Capitolo 4. Il progetto
4.4 L’indagine empirica
4.4.3 Spiritual
Il gruppo Spiritual nasce a San Vito di Leguzzano (VI) come Gruppo Spettacolo agli inizi degli anni 2000, e fin dalla sua nascita è allenato e coreografato da Enrica Crivellaro, che porta il gruppo a partecipare per anni alle competizioni federali in diverse categorie, fino a dedicarsi, negli ultimi anni, in maniera esclusiva alla categoria Piccoli Gruppi. Già nelle coreografie realizzate a fini agonistici è evidente come la dimensione dello spettacolo assuma una forte rilevanza, sono ben presenti gli elementi tipici della danza e del teatro, di cui il gruppo prende lezioni in parallelo al lavoro svolto in pista coi pattini ai piedi. Il fine ultimo di queste coreografie è sempre mandare un messaggio in maniera chiara e decisa, raccontando storie sempre differenti, ma con una sorta di filo conduttore: la
tematica della donna, infatti, torna in quasi tutte le coreografie, che ne affrontano anno dopo anno le diverse sfaccettature e dimensioni. Dopo aver portato in pista le storie di Ilaria Alpi, giornalista e fotoreporter italiana assassinata a Mogadiscio nel 1994, di Nanì, interpretando l’omonimo brano di Pierdavide Carone e Lucio Dalla, che narra il rapporto tra una prostituta e un adolescente che ancora non conosce l’amore, di Bocca di Rosa, pattinando sulle note della canzone di De Andrè, di Maria di Nazareth e tante altre, chiude la carriera agonistica nel 2018, con una coreografia che racconta la storia di un amore omosessuale tra due donne e la loro difficoltà nel farsi accettare dalla società. Da allora inizia il loro percorso di transizione da gruppo sportivo a compagnia di spettacolo, gestito sapientemente da Enrica Crivellaro, che, grazie alla sua esperienza lavorativa come organizzatrice di eventi artistici, ha saputo curare la realizzazione dello spettacolo Fior di Ferro nel dicembre 2019.
Fior di Ferro è stato definito dalla stessa creatrice un “contenitore artistico” in cui il pattinaggio si è sapientemente mescolato alla danza, al teatro e alla musica dal vivo, narrando le storie di donne “fragili come un fiore, forti come il ferro” in uno spettacolo di due ore.
Tramite l’intervista a Enrica è stato possibile prendere in considerazione le criticità legate alla realizzazione di questo spettacolo e, più in generale, al percorso, tuttora in via di definizione, intrapreso dal gruppo.
Spiritual, infatti, è una realtà che, come Renovatio, non si è ancora configurata dal punto di vista giuridico, fa ancora parte dell’Associazione Sportiva Dilettantistica di San Vito di Leguzzano come quando era a tutti gli effetti un Gruppo Spettacolo. L’idea della responsabile è quella di muoversi verso la creazione di una compagnia di spettacolo o di un’associazione culturale a sé stante, ma non ci sono ancora i presupposti tali da costituire un ente giuridico, né tantomeno la necessità di farlo, dal momento che, per ciò che riguarda l’organizzazione dell’evento, con relativo noleggio degli impianti audio e luci necessari, acquisto della scenografia (in particolare il telo che costituiva il fondale di scena) e noleggio della palestra, è stata fatta la scelta, presa in comune accordo di entrambe le parti, di appoggiarsi all’Associazione Sportiva, mantenendo tuttavia una contabilità separata per ciò che riguarda l’attività sportiva e l’attività di Spiritual. Questa decisione ha permesso di rimandare la costituzione di un ente giuridico a sé stante, semplificando notevolmente l’organizzazione dello spettacolo e l’allocazione delle risorse necessarie alla sua realizzazione, come, ad esempio, il palazzetto dello sport dove sono
state fatte le prove e dove poi è stato presentato lo spettacolo, che è di proprietà comunale e viene assegnato in maniera prioritaria alle Associazioni Sportive del paese, che hanno delle agevolazioni anche in termini economici rispetto ad associazioni esterne.
