% 9,8% 38%

3. specificità normative

legate al territorio 3,3% 4,9% 1,6% 0% 4,9% 15%

4. semplificazioni dei

procedimenti autorizzativi 18% 3,3% 0% 6,6% 0% 28%

5. coordinamento ed omogeneizzazione dei procedimenti a livello regionale

6,6% 1,6% 0% 0% 1,6% 10%

TOTALE 48% 21% 7% 8% 16% 100%

In generale, considerando tutti i contributi relativi alla settore della normativa c’è una forte richiesta di regole chiare ed adeguate (38%) e di semplificazioni amministrative (28%) seguita da proposte di specificità normative legate ai diversi territori (15%); l’aggiornamento della normativa pur pesando per un 10% vede come unici soggetti interessati le imprese ed i professionisti e gli enti di ricerca e tecnici; il coordinamento e l’omogeneizzazione dei procedimenti interessa principalmente le categorie professionali.

La categoria di portatori d’interesse che ha fatto più proposte è stata quella delle imprese e dei professionisti (48%)

Programmazione

L’ambito della Programmazione comprende tutte le proposte su obiettivi, criteri, azioni e misure da programmare sul territorio regionale. Sul totale dei contributi analizzati, il settore della programmazione rappresenta il 27%.

Tra le proposte analizzate, sono stati individuati 9 elementi chiave riguardanti: lo sviluppo di una programmazione energetica territoriale attraverso la diffusione di esperienze in cui sono stati raggiunti importanti risultati energetici o attraverso strumenti di programmazione che consentono di governare il territorio; la diversificazione nella produzione di energia dalle diverse fonti disponibili considerando anche soluzioni integrate e che tengano conto delle specifiche vocazioni territoriali; il raggiungimento di un livello di equilibrio tra la quantità di energia prodotta e quella consumata sul territorio regionale per il raggiungimento dell’autosufficienza; la generazione distribuita dell’energia e la riqualificazione delle reti che portino anche ad uno sviluppo delle smart grid; la definizione di criteri ed obiettivi più ambiziosi per il miglioramento delle prestazioni energetiche in ogni settore; la qualificazione energetica del patrimonio edilizio e privato; il miglioramento dell’efficienza nei trasporti;

lo sviluppo e promozione di filiere “green” ovvero basate sui principi della green economy; il coordinamento tra i diversi livelli della pubblica amministrazione nelle fasi di pianificazione ed attuazione dei piani.

Il 90% dei contributi del settore programmazione sono riconducibili ai 9 elementi chiave.

Nella tabella che segue sono esplicitati il numero di proposte ricevute per elemento chiave e per ogni categoria di portatori di interesse e il peso percentuale di ciascun elemento chiave.

CONTRIBUTIPROGRAMMAZIONE imprese e

professionisti

enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti finanziari

altri soggetti

elementi chiave % % % % %

1. sviluppo di una programmazione

energetica territoriale 4 11% 8 36% 1 9% 0 0% 3 30%

2. diversificazione della produzione

energetica 4 11% 0 0% 3 27% 3 50% 1 10%

3. autosufficienza energetica su scala

regionale 1 3% 0 0% 0 0% 0 0% 1 10%

4. sviluppo della generazione distribuita e

riqualificazione delle reti 5 14% 1 5% 4 36% 0 0% 0 0%

5. criteri ed obiettivi più ambiziosi per il

miglioramento delle prestazioni energetiche 6 17% 0 0% 1 9% 0 0% 2 20%

6. qualificazione energetica del patrimonio

edilizio pubblico e privato 10 28% 3 14% 1 9% 2 33% 1 10%

7. miglioramento efficienza dei trasporti 3 8% 1 5% 0 0% 0 0% 0 0%

8. sviluppo e promozione delle filiere

“green” 3 8% 0 0% 1 9% 1 17% 1 10%

9. maggiore coordinamento tra i diversi livelli della pubblica amministrazione nelle fasi di pianificazione e attuazione

