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Lo Stato di São Paulo

3. CONFRONTO TRA REALTA'

3.2 L'organizzazione scolastica in Brasile

3.2.3 Lo Stato di São Paulo

Lo Stato di São Paulo è lo stato più popoloso in Brasile, ed uno dei più ricchi. La città di São Paulo accoglie 11 milioni di persone mentre 50 milioni abitano nell'area metropolitana. La metà degli abitanti risiede nel capoluogo, oggi capitale finanziaria del Brasile.

In campo educativo il favorevole gioco allo sviluppo sereno,di una strategia educativa forte rispetto al resto del paese è data dalla continuità proposta dai segretari che negli ultimi dieci anni si sono succeduti.

Tutti e tre i rappresentanti dello Stato hanno avuto anche incarichi per lo Stato Federale, Paulo Renato Souza a metà degli anni '80 ricoprì quell'incarico per solo un paio d'anni, prima di venire chiamato a coprire un altro ruolo statale.

Nel 2003, grazie anche agli incentivi della Bolsa Familia, la richiesta di iscrizione alle scuole fu davvero copiosa. Il primo problema da dover affrontare fu la mancanza di strutture sufficienti ad accogliere gli studenti della scuola superiore: di norma erano divisi in gruppi e seguivano le lezioni in luoghi di fortuna e a turni. Questo accedeva già alle scuole elementari, una volta che le lezioni degli studenti più piccoli erano terminate, in orario serale toccava ai maggiori seguire le lezioni. Negli ultimi quindici anni si è lavorato molto in quel senso nello Stato di São Paulo, fino ad essere il primo stato in grado creare strutture sufficienti per tutti gli alunni nello stato.

Una tra le priorità dello Stato fu quella di attivare un suo IDEB, con la creazione di un modello di analisi e indicatore del target scolastico di ogni singolo istituto, con degli standard estremamente rigorosi che seguivano il rendimento della scuola e dei singoli studenti suddividendo le categorie di conoscenze, tra il livello base e quello avanzato. L'uso di questa graduatoria aveva la finalità di colmare eventuali falle del sistema educativo superiore, oltre che servire da monito per capire quali interventi attuare nel singolo istituto.

Quando Maria Helena de Castro divenne segretario, nel 2007, intraprese una serie di riforme per ricostruire le fondamenta di un nuovo sistema scolastico e metodo educativo. In quegli anni, la libertà lasciata agli istituti era davvero ampia, arrivando al

punto che ogni singolo istituto si costruisse autonomamente il proprio percorso di studio senza preoccuparsi di quale sarebbe stato l'impatto per gli studenti.

De Castro, iniziando l'opera di restauro, aveva in mente la creazione di un sistema allineato a livello federale, con curriculum standard e materiali di formazione omogenei tutto il paese.

De Castro lavorò con il corpo docente e con i professori universitari per sviluppare un curriculum definito per ogni fase scolastica. Furono assunti 12.000 assistenti pedagogisti, in modo che i professori di ogni scuola potessero lavorare con l'ausilio di queste figure ad un metodo educativo nuovo. Il segretario sistemò anche il SARESP-

Evaluation System of Educational Achivement, affinché riflettesse in maniera più fedele i

curricula degli studenti, nelle singole scuole. Adottando questo sistema, anche gli insegnanti sarebbero stati orientati maggiormente verso l'esame di valutazione.

C'era la consapevolezza che vi fosse una reale necessità a sostenere gli insegnati e che fossero anche loro stessi ad assumersi delle responsabilità per quanto concerne l'andamento, positivo e non, dei ragazzi che frequentano l'istituto nella quale insegnano. Con questo impegno venne creato un piano incentivi che potesse portare beneficio a tutto il personale, al corpo docente e alla dirigenza all'interno delle scuole. Il primo passo fu di concedere maggior autonomia alle scuole, il che coinvolgeva anche una maggior linearità nella gestione dei fondi stessi. Se invece i buoni risultati scarseggiavano, il sostegno tecnico e strutturale, che comprendeva anche dei corsi di aggiornamento per gli insegnanti, sarebbe stato rafforzato dagli organismi statali stessi.

Nel 2007, tra le mille scuole classificate come le peggiori nello stato di São Paulo ed adottate le misure migliorative sopra riportate, i risultati furono molto promettenti: a solo un anno di distanza il 95% ottenne ottimi risultati raggiungendo e superando le aspettative proposte, mentre decorsi due anni dall'adozione di tale provvedimento di sostegno il 98% riuscì a soddisfare lo standard richiesto dal regolamento statale.

Per ampliare la professionalità degli insegnati si dette loro la disponibilità dell'utilizzo di materiali, quali unità specifiche finalizzate al potenziamento del metodo d’insegnamento, e si cercava di pianificare le lezioni con un calendario dettagliato degli argomenti diviso in tutto l'anno in modo da riuscire a ripartire il programma nel migliore

dei modi, evitando di tralasciare o non approfondire certi argomenti per mancanza di tempo.