Come la maggior parte delle organizzazioni che fanno parte del settore dello spettacolo dal vivo, il caso di Spiritual non è diverso per ciò che concerne la situazione economica: per la realizzazione dello spettacolo, infatti, è stata costituita una cassa comune, con cui si è cercato di coprire parte dei costi, composta dalle quote versate dalle componenti del gruppo Spiritual e dai compensi orari che Enrica percepisce dall’Associazione Sportiva per le ore di insegnamento frontale con il gruppo. Questa scelta dell’organizzatrice, frutto di una decisione personale, è a testimonianza della fiducia da lei riposta nel progetto che intende realizzare. Alla cassa comune si sono poi sommate le sponsorizzazioni dei privati per la realizzazione dell’evento, che hanno contribuito versando delle somme in denaro o concedendo materiale a titolo gratuito in cambio della presenza del logo nel libretto dello spettacolo e nelle pagine social del progetto, e la sovvenzione del Comune di San Vito di Leguzzano, che, a fronte della richiesta di 5000€ per far fronte ai costi necessari, ha concesso un contributo pari a 1000€ all’Associazione Sportiva, che ha poi dedicato interamente a Spiritual e lo spettacolo Fior di Ferro. Questa incongruenza tra somma richiesta e somma effettivamente concessa è indice, secondo Enrica, di una chiusura nella mentalità non solo del Comune, ma del paese, San Vito di Leguzzano, in generale, che non ha saputo dare la giusta importanza a un’iniziativa culturale di queste dimensioni e che lo riconduceva esclusivamente alla realtà del pattinaggio inteso come disciplina sportiva, nonostante la continua puntualizzazione da parte dell’organizzatrice in merito all’estraneità della dimensione sportiva in senso stresso, e della necessità di definirlo anche pattinaggio perché in più di metà delle scene le artiste avevano ai piedi dei pattini. Lo spettacolo, infatti, ha coinvolto artisti e performer professionisti provenienti da tutta Italia, che, capendone l’unicità e conoscendo la professionalità di Enrica, si sono esibiti senza richiedere un compenso per la loro performance. Si sono esibiti cinque danzatori e danzatrici, due attrici, otto pattinatrici, un cantante, due musicisti e un coro polifonico, per un totale di 40 artisti in uno spettacolo della durata di due ore che ha intrattenuto all’incirca 500 spettatori.
Per ciò che riguarda, in particolare, i posti disponibili, per motivi di sicurezza sono stati limitati a 500, di cui 400 a sedere e 100 in piedi, e la sera della prima dello spettacolo lo staff dell’Associazione Sportiva ha dovuto impedire l’accesso a diverse persone che
avrebbero voluto assistervi ma non hanno potuto perché erano terminati i posti disponibili, a testimonianza della capacità di questa iniziativa di attrarre spettatori. Per ciò che riguarda la prima di Fior di Ferro, l’organizzatrice ha deciso di garantire l’accesso a titolo gratuito, poiché, in base alla sua esperienza, temeva che un prezzo troppo alto del biglietto avrebbe dissuaso una buona parte degli spettatori, in quanto incapaci di attribuire un valore economico adeguato a questo tipo di spettacolo di cui non conoscevano il valore artistico. Di contro, una scelta di attribuire un prezzo simbolico al biglietto d’ingresso, a detta di Enrica, avrebbe significato “svendere” lo spettacolo e, in un certo senso, contribuire alla svalutazione del lavoro degli artisti che vi hanno partecipato. È d’obbligo puntualizzare che la percezione del pubblico potenziale, e del contesto in cui si inserisce, ha giocato un ruolo fondamentale in questa scelta. Una delle principali sfide, infatti, oltre al budget necessariamente limitato, è rappresentata proprio dal ruolo che il pattinaggio artistico ricopre nell’immaginario collettivo e dalla mentalità poco aperta, per ciò che riguarda l’arte, del paese di provincia in cui il progetto è nato ed è stato presentato per la prima volta. In merito a questa affermazione, Enrica ha più volte sottolineato come la sua considerazione della realtà in cui questo spettacolo è nato non sia affatto positiva, maturata anche in seguito alla sua esperienza lavorativa come organizzatrice di eventi artistici, in seguito alle difficoltà incontrate nell’organizzazione e promozione di eventi artistico-culturali e nel far percepire alle istituzioni e al pubblico il valore per la collettività di tali eventi, indice, a suo dire, della scarsa offerta di questo tipo di eventi nei piccoli paesi, della difficoltà a concepire l’artista come un lavoratore a tutti gli effetti, che quindi necessita di un compenso orario che sia proporzionato allo sforzo richiesto, e della mancanza
Per quanto riguarda, in particolare, la dimensione del pattinaggio, si aggiunge un’ulteriore grado di difficoltà, legato alla percezione di questa attività solo come disciplina sportiva, e non come potenziale strumento di comunicazione artistica, che ha creato un’aspettativa, poi riconosciuta come errata, nel pubblico dello spettacolo Fior di Ferro, che lo considerava alla stregua di un saggio44 di pattinaggio, inteso come spettacolo amatoriale
a cui partecipano tutti gli iscritti della società sportiva con l’obiettivo di dimostrare le abilità tecniche acquisite durante il corso di pattinaggio, ad un pubblico che solitamente è costituito quasi interamente dai parenti degli atleti che si esibiscono. Anche l’esperienza
agonistica delle atlete ha reso complicata la realizzazione dello spettacolo, poiché è stato difficile per loro, dopo più di un decennio di competizioni, uscire dalla mentalità tipica dell’agonista, che ricerca la perfetta esecuzione del gesto atletico, che, tuttavia, in questo caso è improbabile, oltre che non necessario, raggiungere: in una coreografia della durata di 5 minuti si può ragionevolmente pensare di eseguire tutti i movimenti alla perfezione visti i tempi lunghi per preparare e provare la coreografia prima degli impegni agonistici (in media dalla fine di una stagione al primo appuntamento di quella successiva passano 7 mesi per la disciplina dei gruppi spettacolo), mentre raggiungere il medesimo grado di perfezione in una coreografia di 2 ore, a fronte della stessa quantità e frequenza di allenamenti, appare altamente improbabile.
