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LO STUDIO SPERIMENTALE

4.1. Metodo 1 Partecipant

4.1.2. Strumenti di misura

Pathological Narcissism Inventory (PNI; Pincus, 2013). Il PNI è uno strumento di mi- sura multidimensionale del narcisismo patologico, che coglie manifestazioni overt e co- vert del narcisismo grandioso e vulnerabile. Si tratta di una scala self-report che include 54 item misurati su una scala Likert da 0 (“non mi descrive affatto”) a 5 (“mi descrive alla perfezione”). Essa comprende sette sottoscale che misurano differenti caratteristiche del narcisismo patologico: (1) Autostima contingente, che cattura le fluttuazioni e la fra- gilità dell’autostima, la quale risulta dipendente dal riconoscimento e dall’ammirazione degli altri, (2) Sfruttamento, che riflette la tendenza alla manipolazione nelle relazioni interpersonali, (3) Rafforzamento del Sé attraverso l’autosacrificio, che si riferisce all’u-

tilizzo di comportamenti altruistici per rinforzare l’immagine di sé, (4) Sé nascosto, che riflette la tendenza a nascondere agli altri i propri difetti e bisogni, (5) Fantasia grandio- sa, che cattura la presenza di fantasie compensatorie di successo, riconoscimento e am- mirazione, (6) Svalutazione, che riflette il disinteresse e l’ostilità nei confronti di coloro che non soddisfano i bisogni di ammirazione e riconoscimento, (7) Rabbia da senso del diritto, che descrive l’emergere di vissuti di rabbia quando le aspettative relative al fatto che tutto sia dovuto non sono soddisfatte. La scala ha mostrato una buona affidabilità e validità in numerosi studi (ad esempio, Fossati, Borroni, & Maffei, 2008; Miller et al., 2011; Pincus et al., 2009; Wright, Lukowitsky, Pincus, & Conroy, 2010; You, Leung, Lai, & Fu, 2013). Studi condotti mediante analisi confermative hanno mostrato che le sotto- scale Sfruttamento, Altruismo strumentale e Fantasia grandiosa consentono di misurare la Grandiosità narcisistica (NG), mentre le sottoscale Autostima contingente, Tendenza a nascondere il Sé, Svalutazione degli altri e Rabbia di diritto descrivono la Vulnerabilità narcisistica (NV) (Fossati, Feeney, Pincus, Borroni, & Maffei, 2014; Wright et al., 2010; You et al., 2013). Nello studio corrente, tali fattori di ordine superiore sono stati utilizzati come misure delle manifestazioni grandiosa e vulnerabile del narcisismo patologico ed entrambi hanno mostrato una molto buona o eccellente coerenza interna (α tra .87 e .92).

Relationship Obsessive Compulsive Inventory (ROCI; Doron et al., 2012a). Il ROCI è uno strumento di misura self-report che valuta la gravità dei pensieri ossessivi (preoccu- pazioni, dubbi) e dei comportamenti compulsivi (controlli, ricerca di rassicurazioni) cen- trati sulle relazioni romantiche. La scala include 12 item articolati intorno alle tre dimen- sioni del Disturbo Ossessivo-Compulsivo centrato sulla relazione: dubbi e preoccupazio- ni riguardanti i sentimenti che i pazienti provano nei confronti del partner (ad esempio, “Metto continuamente in dubbio l’amore che provo verso il mio partner”), i sentimenti che i partner provano nei loro confronti (ad esempio, “Continuo a chiedere al mio partner se lui/lei mi ama veramente”) e l’adeguatezza della relazione (ad esempio, “Controllo e

ricontrollo che la mia relazione sia quella giusta”). I partecipanti hanno valutato il grado in cui tali pensieri e comportamenti descrivevano le loro esperienze all’interno delle rela- zioni intime su una scala Likert da 0 (“per niente") a 4 (“molto”). Tutte le sottoscale del ROCI, così come il punteggio totale dato dalla somma dei 12 item, hanno mostrato buo- ne proprietà psicometriche e una correlazione significativa con le misure di ansia, de- pressione, sintomi ossessivo-compulsivi, stress e qualità della relazione (Doron et al., 2012a). La versione italiana del ROCI (Melli et al., 2018) ha confermato la struttura a tre fattori della versione originale e ha mostrato una buona coerenza interna (α > .81 per tut- te le sottoscale), una buona validità di costrutto e di criterio e un’eccellente sensibilità diagnostica (area al di sotto della curva [AUC] = .95). Nello studio corrente, la somma totale di tutti gli item del ROCI è stata usata come misura dei sintomi ossessivo-compul- sivi centrati sulla relazione e la coerenza interna è risultata buona (α = .81).

