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SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DEGLI STUDI DI CASO

Per valutare se e come la contrattazione e la cooperazione, consentite dagli accordi e leggi vigenti fra azienda e sindacato, abbiano avuto un impatto sulla progettazione, in particolare la configurazione finale del sistema risultato dell'attività progettuale, sono stati studiati i processi di sviluppo dei sistemi in tre organizzazioni norvegesi ( *) .

Il percorso. concettuale seguito per raccogliere e sistemare i dati empirici è illustrato nella Figura 4.

Le caratteristiche tecniche dei sistemi automatizzati sono state viste come risultato .dell'azione combinata delle dinamiche contrattuali yè di cooperazione fra i partecipanti al progetto

(*) L'indagine sul campo si è svolta nel dicembre 1983 ed ha interessato oltre alle tre organizzazioni analizzate nel seguito, anche il comune di Bergen e la Standard Telefon og Kabel di Oslo (studi di caso non riportati). In ogni azienda sono state effettuate una decina di interviste a managers, tecnici, responsabili E D P , responsabili della Direzione Personale, delegati sindacali e lavoratori.

Figura 4 - Schema concettuale per la rilevazione e sistemazione

(managers, tecnici ED?, ritenti, delegati sindacali). Tali dinamiche avvengono in un contesto definito e vincolato dalla presenza degli accordi sulle nuove tecnologie e dalla legge sull'Ambiente di Lavoro (in particolare il paragrafo 12) e, sullo sfondo, dal sistema di relazioni industriali norvegese, nonché da fattori specifici alla singola azienda, quali il tipo di mercato in cui opera, la struttura e cultura organizzativa, e fattori tecnologici (il tipo di applicazione da realizzare).

Le organizzazioni scelte sono di grandi dimensioni ed operano in settori diversi uno dall’altro :

- l e Poste norvegesi (settore pubblico; regime di monopolio)

- le Casse di Risparmio (settore privato; maggiormente esposto in prospettiva alla concorrenza);

- una grande azienda chimica, la Norsk Hydro (settore manifatturiero, che opera su mercati internazionali).

I sistemi studiati hanno anch'essi appli­ cazioni fra loro diverse:

- automazione delle operazioni di sportello negli uffici postali

- cambiamento del parco macchine; automazione del servizio prestiti nelle Casse di Risparmio

- automazione di una sala di controllo di processo chimico alla Norsk Hydro.

Tratti comuni ai casi studiati sono:

- un elevato livello di sindacalizzazione della manodopera e dei quadri intermedi (quest'ultimo

fatto con l'eccezione dell'azienda chimica)

- la presenza di accordi aziendali sulle nuove tecnologie molto avanzati (cfr. i testi riportati nell'Appendice di ogni studio di caso)

- la contrattazione/partecipazione prevalentemente ex ante nei processi di progettazione.

Le conclusioni principali ottenute dalla analisi dei tre casi sono riassunte nella Tabella

2.

Facendo riferimento ai singoli elementi dello schema concettuale della Figura 4, i dati contenuti nella Tabella 2 suggeriscono le seguenti riflessioni di sintesi:

A. L'effetto degli accordi e leggi sulla proget- tazione

Un effetto positivo degli accordi nel favorire l'intervento o la partecipazione dei sindacati e degli utenti esiste. Sono state ottenute modifiche dei sistemi (cfr. infra) prima

che questi venissero realizzati, grazie al fatto che vi sono stati un'ampia partecipazione, discussione, analisi e problem solving: i delegati

e gli utenti hanno così potuto acquisire ed elaborare le informazioni necessarie a definire nuove alternative secondo obiettivi e criteri diversi, se non opposti, a quelli del management e/o a quelli puramente tecnici. Non si vede davvero come certe caratteristiche tecniche dei sistemi (uso di VDT speciali; forma delle consolles; tipo di interfaccia) avrebbero potuto venire modificate nel dettaglio senza la partecipazione ex ante. La presenza, nei casi studiati, di accordi molto avanzati e specifici

Ta be l la 2 - Ri as s un t o de i dat i ra cc ol ti n e i tr e studi d i cas o

diritti di intervento dei nel delineare i

sindacati e degli utenti è un fatto che rivela l'intenzione delle parti di dare luogo a una progettazione partecipata dei sistemi. Tali accordi vanno perciò considerati come una premessa necessaria per la progettazione di sistemi che abbiano caratteristiche e funzioni desiderate da altri attori, oltre a quello che tradizionalmente commissiona i sistemi (la direzione aziendale).

B. L'azione dei diversi fattori extra-tecnologici

Per quanto attiene al clima delle relazioni industriali nelle aziende esaminate, questo è estremamente collaborativo (con l'eccezione, forse, dell'azienda chimica), e ciò contribuisce, come fattore di sfondo, a favorire processi collaborativi di problem solving in fase di progettazione (cfr. infra).

Come già notato in altri studi di caso

(Schneider, Ciborra, 1983), l'azione di fattori

specifici alle aziende studiate è sempre rilevante: la partecipazione e la contrattazione trovano dei limiti, ad esempio, nella presenza di un''elevata burocratizzazione organizzativa (come nelle Poste), o nell'avversa situazione economica in cui opera l'impianto (caso dell'azienda chimica).

