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STORIE DI RAGAZZI ENTRATI NELL’ ISTITUTO DAL 1938 AL 1941

Analisi delle poche fonti trovate

“PIETRO SICILIANI”

3.2 STORIE DI RAGAZZI ENTRATI NELL’ ISTITUTO DAL 1938 AL 1941

3.2.1 A.G. 13 ANNI

A.G. entrato nell’istituto il 12 maggio 1938, per ordinanza di ricovero del Tribunale per i Minorenni di Palermo in data 12 luglio 1937.

A.G. è nato il 5 maggio del 1925, il padre è morto e vive con la madre e le sorelle in condizioni di povertà, infatti il questore di Palermo l’8 aprile del 1937, in una lettera al presidente del tribunale per i minorenni, scrive:

“ […] il minore in oggetto è discolo, vivace ed irrequieto. È orfano di padre e la madre […] di anni 44 da qui ha fatto del tutto per far rinsavire il figliuolo, ma con esito negativo, giacchè egli di carattere ribelle e di indole cattiva è refrattario ad ogni ammonimento. Egli ora rincasa raramente ed a tarda ora e trascorre il tempo in ozio in compagnia di cattivi ragazzi della sua età con i quali si abbandona ad ogni monelleria ed anche alla consumazione di piccoli furti nei mercati. La madre è povera, esercita il mestiere di domestica ed ha a carico altre figlie femmine dai 9 ai 16 anni e tutti risultano di regolare condotta in genere. Per frenare la tendenza al mal fare dello A. è necessari che egli venga ricoverato in una casa di rieducazione.”63

Il ragazzo nell’anno scolastico 1935-36 ha frequentato la prima classe della scuola elementare per i primi due trimestri,

63 Vedere rif. in fascicolo

dopodichè se ne è allontanato definitivamente, le cause rimangono ignote.

Durante la sua permanenza nell’Istituto il ragazzo ha imparato il mestiere di meccanico e ha conseguito la licenza elementare, comportandosi sempre regolarmente. 64

All’interno del fascicolo personale sono presenti tre cartoline postali:

1. del 4 aprile 1938, indirizzata al direttore e scritta dalla madre in cui quest’ultima chiede notizie del figlio dato che non ha ricevuto risposta alle sue;

2. scritta dalla sorella, il 20 gennaio del 1941, in cui chiede al direttore di far andare suo fratello a casa per trovare la madre malata che vorrebbe rivederlo, inoltre la ragazza chiede che non venga menzionata la malattia della madre con il ragazzo per non dargli dispiacere;

3. scritta dalla madre del ragazzo e indirizzata al Direttore del 12 settembre 1940, in cui chiede notizie del figlio, poiché dopo molte cartoline da lei inviate ad A.G., con anche allegate le cartoline di risposta pagate, non ha mai ricevuto nulla.

Il Questore di Palermo, il 27 giugno del 1941 scrive al centro di rieducazione che “[…] la madre del ragazzo per ragioni di lavoro si assenta quasi tutti i giorni da casa per guadagnasi da vivere. È vedova di A.M. e come tale percepisce una pensione di lire 90 mensili. La predetta non è in condizione di mantenere il figlio né

64 Come scritto nella lettera dal Direttore Superiore della Casa di Rieducazione di Bologna, il 21 luglio 1941

di procacciargli un lavoro. La famiglia si compone della madre E. di 48 anni e delle figlie: A. di 17 anni e di E. di anni 12.”.

Il 29 settembre del 1941 con una lettera proveniente dal municipio di Palermo, la sorella del ragazzo e la nonna fanno sapere al tribunale di essere in grado di mantenerlo e di procacciargli un lavoro.

A.G. viene dimesso il 9 agosto del 1941.

Il 20 marzo del 1942 A.G. scrive al Direttore una cartolina postale in cui richiede il suo diploma di ginnastica che gli era stato promesso in seguito alla vincita del premio di una gara65.

