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STORIA ECONOMICA INNANZI AL 700

Popolazione, Classi sociali, situazione

E C O N O M IC A I N G E N E R A L E :

G. Lorenzoni, L a storia econom ica d ’Italia n e l m e d io evo (Arch. st. it. 1939, disp. IV, pp. 200-204).

[Ampia recensione del noto volume del D oren].

P. F. Palumbo, L ’u n ità d e ll'e c o n o m ia a n ­ tica (Economia, maggio 1940, pp. 396-405). [Tentativo di rapidissima sintesi, fatto con intelligenza, che sarebbe stato meglio im­ piegata in qualche argomento più concre­ to e limitato].

P. S. I . E I C H T , L ’in tr o d u zio n e d e l fe u d o n e l­ l ’Ita lia franca e n o rm a n n a (Riv. st. d. dir. it., settembre-dicembre 1939, pp. 421-437). [Chiara ed opportuna precisazione di idee sulle differenze fra concessione in feudo e beneficio puro e semplice, tra il feudo del Regno italico e quello dell'Italia norman­ na : precisazione che riesce assai utile anche per la storia economica dell'Italia medie­ vale],

Pierre Lambrechts, L es th èses d e H e n ry

P iren n c (Byzantion, T. XIV, 1939, fase. II, pp. 511-536).

[Difende con buoni argomenti, pur correg­ gendola in alcuni particolari, la tesi ben nota del grande storico belga sulla conti­

nuità del commercio bizantino con la Fran­ cia meridionale fino al VII secolo, sulla sua influenza sulla continuità della civiltà romana in occidente, e sulla sua totale in­ terruzione in seguito alla conquista araba].

Andreina Daglio, L ’a n o n im o g e n o vese, poeta

d e lla b orghesia d i G e n o va tra il secolo X I l l - X l V (Giorn. st. e lett. d. Liguria, aprile-maggio 1940).

[L'anonimo genovese, che molti anni fa ave­ va offerto allo Schiaffino gli elementi più significativi per un suo magnifico saggio sul mercante genovese, è considerato dalla signorina D. da un punto di vista più lar­ go, come il poeta di tutte le glorie geno­ vesi alla fine del duecento].

Franco Niccolai, l c o n so rzi n o b ilia ri e i l co­

m u n e n e ll'a lta e m e d ia Ita lia I. (Riv. di st. d. dir. it., gennaio-aprile 1940, pp. 115-147). [Capitolo introduttivo in cui esamina la continuazione del regime di comunione nel­ le comproprietà vicinali, consortili, paren­ tali e familiari di tutti i ceti sociali],

Ugo Gualazzini, I l « p o p u lu s C rem onae » e

l'a u to n o m ia d e l C o m u n e , III-IV (Riv. st. d. dir. it., maggio-ag., 1939, pp. 349-378, sett.- dic., pp. 456-518)

[Continuando lo studio già annunciato in questa rassegna, segue le vicende politiche e costituzionali del « populus » cremonese 235

nel periodo del tramonto della potenza ghi­ bellina in Italia, dopo la caduta degli ulti­ mi svevi, e nel periodo angioino, che pre­ cede la fine dell'autonomia comunale]. G. I. Bratianu, L e i é lu d e s b yza n tin es d ’bi-

sto'tre è c o n o m iq u e et so cia le (Byzantion, T. XIV, 1939, fase. Il, pp. 497-511).

[Ottim a rassegna degli studi che nell'ultimo mezzo secolo si sono condotti sulla storia economica e sociale dell'impero bizantino; e accenni utilissimi, scritti da un competen­ te, ad un programma di lavoro in questo campo, dove c'è ancora molto da mietere]. P. Gras, L e registre p a ro issia l d e G iv ry

(1 3 3 4 -1 3 5 7 ) et la p e ste n o ire en B ourgo- g n e (Biblioth. École des chartes, juil.-dèc. 1939, pp. 295-308).

[Descrive l'antichissimo registro parrocchia­ le, che comprende i matrimoni dal 1336 al 1355, e i morti dal 1334 al 1348 (incom­ pleto). Il numero di morti, che negli anni 1334-1347 oscilla fra un minimo di sei (1334) ad un massimo di 43 (1343) ha superato nel 1348 il numero di 649]. A. La Cava, L a d e m o g ra fia d i u n c o m u n e p u ­

g lie se n e ll’ età m o d e rn a (Arch. stor. prov. napoletano, N . S., XXV, 1939, pp. 25-66). [Sui documenti degli archivi di Lucerà e di Napoli segue la storia della popolazione di Lucerà dal 1505 ai nostri giorni, con in­ formazione sicura e con ottimo metodo. £ uno dei migliori tentativi di demografia sto­ rica che si siano scritti in Italia e serve a mettere in guardia contro la faciloneria con cui troppo spesso si tratta di questo ar­ gomento] .

