• Non ci sono risultati.

- SISTEMI DI COSTING:

Nel documento GESTIONE AZIENDALE 2 (pagine 22-25)

Metodi di costing:

Uno degli obiettivi della contabilità analitica è quello di calcolare il costo unitario del prodotto o del servizio;

per effettuare questo calcolo si usano dei metodi detti “di costing”. Tra questi vi è il Job Order Costing (o più semplicemente Job Costing), il Process Costing e l’Activity-Based Costing.

→ Il Job Order Costing è un sistema di costing che utilizzano le imprese che operano per commessa (come ad esempio le società di consulenza o di cantieristica navale) per imputare i costi per la produzione di un bene o servizio.

→ Quando si tratta invece di calcolare il costo di prodotti indifferenziati, standardizzati, si utilizza il sistema Process Costing, in cui il calcolo non è rivolto alla singola commessa ma al processo produttivo che determina il singolo prodotto (come ad esempio la produzione di Coca-Cola o il raffinamento del petrolio).

Cost pool:

Parliamo di cost pool per intendere un insieme di costi trattati omogeneamente, perché questi costi possono avere una stessa base di allocazione (ossia il driver che giustifica quei costi e quindi è il denominatore per cui posso ripartire i costi) e possono essere congiuntamente allocati. → analizzando il driver di costo, ossia il fattore che giustifica l’insorgenza dei costi comuni, si possono ripartire questi costi secondo la migliore base di

allocazione.

Difettosità:

Difettosità normale = difettosità tipica del processo produttivo, che è accettabile→ la difettosità normale è un costo di prodotto e quindi è un costo inventariabile.

I dati di difettosità normale (misurata sulla numerosità iniziale del lotto) e le quantità di prodotto effettivamente scartate nel periodo in esame sono.

Difettosità ECCEZIONALE = differenza tra la difettosità rilevata a consuntivo e la difettosità normale. → il costo della difettosità eccezionale è un costo di periodo (e si troverà quindi direttamente in conto economico).

SISTEMI JOB ORDER COSTING (o Job Costing):

Abbiamo definito cos’è un oggetto di costo ed abbiamo detto che ad un oggetto di costo si possono

attribuire direttamente i costi diretti e possiamo allocare, per mezzo di un processo di ripartizione, i costi comuni ed i costi indiretti.

Nel Job Order Costing l’oggetto di costo è il Job, ossia la commessa che è commissionata dal cliente; di questo oggetto di costo si ha necessità di calcolare il costo di produzione, informazione essenziale per moltissimi motivi ma anzitutto per avere informazioni sul pricing ed essere sicuri della remuneratività della commessa.

Ma mentre i costi diretti si possono imputare direttamente, i costi indiretti vanno allocati

→ con quale logica si ripartiscono i costi indiretti?

Il sistema di Job Order Costing può avere varie declinazioni:

JOC in Actual Costing → si fa riferimento a tutti i costi effettivi (costi diretti di MD, LD, etc e gli ovh di produzione) e quindi per il costi indiretti su usa un coefficiente di allocazione (ossia quel coefficiente che mi permette la ripartizione dei costi comuni) che è calcolato sui dati storici (a consuntivo) come il rapporto tra costi indiretti effettivi annui e quantità effettiva annua della base di allocazione dei costi.

𝐶𝑜𝑒𝑓𝑓 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑒𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑒𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡à 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑎 𝑒𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒

⇒ quindi questo coefficiente di allocazione è costruito a partire da dati storici, quindi è basato su dati

“certi” e affidabili.

Questo approccio ha dei limiti però:

1. La tempestività→ ossia posso ripartire i costi comuni solo a consuntivo, cioè quando il dato di costo già si è generato (elettricità, supervisione); questo perché ci sono alcuni costi che si possono conoscere a priori (tipo gli ammortamenti) mentre ci sono alcuni costi che si possono conoscere solo a consuntivo.