3.2.2 L.G. 16 ANNI

L.G. Entrato nell’Istituto il 3 Agosto 1940, con decreto di ricovero del Tribunale per i Minorenni di Firenze in data 18 Luglio 1940.

L.G. è nato il 22Marzo 1924, all’interno del fascicolo del ragazzo dal “rapporto delle donne fasciste sulle condizioni famigliari”

redatto all’ingresso del ragazzo nell’Istituto di Bologna, in data 14 Giugno 1940, viene scritto:

“ il padre, ex impiegato ferroviario, condannato a tre anni di reclusione per peculato, è ora degente all’ospedale per ulcera intestinale; la madre fu, a sua volta, condannata per calunnia a seguito del processo del marito, vive miseramente. La famiglia si compone dei genitori, di una sorella e di un fratello. Essa aveva cura di lui, lo teneva bene relativamente alle condizioni sue ed aveva capacità ad educare la prole in genere. Il ragazzo non aveva costanza al

65 Gara tenutasi probabilmente all’interno dell’Istituto

lavoro e facilmente si appropriava di ciò che poteva. Finì gli studi elementari del grado superiore e s’iniziò nel mestiere del meccanico. Per un anno fu ricoverato all’Istituto di Santa Marta. Fu ripreso dalla famiglia quando i genitori furono scarcerati “.66

Nelle “osservazioni all’ingresso e dichiarazioni del minore” viene riportato:

“[…] apparentemente tranquillo, conosce i motivi del provvedimento preso a suo carico. Attribuisce però le sue malefatte alla indigenza ed alla fame. Ha il padre morente in un ospedale affetto da cancro. La madre è infermiera e convive con un vedovo, che ha condotto in casa quattro dei suoi undici figli. Ha frequentato regolarmente con successo tutte le classi della scuola elementare. È di buona intelligenza e di buona memoria. Nutre un certo rancore per la mamma, che, a suo giudizio, è stata la causa della rovina famigliare. Sarebbe suo desiderio di unirsi ad un fratello ventunenne, operaio presso l’officina G. di Firenze.”67

Il 26 Giugno del 1940 il Questore di Firenze scrive al Tribunale dei minorenni relativamente al minore descrivendolo discolo, dedito all’ozio, al vagabondaggio e al furto, ribelle agli ammonimenti dei genitori, nemico dello studio e dell’onesto lavoro; egli tenendo conto delle condizioni famigliari, chiede che sia provveduto il ricovero del minore in un Istituto di Rieducazione minorile.

66 Vedere rif. in fascicolo

67 Vedere rif. fascicolo

Nella copia dell’interrogatorio del Tribunale per i minorenni di Firenze, del giorno 15 Luglio 1940, L.G. dichiara:

“Il mio babbo è morto l’altra domenica, la mamma abita (……). Non è vero che fossi un vagabondo – sono stato sempre garzone di diversi bottegai, ma sono stato sempre licenziato perché portavo via qualche soldo. I miei genitori mi rimproveravano ma io non ho mai dato ascolto ai loro consigli. Sono contento di essere rinchiuso in una Casa di Rieducazione ove potrò imparare un mestiere e diventare un onesto cittadino”.68

Nella cartella clinica biografica per minorenni della Casa di Rieducazione di Bologna alla voce “cenno sommario che ha originato la prima missione nell’Istituto” è riportato che L.G. è un soggetto bisognevole di emenda.

Da una lettera scritta dalla madre al Direttore, il 10 Gennaio 1941, si apprende che il ragazzo è stato inviato ai Riformatorio per espresso desiderio di questa, “non per aver commesso qualche reato,ma unicamente a scopo di correzione”; sempre all’interno di questa lettera la madre informa il Direttore che il figlio sarebbe entusiasta di raggiungere il fratello nella Marina, e inoltre gli chiede di facilitarlo nell’arruolamento.

Il 20 gennaio 1941 viene rinnovato il certificato d’iscrizione alla Gioventù Italiana del Littorio (tessera in possesso dal 1937), in cui il ragazzo è dispensato dal pagamento del bollo poiché presentante la tessera di povertà.

