• Non ci sono risultati.

Lo Spazio Pubblico Nell’UTOPIA URBANA del MODERNISMO "I punti chiave

Forester J.(1999),The deliberative practitioner, The MIT press, Cambridge, pag

4.1 ZINGONIA: LA NUOVA CITTA’

4.1.3 Lo Spazio Pubblico Nell’UTOPIA URBANA del MODERNISMO "I punti chiave

nella pianificazione urbana si ascrivono alle quattro funzioni: vivere, lavorare, ricrearsi (nel tempo libero), muoversi. Il nucleo di base della pianificazione urbana è la cellula-abitativa e la sua introduzione in gruppo costituisce un'unità abitativa di dimensione adatta. A cominciare da questa unità, si possono formulare le relazioni tra l'abitazione, il luogo di lavoro, e il luogo di ricreazione. Per risolvere quest'importante problema è fondamentale utilizzare le risorse del progresso tecnologico moderno."15 Il movimento moderno

credeva che la città dovesse essere progettata in maniera razionale e funzionale, rispecchiando i bisogni dell'uomo moderno. L'ambiente ben ordinato avrebbe portato all'uomo una vita in armonia con la natura e la tecnologia. In questo senso lo spazio pubblico doveva essere organizzato in maniera efficiente per facilitare il movimento con l'auto, doveva essere verde per ricucire un collegamento con la Natura e doveva essere dimensionato in modo che tutte le abitazioni (prevalentemente edifici a torre o in linea) avessero il corretto apporto di luce solare e aria. Nonostante gli sforzi nel migliorare le condizioni igieniche degli spazi di vita delle persone, tutti i bisogni dell'uomo erano interpretati in chiave funzionale dimenticando di far riferimento anche alla dimensione psicologia e sociale umana. I risultati sono spazi urbani sovradimensionati che limitano la comunicazione con gli altri o impediscono la spontanea socialità. In prevalenza gli spazi caratteristici del Modernismo sono percepiti come "freddi" e "impersonali".

Nel pensiero di ZINGONE e NEGRI "Il criterio informatore che ha diretto l'opera degli urbanisti nella pianificazione della nuova città è stato questo: nasce un centro urbano autonomo e non satellite. La differenza tra le due impostazioni è chiara: la città satellite è una proliferazione periferica che nasce dalla metropoli, con caratteristiche di autonomia parziale; la città autonoma è un centro che trova in sè tutti gli elementi di vita (...)"16.La struttura dello

spazio pubblico era organizzata sulla necessità di creare una città autonoma che si sarebbe sviluppata tra il tessuto storico di 5 piccoli comuni della bassa bergamasca. Il centro di Zingonia (nello schema a fianco evidenziato in rosa) è stato ideato come un elemento lineare e allungato dove avrebbero trovato collocazione la maggior parte dei centri di aggregazione (impianti sportivi, centro culturale e religioso, scuole). Il tessuto urbano era fortemente zonizzato e strutturato con un organizzazione gerarchica. La città dei 50.000 era suddivisa in una serie di "rioni" che avrebbero ospitato 5.000 abitanti insieme ai servizi strettamente necessari. All'interno dei quartieri le strade si interrompevano lasciando libertà di movimento ai pedoni. Tutti i quartieri erano a stretto contatto tra loro e connessi attraverso la linea centrale dedicata al movimento veicolare veloce e alla localizzazione dei servizi comuni17. L'obbiettivo iniziale che spingeva all'investimento

di un privato nella realizzazione di una città era sicuramente il prestigio ma anche il risvolto economico dell'impresa. Per questo motivo, nonostante le promesse, la città nacque dalla zona industriale e i successivi investimenti vennero allocati nel tessuto residenziale. Nei primi anni si scoprì che la crescita di Zingonia non seguiva le aspettative e quindi la sua dimensione e il piano urbanistico iniziale vennero adeguati alla nuova realtà.