0 0% 9 41% 0 0% 0 0% 1 10%

TOTALE 36 100 22 100 11 100 6 100 10 100

Per quanto riguarda le imprese ed i professioni risulta evidente come tutti gli elementi chiave, escluso il nono (coordinamento tra i diversi livelli della pubblica amministrazione), siano stati richiamati: la qualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato, in cui si propone principalmente l’importanza di intervenire sugli edifici esistenti ed obsoleti per aumentarne l’efficienza energetica, assume il peso maggiore (28%); definizione di criteri ed obiettivi più ambiziosi per il miglioramento delle prestazioni energetiche (17%) in cui si evidenzia la necessità di andare oltre gli obiettivi che sono stati stabiliti a livello europeo e definire criteri ed indirizzi che portino ad un utilizzo di tecnologie più innovative come ad esempio nel settore della cogenerazione o della geotermia;

sviluppo di una generazione distribuita e riqualificazione delle reti (14%) in cui si tiene conto della necessità di sostenere lo sviluppo dei nuovi sistemi di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili attraverso un adeguato sviluppo e gestione delle reti per il loro allacciamento (rete elettrica, rete di teleriscaldamento, rete distribuzione metano).

Gli enti locali concentrano i loro contributi sul coordinamento tra i diversi livelli della Pubblica Amministrazione(41%): tra Regione e Province e tra Provincia e Comuni, per garantire maggiore uniformità nella predisposizione ed attuazione di Piani su scala provinciale e comunale che trattano gli aspetti energetici di un territorio (ad esempio Piani Energetici Provinciali o Comunali, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – PTCP, Piano Strutturale Comunale – PSC); strettamente collegato a questo elemento chiave segue lo sviluppo programmi per governare i loro territori sul piano energetico, in funzione delle loro peculiarità, attraverso gli strumenti di pianificazione (36%).

Gli enti di ricerca e tecnici presentano proposte ed idee relative allo sviluppo della generazione distribuita e riqualificazione delle reti (36%) in particolare propongono lo sviluppo delle smart grids cioè delle reti elettriche in grado di integrare intelligentemente le azioni di tutti gli utenti connessi (produttori, consumatori, prosumers) al fine di distribuire energia in modo efficiente, sostenibile, economicamente vantaggioso e sicuro.

Gli istituti finanziari pongono l’attenzione su tre dei nove elementi chiave,nella diversificazione della produzione energetica si concentrano il maggior numero di contributi (50%), in cui si considera

anche di valutare l’effettiva disponibilità di risorse sul territorio (ad es. biomasse) in relazione alla richiesta di finanziamenti.

Anche la categoria “Altri soggetti” pone l’attenzione principalmente sullo sviluppo di una programmazione energetica territoriale (30%) richiamando l’importanza dei Piani Energetici su scala comunale e provinciale e sulla definizione di criteri ed obiettivi per il miglioramento delle prestazioni energetiche relativo soprattutto agli standard di efficienza energetica degli edifici (20%).

CONTRIBUTI PROGRAMMAZIONE

elementi chiave

imprese e

professionisti enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti

finanziari altri

soggetti TOTALE 1. sviluppo di una programmazione

energetica territoriale 4,7% 9,4% 1,2% 0,0% 3,5% 19%

2. diversificazione della produzione

energetica 4,7% 0,0% 3,5% 3,5% 1,2% 13%

3. autosufficienza energetica su scala

regionale 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 1,2% 2%

4. sviluppo della generazione

distribuita e riqualificazione delle reti 5,9% 1,2% 4,7% 0,0% 0,0% 12%

5. criteri ed obiettivi più ambiziosi per il miglioramento delle prestazioni

energetiche 7,1% 0,0% 1,2% 0,0% 2,4% 11%

6. qualificazione energetica del

patrimonio edilizio pubblico e privato 11,8% 3,5% 1,2% 2,4% 1,2% 20%

7. miglioramento efficienza dei

trasporti 3,5% 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 5%

8. sviluppo e promozione delle filiere

“green” 3,5% 0,0% 1,2% 1,2% 1,2% 7%

9. maggiore coordinamento tra i diversi livelli della pubblica amministrazione nelle fasi di pianificazione e attuazione

