SCOPO DELLA TES
2. Strumenti d'indagine 1 Dati anagrafic
I dati anagrafici e demografici, lo stato civile, la scolarità, le condizioni di convivenza e la professione svolta sono stati raccolti in un modulo specifico.
2.2 Diagnosi Psichiatrica: la SCID-I
La diagnosi clinica di Asse I è stata confermata somministrando ai soggetti l’Intervista Clinica Strutturata per i Disturbi sull’Asse I del DSM-IV (SCID-I). La SCID è divisa in sei moduli:
• Modulo A: per gli episodi dell’umore; • Modulo B: per i sintomi psicotici; • Modulo C: per i disturbi psicotici; • Modulo D: per i disturbi dell’umore;
• Modulo E: per il disturbo da uso di sostanze psicoattive; • Modulo F: per l’ansia e altri disturbi.
Ogni modulo è formato da una serie di item, che si riferiscono direttamente ai criteri diagnostici presentati nel DSM-IV-TR. Ad ogni domanda si attribuiscono i seguenti segni: + corrisponde alla presenza del sintomo indagato; –
corrispondente all’assenza del sintomo; ? notizie non sufficienti per attribuire una risposta. Il tempo richiesto per la somministrazione è di circa 45-90 minuti, varia a seconda della gravità del soggetto e in base all’esperienza del somministratore.
2.3. Uso, Intossicazione, Astinenza da Caffeina
I soggetti sono stati valutati utilizzando una intervista strutturata che, valutando l’uso della caffeina nei soggetti, indaga la presenza di sintomatologia di tipo astinenziale, la comparsa di tolleranza ed eventuali quadri di intossicazione da caffeina secondo i criteri del DSM-IV, sono stati utilizzati i criteri del DSM-IV, anziché quelli del DSM- V, per poter mantenere la possibilità di confronto con studi precedenti effettuati presso la Clinica Psichiatrica di Pisa.
La prima parte dell’intervista consiste in una scheda anagrafica per la raccolta delle informazioni sociodemografiche: età, sesso, stato civile, lavoro, istruzione; quindi viene valutata la condizione psico-fisica del soggetto stabilendo una diagnosi psichiatrica, l’eventuale presenza di comorbidità psichiatrica, con accertamento di concomitanti patologie fisiche. L’intervista prosegue con una analisi dettagliata circa l’uso di preparati che contengono caffeina, con analisi sulla quantità assunta, riferendosi al presente, al periodo precedente l’insorgenza del disturbo psichiatrico e al momento di massimo uso e le motivazioni che hanno portato in passato e spingono al momento attuale lo stesso soggetto alla sua assunzione. Viene valutata inoltre la presenza di condotte d’abuso di altre sostanze quali la nicotina riferendosi al presente ed alla quantità assunta.
La diffusa presenza di caffeina in diversi preparati commerciali non solo ad uso alimentare ma anche a scopo terapeutico ha reso necessario prendere in considerazione durante l’intervista diversi prodotti: i soggetti sono dunque stati indagati circa l’abitudine all’assunzione di caffè fatti con la moka, caffè espressi, caffè solubili, caffè presi ai distributori automatici, caffè freddi, granite o gelati al caffè, cappuccini o caffè-latte, tazze o bicchieri di tè o tè freddo, lattine di cola, pocket coffee, tazze di cioccolata, tavolette di cioccolata, farmaci analgesici,
stimolanti, coadiuvanti per la perdita di peso. Per quantificare la quantità di caffeina presente nelle varie sostanze è stata utilizzata una tabella di conversione i cui valori corrispondono a quelli riportati dal DSM-IV-TR secondo il quale: il caffè espresso contiene 100 mg, il tè 40 mg, una bottiglia di cola da un litro 100-150 mg, una tazza di cioccolata e una tavoletta di cioccolato da 30g contengono 5mg, analgesici da banco e preparazioni fredde 20-25mg per compressa, stimolanti 100-200mg per compressa, coadiuvanti per la perdita di peso 75-200mg per compressa (DSM-IV- TR, 2000). Quindi sono state inserite domande tratte dai criteri diagnostici del DSM- IV-TR per la dipendenza da sostanze modificate per la caffeina; la nostra scelta verte su 5 dei sette criteri necessari per la diagnosi di dipendenza che a nostro parere risultavano più facilmente applicabili alla caffeina. Dato che il DSM-IV-TR richiede che siano soddisfatti almeno 3 dei 7 criteri presenti per fare diagnosi di dipendenza, abbiamo ritenuto necessaria la presenza di almeno 3 dei 5 criteri selezionati. I criteri scelti sono:
1) Tolleranza, come definita da ciascuno dei seguenti:
a) il bisogno di dosi notevolmente più elevate della sostanza per raggiungere l'intossicazione o l'effetto desiderato;
b) un effetto notevolmente diminuito con l'uso continuativo della stessa quantità della sostanza
2) Astinenza come manifestata da ciascuno dei seguenti:
a) la caratteristica sindrome da astinenza per la sostanza (riferirsi ai Criteri A e B dei set di criteri per Astinenza dalle sostanze specifiche).