Carla Lucia Bardeaux, C atalogo d e lle g u id e

d ì M ila n o d a lla fin e d e l ’5 0 0 al 1 8 0 0

(Arch. st. lomb., luglio-dicembre 1939, pp. 424-428).

[In questa prima puntata elenca soltanto nove opere (da Bonvesin da Riva fino al 1737, le quali, piuttosto che guide vere e proprie, sono relazioni storiche e descrizio­ ni artistiche della c ittì].

C. A. Vianello, T e s tim o n ia n z e v en e te su M i ­ lano e la L o m b a rd ia d e g li a n n i 1492-1495

(Arch. st. lomb. luglio-dicembre 1939, pp. 408-423).

[Pubblica la parte della relazione di viag­ gio di Giorgio Contarmi e Paolo Pisani che riguarda il loro itinerario in Lombardia, nel ritorno da un'ambasciata a Federico III im­ peratore (1492), e la relazione di Sebastiano Badoer e Benedetto Trevisan, ambasciatori a Milano (1494-99). Mentre la seconda è

di puro contenuto politico, la prima è ricca di notizie interessanti sulle condizioni eco­ nomiche dei paesi attraversati.

Agricoltura, proprietà, e classi ru ra li:

P. F. Palumbo, F ra zio n a m en to e ric o stru zio ­ n e fo n d ia ria in Sard eg n a (Archivio giuri­ dico, aprile 1940, pp. 203-214).

[Considera, a grandi linee, l’ ordinamento fondiario attuale, quale risulta dalle leggi sulle c h iu d e n d e; ma dedica una metà del breve articolo alle vicende della ’ proprietà in Sardegna dall'epoca romana alla sa­ bauda].

Giorgio Cencetti, D ip lo m a tic a d e ll'e n fite u s i

b o lo g n ese (Riv. st. d. dir. it., settembre-di­ cembre 1939, pp. 438-455).

[Le modificazioni nelle formule seguono di pari passo l'evoluzione del contratto. Perciò l'accurato studio diplomatico del C. ha im­ portanza anche per. la storia della proprietà rurale nei sec. X-X1I],

I. Imberciadori, B e n e d e ttin i e p o p o lo n e l M o n te A m ia la ( se c o li V 1 1 I-IX ) (Boll, se­ nese di st. pat., 1940, fase. I, pp. 39-50).

[Come introduzione ad un ampio lavoro sullo sviluppo storico del popolo amiatino, maremmano, senese, studia per ora l'ordi­ namento economico sociale della proprietà terriera del monastero di San Salvatore nel Monte Amiata. L'argomento, che meritereb­ be di essere più approfondito, è trattato però con una chiara visione delle condizioni delle classi rurali nel secolo IX],

Otto Stolz, D ie B a u e m b e fre iu n g in S iid - d e u ts c h la n d im Z u sa m m e n h a n g d e r G es- c h ic h te (Vierteljahrschr. f. soz. u. wirt- schaftgeschichte, voi. 33, fase. I-II, pp. 1-68).

[D opo aver esaminato rapidamente le con­ dizioni delle classi rurali nell'alto medioevo e dopo aver concluso che tutti i lavoratori dei campi, anche di origine libera, furono accomunati, nell'età feudale, nella condizio­ ne di servi della gleba, studia i movimenti internazionali di questi, dopo la famosa guerra dei contadini, fino alla soppressione della servitù della gleba, nel sec. X V III], G. Papaleoni, I « d i v i l i » e le o r ig in i d i Fra-

d ib o n d o (Studi trentini, 1940, fase. II, pp. 109-121).

[Buon contributo alla storia degli usi civici e della divisione delle terre comuni fra i membri di una « vicinia » di montagna (Giudicane) nel secolo X III], ,

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Industria e organizzazione industr iale:

S. Weber, F o n d ito ri d i a rtig lie rie n e l c in q u e ­ cento a R o ve re to e T r e n to (Studi trentini, 1940, fase. IV, pp. 139-152).

[Raccoglie interessanti notizie su alcuni fon­ ditori di artiglierie, fra cui il più impor­ tante è Pietro Burgundicr, o Borgognone, i quali, venuti in Italia al seguito di Massi­ miliano per l'assedio di Padova, si tratten­ nero poi a Trento, dove lavorarono per due decenni per conto dell'imperatore e dei si­ gnori locali],

G. Praga, D i a lc u n i fo n d ito r i d a lm a ti d e i se c o li X V I - X V l l (Arch. stor. p. la D al­ mazia, settembre 1940, pp. 163-172).