Altri fattori svolgono un'azione cata­ lizzatrice rispetto alla partecipazione: ad esempio il fatto che l'EDP faccia parte di un Servizio di Sviluppo Organizzativo (caso delle Casse di Risparmio), oppure l'elevato livello di compenetrazione del sindacato nell'organizzazione (caso delle Poste).

C. I vincoli tecnologici

Qui il quadro dei risultati si presenta contraddittorio: in qualche caso (le Casse di Risparmio; o per alcune modifiche richieste a sistemi chiavi in mano come per il controllo di processo nell'azienda chimica) la tecnologia si è mostrata malleabile, anche per interventi ex post.

In altri, in particolare per il caso delle Poste, la progettazione tecnologica del sistema non ha saputo tenere il passo con l'evoluzione e la complessità delle specifiche definite dai gruppi di progetto partecipativi; ciò ha condotto al fallimento anche tecnico del sistema (Fallet,

1983). La tecnologia sembra rappresentare un fattore di rigidità, soprattutto quando la progettazione tecnica vera e propria è condotta in modo molto separato e distante dalle attività di analisi e definizióne delle specifiche, svolte a monte in modo partecipativo.

D. Le dinamiche di contrattazione e cooperazione

Queste sono risultate essere analizzabili con la matrice di Walton e McKersie e conducono a risultati coerenti con quelli deducibili dalla matrice. I casi riscontrati in cui il sindacato riesce a far passare certe modifiche sono sempre caratterizzati da una strategia di problem

solving, hard o soft a seconda delle circostanze:

l'espressione del problem solving è possibile solo

grazie alle nuove regole del gioco di progettazione stabilite dagli accordi e leggi vigenti.

quo, a volte espresse dai tecnici e dal management sembrano essere l'espressione di modelli orga­ nizzativi preesistenti che il management ha interesse a perpetuare anche attorno all'in­ novazione tecnologica. Ih alcuni casi ciò è avvenuto, poiché il processo di contrattazione ha visto prevalere la strategia di SQ-H da parte aziendale su una dì PS-S di parte sindacale. Negli altri, tuttavia, ha prevalso la strategia di PS di parte sindacale: e ciò ha favorito il cambiamento, che non sarebbe stato possibile, se gli accordi non avessero creato una situazione di gioco durante la progettazione, in cui una strategia (sindacale) di PS si poteva opporre ad una del tipo SQ dell'azienda o dei tecnici.

Nella concreta evoluzione e organizzazione dei progetti è stata notata la presenza di alcuni dei meccanismi identificati da Walton e McKersie, e precisamente:

- la separazione delle istanze di contrattazione da quelle di partecipazione al progetto (azienda chimica)

- l'importanza della fiducia fra le parti come fattore che riduce la necessità di contrattazione (le Poste, le Casse di Risparmio).

Non è stata invece rilevata alcuna procedura formale di calcolo e ripartizione dei costi e benefici delle innovazioni, né tantomeno dei criteri generali adottabili a tal fine, nonostante il principio della ripartizione sia contenuto negli accordi aziendali.

Infine, i casi hanno confermato la sovrapposizione fra partecipazione degli utenti e partecipazione dei delegati sindacali (già notata

coincidono in una stessa persona. Là dove la partecipazione utenziale è molto forte (Casse di Risparmio) i fenomeni di contrattazione sembrano essere più marginali. Ma i fattori e le cause che spiegano il ricorso all'uno o all'altro tipo di partecipazione rimangono ancora da analizzare più a fondo.

E. I sistemi realizzati

Scorrendo la colonna delle "modifiche ottenute" di ' Tabella 2 si nota la tipologia seguente: le modifiche attuate riguardano, o aspetti tecnici dell'hardware (tipo di terminali,

ad esempio); oppure l'organizzazione del lavoro attorno, al sistema (numero di persone addette, job

rotation) . Solo in un caso (le Casse di

Risparmio), si affrontano i temi dei circuiti informativi.e decisionali. E quando si affrontano le questioni dell'organizzazione del lavoro, ciò avviene ex post (azienda chimica) o per l'interesse di ricercatori esterni (le Poste). Sembra quindi emergere dai casi una limitazione nella gamma delle modifiche ottenute grazie alla partecipazione/contrattazione : solo aspetti molto concreti dei sistemi diventano oggetto di progettazione partecipata. Fuori dal problem solving e dalla contrattazione rimane invece la

progettazione del sistema informativo nel suo complesso, della sua "filosofia", del suo collegamento con l'evoluzione delle strategie e delle strutture aziendali (l'esempio emblematico è quello delle Poste, in cui lo sforzo progettuale e partecipativo si concentra sulle operazioni di sportello).

Nonostante, dunque, venga affermata in più di un accordo aziendale la necessità di avere una "visione sistemica" degli impatti delle nuove tecnologie e una gestione sistemica della loro introduzione nell'azienda, tale visione e gestione non sono attuate nella pratica, né sembrano far parte delle metodologie adottate dai diversi attori-progettisti.

Si tratta di una deficienza, che se non superata, continuerà a limitare di fatto l'ambito d'influenza degli accordi e delle strategie dei vari attori sulla progettazione dei sistemi.

Parte Seconda