• Non ci sono risultati.

Specificazione della forma funzionale del modello di domanda a tre beni in Italia per il

6. Analisi delle scelte di consumo alimentare attraverso la stima di un modello Almost Ideal

6.2. Specificazione della forma funzionale del modello di domanda a tre beni in Italia per il

Nella letteratura economica ha trovato largo consenso l'ipotesi che la crescita del consumo possa essere influenzata dalle scelte in termini di consumo e risparmio delle famiglie. Allo scopo di indagare tale ipotesi risulta necessario comprendere come si espliciti il processo di formazione delle decisioni di spesa dei consumatori che operano nel mercato.

L'idea che muove la presente analisi è che il consumatore modifichi nel tempo la quota di reddito da destinare al consumo e la composizione del paniere dei beni di consumo in relazione agli eventi esterni che si trova a vivere e alle necessità proprie che deve soddisfare, condizionatamente ad un insieme di fattori sociali e demografici che di fatto influenzano i suoi gusti e preferenze.

Di recente ha così acquisito grande rilevanza l’analisi dei comportamenti di acquisto dei consumatori e dei fattori di scelta da questi espressi poiché questa rappresenta il percorso indispensabile per migliorare la conoscenza sull’evoluzione della struttura dei consumi.

Da queste considerazioni introduttive, che in letteratura rientrano nell’ambito della teoria del ciclo di vita, emerge l'esigenza di analizzare e interpretare il comportamento di consumo individuale alla luce di un insieme più ampio di fattori esplicativi di tipo sociale e demografico. La teoria del ciclo di vita si concretizza, quindi, nell'analisi del comportamento di consumo dell'unità decisionale seguita nelle fasi successive di vita che la caratterizzano temporalmente.

Se l’attenzione si concentra sui consumi alimentari, come proposto nel presente percorso di studio, a tali considerazioni vanno aggiunti ulteriori elementi imprescindibili per sviluppare un ragionamento in tal senso. L’elemento che caratterizza le dinamiche di consumo alimentare nelle economie avanzate è il raggiungimento di una “fase di sazietà” (Malassis, 1995; Belletti e Marescotti, 1996) che si traduce in una sostanziale saturazione della domanda alimentare, associata ad una ricerca di differenziazione dei consumi dipendente dal profilo socio-demografico del consumatore.

In questo contesto il consumo è di fatto meno sensibile al fattore prezzo, mentre assumono un ruolo più rilevante altre componenti, tutte riconducibili al valore d’uso del bene inteso come insieme delle risorse impiegate in maniera esplicita ed implicita nel processo di acquisizione-elaborazione-ingestione dei beni alimentari (Belletti e Marescotti, 1996).

Questo significa che i cambiamenti sociali e socio-demografici della nostra società hanno generato un sensibile cambiamento nel consumo alimentare introducendo nuovi stili di vita alimentare, nuove diete e differenti occasioni di consumo. In tale contesto la progressiva evoluzione rispetto all’attenzione del consumatore nei confronti della qualità ha portato nel tempo al modificarsi degli attributi e dei requisiti richiesti agli alimenti.

In questo contesto, complesso e in continua evoluzione, nel presente capitolo si è proposto un percorso per valutare come il problema dell'allocazione intertemporale del consumo e, soprattutto, dell'allocazione del consumo complessivo tra i diversi beni che compongono il paniere d'acquisto trovino una rigorosa formalizzazione nella teoria economica del consumatore. Il consumatore, oltre a definire il piano di allocazione del consumo nell'arco di vita, deve affrontare il problema di come ripartire il consumo tra i beni che compongono il suo paniere.

Come illustrato nel capitolo 2, fra i modelli proposti in letteratura il sistema di domanda AIDS (Deaton e Muellbauer, 1980) rappresenta una formalizzazione rigorosa ormai consolidata dell'analisi per il processo di allocazione tra beni.

I modelli che definiscono le scelte e il comportamento di acquisto alimentare si inseriscono nel contesto di riferimento sinteticamente descritto nel capitolo precedente e dettagliatamente definito nella prima parte del presente lavoro.

Il comportamento del consumatore rappresenta la sintesi di tutti i fattori socio- economici, riferiti non solo alle fasi della decisione di acquisto e di consumo dei prodotti alimentari, ma anche al suo stile di vita ed ai valori di riferimento, nel senso olistico.

Al fine di comprendere i modelli di consumo alimentare che orientano le scelte è stato valutato un sistema di domanda a tre beni in grado di distinguere tra le due macro-componenti del consumo alimentare (in casa e fuori casi). Tale scelta, come illustrato nei capitoli precedenti, dipende innanzitutto dal fatto che le due componenti di consumo presentano una differente evoluzione nel tempo legata principalmente dal modificarsi del contesto socio-economico di riferimento. Il processo decisionale del consumatore prende così le mosse dalla struttura delle preferenze e termina con le scelte effettive di consumo. Gli orientamenti valoriali e motivazionali concorrono prevalentemente a strutturare le strategie dei consumatori ed il loro sistema di preferenze. In questo ambito variabili dell’analisi neoclassica non possono essere le sole a rivestire tuttavia un ruolo di rilievo nella definizione di un modello di domanda.