[D a alcuni documenti dell’archivio nota­ rile di Zara ricava notizie su fonditori di bronzo, di interesse non solo per la storia dell’arte, ma anche dell'economia]. R. Gallo, M a e stra n ze tre n tin e n e ll' A rse n a le

d i V e n e zia (Archivio veneto, S. V., 51-52, 1940, pp. 113-124).

[Notizie precise e di prima mano sui sega­ to ri trentini che per più di tre secoli af­ fluirono numerosi a Venezia per segare il legname, adattandolo ai bisogni delle costru­ zioni navali. Particolarmente interessante la resistenza dei trentini alla pretesa dell'arte di far rispettare lo statuto che imponeva loro di stabilirsi in città con le proprie fa­ miglie. Il Senato però riconobbe la loro buona ragione di poter seguitare a colti­ vare il loro pezzo di terra in montagna].

Mario Vanzetti, N o t e p e r la sto ria d e lle

p ro v v id e n ze m in era rie n e i d o m in i sa b a u d i

(Boll. st. bibliogr. subalpino, gennaio-giu­ gno 1940, pp. 108-120).

[Rassegna, alquanto sommaria, di provvedi­ menti presi dal governo sabaudo, fra il 1289 ed il 1842, per promuovere le ricer­ che e la produzione mineraria. Essa può tut­ tavia servire di guida a chi voglia appro­ fondire lo studio dell'interessante problema].

Commercio, politica commerciale, capita­

lismo :

A. Sapori, I l p e rso n a le d e lle co m p a g n ie m er­ ca n tili d e l m e d io e v o (Arch. stor. it. 1939, disp. IV, pp. 121-151).

[Valendosi dei libri di commercio dei Bardi e dei Peruzzi e di alcuni atti notarili che pubblica in appendice, il S. delinea, con la sua ben nota maestria, la figura dei dipen­ denti delle grandi compagnie mercantili, e specialmente dei loro « fattori » e che finora erano stati studiati soltanto negli statuti

delle arti, e dimostra che essi erano dei veri dipendenti delle compagnie, assunti per Io più con regolare contratto, e stipen­ diati ad anno. Lo studio accuratissimo e quanto mai esauriente dimostra ancora una volta che nel grande commercio interna­ zionale ci troviamo di fronte a vere e pro­ prie imprese moderne, che — nonostante il loro inquadramento nelle corporazioni — escono completamente dal quadro dell’arti- gianato medioevalej.

G. Sandri, / B evilacqua e il co m m ercio d e l le ­ g n a m e tra la vai d i F ieni m e e V e ro n a n e l sec. X I V (Arch. veneto, S. V., 51-52, 1940, pp. 170-180).

[Nell'Archivio Bevilacqua-La Masa il S. ha trovato alcuni contratti di acquisto di le­ gname, stipulati fra aprile c settembre 1358 da Francesco Bevilacqua di Verona con alcuni abitanti della vai di Fiemme, e ne prende occasione per illustrare, con l'aiuto di molti altri documenti, la figura del Bevilacqua, trasformatosi in ricco mer­ cante, ed il commercio del legname],

Frederic C. Lane, T h e M e d iterra n e a n S p i­

ce T ra d e, F u rth e r e v id e n c e o f its re v iv a l in X V l t h c en tu ry (The American Histo­ rical Review, aprii 1940).

[Il prof. Lane dell'Universiti John H op­ kins di Baltimora, . che, a distanza di un decennio, ha compiuto lunghe e fortunate ricerche negli archivi di Venezia, ritorna sopra un argomento che nel 1933, come complemento dei suoi studi, aveva già trat­ tato nella stessa rivista; e porta un nuovo e ricco contributo di documenti e di sicuri dati statistici alla sua tesi che nella se­ conda metà del Cinquecento, nonostante il preteso monopolio portoghese, ci fu una forte ripresa nel commercio delle spezie ad Alessandria e che esso si protrasse sino alla fine del secolo. Fu soltanto il domi­ nio olandese nell’oceano indiano che sot­ trasse completamente all'Egitto ed ai mer­ cati italiani quel commercio ricchissimo].

Gustav Aubin, B a rto lo m à u s V ia tis. E in N ü r n ­

berger G ro ssk a u fm a n n v o r d e r Z o jä h rig e n K rie g e (Vierteljahrschrift f. soz. u. wirt. g e ­ sch ick te , v. 33, fase. 3, 1940, pp. 145-157). [Breve sommario che lo stesso Aubin, pri­ ma della sua morte, aveva tratto dal ricco materiale da lui raccolto sul Viali, nato a Venezia da un piccolo commerciante della montagna bergamasca e condotto anco­ ra ragazzo, nel 1550, da un mercante te­ desco, a Norimberga, dove, superato il pe­ riodo del garzonato e acquistata la citta­ dinanza, egli diede uno sviluppo sempre

maggiore alla sua attività commerciale, specialmente nello scambio dei prodotti orientali e della seta, provenienti dall'Ita­ lia, coi prodotti dell'industria germanica, sovratutto della metallurgia e della tessi­ tura del lino. La sua casa di commercio prese un tale sviluppo, che il Viati alla sua morte lasciò un patrimonio di 1.125.2-11 fiorini, per il quale figura come l'uomo più ricco di Norimberga | .