0,0% 10,6% 0,0% 0,0% 1,2% 12%

TOTALE 42,4% 25,9% 12,9% 7,1% 11,8% 100%

Il settore della programmazione è caratterizzato da un elevato numero di elementi chiave sia per l’elevato numero di contributi che vi afferiscono ma anche per la loro diversità. Gli elementi chiave che assumono il maggior peso sono la “qualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato”

(20%) e lo “sviluppo di una programmazione energetica territoriale” (19%) in cui si riscontra rispettivamente il maggior contributo da parte di imprese e professionisti (11,8%) ed enti locali (9,4%).

Nel complesso il maggior numero di contributi in questo settore è dato dalle imprese e professionisti (42,4%).

Informazione e formazione

L’ambito dell’Informazione e formazione comprende tutte le proposte relative alla necessità di una maggiore diffusione delle informazioni e delle conoscenze sui diversi aspetti legati al tema dell’energia (es. normativa, tecnologie, incentivi e finanziamenti) a diversi soggetti (imprese, professionisti, cittadini,..) ed una maggiore qualificazione delle competenze e delle professionalità nel settore pubblico e privato (personale enti locali, imprese e professionisti). Sul totale dei contributi analizzati, il settore dell’informazione e formazione rappresenta il 9%.

I contributi analizzati sono riconducibili a 3 elementi chiave: formazione alle imprese e professionisti che operano nel campo energetico, formazione al personale di enti locali e diffusione

CONTRIBUTI INFORMAZIONE E FORMAZIONE imprese e

professionisti

enti locali

enti di ricerca e tecnici

istituti finanziari

altri soggetti

elementi chiave % % % % %

1. formazione alle imprese ed ai

professionisti 4 50% 0 0% 2 40% 3 38% 1 100%

2. formazione al personale degli enti

locali 0 0% 3 33% 1 20% 3 38% 0 0%

3. diffusione delle conoscenze e

dell’informazione ai cittadini 4 50% 6 67% 2 40% 2 25% 0 0%

TOTALE 8 100 9 100 5 100 8 100 1 100

Le imprese e professionisti e gli enti di ricerca ed enti tecnici sottolineano da una parte la necessità di formazione alle imprese ed ai professionisti che operano nel settore energetico (es. i progettisti ed installatori di impianti) e dall’altra la diffusione delle conoscenze e dell’informazione ai cittadini per sensibilizzarli e renderli promotori di comportamenti virtuosi per ridurre i consumi energetici (50% imprese e professionisti, 40% enti di ricerca e tecnici).

Gli Enti Locali pongono all’attenzione del tavolo di confronto, in particolare modo, la necessità di informare i cittadini sulle opportunità economiche, e non solo, offerte dagli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica delle loro abitazioni e sensibilizzarli in generale sui temi energetici (efficienza energetica, fonti rinnovabili) (67%); inoltre presentano la necessità di disporre all’interno delle loro amministrazioni di personale qualificato per affrontare le questioni energetiche sul piano tecnico e poter di conseguenza garantire un adeguato servizio al pubblico (33%).

Gli Istituti finanziari sottolineano principalmente l’importanza della qualificazione delle competenze sia in ambito privato (imprese e professionisti) sia pubblico (personale enti locali) (38%) considerando da una parte le difficoltà nella richiesta di finanziamenti e dall’altra nella scrittura di bandi relativi al settore energetico.

La categoria “Altri soggetti” propone esclusivamente la formazione alle imprese ed ai professionisti.