All’interno del fascicolo sono presenti varie copie per l’arruolamento in Marina.

68 Vedere rif. dichiarazione in fascicolo

Il 18 Agosto del 1941 L.G. viene dimesso dalla Casa di Rieducazione di Bologna poiché è stato arruolato in Marina.

3.2.3 C.G. 14 ANNI

C.G. entrato nell’Istituto il 10 Ottobre del 1940, per trasferimento dalla Casa di Rieducazione di Parma ove era entrato l’ 1 Giugno 1938.

C.G. è nato il 18 Febbraio 1926 a Milano. Iscritto alla Gioventù Italiana del Littorio dal 1939.

È stato trasferito dalla Casa di Rieducazione di Parma

“R.Lambruschini” per ragioni di studio.

In una lettera della Questura di Milano al Tribunale per i minorenni di Milano del 30 Marzo 1938, viene scritto:

“[…] il minore C.G., lascia molto a desiderare con la sua condotta: è discolo, incorreggibile e refrattario a qualsiasi richiamo o rimprovero paterno. Ha frequentato le scuole elementari con scarso profitto, non dimostra di avere attitudine al lavoro, spesso commette dei furti in famiglia e si associa a dei cattivi compagni con i quali trascorre la maggior parte della giornata. Il padre e i due fratelli maggiori sono dediti al lavoro e non possono dedicarsi all’educazione del loro congiunto. Quest’ufficio esprime parere favorevole perché il C.G. sia ricoverato in un Istituto di Correzione.”69

In una lettera del 2 Dicembre 1940 il padre del ragazzo scrive al Direttore dell’Istituto di Bologna:

69 Vedere rif. in fascicolo

“Scusate la libertà che mi prendo nel dirigervi la presente.

Sono il padre di C.G. allievo di codesta spettabile Casa e quivi proveniente da Parma. Ho scritto tempo fa due lettere raccomandate all’Ill.mo Sig. Presidente del Tribunale Minorenni di Bologna, pregandolo di dimettere il sopraccitato mio figlio e permettergli di fare ritorno presso la famiglia.

Un altro mio figlio, ventunenne, ferito sulla Fronte Occidentale ed inabile permanente al lavoro, da poco dimesso dall’ospedale, troverebbe nella compagnia del fratello G. un sollievo ed un

aiuto.

Io mi rivolgo pieno di fiducia a Voi Signor Direttore perché vogliate interporre i vostri buoni uffici presso la Presidenza del Tribunale e facilitare in tal modo il ritorno del mio ragazzo.

Non vi nascondo che il pensiero di trascorrere uniti le feste di Natale mi commuove e prego il Signore che voglia esaudire questo mio desiderio.”70

In una lettera del 2 Gennaio del 1941 la famiglia dichiara di non essere in grado di mantenere il ragazzo.

Il 7 Aprile 1941 il Centro di Rieducazione per i minorenni di Bologna scrive a proposito del ragazzo:

“[…] il minore C.G. si trova in Casa di Rieducazione dal 1°

Giugno 1938. Egli ha serbato costantemente condotta ottima ed ha dimostrata lodevole attività sia a scuola che in officina. La famiglia di lui si trova in condizioni misere, ma poiché a quanto risulta dalla dichiarazione allegata alla

70 Vedere lettera di rif. in fascicolo

domanda, il minore troverebbe lavoro qualora venisse dimesso, si esprime parere favorevole al suo proscioglimento non appena avrà termine l’anno scolastico.”.71

Il 6 Agosto 1941 C.G. viene dimesso dalla Casa di Rieducazione di Bologna.

3.2.4 P.D. 10 ANNI

P.D. entrato nell’Istituto il 21 dicembre del 1938 per decreto del Tribunale per i Minorenni di Roma in data 28 settembre 1938.

Nato il 25 novembre 1928 a Roma.