G. Frasselli. M o e n a n e i secoli X I V e X K ;

n u o v i d o c u m e n ti s u l Li t a l d i F ie n tm e (Studi trentini, 19-10, fase. Il, pp. 122-138). [Alcune delle pergamene di cui il F. dà ampia notizia riguardano il commercio e la fluitazione del legname da costruzione].

Willy Casper, M a c h tp o litii G e d a n ken g a n -

g e in d e n A n fa n g e n d e r m o d ern en engli- schen H a n d e lsp o litik ( Vierteljahrschrift f. soz. u. wirt. geschichte, voi. 33, fase. 3, 1910, p. 158).

[Considera il mercantilismo inglese, dai tempi di Elisabetta fino a quelli di G u­ glielmo III, specialmente come strumento della politica di potenza dello stato. Si trattiene specialmente sul pensiero del Da- venant].

Diritto eistituzionicommerciali :

Rinieri Zeno, V a rru o la m en to n e l d iritto

m a rittim o m e d ie v a le (Riv. st. di dir. ital., maggio-agosto 1939, pp. 310-348). [Oltre che il diritto marittimo prende in considerazione lo sviluppo dell'industria dei trasporti per mare nell'età delle cro­ ciate e dei comuni].

Finanze, moneta, credito, prezzi :

I. Pii. Levy, U n p a li ia ti! à la p ro b i b it ioti d e ¡’u su r e : le « c o n tr a c tu s trin u s » o u « tr i- p le x » (Révue hist. de droit frane, et étrang, juillet-déc. 1939, pp. 423-433). [Riesamina la questione del contratto tri­ no, che, secondo i termini dei vecchi com­ mercialisti, risultava da tre contratti : so cie­ tàs, assecuratio, v e n d itio in c e rti lu c r i p rò l u ­ cro certo ].

LI. A. Poquet du Haut-Ju s s è, L e i aides en D ourgogne so u s P h ilip p e le ¡ la r d i et Jea n Sans P eu r (1363-1419), (Révue hist. de droit frane, et étrang., juillet-déc. 1939, pp. 388-422).

[Studia le tasse indirette, che costituirono uno dei due rami principali del sistema di imposte regie stabilite in Francia alla metà del secolo XIV],

Viaggi, Scoperte Geografiche, Politica

Commerciale :

Fritz WAGNER, F rankreich u n d sein K o lo ­ n ialreich (Histor. Zeitschrift, maggio 1940, pp. 40-58).

[Per determinare il carattere della politica coloniale francese risale alle sue origini nel sec. XVII, dimostrando che il solo Col- bert ebbe la visione di una politica mon­ diale della Francia, mentre presso lo stesso Luigi XIV e poi presso tutti gli uomini politici francesi dei tempi successivi pre­ dominarono gli interessi della politica eu­ ropea].

René Ma UNI ER, D as Z o llre g im e d es fra n zö ­ sisch en K o lo n ia lreich es in seines h isto ri­ schen E n tw ic k lu n g (W eltwirtschaft. A r­ chiv., voi. 50, 1940, pp. 267-307). [Una prima parte della trattazione è de­ dicata alla politica coloniale di Colbertl.

Beneficenza e Previdenza:

E. Nasalli-RoCCa, L 'o sp ed a le d i S Lazzaro d i Parm a (Arch. st. prov. parmensi, 1938, pp. 21-43).

[Traccia brevemente la storia dell'ospedale dei lebbrosi, che risale per lo meno al XII secolo, dando sul suo funzionamento, nei sec. XIII-XV, molte notizie anche d'inte­ resse economico],

O. Montenovesi, L ’arch io sp ed a le d i S. S p i­ rilo in R om a. Saggio d i d o c u m en ta zio n e .

(Arch. dep. romana st. patr. LXII, 1939, pp. 177-225).

[Segue le vicende, anche amministrative c finanziarie, del famoso ospedale dalla sua fondazione nei primi anni del pontificato di Innocenzo III fino al secolo XVII],

G. Padovan.

R I V I S T A D I S T O R I A E C O N O M IC A - Anno V - N. 4 - Dicembre 1940-XIX - Finito di stampare l'8 Gennaio 1941-XIX nella Tipografia Fratelli Stianti - Sancasciano Val di Pesa

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