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3.2 BITUMI MODIFICAT

3.2.1 Polimeri impiegati per la modifica dei bitum

3.2.1.1 Stirene-Butadiene-Stirene (SBS)

Gli elastomeri termoplastici SBS sono attualmente i polimeri più utilizzati nella modifica dei bitumi, grazie alla loro capacità di conferire ottima lavorabilità alle alte temperature, migliore resistenza alle sollecitazioni meccaniche ed un buon comportamento elastico.

La sigla stessa indica la configurazione dell’elastomero, un copolimero a blocchi stirene-butadiene-stirene, la cui struttura è mostrata in figura 3.2. Il peso molecolare medio è di 10000-15000 U.M.A. per il polistirene e di 50000-70000 U.M.A. per il polibutadiene; i nuclei polistirenici rappresentano mediamente il 30% del peso del polimero.

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Fig.3.2 – Struttura SBS La struttura molecolare dell’SBS può essere:

• Lineare • Radiale

La struttura lineare vede due blocchi di polistirene posizionati agli estremi del blocco elastomerico di polibutadiene, mentre nella struttura radiale i blocchi di polistirene, almeno tre, sono disposti in una configurazione a stella intorno al polibutadiene (figura 3.3).

Fig.3.3 – Unità di SBS

Il comportamento meccanico è dovuto proprio alla struttura bifasica del copolimero, costituita da domini di polistirene dispersi in una matrice di gomma polibutadiene. Tale configurazione è dovuta principalmente alla marcata differenza delle temperature di transizione vetrosa dei due polimeri: il polistirene ha una temperatura di transizione vetrosa di 95°C mentre per i domini dienici è circa -80°C. Sotto la temperatura di transizione vetrosa dello stirene, quindi alle normali condizioni di esercizio di una pavimentazione stradale, i blocchi stirenici

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dell’unità monometrica si uniscono a formare dei nuclei uniti dalle catene polibutadieniche che danno luogo ad una conformazione a “rete”. L’SBS presenta a temperatura ambiente un comportamento analogo alle gomme vulcanizzate: i segmenti polibutadienici agiscono come elastomeri mentre quelli polistirenici formano domini rigidi che operano come punti di reticolazione. Questa struttura reticolata (diversamente delle gomme vulcanizzate) è reversibile, quindi le proprietà fisiche e meccaniche del copolimero non variano dopo ripetuti riscaldamenti e raffreddamenti, proprietà molto importante che caratterizza anche il bitume modificato con SBS.

Dal punto di vista morfologico il bitume modificato con elastomeri costituisce un sistema multifase: una fase ricca in polimero contenente una certa percentuale di malteni assorbiti dallo stesso, una fase ricca di asfalteni ed una fase costitutiva principalmente da malteni.

A basse concentrazioni del modificante (solitamente inferiori al 4%, ma la soglia è variabile) si osserva una fase bituminosa continua nella quale è disperso il polimero: risulta un materiale meno fragile alle basse temperature, ma le caratteristiche della miscela sono quelle della base bituminosa.

Ad elevate concentrazioni del polimero (superiori al 5-7%) si forma una matrice polimerica continua nella quale il bitume funge da agente plastificante; le proprietà di questo sistema dipendono principalmente da quelle del polimero. Se il contenuto in polimero è intermedio, intorno al 4-6%, si possono formare microstrutture nelle quali le due fasi sono continue ed interconnesse; questa dispersione è difficile da controllare perché le proprietà dipendono spesso dalla storia termica.

Quando l’SBS è miscelato con la base bituminosa, la fase elastomerica del copolimero assorbe la frazione maltenica (frazione oleosa) e si rigonfia, aumentando il suo volume fino a nove volte, in funzione del tipo di base. Percentuali di polimero medio-alte, intorno al 5-7% in peso, creano una rete tridimensionale polimerica che modifica radicalmente le proprietà del bitume. Il prodotto ottenuto ha un intervallo di elastoplasticità molto più ampio, miglior comportamento ad alte e basse temperature e maggior resistenza alla fatica e all’usura dettato dall’incremento delle proprietà elastiche.

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Il problema derivante dalla modifica con questo copolimero è che la struttura non è termicamente stabile. La gomma termoplastica ha un peso molecolare simile a quello degli asfalteni o addirittura più alto.

Gli asfalteni e il polimero competono per il potere solvente della fase maltenica e se la quantità di malteni è insufficiente si può creare una separazione di fase; questa separazione è un indice della incompatibilità della base bituminosa con la fase polimerica.

L’efficacia della modifica e la stabilità durante il trasporto, lo stoccaggio e la messa in opera del prodotto si basano sull’ottimizzazione di molti parametri:

• Composizione e quantità del modificante • Composizione del bitume

• Profilo termico del processo di miscelamento

• Entità dello sforzo di taglio nella miscelazione e adeguato tempo di contatto

È possibile inoltre migliorare la compatibilità addizionando il bitume con oli aromatici, tenendo conto che una percentuale troppo alta dissolve i blocchi polistirenici annullando i benefici dell’aggiunta del copolimero. In ogni caso le caratteristiche della base sono determinanti per la struttura finale del prodotto.

Binder Penetration Softening point Saturates (%)a Aromatics (%)a Resins (%)a Asphaltenes (%)a Colloidal indexb

Bitume

A 73 47 4 68 19 9 0,149

Bitume

B 81 46,8 11 58 17 14 0,333

a) Iatroscan thin film chromatography SARA analysis

b) Colloidal index = (asphaltenes+saturates)/(resins+aromatics)

Tab.3.2 – Basi bituminose

A titolo d’esempio sono riportate in figura 3.4 le fotografie effettuate con il microscopio a fluorescenza di alcuni bitumi modificati con SBS, dove varia la base bituminosa e la percentuale di polimero modificante [12].

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Il bitume di tipo A è una base paraffinica (Russia) mentre quello di tipo B è una base naftenica (Venezuela); le due basi hanno punto di rammollimento e consistenza molto simili (Tabella 3.2) ma differiscono profondamente per la composizione chimica. La modifica è stata effettuata con percentuali in peso di copolimero del 5% e 7% per entrambe le basi. Dalle immagini riportate è evidente la natura complessa dell’interazione bitume polimero, fortemente dipendente dalla natura della base bituminosa e della percentuale di modificante.

Fig.3.4 – Morfologia del bitume modificato con SBS

In generale il bitume a base paraffinica mostra una più marcata variazione delle caratteristiche reologiche rispetto a quello naftenico a parità di polimero modificante.

Tali differenze, in particolar modo il miglioramento delle proprietà elastiche, sono ancora più evidenti alle alte temperature e alle basse frequenze. Questo è dovuto al fatto che la bassa viscosità della base bituminosa paraffinica permette alle proprietà elastiche della “rete” costruita dal polimero di influenzare maggiormente le proprietà meccaniche dall’asfalto così ottenuto.

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