Nel fascicolo personale di questo ragazzo poco è contenuto, dai tre allegati contenuti si può sapere che la madre del ragazzo esercitava la prostituzione in case di tolleranza a Livorno e che successivamente si è trasferita in un’altra casa di meretricio a Orbetello.

Si può inoltre notare come il ragazzo abbia solo in famiglia la madre, poiché nei pochi attestati compaiono solo il nome del ragazzo e quello della madre.

Sul fascicolo è riportato che il ragazzo ha frequentato la seconda elementare e ha imparato il mestiere di sarto.

In un modulo del Ministero di Grazia e Giustizia viene scritto in data 26 luglio 1941: ”per ragioni di incompatibilità disciplinare, si dispone il trasferimento del minore in oggetto dalla Casa di Rieducazione di Bologna a quella di Urbino.”

71 Rif. al fascicolo personale del minore

L’8 agosto del 1941 viene trasferito ad Urbino.

3.2.5 I.M. 16 ANNI

I.M. entrato nell’Istituto il 15 luglio 1941 per decreto di ricovero del Tribunale per i Minorenni di Brescia del 23 giugno 1941.

Nato il 20 maggio del 1925 a Brescia.

In una lettera del Regio Tribunale dei Minorenni di Brescia si può capire che il ragazzo è “ricoverato” nella Casa di Rieducazione per diretta richiesta del padre.

La famiglia di I.M. si compone di padre, madre , una sorella e quattro fratelli.

Nella lettera del 2 giugno 1940, scritta dai Carbinieri di Milano alla Pretura di Salò viene detto:

“[…] I. M. è un monello, poco amante del lavoro, da continue pene e dispiaceri ai genitori, spesso abbandona la casa paterna trascorrendo le notti in giro ed in compagnia di altri ragazzacci del paese commettendo furterelli. Sesse volte quest’Arma ha invitato il discolo in questione a correggersi e a far del bene, ma sempre senza buoni risultati.

Il predetto ha frequentato la 5° elementare, è molto intelligente e fin dalla tenera età si è sempre dimostrato incorreggibile.

I genitori del discolo sono persone oneste e laboriose, i quali notando nel figlioli carattere pericoloso, incline al vizio e al male, ribelle, disubbidiente e violento, si sono sempre adoperati – nonostante la numerosa prole – per correggerlo onde indurlo sulla retta via, ma invano.

Per quanto sopra detto, si esprime parere favorevole per il ricovero del minore in un Istituto di rieducazione dello Stato.”72

In un modulo compilato dalla stazione dei carabinieri di Brescia, il 25 aprile 1941, viene scritto a proposito del comportamento del ragazzo:

“[…] da circa due mesi, da segni evidenti di carattere ribelle, come ebbe a manifestare per il passato e, che per tale motivo venne riferito a codesto Regio Tribunale.

L’I. iniziò la sua attività col farsi retribuire di una settimana di lavoro dal suo padrone dicendosi incaricato dal proprio genitore, ed appena in possesso del danaro si allontanava da casa oziando nei pubblici esercizi, rincasando dopo alcuni giorni ed in ora in cui sapeva assente il proprio genitore. In casa, come affermano i suoi famigliari, s’impossessa di danaro ed oggetti vari, usando violenza verso la sorella ed investendo pure la madre con parolacce, in quanto questi cercano di ricondurlo sulla retta via.

In questo breve periodo di tempo, in seguito alle lagnanze dei famigliari, questo comando ha per ben tre volte chiamato in quest’ufficio il giovane I. diffidandolo a rimettersi sulla retta via, ma ogni esortazione è stata fin qui vana, costringendo i genitori ad implorare l’intervento delle Autorità competenti a prendere provvedimenti per evitare peggiori conseguenze.”73

All’interno del fascicolo si osservano vari certificati di “assoluta povertà” di tutta la famiglia.

