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Storia del Calcio

Nel documento argomenti di educazione fisica Contrada (pagine 31-37)

Il calcio moderno nasce nell'Inghilterra di metà Ottocento, tra gli studenti delle public school e delleUniversità. Fin dall'età classica si effettuano giochi con la palla, l'harpastum tra gli Antichi Romani e l'episcyros in Grecia. Tuttavia vi sono forti dubbi sulla prossimità di questi giochi allo sport che conosciamo oggi. Più probabilmente, é in Cina che si assistette ai primi giochi con la palla con regole simili al "football", con il cuju, gioco preferito durante la dominazione della dinastia Han (206 A.C.-220 D.C.).

E' però nel 1863 che gli Inglesi codificano delle regole del tutto simili a quelle attuali. In precedenza, nel 1855, si é costituita la prima società calcistica del mondo, lo Sheffield Club.

La prima società calcistica italiana risale invece al 1892, con la fondazione del Genoa Cricket and Atlethic Club da parte di un gruppo di inglesi.

Il gioco del calcio si diffonde rapidamente in Inghilterra tant'è che nel 1882 si contano già un migliaio di società, molte delle quali sorte attorno alle parrocchie, ai pub e alle aziende.

In poco tempo il football entra nelle abitudini e nella cultura della gente comune e si rende necessaria la costruzione di stadi sempre più vasti per accogliere il crescente numero di spettatori.

Nonostante lo spirito dilettantistico dei soci dei primi club, ben presto entra in gioco il denaro attraverso rimborsi e premi di trasferimento.

A partire dal 1870 il football esce dai confini del Regno Unito grazie ai tanti inglesi sparsi per il mondo che diffondono il gioco del calcio in Europa, in America Latina, e infine in Asia e in America.

L'opera di diffusione effettuata dai britannici trova terreno fertile anche in Italia, dove, nell'ultimo decennio del secolo sorgono numerose società calcistiche. Nel 1898 nasce la Federazione Italiana del Football che organizza il primo campionato Nazionale di calcio (disputato a Torino in una sola giornata e vinto dal Genoa). Il decollo del movimento associativo sportivo é stimolato dall'idea che lo sport contribuisce a preparare una gioventù più sana.

In ogni caso, fatta eccezione per le isole britanniche, fino al primo conflitto mondiale il calcio resta una pratica elitaria, appannaggio della borghesia; l'estensione del gioco a tutte le classi darà origine ad una nuova comunità, ove tanta gente, di fresco inurbata, troverà mediante il gioco un'opportunità di inserimento sociale.

Allo scopo di coordinare l'attività calcistica sorgono in tutti i paesi le federazioni, mentre, per regolare la vita interna delle società, vengono redatti gli statuti. Viene accolta da tutte le federazioni la norma secondo la quale gli iscritti non possono far dirimere dalla giustizia ordinaria le controversie attinenti all'attività sportiva, riservandone la competenza ad organi giudiziari dipendenti dalle federazioni stesse (la cosiddetta giustizia sportiva).

Uno dei principali fattori della diffusione del calcio, oltre al già citato fenomeno dell'urbanizzazione, é l'evoluzione dei mezzi di trasporto.

In Italia, il campionato della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), dapprima limitato al Nord, comincia a contare un girone Centro-Sud nel 1913; per vedere il primo vero campionato nazionale bisogna attendere il 1927, e solo nel 1930-1931 nasce la formula a girone unico.

Sono, non a caso, gli anni del potenziamento della rete ferroviaria.

Il segreto della diffusione del calcio risiede nella semplicità delle sue regole; dagli albori ad oggi, il mondo del calcio ha subito un forte cambiamento, dovuto, più che a modifiche del regolamento, all'evoluzione della preparazione atletica e della tattica. Ancora più palesemente sono cambiati gli interessi economici che ruotano attorno al calcio, tant'è che oggi lo si può considerare un settore dell'economia.

Storicamente, inoltre, il mondo del calcio é sempre stato veicolo di istanze ideologiche e, specificamente, politiche.

In Spagna, il Barcellona ha incarnato per molti decenni l'antifranchismo contro la squadra più prestigiosa della capitale, il Real Madrid, fiore all'occhiello del regime.

In questi casi la partita di calcio diventava il simbolo di una lotta politica che il regime vietava di manifestare in altro modo.

Spesso il calcio é stato utilizzato anche come “sanzione” politica, data la grande importanza rivestita da questo sport e la risonanza mondiale ottenibile da questo canale di “comunicazione”; ne sono esempi l’esclusione della Jugoslavia dai Campionati Europei del 1992 per la guerra che sconvolgeva il suolo slavo.

Il caso volle che la Danimarca, “ripescata” per sostituire la Jugoslavia, vinse quei campionati Europei, mettendo ancora più in risalto l’esclusione della nazionale slava dai campionati.

Un altro caso celebre fu l’esclusione dalle Coppe Europee di tutte le squadre inglesi in seguito ai drammatici fatti dello stadio Heysel, dove prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus- Liverpool ci furono degli scontri tra tifoserie che costarono la vita a più di 20 tifosi italiani.

Anche in occasione dei recenti Europei di calcio, disputatisi in Olanda e Belgio, il problema degli “hooligans” inglesi ha fatto discutere coinvolgendo personalmente il primo ministro Tony Blair in una lunga querelle sui giornali e sulla stampa non solo britannica.

Dai livelli più modesti (paesi, piccole città) a quelli più elevati, la dirigenza delle società calcistiche costituisce un'ambita vetrina per imprenditori e politici.

La presidenza di un club calcistico comporta prestigio sociale e pubblicità ai prodotti direttamente legati alla propria persona e a quelli sponsorizzati sulle magliette della squadra stessa. Gli interessi economici che ruotano attorno al calcio sono notevoli e riguardano un numero esteso di soggetti anche molto diversi tra loro: Le Società Calcistiche, i Calciatori, gli sponsor, le agenzie pubblicitarie, i mezzi di comunicazione di massa, la Pubblica Amministrazione, i produttori e i dettaglianti di articoli sportivi, l'industria turistica e

alberghiera, gli erogatori di servizi di ristorazione, trasporto, prenotazione e molti altri ancora..

Un altro fenomeno caratteristico del mondo del calcio é il forte campanilismo che raggiunge punte estreme nella disputa dei derby, in cui

si affrontano squadre della stessa città. In queste partite, la rivalità é accentuata da opposizioni sociali e culturali, ma anche religiose, come quella esistente a Glasgow tra i protestanti dei Rangers e i cattolici del Celtic.

Purtroppo, la storia del calcio é costellata anche da immense tragedie: ferimenti, omicidi, vere e proprie stragi (indimenticabile la già citata notte dello stadio Heysel) e la violenza gratuita che accompagna la disputa di quasi tutte le partite é il male maggiore del calcio d'oggi.

Nel documento argomenti di educazione fisica Contrada (pagine 31-37)

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