CONTRIBUTI INFORMAZIONE E FORMAZIONE

elementi chiave

imprese e professionisti

enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti finanziari

altri

soggetti TOTALE 1. formazione alle imprese ed ai

professionisti 12,9% 0,0% 6,5% 9,7% 3,2% 32%

2. formazione al personale degli

enti locali 0,0% 9,7% 3,2% 9,7% 0,0% 23%

3. diffusione delle conoscenze e

dell’informazione ai cittadini 12,9% 19,4% 6,5% 6,5% 0,0% 45%

TOTALE 25,8% 29,0% 16,1% 25,8% 3,2% 100%

La diffusione delle conoscenze e dell’informazione ai cittadini (45%) è l’elemento chiave con il maggior numero di contributi, segue la formazione alle imprese ed ai professionisti (32%) ed infine la formazione al personale degli enti locali (23%). Si può osservare che gli stakeholder più interessati a questo settore sono gli enti locali (29%), seguono le imprese e professionisti e gli istituti finanziari.

Strumenti di supporto

Negli strumenti di supporto sono stati ricompresi tutti i contributi relativi alla richiesta di strumenti economici e non, a sostegno e di aiuto allo sviluppo del settore energetico.

Gli elementi chiave individuati sono otto: l’adozione di modelli e/o strumenti di monitoraggio e di bilancio energetico dei piani territoriali; l’intensificazione delle attività di controllo sopratutto sugli impianti in esercizio e sul rilascio delle certificazioni energetiche degli edifici per dare credibilità al sistema; la stipula di accordi e/o protocolli di filiera tra enti ed imprese di vari settori economici;

erogazione di finanziamenti anche mediante nuovi modelli e strumenti; concessione di misure premianti soprattutto riguardanti la riqualificazione e l’efficientamento energetico in edilizia (es. incentivi volumetrici, riduzione oneri ...); lo sviluppo di strumenti operativi come ad esempio linee guida, database per monitorare i dati sui consumi, software di calcolo della dispersione termica; la creazione di strutture di supporto tecniche e/o informative a livello locale come agenzie e sportelli per l’energia; la diffusione e la promozione della certificazione energetica di processo, di prodotto, ed edilizia. A questi elementi chiave è stato attribuito l’88% di tutte le proposte ricevute classificate come strumenti di supporto.

A questo settore d’azione afferisce la maggior parte di tutti i contributi analizzati, con un peso percentuale del 31%.

Nella tabella che segue sono esplicitati il numero di proposte ricevute per elemento chiave e per ogni categoria di portatori di interesse e il peso percentuale di ciascun elemento chiave.

CONTRIBUTI STRUMENTI DI SUPPORTO imprese e

professionisti enti locali enti di ricerca e tecnici

istituti

finanziari altri soggetti

elementi chiave % % % % %

1. adozione di modelli e/o

strumenti di monitoraggio dei piani

territoriali 0 0% 4 11% 0 0% 0 0% 0 0%

2. intensificazione delle attività di

controllo 1 3% 1 3% 0 0% 0 0% 2 20%

3. stipula di accordi/protocolli di

filiera 4 13% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0%

4. erogazione di finanziamenti anche mediante nuovi modelli/strumenti

14 47% 8 21% 2 17% 6 86% 3 30%

5. concessione di misure premianti 4 13% 5 13% 0 0% 0 0% 0 0%

6. sviluppo di strumenti operativi 4 13% 10 26% 8 67% 0 0% 2 20%

7. creazione di strutture di supporto tecniche e/o informative

a livello locale 1 3% 9 24% 2 17% 1 14% 2 20%

8. diffusione della certificazione

energetica 2 7% 1 3% 0 0% 0 0% 1 10%

TOTALE 30 100 38 100 12 100 7 100 10 100

Le aziende, i professionisti ed i cittadini (altri soggetti) chiedono, in particolare, strumenti finanziari (47%) per poter iniziare ed intraprendere attività in campo energetico, che possono andare dalla riqualificazione energetica di processi industriali o di edifici, alla apertura di nuove imprese, allo sviluppo di filiere green. Gli Istituti finanziari sottolineano l’importanza dell’erogazione di finanziamenti per la crescita del settore energetico ed in particolare per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e richiamano le opportunità e gli strumenti finanziari messi a disposizione dalle banche in questo settore (86%).

