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Gli strumenti di pianificazione vigenti nell’area di Porto Marghera

CAPITOLO 5- INQUADRAMENTO DELL’AREA DI PORTO MARGHERA

5.3 Gli strumenti di pianificazione vigenti nell’area di Porto Marghera

L’oggetto di questo Accordo è un programma di interventi per il marginamento delle sponde dei canali industriali e portuali, per l’isolamento verso il lato terra (retromarginamento) dell’area industriale di Venezia – Porto Marghera, finalizzato al confinamento e per la gestione dei sedimenti a più elevato inquinamento presenti negli stessi canali.

L’Accordo di Programma costituisce il riferimento per l’esecuzione degli interventi di marginamento e retromarginamento nonché di gestione dei sedimenti più inquinati presenti nei canali industriali e portuali. L’Accordo di Programma mira inoltre ad un’azione coordinata e integrata, al fine di ottimizzare i tempi di attuazione degli interventi stessi e di giungere ad un utilizzo efficace ed efficiente delle risorse già a disposizione o che verranno acquisite.

Gli avanzamenti sullo stato di attuazione degli interventi di marginamento vengono periodicamente pubblicati dal Magistrato alle Acque, ora Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto.

5.3 Gli strumenti di pianificazione vigenti nell’area di Porto

Marghera

5.3.1 Il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento e i piani d’Area

L’area di Porto Marghera è sottoposta al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) per la Regione Veneto che è in vigore dal 1992. Il PTRC si pone come quadro di riferimento per le proposte di pianificazione del territorio, al fine di renderle tra di loro compatibili e coerenti.

Il PTRC si articola per piani di area, previsti dalla prima legge regionale sul governo del territorio (L.R. 61/85). I piani d’area sviluppano le tematiche contenute nel PTRC e approfondiscono, su ambiti territoriali definiti, le questioni connesse all'organizzazione della struttura insediativa ed alla sua compatibilità con l’ambiente.

In particolare, il Piano d’Area della Laguna e dell’Area Veneziana, (PALAV), in vigore dall’ottobre 1999, contiene importanti elementi di orientamento e di prescrizione per l’area di Porto Marghera.

Nel PALAV l’area industriale di Porto Marghera non è più identificata come luogo centrale delle attività industriali della regione ma rimane pur sempre un elemento “forte” di caratterizzazione del territorio. Nel Piano si sottolinea la necessità di preservare e sviluppare le particolarità positive del sito stesso, quali la dotazione infrastrutturale, la vocazione portuale e l’autonomia funzionale, nell’intento di conservarne il valore economico-produttivo.

Altro piano d’area rilevante per Porto Marghera è il “Piano Direttore 2000” della Regione Veneto per la prevenzione dell’inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella laguna di Venezia. Per l’ambito in oggetto l’azione primaria prevista dal Piano è il “Progetto Integrato Fusina”, che prevede l’ampliamento della rete di collettamento dei reflui civili ed industriali, il potenziamento dell’impianto di depurazione - anche mediante l’introduzione di uno stadio finale di finissaggio attraverso fitodepurazione - e un’analisi della migliore collocazione del punto di scarico finale.

5.3.2 Il Piano territoriale Provinciale di Coordinamento della Provincia di

Venezia

Il piano territoriale Provinciale di coordinamento della Provincia di Venezia (PTCP) è subordinato al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento e costituisce, come stabilito dalla Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11, “lo strumento di pianificazione che delinea gli obiettivi e gli elementi fondamentali dell’assetto del territorio provinciale in coerenza con gli indirizzi per lo sviluppo socio-economico provinciale, con riguardo alle prevalenti vocazioni, alle sue caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, paesaggistiche ed ambientali (…)”.

Il PTCP della Provincia di Venezia è stato adottato dal Consiglio Provinciale con Deliberazione n. 2008/104 del 05.12.2008, approvato definitivamente e trasmesso alla Regione del Veneto il 7 aprile 2009 e approvato dalla stessa Regione del Veneto con Deliberazione della Giunta Regionale n. 3359 del 30 dicembre 2010.

5.3.4 Il Piano di assetto del territorio

Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) del Comune di Venezia è stato adottato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 5 del 30-31.01.2012.

