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I sistemi di early warning Il MIMIC Model di Rose e Spiegel 

Capitolo 3.  Il contagio, le soluzioni adottate e le previsioni per il futuro 3.1 Il contagio Stati Uniti – Europa Come e perché è avvenuto

3.3  Reazioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea alla crisi 

3.4.1  I sistemi di early warning Il MIMIC Model di Rose e Spiegel 

Numerosi  studiosi  si  sono  interrogati  sulla  possibilità  di  riuscire  a  prevedere  un  evento di portata economica e finanziaria rilevante come la crisi del 2008. I primi a  proporre  un  modello  sono  stati  Rose  e  Spiegel  che  nel  2009  hanno  realizzato  un 

modello  MIMIC  ovvero  Multiple‐Indicator  Multiple  Cause  Model  che  utilizza  dati 

cross‐section di 107 paesi del mondo.  

Per i due economisti la severità del periodo di crisi è un fenomeno continuo e non  discreto  e  per  definizione  contiene  un  margine  di  errore.  Con  il  modello  MIMIC  si  collegano  gli  indicatori  della  crisi,  quali  deprezzamenti  dei  tassi  di  cambio,  collasso  del mercato dell’equity, recessione e diminuzione della credibilità di un paese, con le  potenziali cause della crisi finanziaria stessa.  

Se il modello di EW funziona bene, si dovrebbero prevedere i tempi e l’incidenza di 

shock finanziari tra le diverse nazioni.  

Rose e Spiegel sono partiti con la previsione della crisi del 2008 dai dati degli anni  precedenti  in  modo  da  costruire  un  modello  che  potesse  adattarsi  bene  alla  previsione di crisi future di questo tipo e in paesi diversi.  

La sfida è capire se tra i vari paesi esistono degli aspetti in comune che indichino le  cause  della  crisi,  dato  che  i  due  economisti  sanno  già  in  partenza  che  un  modello  univoco che spieghi e che poi preveda il contagio è difficile da realizzare.  

Gli aspetti collegati che si evidenziano quando si analizzano i dati, specialmente per  capire la crisi, sono le dimensioni e il livello di reddito degli stati.  

Si  è  visto  che  i  paesi  piccoli  hanno  incontrato  problemi  seri  durante  la  crisi.  L’importanza  della  dimensione  del paese è  rilevante  soprattutto  per  quelle  nazioni  che hanno sperimentato periodi di crescita grande prima della crisi con un aumento  incontrollato  del  credito  domestico.  La  dimensione  della  nazione  è  correlata  negativamente  con  l’apertura,  per  cui  paesi  piccoli  di  solito  sono  più  aperti  al  commercio  internazionale  e  maggiormente  esposti  agli  scossoni  sui  mercati  internazionali del credito.  

Il  reddito  misurato  dal  PIL  reale  pro  capite.  Come  abbiamo  detto,  paesi  piccoli  riescono meno a reagire alla crisi. Il motivo è che i governi di stati già sviluppati e con  un’economia  poco  influenzata  da  shock  esterni  riescono  ad  assistere  le  istituzioni  finanziarie in crisi grazie al benessere domestico.  

Nel modello Rose‐Spiegel si valutano anche alcuni aspetti finanziari. Innanzitutto si  valuta il settore privato e il credito bancario. Le banche sono state sotto controllo fin  dallo  scoppio  della  crisi  e  in  particolare  quelle  americane,  che  hanno  concesso 

prestiti a persone che in cambio fornivano poche garanzie. Non solo questi soggetti  sono stati vigilati ma anche le agenzie di rating private hanno provocato la diffusione  della crisi nel mondo attraverso giudizi troppo benevoli su asset troppo rischiosi.   Un altro fattore considerato nel modello è l’apprezzamento delle attività. In questo  caso  bisogna  fare  attenzione  agli  apprezzamenti  continuati  perché  dimostrano  che  esiste una vulnerabilità a livello economico nel paese.  

Vengono tenute in considerazione le politiche macroeconomiche dei vari paesi e gli  sbilanci internazionali ovvero se esistono riserve non investite nel paese domestico.   Nel MIMIC model si tiene conto anche degli aspetti istituzionali che coinvolgono la  volatilità  dei  paesi  come  i  diritti  tutelati,  le  regole  lavorative.  È  importante  inoltre  definire  la  geografia  dei  paesi  coinvolti  nella  ricerca,  sappiamo  bene  che  aspetti  morfologici  o  confini  con  alcune  nazioni  possono  influenzare  in  maniera  positiva  o  negativa  l’economia  di  uno  stato.  Facciamo  un  esempio.  L’Islanda  ha  beneficiato  della vicinanza con il Regno Unito e ha attirato capitali britannici che hanno espanso  il settore finanziario islandese.   Dopo aver elaborato i dati nel database, aver scoperto comunalità di comportamenti  tra stati nel modo di reagire alla crisi, le conclusioni date dal modello sono riassunte  in questo modo:  • Nessuna delle variabili analizzate nel modello sembra essere statisticamente  rilevante per comprendere l’incidenza della crisi tra i paesi studiati.   • I dati sulla manifestazione della crisi sono stati raccolti solo parzialmente e  fanno intendere che esiste un collegamento tra severità e crisi.   • Una critica mossa da molti studiosi al modello, forse per questo che il MIMIC  model deve essere perfezionato come Early Warning System, è che si basa su  dati nazionali per capire e prevenire crisi future mentre l’evento del 2008 che  si  sta  analizzando  è  partito  dagli  Stati  Uniti  ma  si  è  diffuso  per  contagio  in  tutto il mondo.  

• La scoperta fatta è che la crisi non si è trasferita attraverso i fondamentali  nazionali ma attraverso altri canali, in particolare i mercati finanziari.65 

Rose e Spiegel hanno continuato la raccolta dei dati e hanno rielaborato il modello  MIMIC  nel  2010,  ma  le  conclusioni  fatte  per  il  primo  modello  rimangono  valide  anche per questo secondo. Non è facile comprendere l’incidenza della recessione e  non vi è una forte correlazione tra le precondizioni della crisi negli USA e il contagio  con gli altri paesi.66 

Prima  di  formulare  il  modello  Rose  e  Spiegel  hanno  fatto  riferimento  a  tre  aspetti  che avrebbero portato il modello a fallire ossia:  

1. Le cause della crisi differiscono da paese a paese.  

2. La  crisi  del  2008  è  considerata  un  evento  globale  che  ha  avuto  incidenze  diverse tra le nazioni. 

3. Lo shock dovrebbe essere nazionale ma che contagia altri stati.  

Come  si  capisce  dalle  conclusioni  tratte  dai  due  studiosi  le  ragioni  di  insuccesso  hanno limitato la validità del MIMIC model.