Gli enti locali propongono soprattutto lo sviluppo di strumenti operativi (26%) che possono aiutarli nelle loro funzioni: es. creazione di un catasto con tutti i dati energetici degli edifici, pubblici e

per la valutazione degli aspetti energetici; redazione di un prontuario con tutte le tecnologie e gli impianti più efficienti disponibili sul mercato; creazione di database con tutti i dati di produzione e consumo per poter elaborare dei bilanci energetici; condivisione di metodologie comuni per l’elaborazione dei bilanci energetici, il calcolo delle emissioni di CO2. Gli enti locali ritengono altresì importante la creazione di strutture sparse sul territorio che possano supportarli nell’informazione e sensibilizzazione della cittadinanza su tutti i temi energetici ma che possano essere anche di natura tecnica e quindi fornire assistenza nella ricerca ed elaborazione dei dati, fornire informazione ai cittadini, alle imprese ma anche agli stessi enti sulle migliori soluzioni impiantistiche.

Gli enti di ricerca e tecnici sottolineano l’importanza nel settore energetico dell’adozione di strumenti operativi innovativi e funzionali al monitoraggio dei dati, alla misura della efficienza energetica degli edifici, alla mappatura e catalogazione degli impianti e delle risorse presenti in regione, e presentano le soluzioni tecnologiche già sperimentate e gli strumenti già disponibili per essere utilizzati (67%).

CONTRIBUTI STRUMENTI DI SUPPORTO

elementi chiave

imprese e profession

isti

enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti finanziari

altri

soggetti TOTALE 1. adozione di modelli e/o

strumenti di monitoraggio dei piani

territoriali 0% 4,1% 0% 0% 0% 4%

2. intensificazione delle attività di

controllo 1,0% 1,0% 0% 0% 2,1% 4%

3. stipula di accordi/protocolli di

filiera 4,1% 0% 0% 0% 0% 4%

4. erogazione di finanziamenti anche mediante nuovi modelli/strumenti

14,4% 8,2% 2,1% 6,2% 3,1% 34%

5. concessione di misure premianti 4,1% 5,2% 0% 0% 0% 9%

6. sviluppo di strumenti operativi 4,1% 10,3% 8,2% 0% 2,1% 25%

7. creazione di strutture di supporto tecniche e/o informative

a livello locale 1,0% 9,3% 2,1% 1,0% 2,1% 15%

8. diffusione della certificazione

energetica 2,1% 1,0% 0% 0% 1,0% 4%

TOTALE 31% 39% 12% 7% 10% 100%

Dall’analisi complessiva si può vedere come, mentre i primi due stakeholder chiedono una gamma diversificata di strumenti di supporto, la categoria altri soggetti ed in particolare gli enti di ricerca e le banche concentrano le loro proposte solamente su alcuni degli elementi chiave individuati, in particolare l’erogazione di finanziamenti e la creazione di strutture tecniche e/o informative a livello locale.

Per questo settore d’azione la maggior parte dei contributi vengono dagli enti locali, 40% circa, seguiti da imprese e professionisti (31%), enti di ricerca ed enti tecnici (12%), altri soggetti (10%) e istituti finanziari (7%). L’elemento chiave con più proposte è quello relativo all’erogazione di finanziamenti (34%), seguito dall’adozione di strumenti operativi (25%), la creazione di strutture di supporto (15%) e dagli altri elementi.

Ricerca e trasferimento tecnologico

Al settore d’azione Ricerca e trasferimento tecnologico afferiscono i contributi che possono essere classificati secondo quattro elementi chiave: rafforzamento del rapporto tra il mondo della ricerca e le imprese, incremento degli investimenti in ricerca e innovazione, miglioramento delle

prestazioni energetiche dei processi produttivi e dei prodotti ed infine sostegno alle nuove tecnologie sviluppate dagli enti di ricerca regionali. In questo caso pressoché tutte le proposte (96%) sono state ricomprese nei quattro elementi chiave.