Partner Related Obsessive Compulsive Symptom Inventory (PROCSI; Doron et al., 2012b). Il PROCSI è uno strumento di misura self-report delle ossessioni (dubbi, preoc- cupazioni) e compulsioni (confronti, ricerca di rassicurazioni) focalizzate sui difetti per- cepiti del partner. Esso valuta la gravità dei sintomi ossessivo-compulsivi focalizzati sul partner in sei domini: aspetto fisico, socievolezza, moralità, stabilità emozionale, intelli- genza e competenza generale. I partecipanti hanno valutato il grado in cui tali pensieri e comportamenti descrivevano le loro esperienze all’interno delle relazioni intime. Le va- lutazioni sono state fatte su una scala a 5 punti, da 0 (“per niente”) a 4 (“molto”). Tutte le sottoscale del PROCSI, così come il punteggio totale dato dalla somma dei 24 item, han- no mostrato buone proprietà psicometriche e una significativa correlazione con le misure di ansia, depressione, sintomi ossessivo-compulsivi centrati sulla relazione e generali, stress e qualità della relazione (Doron et al., 2012b). La versione italiana del PROCSI (Melli et al., 2018) ha replicato la struttura a sei fattori della versione originale e ha mo- strato una buona coerenza interna (α > .77 per tutte le sottoscale), una buona validità di

costrutto e di criterio e un’ottima sensibilità diagnostica (area al di sotto della curva [AUC] = .80). Nello studio corrente, la somma di tutti gli item del PROCSI è stata usata come misura dei sintomi ossessivo-compulsivi focalizzati sul partner e la coerenza inter- na è risultata eccellente (α = .93).

Relationship Catastrophization Scale (RECATS; Doron et al., 2016). Si tratta di una misura self-report a 18 item progettata per valutare tre domini delle credenze relazionali maladattive, rappresentati ciascuno da 6 item. Essi includono: (1) sovrastima delle con- seguenze negative di restare soli, (2) sovrastima delle conseguenze negative di separarsi dal partner e (3) sovrastima delle conseguenze negative di trovarsi in una relazione sba- gliata. I partecipanti hanno valutato il grado in cui essi si trovavano d’accordo con una serie di affermazioni usando una scala di punteggi da 1 (“molto in disaccordo”) a 7 (“molto in accordo”). Uno studio preliminare (Doron et al., 2016) ha confermato la strut- tura a tre fattori della scala e ne ha dimostrato l’adeguata coerenza interna (α di Cronbach tra .79 e .87). Anche se non esiste ancora una validazione italiana formale della scala, la sua traduzione in italiano è stata effettuata attraverso una procedura mista di forward- translation e back-translation. Le discrepanze emerse in seguito alla back-translation sono state discusse con uno degli autori originali della scala. Prima di essere utilizzata in questo studio, la versione italiana della RECATS così sviluppata è stata somministrata a dieci partecipanti naïf al fine di verificare la comprensibilità degli item ed essi hanno va- lutato tutti gli item come facilmente comprensibili. Nel presente studio tutte le sottoscale hanno mostrato una adeguata o buona coerenza interna (α tra .73 e .84).

Obsessive Beliefs Questionnaire-20 (OBQ-20; Moulding et al., 2011). Si tratta di una forma breve dell’Obsessive Beliefs Questionnaire (OBQ-44; OCCWG, 2005), che valuta le credenze cognitive ritenute predittive per i sintomi ossessivo-compulsivi. Moulding e colleghi (2011) hanno eseguito un’analisi fattoriale esplorativa e confermativa dell’OBQ-

44 su due ampi campioni non-clinici in Australia e Israele e i loro risultati hanno suggeri- to una struttura a 38 item, articolati su quattro sottoscale: sovrastima del rischio, respon- sabilità ipertrofica, importanza dei pensieri e del loro controllo, perfezionismo/intolle- ranza dell’incertezza. Essi hanno anche ricavato una versione breve, a 20 item, dell’OBQ-44, che spiega la maggioranza della varianza nelle complessive quattro sotto- scale. Un ulteriore studio ne ha confermato le buone proprietà psicometriche in un cam- pione clinico (Fergus & Carmin, 2014). Le risposte sono valutate con un punteggio da 1 (“molto in disaccordo”) a 7 (“molto in accordo”), in relazione a “come sei nella maggior parte del tempo”. La versione italiana dell’OBQ-20 (Melli, Ghisi, Bottesi, & Sica, 2014) ha replicato la struttura a quattro fattori della versione originale e ha mostrato una buona coerenza interna (α > .79, per tutte le sottoscale), un’adeguata stabilità temporale (r > .61, per tutte le sottoscale) e una buona validità di costrutto e di criterio. Nel presen- te studio tutte le sottoscale hanno mostrato una buona coerenza interna (α tra .81 e .85).

4.1.3. Procedura

I partecipanti sono stati reclutati attraverso un annuncio sul web. L’annuncio è rimasto attivo da Febbraio 2016 a Gennaio 2017. I soggetti sono stati invitati a partecipare all’in- dagine solo se certi di essere affetti da ossessioni cliniche sulla relazione o sul partner, secondo il parere di professionisti esterni (psichiatri o psicoterapeuti) da loro consultati.

I questionari sono stati resi disponibili online, usando una sicura piattaforma web (SurveyMonkey). Essi sono stati somministrati ruotando l’ordine per ogni soggetto per controllare gli effetti di ordine e sequenza. Tutti i partecipanti hanno completato gli stru- menti di valutazione descritti nella sezione precedente. Le batterie hanno richiesto tra i 15 e i 25 minuti per essere completate. I partecipanti sono stati, inoltre, invitati a riporta- re un elenco qualitativo dei propri sintomi, che è stato attentamente analizzato per esclu- dere quei soggetti che non rispondevano appieno ai criteri diagnostici del ROCD.

Tutti i partecipanti hanno preso parte allo studio volontariamente, dopo aver ricevuto una dettagliata descrizione della procedura. Essi sono stati trattati in accordo con l’Ethi- cal Principles of Psychologists and Code of Conduct (APA, 2010). Non sono stati offerti incentivi esterni per la partecipazione a questo studio.

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