72 Rif. al fascicolo personale del minore

73 Rif. al fascicolo personale del minore

Da quanto viene riportato dall’Istituto di Osservazione di Brescia, all’entrata “interrogato circa i motivi del suo internamento il minore dice di avere lo scorso anno compiuto un furto di 100 lire, in danno del proprietario di un negozio di oggetti elettrici, presso il quale trovatasi alle dipendenze come apprendista. Aggiunge di essere stato poco assiduo al lavoro, di essersi assentato da casa e di avere speso denari in divertimenti.”

Nel rapporto del Direttore circa il contegno e la condotta nell’Istituto di Osservazione è scritto:

− 17/5/1941: Ricoverato oggi in questo Istituto, il ragazzo è tranquillo.

− 19/5/1941: Sonno regolare appetito buono.

− 21/5/1941: Condotta tranquilla e ordinata.

− 23/5/1941: Scrive ai famigliari in buoni termini.

− 25/5/1941: Socievolezza buona.

− 27/5/1941: Carattere tranquillo.

− 29/5/1941. Riceve notizie dai famigliari, il ragazzo dimostra di essere contento.

− 31/5/1941: Umore indifferente.

Nel giudizio conclusivo del Procuratore Re: “Si ritiene idoneo ad essere rieducato”.

Nella lettera del Ministero di Grazia e Giustizia di Bologna al Tribunale dei Minorenni, del 9 agosto del 1941, viene richiesto l’immediato proscioglimento del minore perché affetto da una forma gravissima di Lue, e viene disposto che il ragazzo venga restituito alla famiglia.

L’11 agosto del 1941 viene dimesso per malattia.

Il 18 agosto 1941, il padre del ragazzo scrive una lettera indirizzata al Direttore in cui chiede i motivi dell’inaspettato ritorno del figlio, poiché il figlio gli perla di ospedale, di malattia

e di iniezioni, il padre vorrebbe sapere in cosa consiste la malattia a cui fa riferimento il figlio, egli poi scrive di essere preoccupato che il figlio ricada nei suoi falli e di voler essere messo al chiaro di tutto.

3.2.6 M.F. 11 ANNI

M.F. è entrato nell’istituto il 12 agosto 1938 per decreto del Tribunale per i Minorenni di Catania in data 17 luglio 1937.

Il ragazzo è nato il 16 marzo 1927 a Catania ed è residente a Messina.

Nell’attestato di processo verbale del 3 marzo 1937 è riportato quanto affermato dal minore:

“[…] sono discolo e incorreggibile, non ho voglia di lavorare, non ho frequentato mai alcuna scuola, ho tendenza al furto. Non mi assento mai da casa. Desidererei essere rinchiuso in una Casa di Rieducazione per avviarmi nello studio e nel contempo apprendere un mestiere. Sono analfabeta”.74

Nello stesso processo verbale è riportato quanto detto dalla madre, essa infatti conferma in ogni sua parte l’istanza avanzata a carico di suo figlio e insiste nell’ottenerne il ricovero in una Casa di Rieducazione poiché discolo e incorreggibile. Inoltre fa presente che da sei anni è divisa di fatto dal marito, il quale convive con un’altra donna, e quindi reputa difficile che questi possa dare il consenso al ricovero in quanto anch’egli ha avuto condanna per furto ed è di dubbia condotta morale.

74 Dichiarazione presente in rif. al fascicolo personale

Da quanto si apprende dagli scambi di lettere tra il Direttore del Riformatorio di Bologna la madre non dava spesso notizie di se e sovente il direttore era costretto a scriverle:

“[…] allo scopo di rendere la calma e la tranquillità al giovane stesso che con l’ansiosa espressione di tale giusto desiderio dimostra lodevoli affetti e sentimenti, io prego la S.V. di eccitare la suddetta madre a scrivergli subito e a confortarlo sempre con la corrispondenza epistolare, che è un mezzo potente di educazione.”.75

In un modulo compilato dalla Questura di Catania il 21 maggio del 1937, a proposito del ragazzo viene scritto:

“[…] il minore risulta effettivamente discolo e incorreggibile. Detto ragazzo non vuole ascoltare i consigli della madre e passa intere giornate fuori di casa a vagabondare assieme ad altri coetanei. La madre, divisa dal marito da circa sette anni, non può accudire all’educazione del figlio, perché costretta a lavorare ed assentarsi da casa.