Alla Ricerca e trasferimento tecnologico afferisce il 7% di tutti i contributi analizzati.

Nella tabella che segue mostra il numero di proposte ricevute per elemento chiave e per ogni categoria di portatori di interesse e il peso percentuale di ciascun elemento chiave.

CONTRIBUTI RICERCA E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO imprese e

professionisti enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti

finanziari altri soggetti

elementi chiave % % % % %

1. intensificare il rapporto tra il

mondo della ricerca e delle imprese 3 33% 1 33% 0 0% 0 0% 0 0%

2. maggiore investimento nella

ricerca e nell’innovazione 2 22% 1 33% 1 14% 0 0% 1 50%

3. miglioramento delle prestazioni energetiche dei processi produttivi e dei prodotti

2 22% 1 33% 2 29% 2 100% 1 50%

4. sostegno alle nuove tecnologie sviluppate dagli enti di ricerca

regionali 2 22% 0 0% 4 57% 0 0% 0 0%

TOTALE 9 100 3 100 7 100 2 100 2 100

I contributi delle imprese e professionisti su questo tema interessano tutti e quattro gli elementi chiave individuati con lo stesso peso (22%), ad eccezione del primo (33%).

Gli enti locali sottolineano l’importanza di intensificare il rapporto tra la ricerca e le imprese, un maggiore investimento nella ricerca e nell’innovazione e di puntare all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili e alla promozione su tutto il territorio regionale delle best practices già sperimentate in questo campo (33%)

Gli enti di ricerca e tecnici chiedono in particolare di dare maggiore sostegno e promuovere le nuove tecnologie sviluppate dagli enti di ricerca regionali (57%)

Gli istituti finanziari e gli altri soggetti si focalizzano sulla necessità di migliorare le prestazioni energetiche dei processi produttivi e dei prodotti e sull’aumento degli investimenti in ricerca e innovazione (50%)

CONTRIBUTI RICERCA E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

elementi chiave

imprese e profession

isti

enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti

finanziari altri

soggetti TOTALE 1. intensificare il rapporto tra il

mondo della ricerca e delle imprese 13,0% 4,3% 0% 0% 0% 17%

2. maggiore investimento nella

ricerca e nell’innovazione 8,7% 4,3% 4,3% 0% 4,3% 22%

3. miglioramento delle prestazioni energetiche dei processi produttivi e dei prodotti

8,7% 4,3% 8,7% 8,7% 4,3% 35%

4. sostegno alle nuove tecnologie sviluppate dagli enti di ricerca regionali

8,7% 0% 17,4% 0% 0% 26%

TOTALE 39% 13% 30% 9% 9% 100%

L’analisi complessiva di questo settore ricerca e trasferimento tecnologico evidenzia come in questo caso la maggior parte dei contribuiti provengano dal mondo delle imprese e dei professionisti (39%) e degli enti di ricerca e tecnici (30%) e come abbiano un maggior peso percentuale le proposte legate al miglioramento delle prestazioni energetiche dei processi produttivi e dei prodotti (35%). Da notare come solamente la prima categoria di portatori d’interesse abbia fatto proposte diversificate collegabili a tutti e quattro gli elementi chiave.

Partecipazione

La partecipazione rappresenta l’ambito relativo alle richieste di confronto, approfondimento e monitoraggio dei temi energetici attraverso la costituzione di tavoli, gruppi di lavoro e di osservatori.

Sul totale dei contributi analizzati il settore della Partecipazione rappresenta l’8%.

Gli elementi chiave individuati sono due e riguardano la creazione di tavoli di approfondimento e confronto tra enti locali, imprese, professionisti, cittadini e creazione di tavoli/osservatori nelle fasi di attuazione del Programma Triennale. Sono rappresentativi del 93% dei contributi afferenti a questo settore.