2. È importante che si scelga adeguatamente il periodo di osservazione, che deve essere quanto più ampio possibile per tenere conto di possibili effetti di stagionalità che potrebbero

ripercuotersi sui dati consuntivi. → di mese in mese il coefficiente di allocamento potrebbe cambiare radicalmente a causa di effetti di stagionalità del mercato.

JOC in Normal Costing → questo sistema si comporta relativamente all’attribuzione dei costi diretti come l’actual costing. Per quanto riguarda gli overhead si calcola un coefficiente di allocazione predeterminato (coefficiente che conosco prima di sostenere i costi, quindi basato su valori stimati) che poi viene applicato a tutti i prodotti.

Questo coefficiente è calcolato come:

𝐶𝑜𝑒𝑓𝑓 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑑𝑒𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑎𝑡𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡à 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒

Anche questo sistema ha dei pro e dei contro:

Questo è un sistema generalmente più tempestivo, perché si conoscono i costi diretti nel momento in cui vengono “consumati” (in tempo reale praticamente) ed ho la convenienza di non dover aspettare fine anno per dover calcolare il coefficiente di allocazione ma grazie al coefficiente predeterminato che si applica su tutti i job posso sapere immediatamente tutte le informazioni sul monitoraggio dei costi, sul pricing, sulla redditività della singola commessa e così via .

● Di contro, è un sistema meno preciso (basandosi su informazioni predeterminate) e può presentare degli scostamenti.

In generale comunque si usa come documento per rilevare i costi della commessa il Job Order Record (o Scheda di Commessa), in cui si imputano i costi diretti come quelli desumibili dalla bolla di prelievo (o bolla di scarico) ed il lavoro diretto come quello registrato nel cartellino dei tempi.

⇒ Nella Scheda di commessa quindi sono indicate prima tutte le risorse (MD) che la commessa ha assorbito (imputazione per assorbimento), poi tutte le ore di lavoro (LD) che sono state necessarie ed infine si imputano gli overhead di produzione moltiplicandoli per il coefficiente di allocazione (nel caso di normal costing si può fare istantaneamente, mentre per l’actual costing bisogna aspettare il calcolo del coefficiente di allocazione al termine del periodo di analisi).

Rettifiche:

● Caso sotto/sovra-assorbimento:

Quando abbiamo una differenza tra i costi allocati (a budget) ed i costi effettivi (a consuntivo), ossia:

Costi indiretti sotto-allocati = costi indiretti effett. sostenuti- costi indiretti allocati.

⇒ contabilmente quindi devo fare una rettifica, perchè altrimenti avrò attribuito al job dei costi in eccesso o in difetto rispetto a quella che è la reale situazione. Questa rettifica si fa proprio attraverso una rettifica di tutti i conti e si possono usare diversi approcci:

1. Approccio del coefficiente di allocazione:

Si determina cioè il coefficiente di allocazione a consuntivo e si sostituisce al coefficiente predeterminato. Di fatto in questo modo si cambiano tutti i costi ed in un sistema informatico è anche molto facile da mettere in pratica.

2. Approccio ripartizione proporzionale:

si ripartisce la sovra/sotto allocazione dei costi comuni tra le rimanenze finali semilavorati e rimanenze finali prodotti finiti e costo del venduto (chiaramente non si applica ai MD, che come tutti i costi diretti sono fuori da questa ripartizione proporzionale).

Attualmente questo è l’approccio più utilizzato nelle aziende (soprattutto in quelle

manifatturiere, un po’ meno in quelle di servizi), supportata anche dai sistemi informativi che ne semplificano i calcoli.

3. Approccio dello storno:

Si attribuisce la sovra/sotto allocazione direttamente al costo del venduto (ha il vantaggio che evita tutte le complicanze dei primi due metodi, ma si può utilizzare solo in alcuni casi).

Nel documento GESTIONE AZIENDALE 2 (pagine 22-25)

Documenti correlati