I principali fattori in grado di influenzare la domanda di beni alimentari (in casa e fuori casa) sono i seguenti:

1. I prezzi dei prodotti alimentari (in casa e fuori casa) e dei beni collegati (succedanei e complementari);

2. Il reddito dei consumatori;

3. Le caratteristiche del nucleo familiare (ampiezza, composizione, istruzione,

grado di urbanizzazione, età dei componenti …);

4. L’occupazione femminile;

5. Gli stili di vita.

Per analizzare la domanda alimentare è stata utilizzata un’equazione basata sul sistema Almost Ideal di Deaton e Muellbauer (1980). Le informazioni di base utilizzate provengono dalle indagini Istat sui bilanci familiari nel periodo 1997- 2008, ovvero i dati individuali di spesa delle famiglie incluse nel campione ISTAT33. Si è risaliti alla domanda del mercato dopo aver aggregato la domanda delle singole famiglie con il criterio della spesa rappresentativa; si è arrivati così alla costruzione di serie storiche su base mensile sommando i micro-dati della indagini sui bilanci delle famiglie nel periodo 1997-2008.

E’ stato così specificato e stimato il modello AIDS che individua le modalità di decisione del livello della spesa in termini di quota di bilancio sulla spesa complessiva.

Ipotizzando un sistema a tre beni (alimentari, pasti fuori casa, tutti gli altri beni) e considerando il vincolo di sommabilità, il sistema consiste in due equazioni stimabili con i minimi quadrati ordinari.

33

I microdati (o dati individuali) forniscono le informazioni sulle caratteristiche e sulle spese di ciascuna famiglia inclusa nel campione ISTAT per l'indagine sui consumi. Il campione delle famiglie utilizzato nell'indagine ISTAT sui consumi è costruito mediante un piano di campionamento a due stadi studiato per fornire risultati significativi a livello regionale. Il campione di primo stadio è costituito da circa 550 comuni, di cui comuni di gruppo 1 o autorappresentativi (circa 150 fra capoluoghi di provincia e comuni con almeno 50.000 abitanti) vengono tutti compresi nel campione di primo stadio e partecipano alla rilevazione in modo continuativo; i comuni di gruppo 2 o non autorappresentativi (comuni non capoluoghi e con popolazione inferiore a 50.000 abitanti) vengono stratificati all'interno delle regioni in modo da individuare circa 400 strati ognuno dei quali viene rappresentato nell'ambito di ciascun trimestre da tre comuni. Il campione di secondo

stadio è costituito, nel 1996, da 1.895 famiglie (3.000 circa fino al 1995) per ciascun mese, pari a circa 22.740

famiglie (34.000 circa fino al 1995) l'anno, estratte dalle anagrafi dei comuni campione; il campione delle famiglie è totalmente rinnovato ogni mese. Per ogni famiglia si hanno 296 variabili nel caso del file gerarchico e 142 variabili nel caso del file non gerarchico. La differenza fra file non gerarchico e file gerarchico è data dalle informazioni socio-economiche e demografiche relative ai singoli componenti della famiglia: nel caso del file non gerarchico tali informazioni sono disponibili solo per la persona di riferimento (capofamiglia), mentre nel caso del file gerarchico le medesime sono disponibili anche per tutti gli altri componenti del nucleo familiare.

Le equazioni del modello sono le seguenti:

3ln( / ) 4ln( / ) 2ln( / )

ALIM FUORI ALTRI ALIM ALTRI

t t t t t

w = +α γ p pp pX P

1ln( / ) 2ln( / ) 1ln( / )

FUORI FUORI ALTRI ALIM ALTRI

t t t t t

w = +α γ p pp pX P

w

tALIM è la quota mensile di spesa totale familiare destinata all’acquisto di beni

alimentari

w

tFUORIè la quota mensile di spesa totale familiare destinata ai pasti fuori casa

p

tALIM è l’indice dei prezzi al consumo per beni alimentari

p

tFUORIè l’indice dei prezzi al consumo per pasti fuori casa

X è la spesa complessiva media mensile per famiglia

P è l’indice dei prezzi di Stone, calcolato come:

lnP=wtFUORIlnptFUORI +wtALIM lnptALIM + −(1 wtFUORIwtALIM) lnptALTRI

Le elasticità possono essere calcolate nel punto medio della serie come segue:

Elasticità diretta di prezzo: eP FUORI 1 1

w γ β = − − Elasticità di reddito: eR F 1 w β = +

dove  è la quota mensile di spesa totale familiare destinata ai pasti fuori casa

stimata dal modello. Analogamente possono essere stimate le elasticità per la componente domestica della spesa alimentare.