CONTRIBUTI PARTECIPAZIONE imprese e

professionisti enti locali enti di ricerca e tecnici

istituti finanziari

altri soggetti

elementi chiave % % % % %

1. creazione di tavoli di approfondimento e confronto tra enti locali, imprese,

professionisti, cittadini 6 60% 12 100% 2 100% 0 0% 2 67%

2. creazione di tavoli/osservatori nelle fasi

di attuazione del Programma Triennale 4 40% 0 0% 0 0% 0 0% 1 33%

TOTALE 10 100% 12 100% 2 100% 0 0% 3 100%

Le imprese e professionisti propongono soprattutto tavoli di approfondimento e confronto tra soggetti pubblici e privati (60%) per discutere le questioni energetiche, in generale, ed in particolare sulle procedure autorizzative degli impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili, per un 40%, considerano fondamentale proseguire il percorso di partecipazione anche nella fasi successive di attuazione del programma triennale. Anche la categoria Altri soggetti propone la necessità di una partecipazione delle comunità locali nei territori (67%) per condividere con le pubbliche amministrazioni interessi e necessità sul tema dell’energia.

Per la categoria degli enti locali ed enti di ricerca e tecnici le proposte riguardano esclusivamente il primo elemento chiave. In particolare gli enti locali evidenziano al necessità di creare tavoli locali con il coinvolgimento di attori chiave, pubblici e privati, per garantire una più facile attuazione degli strumenti di programmazione energetica ed una maggiore diffusione dell’innovazione e qualificazione energetica nei loro territori. Gli enti di ricerca sottolineano l’importanza della partecipazione per la diffusione e promozione delle nuove tecnologie.

In questo settore non si riscontrano contributi della categoria istituti finanziari non ha proposto contributi.

CONTRIBUTI PARTECIPAZIONE

elementi chiave

imprese e professionisti

enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti finanziari

altri soggetti

TOTA LE 1. creazione di tavoli di

approfondimento e confronto tra enti locali, imprese, professionisti, cittadini

22,2% 44,4% 7,4% 0% 7,4% 81%

CONTRIBUTI PARTECIPAZIONE

elementi chiave

imprese e professionisti

enti locali

enti di ricerca e

tecnici

istituti finanziari

altri soggetti

TOTA LE 2. creazione di tavoli/osservatori

nelle fasi di attuazione del Programma Triennale

14,8% 0,0% 0,0% 0% 3,7% 19%

TOTALE 37% 44,4% 7,4% 0% 11,11% 100%

L’elemento chiave che in percentuale ha assunto maggior peso è la creazione di tavoli di approfondimento e confronto tra enti locali, imprese, professionisti, cittadini (81%) sui temi energetici, di cui il maggior numero di contributi si riferiscono agli enti locali (44,4%).

Le fonti energetiche rinnovabili

Il tema delle fonti rinnovabili occupa una posizione di rilievo e pertanto ad esso viene dedicata un’analisi più dettagliata. Dei 356 contributi analizzati il 37% ha riguardato in modo esplicito il tema delle fonti rinnovabili di cui:

• biomasse (18%)

• fotovoltaico (12%)

• eolico (4%)

• altre fonti (geotermico, idroelettrico, solare) (4%)

• fonti rinnovabili in generale (62%)

Il tema è stato affrontato da diversi punti di vista riconducibili ai 6 settori di azione, come rappresentato nel grafico seguente, e sono stati considerati prevalentemente gli aspetti legati alla produzione di energia da questi fonti.

23% 40%

7% 3%

8% 19%

Normativa

Programmazione

Formazione ed informazione

Strumenti di supporto

Ricerca e trasferimento tecnologico

Patecipazione

È evidente come la normativa (40%), gli strumenti di supporto (23%) e la programmazione (19%) siano stati i settori più interessati dal tema.