VERDELLINO

VILLETTE

AREA INDUSTRIALE

QUARTIERI ISOLA

Interpretazione grafica della descrizione della nuova città tratta da s.a., Zingonia "la nuova città, opuscolo a cura della Zingone Iniziative Fondiarie S.p.a. - Milano, Stab. Tipografico G. Colombi S.p.a., Milano, 1965 Sezione di Zingonia tratta da pieghevole pubblicitario, Zingonia, aprile 1967

S

T

ORIA

127

La fontana con la statua del missile è stata posizionata nel punto di accesso alla "nuova città". E' un elemento dal forte valore simbolico ed iconico. Rappresenta la potenza, la vitalità (attraverso il richiamo alla forma fallica) e l'innovazione (attraverso il materiale della statua)con cui la città sarebbe sorta.

PIAZZA del MISSILE Le INDUSTRIE

Il VERDE

CENTRI STORICI PREESISTENTI Le STRADE TORRI e VILLETTE Il CENTRO SPORTIVO PIAZZA AFFARI La si

La zona industriale sarebbe sorta in una zona a sè, che sarebbe stata frequentata dagli abitanti solo per lavoro. Non si prevedevano spostamenti a piedi attraverso queste zone e neanche la presenza di spazi pubblici per il relax o di servizi per i cittadini.

Il verde è stato un elemento centrale su cui è stata organizzata la città. Si è volutamente deciso di lasciare verde il 40% dell'area. La vegetazione serve come filtro tra le varie zone in cui è suddivisa Zingonia, ma è allo stesso tempo utile per creare conessioni tra i pezzi di città. La sua presenza permette all'uomo di sentirsi in armonia e vicino alla Natura.

Zingonia sarebbe sorta tra 5 piccoli centri storici preesistenti. L'obbiettivo era quello di cucire il tessuto urbano includendo queste centralità. Grandissime differenze si potevano leggere tra questi centri in cui le dimensioni delle strade e gli spazi si erano evoluti con il tempo ed erano a misura d'uomo, rispetto alla "nuova città" le cui dimensioni erano state valutate in modo razionalistico e funzionale.

Zingonia era una "nuova città" perfetta per spostarsi con il mezzo della modernità: l'auto. Le sezioni stradali (tra i 16 e i 20m) erano state progettate per favorire comodi spostamenti con questo mezzo. Erano stati previsti innumerevoli parcheggi. Il pedone aveva delle vie speciali che attraversavano i quartieri residenziali. La toponoma- stica delle vie ci porta ad una dimensione internazionale. Le abitazioni erano state suddivise in

due tipologie:villette per gli abitanti più benestanti ed appartamenti in edifici a torre per gli altri. Queste due soluzioni erano localizzate in quartieri separati della città, formando così un tessuto differenziato e monotono.Le torri possedevano cortili verdi semipub- blici mentre ogni villetta era dotata di apposito giardino e recinzione che la separava dalle altre.

Oltre la fontana in piazza del Missile erano previsti altri arredi pubblici che avrebbero dovuto rappresentare in maniera iconica la città. Uno di questi è la fontana in Piazza Affari. Questa piazza sarebbe sorta in un punto centrale e avrebbe ospitato una serie di negozi e servizi localizzati sotto ad una pensilina che copriva il piano terra di alcuni edifici a torre. Era un luogo per la convivialità e gli affari.

Il Centro sportivo, localizzato tra la zona industriale e i quartieri residenziali rappresentava un luogo dedicato alla socialità e al tempo libero. Nonostante non fosse uno spazio prettamente pubblico, rappresentava uno dei maggiori luoghi di aggregazione. In particolar modo per gli abitanti delle villette era il luogo dove si sarebbero potuti incontrare i "vicini".normalmente separati dalle recinzioni,

Planimetria tratta da s.a., ZINGONIA , LA NUOVA CITTÀ, opuscolo a cura della ZINGONE INIZIATIVE FONDIARIE S.P.A. - MILANO, Stab. Tipografico G. Colombi S.p.a., Milano, 1965

S

T

ORIA

128