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Strategie per Implementare l’Attività Fisica

Nel documento 00-attidef-5 (pagine 188-193)

Come riportato nel secondo capitolo del presente documento, nonostante gli effetti benefici sulla salute riconosciuti all’esercizio fisico, la sedentarietà nella popolazione generale e nei pazienti cardiopatici è ancora prevalente. Come abbiamo visto, le motivazioni che spiegano la scarsa adesione ad un regime di training, le cosiddette “barriere”, sono molteplici. È chiaro che solo con un’azione sinergica dei vari attori interessati (istituzioni, classe medica e scuola) si riuscirà a superare tali barriere e a promuovere uno stile di vita atti- vo nel nostro paese(15).

A terzo millennio ormai avviato, è giunto il momento di estendere il concet- to di tutela delle attività sportive, tipico di una prevenzione di tipo primario, a quello di tutela della salute mediante l’attività fisica, che invece riguarda soprattutto la prevenzione secondaria e terziaria.

Ciò si renderà possibile, diffondendo a livello di popolazione il concetto che una regolare ed adeguata attività fisica giova agli individui durante l’intero arco della vita e ancor più dopo i 50 anni, quando la maggior parte delle persone è portata a “tirare i remi in barca” e/o ad “appendere le scarpette al chiodo”. È fondamentale evidenziare che i 50 anni, invece, segnano un momento della mezza età in cui una regolare attività fisica è efficace nel ridurre gli effetti fisici, psicologici e sociali associati all’avanzare dell’età, indipendentemente dal sesso, dalle patologie e dal livello sociale di ognuno di noi.

In altre parole, occorre diffondere la convinzione che un’attività fisica, appropriata e correttamente condotta, può essere divertente e vantaggiosa per tutti, associandosi ad un significativo miglioramento delle capacità funziona- li e dello stato di salute.

Naturalmente, per aumentare il potenziale di salute della popolazione, l’atti- vità fisica dovrà associarsi anche al mantenimento di un peso corporeo ade- guato, ad una corretta alimentazione, all’astinenza dal fumo ed al controllo degli altri fattori di rischio cardiovascolare.

Il ruolo delle istituzioni. Un obiettivo di sanità pubblica di questo genere può essere raggiunto in vario modo. Innanzitutto, è necessario stimolare una mag- giore considerazione per l’importanza dell’attività fisica tra i responsabili politici a tutti i livelli, locale, nazionale e internazionale. Risulta fondamen- tale una capillare educazione ed una corretta informazione della popolazio- ne, associata alla costruzione di impianti sportivi che favoriscano la pratica dell’attività fisica in un regime di sicurezza e in un clima di socializzazione. Inoltre, deve essere previsto che individui con specifiche necessità possano avere esigenze particolari che dovranno essere soddisfatte per ottimizzare la compliance all’attività fisica, sia a breve sia a lungo termine: accessi specia- li, riduzione delle barriere ambientali, attrezzature adattate, eccetera. La diri- genza politica nazionale e regionale potrà finanziare l’impiantistica sportiva creando collaborazioni con gli enti locali. Gli enti locali ed il CONI potran- no creare sinergie tra le attività fisiche di base ed i grandi eventi sportivi. Il ruolo della classe medica. Per promuovere un idoneo stile di vita e com- battere la sedentarietà nella popolazione è fondamentale il ruolo della medi- cina del territorio. Comunque, dato che il training ha un ruolo centrale non solo in prevenzione primaria ma anche in prevenzione secondaria, sarà com- pito anche dell’ospedale incentivare l’esercizio fisico a scopi preventivo/tera- peutici. Al fine di aumentare la compliance al training, sarà importante per- sonalizzare la durata, la frequenza e l’intensità degli esercizi e rapportarli alle patologie di base, all’età, al sesso e alle condizioni socio-ambientali dei pazienti. La classe medica dovrà creare linee guida specifiche per promuove- re l’attività fisica in tutti gli strati della popolazione. Le università, i centri di riferimento regionale per la medicina dello sport, gli ordini professionali e le società scientifiche dovranno impegnarsi nel promuovere e sostenere la for- mazione degli operatori del settore.

È chiaro che al fine di promuovere l’attività fisica nella popolazione non si possa prescindere da adeguati controlli sanitari. Una organizzazione tipo “hub and spoke” applicata ai Centri Medici, come riportato nel paragrafo pre- cedente, sembra essere la più idonea per facilitare ed ottimizzare la parteci- pazione di tutti ai programmi di diffusione dell’attività fisica. Infatti, essa minimizza i tempi di assistenza e, al contempo, può garantire a tutti uno stile di vita attivo con un basso rischio di eventi avversi(10).

Il ruolo della scuola. Sin dalla prima infanzia, la scuola dovrà svolgere un ruolo importante nel promuovere uno stile di vita attivo. È necessario, infat- ti, che l’attività fisica venga favorita nelle scuole di ogni ordine e grado, dagli asili alle università. Le scuole dovranno, in maniera specifica, progettare pro- grammi di educazione fisica per i bimbi. Il gioco e lo sport dovranno essere considerati diritti delle nuove generazioni.

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