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Stato dell’arte della traduzione

A oggi, sono state tradotte quasi mille pagine e oltre la metà sono state riviste per un totale di oltre 3 milioni di battute, 2000 cartelle e mille ore di lavoro.

Per quanto riguarda l’inserimento delle pagine sul wiki ufficiale, sono state implementate le quattro Guide rapide (Installazione, Docenti, Amministratori, Funzionalità), le pagine di gestione dei contenuti dei corsi, le pagine di gestione dei contenuti del sito, le novità nella versione 3.5, le pagine relative alla gestione della App Moodle, le pagine relative alle attività, le relative immagini, le capabilities, le pagine di reindirizzamento e i sottotitoli ai video contemplati nella pagine.

La Tabella 1 documenta quanto svolto finora in termini di cartelle tradotte e ore impiegate.

Cartelle tradotte Ore impiegate

2248 1124

Tabella 1. Numero di cartelle tradotte e monte ore impiegato (al 21/06/19). In questo conteggio mancano tutte le ore di revisione incrociata delle traduzioni che fa salire a 1375 le ore di lavoro dei tirocinanti escludendo, tuttavia, le ore difficilmente quantificabili dedicate alla supervisione, al coordinamento e alla revisione da parte della scrivente e del relatore.

La Tabella 2 riporta il lavoro complessivo (al 21/06/19) e lo stato di avanzamento, in termini assoluti e relativi:

# in %

Tradotte 694 83,6%

In traduzione 3 0,4%

Da tradurre 132 15,9%

Totali 830 100,0%

Delle pagine ancora da tradurre, solo lo 0,2% delle pagine in priorità Alta e il 3,8% in priorità Media risultano ancora da tradurre. La quasi totalità sono pagine in priorità bassa, spesso plugin aggiuntivi o pagine di amministrazione di sistema, che sono state comunque inserite nelle pagine da tradurre per consentire agli studenti che avevano avviato il tirocinio di portarlo a termine.

A questi conteggi è importante aggiungere il contributo fornito alla traduzione delle stringhe. A oggi, le 26300 stringhe dei componenti standard dell’interfaccia utente di Moodle 3.5 sono state tradotte tutte.

7.1. Questionario di gradimento

Una volta completato il monte ore, ai tirocinanti è stato chiesto di rispondere a un questionario di gradimento. Le risposte fornite sono state chiarificatrici su come inizialmente il tirocinio sia stato percepito come un’esperienza utile, ma male organizzata. Successivamente, calibrando il lavoro da svolgere e imparando dagli errori commessi, i giudizi generali emersi sono stati estremamente positivi, soprattutto a livello di organizzazione del lavoro.

Gli obiettivi che i tirocinanti volevano raggiungere erano inerenti all’acquisizione di competenze nella traduzione tecnica padroneggiando la terminologia informatica. Altri si sono espressi invece relativamente alla realizzazione di qualcosa di concreto mettendo in pratica quanto appreso nel corso degli studi. Il 20% dei tirocinanti ha affermato di aver raggiunto pienamente gli obiettivi, il restante 80% di averli abbastanza raggiunti. Le conoscenze pregresse nel 20% dei casi sono servite, in un altro 20% sono servite poco, mentre nei restanti casi sono abbastanza servite.

Sicuramente, i tirocinanti ritengono di aver ampliato il proprio bagaglio di conoscenze, competenze e capacità, ma quando è stato chiesto loro di specificare l’ambito scegliendo tra:

● Linguistico/Morfosintattico

● Utilizzo degli strumenti informatici (non solo come supporto alla traduzione) ● Operativo (organizzazione del lavoro)

è emerso che l’ambito in cui sono maggiormente cresciuti è quello dell’utilizzo degli strumenti informatici, seguito da quello collaborativo e linguistico/morfosintattico.

L’ambiente di lavoro è stato inizialmente descritto come poco produttivo, il gruppo è stato reputato non impegnato nel lavoro da svolgere e i supervisori sono stati giudicati poco chiari nell'organizzazione del lavoro.

Successivamente i giudizi sono stati nettamente positivi descrivendo il gruppo di lavoro come collaborativo e produttivo e in grado di accogliere le esigenze di tutti. L'organizzazione è stata reputata ottima e i supervisori, presenti e disponibili, sono stati giudicati decisamente preparati per supportare le richieste di aiuto e le necessità dei tirocinanti.

L’esperienza, valutata nell’80% dei casi più che positiva, è stata ritenuta così valida da essere consigliata ad altri colleghi per poter mettere in pratica i fondamenti teorici della traduzione appresi in aula, approcciarsi a una documentazione di tipo tecnico e confrontarsi con i collaboratori per la revisione dei testi tradotti.

In questo quadro decisamente positivo, un fattore è risultato da modificare: la modalità di conteggio delle ore di lavoro. Il lavoro richiesto per le 150 ore è stato considerato solo parzialmente adeguato per un traduttore alle prime armi con una documentazione di tipo tecnico. Le continue ricerche della terminologia appropriata, la scarsa dimestichezza con gli ambienti e gli strumenti informatici hanno rallentato la realizzazione delle traduzioni con un dispendio di ore molto maggiore.

8. Conclusioni

Il progetto di traduzione della documentazione ufficiale di Moodle 3.5, nato con il proposito di ampliare la diffusione di Moodle e accrescere il numero di Moodler italiani, si può definire ormai concluso. Partito con 4 studentesse è pian piano arrivato a coinvolgere 12 tirocinanti i cui nomi sono stati inseriti nella pagina dei crediti della documentazione [64]. Di questi, 8 hanno concluso il tirocinio, 2 hanno abbandonato e 2 stanno ultimando le 150 ore previste avendo cominciato molto dopo gli altri. Nel totale, il tirocinio è stato completato nel 90% dei casi e l’esperienza è stata valutata come utile e professionalizzante.

La scrivente, il cui ruolo iniziale prevedeva la supervisione dei lavori di traduzione, ha finito gradualmente con l’assumere una parte centrale nell’attività di organizzazione e coordinamento del flusso di lavoro e delle dinamiche di gruppo. In questo sono stati determinanti l’affiancamento costante ai tirocinanti per la traduzione, l’accompagnamento e la formazione dei nuovi arrivati all’utilizzo delle tecnologie, la ricerca di soluzioni alle problematiche intercorse sfociate nell’ampliamento del Traduttòmetro e la consapevolezza metodologica affinata sul campo.

Nonostante il supporto, la presa di confidenza con le tecnologie e gli ambienti informatici e la ricerca costante di termini lontani dal bagaglio culturale di traduttori alle prime esperienze con documenti di tipo tecnico, hanno rallentato non di poco la realizzazione delle traduzioni con un dispendio di tempo molto maggiore rispetto a quello stabilito per il raggiungimento del monte ore.

Sicuramente per un traduttore più esperto, con dimestichezza in ambito tecnico e informatico, il conteggio sarebbe potuto risultare corretto. Tuttavia, il tempo necessario per apprendere è molto più lungo rispetto a quello dedicato all’applicazione e un’esperienza di tale portata potrà essere validamente spesa nel curriculum e nelle attività lavorative future.

Questa constatazione pone in rilievo come la professione del traduttore, finora considerata prettamente umanistica, non possa ormai prescindere dalla conoscenza degli strumenti informatici che, affiancando la traduzione, la velocizzano sensibilmente e la rendono più agevole.

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