Il PAT è considerato un piano di tipo “strutturale” ovvero un documento di programmazione che:

- Delinea le grandi scelte sul territorio e le strategie per lo sviluppo sostenibile; - Definisce le funzioni delle diverse parti del territorio comunale;

- Individua le aree da tutelare e valorizzare per la loro importanza ambientale, paesaggistica e storico-architettonica;

- Fa proprie le direttive generali degli strumenti sovraordinati (PTRC, PTCP, PALAV) e degli strumenti comunali riferiti all’area vasta (Piano Strategico, Piano Urbano della Mobilità).

5.3.5 Variante del Piano Regolatore generale (VPRG)

La VPRG per la Terraferma, approvata con DGRV 3905 del 03.12.2004 e DGRV 2141 del 29.07.2008, è stata aggiornata con gli strumenti urbanistici approvati al 31.12.2010.

La variante del PRG per Porto Marghera disciplina l'uso e la trasformazione urbanistica ed edilizia nonché la dotazione di servizi e l'urbanizzazione della parte del territorio comunale individuata dal PALAV come zona industriale di interesse regionale e come aree di possibile trasformazione industriale, nonché delle ulteriori aree connesse e complementari rispetto al sistema territoriale di Porto Marghera.

5.3.6 Il Piano Regolatore Portuale

Il porto di Venezia si estende su una superficie di circa 2.000 ha e comprende due aree portuali ben distinte:

- L’area portuale di Porto Marghera; - L’area portuale di Venezia centro storico.

La prima è dedicata esclusivamente al traffico di tipo industriale e al movimento di merci mentre nella seconda si concentra tutto il traffico passeggeri.

Il Piano Regolatore del porto di Venezia-Marghera fa ancora riferimento, allo stato attuale, ai progetti del 15 Luglio 1964 elaborati dall’Ufficio del Genio Civile Opere Marittime di Venezia, per quel che riguarda la zona commerciale e quella industriale, ed ai progetti del Consorzio Obbligatorio Porto e Zona Industriale datati 7 Luglio 1964 per la zona petroli; il Piano Regolatore Portuale fu approvato dal Ministro dei Lavori Pubblici con decreto n. 319 del 15.05.1965.

Con l’obiettivo di rispondere all’esigenza di sviluppare e riaffermare un ruolo nazionale e internazionale per la portualità veneziana e veneta, l’Autorità Portuale di Venezia sta delineando il nuovo PRP, da costruire in coordinamento con gli specifici “progetti strategici”, previsti dalla Legge Regionale n. 11/2004, Art. 26 e individuati dalla proposta di PTRC regionale che verteranno in particolare sull’adeguamento funzionale dell’ambito portuale.

5.3.7 Nuovo accordo di programma

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, il Ministero delle Infrastrutture (Magistrato alle Acque di Venezia), Regione del Veneto, Comune e Provincia di Venezia e Autorità Portuale Veneziana hanno sottoscritto, in data 16.04.2012, l’Accordo di Programma finalizzato a promuovere il processo di riconversione industriale e riqualificazione economica del Sito di Interesse Nazionale di Venezia - Porto Marghera, mediante procedimenti di bonifica e ripristino ambientale che consentano e favoriscano lo sviluppo di attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale e coerenti con l’esigenza di assicurare il rilancio dell’occupazione attraverso la valorizzazione delle forze lavorative dell’area.

L’accordo si compone di 12 articoli e si prefigge l’obiettivo ambizioso di aumentare l’efficienza della struttura amministrativa che sovrintende i procedimenti di bonifica e riconversione dei siti produttivi e di tutte le aree comprese all’interno del S.I.N. con la priorità di accelerare il programma di bonifica dell’intera area industriale.

Le aree oggetto di intervento sono state negli anni interessate dalla presenza di aziende coinsediate nel Petrolchimico in particolare Syndial S.p.A e Montefibre. Le superfici interessate risultano rispettivamente:

- Area Syndial A.S. 20,5 ettari + 1.5 ettari di demani marittimi; - Area Stabilimento Montefibre 53 ettari + 15 demaniali

Entrambe le sub aree risultano interessate da interventi di bonifica ai sensi del D.M. n. 471/1999 prima e del D. Lgs. n. 152/2006 poi.

5.4 Caratteristiche geologiche e idrogeologiche dell’area di Porto