Vennero sollevate molte critiche alla riforma in particolar modo da parte del Sindacato Statale degli Insegnanti (Sindicato dos Professores do Ensino Oficial do

Estado De Sao Paulo): per loro facendo così si insultava la professionalità degli

insegnati, come professionisti del loro mestiere. La Presidente dello Stato ha invece ribattuto dicendo che era un modo per gli insegnati di dimostrare la loro alta professionalità e maturare nuovi sistemi d’insegnamento.

La riforma impose anche un curriculum obbligatorio, le materie erano: portoghese, geografia, storia, matematica e scienze.

Un altro importate punto, fortemente criticato e ascritto alla scuola brasiliana, era il dato del forte assenteismo degli insegnanti: la somma è di 12 mila insegnati assenti su 230 mila, ogni giorno. Il sacrificio che De Castro dovette fare fu quello di imporre un massimo di giorni di assenza che non supportassero un certificato medico per grave malattia: la scelta cadde su 40 giorni di assenza, su 200 totali di lezione in classe.

Quasi il 10% degli insegnati nelle scuole pubbliche brasiliane non si presentava in classe, spesso ciò avveniva senza un tempo sufficiente per poter provvedere alla sostituzione

91%

9%

Insegnanti delle scuole pubbliche brasiliane

Assenti Totali

La riforma della De Casto, da un lato depotenziò i lati negativi, dall'altro agì positivamente verso una riabilitazione del sistema scolastico, evidenziando i lati positivi della scuola e premiando gli insegnati e tutti coloro impiegati nell'istituto con un premio che ammontava in maniera variabile, da una a tre mensilità di bonus.

Venne riformato l'intero sistema, che premiava la scuola non più per i risultati ottenuti rispetto agli altri istituti statali, ma per i risultati raggiunti se superiori a quelli degli anni precedenti. Le scuole iniziarono a gareggiare per superare se stesse, non competendo con altri istituti, situazione che spesso si poneva come impari, a seconda del quartiere nel quale le stesse sono collocate.

Le istituzioni concordavano che uno scarso metodo d’insegnamento adottato dai professori e dai maestri poteva esser stata una delle tante e complesse cause che hanno portato la scuola pubblica al declino, dimenticandosi però la situazione lavorativa

Standardizzazione dei giorni disponibili per assentarsi dell'aula per gli insegnati, previa autorizzazione. Consentiti Totali 0 50 100 150 200 250

di molti docenti: solo il 40% degli insegnati nello Stato di São Paulo aveva una posizione contrattuale stabile.

Per poter migliorare la qualità nel reclutare il personale venne richiesto il superamento di un test di pedagogia: 56 mila è il numero degli insegnati che lo hanno superato, di cui solo 10 mila sono stati reclutati, mentre i restanti posti, secondo il Presidente dello Stato Noronha, sono la maggior occupati da personale scarsamente competente.

Un problema sollevato dal segretario Souza fu contestualizzato nella realtà salariale, creando un sistema di esami sulle conoscenze, interno all'istituto che consentiva agli insegnati, trascorso un periodo di “pratica sul campo”, di poter proseguire professionalmente compiendo negli anni una scalata professionale.

Gli step, che conducono fino all'ottenimento di un incremento salariale del 100% sono strutturalmente ben ripartiti: dopo tre anni dall'assunzione un insegnate può partecipare alle selezioni per la promozione, sostenendo un esame, che contiene pedagogia e materie fondamentali per la scuola, a seconda del grado di insegnamento. Il progetto consente agli insegnanti di poter partecipare annualmente all'esame ma ogni insegnante potrà essere promosso solamente una volta ogni tre anni. Anche il

salario di partenza tre anni dopo negli anni dopo 32 anni R$ 0,00 R$ 500,00 R$ 1.000,00 R$ 1.500,00 R$ 2.000,00 R$ 2.500,00 R$ 3.000,00 R$ 3.500,00 R$ 4.000,00

prima della riforma modifiche Souza

superamento dell'esame incorre in un impegno ulteriore a seconda del livello che si vuole ottenere.

I primi livelli consentono il superamento dell'esame solo se totalizzati il 60% dei risultati, per l'ultimo, il quarto, pretende invece un livello di conoscenza pari al 90%, misurato sul risultato ottenuto al test.

Questo esame vuole incoraggiare e motivare gli insegnati nel loro mestiere mostrando loro, che gli sforzi fatti sono riconosciuti. Il fattore fondamentale è trasmettere loro l'importanza di conoscere la pedagogia, ma sopratutto la loro materia d’insegnamento, acquisendola in maniera molto approfondita.

Per ragioni finanziarie anche in questo caso il numero delle promozioni è legato annualmente ad un massimo del 20% del totale degli insegnati, non più di 44 mila, hanno accesso alla promozione.

Con l'adozione di misure ad hoc hanno portato dei risultati molto promettenti: l'indice IDEB (Índice de Desenvolvimento da Educação Básica) tra il 2005 ed il 2009, per tutte le classi ad esame (la 4°, 8° ed 11°) ha portato un innalzamento di circa 0,8 punti.

San Paolo può ritenersi uno degli stati con un sistema d’istruzione più potente e funzionante in tutto il Brasile.