Il percorso che ha portato Spiritual a diventare una compagnia di spettacolo (anche se non ancora giuridicamente riconosciuta) è stato indubbiamente facilitato dall’esperienza lavorativa e personale di Enrica, che, oltre a essere consulente artistica per eventi di spettacolo, ha una formazione artistica che spazia dal teatro alla danza contemporanea, oltre all’esperienza di pattinaggio come atleta e coreografa del gruppo Colours Roller Team, con il quale ha potuto, in parte, realizzare alcuni degli obiettivi che intende perseguire anche con Spiritual.
L’esperienza lavorativa, in particolare, ha reso più semplice l’organizzazione dello spettacolo sia per ciò che riguarda l’allocazione delle risorse, potendo avvalersi di partnership già consolidate per ciò che riguarda il supporto tecnico, come, ad esempio l’impianto luci e una parte di scenografia, sia per ciò che riguarda la realizzazione del progetto artistico, che non può prescindere dalla definizione di un budget di previsione e da un’analisi dei costi, che si è cercato di contenere il più possibile, data l’esiguo contributo dato dal Comune e dalla cifra molto contenuta raccolta nella campagna di crowdfunding che era stata avviata per la realizzazione dell’evento. In particolare, la scelta di realizzare lo spettacolo appoggiandosi all’Associazione Sportiva è stata compiuta in ottica di minimizzazione dei costi: un esempio lampante è costituito dal pagamento della SIAE, che prevede un contributo di 20€ qualora si tratti di una manifestazione sostenuta da un’Associazione Sportiva, che diventa invece di 200€ qualora si tratti di uno spettacolo con musica dal vivo. L’organizzatrice stessa evidenzia come questo esempio sia indice della situazione in cui versano le organizzazioni di performing arts, con cui lei collabora quotidianamente grazie al suo lavoro, che caratterizza anche realtà ben più affermate e
consolidate di Spiritual, che si vedono costrette a utilizzare escamotage come quello menzionato poco sopra per far fronte agli elevati costi di imposte e di gestione delle organizzazioni che fanno parte del settore dello spettacolo dal vivo.
Dal momento che non si tratta di una realtà ancora giuridicamente configurata, ovviamente, le artiste che fanno parte del gruppo Spiritual non percepiscono alcun reddito dalla loro attività di performers, e la maggior parte di loro è impegnata in attività lavorative che si distaccano completamente dalla realtà del pattinaggio. Secondo Enrica questa decisione è dettata dal fatto che quella del tecnico di pattinaggio è una professione che non può essere svolta come principale fonte di reddito, poiché non permette all’allenatore o coreografo di sostenersi con le sole entrate derivanti da questa attività, oltre a non prevedere il versamento di contributi con fini previdenziali. Non è stato possibile, tuttavia, reperire dei dati a supporto di questa affermazione, ma si sono trovati i riferimenti legislativi45 che regolamentano l’attività sportiva dilettantistica e la relativa
attività di insegnamento: non è previsto per queste figure, un contratto di lavoro che preveda uno stipendio e il relativo versamento dei contributi, ma una lettera d’incarico che stabilisce un compenso forfettario per le prestazioni fornite nel quadro delle attività sportive, che prevede un plafond di 10000€ annui, soglia oltre alla quale è dovuta una ritenuta d’acconto IRPEF con un’aliquota pari al 23%.
Per ciò che riguarda la comunicazione, la scelta è ricaduta inevitabilmente sulla gestione interna di questo aspetto, visto il budget limitato: la comunicazione online, tramite le pagine social Facebook e Instagram, la pubblicizzazione dell’evento sul portale online dedicato al pattinaggio, Skatingidea, è stata gestita in gran parte da Enrica con l’ausilio di alcune pattinatrici, che hanno collaborato nella creazione del logo per Fior di Ferro, che è stato poi aggiustato e rifinito da una grafica che ha prestato la sua manodopera a titolo gratuito.
Si può affermare che l’esperienza di Spiritual rappresenti un esempio di come il pattinaggio si inserisca in ciò che può essere definito, riprendendo la definizione di Enrica, un contenitore artistico, che fonda i diversi comparti delle Arti Performative, oltre a costituire un mezzo di espressione artistica a sé stante. Indubbiamente l’esperienza lavorativa dell’organizzatrice ha contribuito alla buona riuscita del progetto artistico in
tutte le sue dimensioni, dalla definizione del budget e le relative richieste di sponsorizzazione per l’approvvigionamento dei fondi necessari alla sua realizzazione, all’individuazione dei partner tecnici che hanno fornito gli impianti per lo spettacolo.