La medesima è di dubbia condotta morale, ha altri due figli dei quali uno convive con il padre e la bambina di 4 anni è in custodia dalla nonna. La stessa versa in misere condizioni economiche ed in caso di ricovero del figlio non sarebbe nella possibilità di sopportare le spese di mantenimento.”76

Da altro materiale cartaceo redatto dalla Questura di Catania si apprende che la madre, dovendo pagare diverse contravvenzioni,

75 È interessante notare come queste lettere redatte dal Direttore siano in realtà moduli prestampati, probabilmente erano frequenti le famiglie che non davano più notizie di se ai minori “ricoverati” nell’Istituto. Il modulo usato aveva come titolo “Richiesta di notizie”.

Vedere Allegato n. 2 in Appendice.

76 Rif. in fascicolo personale

cambia spesso casa senza lasciare notizia di sé, perciò è risultato molto difficile stabilire dove fosse il domicilio della donna.

Il giovane M.F., appena entrato nell’Istituto di Bologna venne iscritto alla Gioventù Italiana del Littorio.

All’interno del fascicolo è contenuto il certificato degli studi elementari inferiori ottenuto presso il Comune di Bologna. Da esso risulta che il ragazzo ebbe merito buono nelle materie:

Religione, canto, disegno e bella scrittura, lettura espressiva e recitazione, lettura ed esercizi di lingua italiana, nella condotta, nella volontà e carattere dimostrati nelle ginnastica e nei giuochi e nel rispetto all’igiene e pulizia della persona; merito sufficiente per l’ortografia, aritmetica e contabilità, nozioni varie, geografia, lavori donneschi e lavoro manuale.77

La Questura di Catania il 10 Luglio 1940 fa sapere al Direttore dell’Istituto di Bologna che la madre si trova detenuta presso le locali carceri.

Il 19 Agosto 1941 il Centro di Rieducazione Minorile di Bologna scrive al municipio di Catania:

“[…] dovendosi quest’anno d’ordine del Ministro e per intuitive ragioni evitare l’affollamento dell’Istituto e ridurre anche sensibilmente il numero dei ricoverati, debbo pregarvi di riferirmi d’urgenza se la famiglia del minore in oggetto si trova in condizioni di mantenerlo e di procacciargli onesto lavoro.”78

77 Si veda allegato n. 3 in Appendice

78 Rif. in faciscolo

Il 17 settembre 1941 il Centro di Rieducazione per i Minorenni di Bologna comunica alla madre la morte del ragazzo avvenuta il 16 settembre alle ore 17.45 per paralisi cardiaca.79

3.2.7 DM.G. 13 ANNI

DM.G. entrato nell’Istituto il 4 Marzo 1940 per decreto del Tribunale Minorile di Catania in data 31 Luglio 1938.

DM.G. è nato il 19 Marzo 1927 a Catania.

All’interno del fascicolo sono riportate due dichiarazioni datate 18 Luglio 1941, in cui il ragazzo afferma di aver tentato di evadere assieme ad altri quattro suoi compagni, dichiarando di voler riacquisire la libertà e di aver tentato l’evasione utilizzando pezzetti di ferro e manici di cucchiai per aprire porte e cancelli e lenzuola per calarsi.

Il Ministero di Grazia e Giustizia il 26 Luglio 1941 scrive: “per ragioni di incompatibilità disciplinare, si dispone il trasferimento del minore in oggetto dalla Casa di rieducazione di Bologna a

Il Ministero di Grazia e Giustizia il 26 Luglio 1941 scrive: “per ragioni di incompatibilità disciplinare, si dispone il trasferimento del minore in oggetto dalla Casa di rieducazione di Bologna a

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