Considerando tutte le categorie di fonti rinnovabili, si può osservare come sul piano normativo gli elementi che emergono siano legati alla necessità di regole chiare, trasparenti nella localizzazione degli impianti e nelle loro fasi di progettazione, realizzazione, messa in esercizio, e gestione, alle semplificazione dei procedimenti amministrativi nel rilascio delle autorizzazioni, ad una definizione di criteri specifici in funzione del contesto territoriale (ad esempio zone montane, di pianura, costiere) e del livello di protezione del paesaggio e della sensibilità ambientale (es. aree ad elevato valore naturale, aree protette) ed infine ad un maggiore coordinamento ed omogeneizzazione dei procedimenti a livello regionale. Tali elementi sono posti all’attenzione prevalentemente dalla categoria delle imprese e professionisti che hanno messo in evidenza come il tempo impiegato per la risoluzione delle prassi burocratiche comporti spese aggiuntive per chi opera nel settore energetico.

Nel settore delle biomasse, in particolare, si sottolinea la necessità di un adeguamento della normativa per superare le criticità finora riscontrate in questo settore (ad esempio le emissioni odorigene, la disponibilità di biomassa in prossimità degli impianti); nel settore del fotovoltaico si richiede prevalentemente un intervento normativo per ridurre il consumo di terreno agricolo, favorire l’integrazione paesaggistica degli impianti e favorire l’utilizzo dell’ampia disponibilità di terreno improduttivo e di superficie sui tetti degli edifici. Si riscontra solo un elemento di divergenza riguardo l’opportunità di realizzare impianti fotovoltaici di grossa taglia anche su terreno agricolo, lì dove ci sono opportunità di reddito.

Per quanto riguarda la programmazione, con riferimento a tutte le fonti, si rileva l’esigenza di una chiara programmazione sullo sviluppo e localizzazione degli impianti che portino al raggiungimento ed al superamento degli obiettivi europei in questo ambito, al raggiungimento di una diversificazione nella produzione dell’energia, un raggiungimento della “grid parity”. In particolare per le biomasse, che risultano maggiormente richiamate in questo settore, si evidenziano le potenzialità di sviluppo per la produzione di energia da biogas ma anche biometano e dei biocombustibili. Il contributo dei territori risulta a tale riguardo particolarmente importante; i particolare si sottolinea la rilevanza delle tematiche energetiche per i territori montani per lo sviluppo di attività a valore aggiunto sia per il sistema economico locale sia per il raggiungimento degli obiettivi energetici regionali.

Per quanto riguarda la formazione ed informazione, per tutte le fonti si pone all’attenzione la necessità di qualificare i professionisti ed i tecnici che operano nel campo delle fonti rinnovabili, di aumentare le competenze e le conoscenze del personale degli enti locali soprattutto degli addetti alla scrittura di bandi pubblici relativi al settore energetico e informare adeguatamente i cittadini in questo campo.

Per quanto riguarda gli strumenti di supporto l’attenzione è rivolta principalmente agli strumenti finanziari. In questo caso le imprese e professionisti ma anche gli enti locali evidenziano la necessità di individuare nuovi modelli di incentivo e di sostenere quelle fonti che non sono già finanziate a livello nazionale.

Nello specifico per le biomasse si propongono altri strumenti di supporto per il loro sviluppo quali accordi di filiera, di partenariato tra pubblico e privato, ma anche strumenti per il controllo degli impianti in fase di esercizio; nel settore dell’eolico e del geotermico si propongono strumenti operativi per lo sviluppo di queste tecnologie (ad es. mappe del vento, mappe sul gradiente geotermico), per il fotovoltaico si considera come in questo campo la disponibilità di incentivi abbia portato alla speculazione.

Per quanto riguarda la ricerca ed il trasferimento tecnologico in generale si propongono diverse tecnologie per ciascuna delle fonti rinnovabili e si evidenzia la necessità di intensificare il trasferimento di queste tecnologie nelle imprese: nelle biomasse si richiede un maggior investimento nella ricerca e nell’innovazione, nell’eolico un sostegno alle nuove tecnologie sviluppate dagli enti di ricerca regionali,