b) la stessa sostanza (o una strettamente correlata) è assunta per attenuare o evitare i sintomi di astinenza;
3) la sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati rispetto a quanto previsto dal soggetto;
sostanza;
5) uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza di avere un problema persistente o ricorrente, di natura fisica o psicologica, verosimilmente causato o esacerbato dalla sostanza.
Gli altri due criteri previsti dal DSM-IV-TR per la dipendenza da sostanze (“una grande quantità di tempo viene spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza, ad assumerla o a riprendersi dai suoi effetti e interruzione” e “riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative a causa dell’uso della sostanza”) sono stati esclusi perché scarsamente applicabili ad una sostanza ampiamente e culturalmente diffusa e accettata come la caffeina.
Seguono gli items che esplorano i sintomi da intossicazione da caffeina secondo il DSM-IV-TR:
A) recente consumo di caffeina, usualmente in dosi superiori a 250 mg (per es. 2-3 tazzine di caffè espresso);
B) cinque o (più) dei seguenti segni, che si sviluppano durante, o poco dopo, l’uso di caffeina; irrequietezza, nervosismo, eccitamento, insonnia, vampate al volto, poliuria, turbe gastrointestinali, contratture muscolari, flusso incoerente del pensiero e dell’eloquio, tachicardia o aritmia cardiaca, periodi di insensibilità alla fatica, agitazione psicomotoria;
C) i sintomi del criterio B causano disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
Seguono gli items che esplorano i sintomi da astinenza da caffeina secondo il DSM- IV-TR:
A) uso quotidiano prolungato di caffeina;
B) cessazione improvvisa dell’uso di caffeina, oppure riduzione del quantitativo di caffeina usata, seguiti a brevissima distanza di tempo da cefalea o da uno (o più) dei seguenti sintomi: a) marcata stanchezza o sonnolenza; b) marcata ansia o
depressione; c) nausea o vomito;
C) tali sintomi causano disagio clinicamente significativo oppure menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
È stato poi inserito un item che valutava le correlazioni tra uso di sostanze a base di caffeina e psicofarmaci, indagando se i soggetti se avessero notato una modificazione (aumento o diminuzione) del loro consumo di caffeina dopo l’introduzione degli psicofarmaci.
2.4 Gravità della Malattia, Giudizio Clinico e Gravità Autopercepita
Nell’ultima parte dell’intervista sono state inserite: la sub scala “gravità della malattia” della Clinical Global Impressions (CGI), una scala inerente il Giudizio Clinico del medico che ha somministrato il questionario, il quale valuta se i sintomi lamentati dal paziente (a giudizio dell’esaminatore) sono correlabili all’uso della caffeina (0= non valutabile; 1= no; 2= lievemente; 3= moderatamente; 4= notevolmente; 5= completamente) e una scala visuo-analogica per la gravità della malattia percepita dal soggetto.