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Il lato suggestivo di un suono ambientale: il rintocco di una campana Paesaggi sonori, vicini e lontani di Stephen Vitiello.

Nel documento Commistioni tra arte e suono: la Sound Art (pagine 97-100)

Tracce di Sound Art in artisti emblematici del contemporaneo.

3.4 Il lato suggestivo di un suono ambientale: il rintocco di una campana Paesaggi sonori, vicini e lontani di Stephen Vitiello.

Secondo Alan Licht146 si potrebbe tracciare una linea di demarcazione tra una prima generazione di artisti che sperimentano il sonoro, la cui attività si indirizzava alla realizzazione di ambientazioni sonore147 e una seconda generazione di artisti che pare dare un’attenzione maggiore all’aspetto visivo del sonoro invece che a quello qualitativo e strutturale. Stephen Vitiello148 si colloca proprio in quest’ultimo filone di artisti.

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Riferimento all’opera Sound art scritta da Adam Licht dell’anno 2007.

147 Ambientazioni sonore che potevano essere auto- produzioni degli artisti o reali ambienti naturali.

148 Stephen Vitiello vive e lavora a Richmond, in Virginia, dove è Professore Associato di Kinetic Imaging

alla Virginia Commonwealth. Compositore di musica elettronica ha composto numerose colonne sonore di per film e produzioni nell’ambito della danza contemporanea..

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Il suono di Vitiello è un suono registrato che cattura un’ambiente lontano e lo trasporta in luoghi ed in tempi infiniti e senza confini.

Per capire la sua linea d’azione basti pensare che nel 2003 l’artista ha vissuto per un periodo in una foresta tropicale ai confini tra il Brasile ed il Venezuela vivendo a stretto contatto con la popolazione indigena chiamata Yanomamö.

Dagli sciamani di questa popolazione, l’artista ha recepito come essi ascoltino ed usino il canto degli uccelli e i rumori degli insetti in un’accezione propiziatoria per predire l’esito degli eventi futuri.

Il frutto di questa esperienza è racchiuso nell’installazione sonora Hea che l’artista ha presentato in occasione della mostra Yanomami: Spirit of the Forest del 2003 tenutasi presso la Cartier Foundation a Parigi e dedicata alla storia della popolazione indigena. Opera che rievoca reali “climi acustici” attraverso i suoni registrati dall’artista durante il suo soggiorno che raccontano di ambienti sonori lontani, colmi di storie e costumi diversi dalla nostra tradizione.

Nel 2004 nominato professore associato nella materia di “rappresentazione cinetica” alla Virginia Commonwealth University proprio in occasione di quest’esperienza scoprì nei pressi dello stesso contesto universitario un vecchio bosco che colpì il suo interesse. Bosco composto da alberi secolari attraversato dal fiume Nottoway che l’artista percorse interamente in canoa con il puro scopo di catturare in registrazioni sonore i richiami dei gufi che vivono nella foresta.

Il filo conduttore delle esperienze artistiche di Vitiello, che possono essere considerate esperienze di vita dell’artista si concentra nell’analisi e nella creazione di un repertorio sonoro che descrive a livello acustico le differenti realtà che compongono la totalità di ciò che ci circonda ed ogni particolare ambiente del Mondo in cui viviamo.

Sonoro che può avere un’origine urbana nel 1999 Vitiello infatti occupò un monolocale situato al novantunesimo piano del World Trade Center a New York dove registrò, attraverso l’impiego di apparecchiature specifiche come microfoni disposti sulla superficie delle finestre esterne dell’edificio, i cigolii, gli stranissimi rumori, che la struttura produceva a causa del vento che lo colpiva, il ronzio degli aerei, il frastuono delle barche che attraccavano al porto e il rintocco delle campane tipiche della domenica mattina. L'opera risultante chiamate Inside Out sottolinea quante informazioni che riguardano l’ambiente in cui viviamo vengono veicolate attraverso i suoni.

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Rappresentativa l’installazione sonora A Bell for Every Minute del 2010 che è stata ripresentata quest’anno in occasione della mostra Soundings a Contemporary Score nel giardino del Museum of Modern Art di New York.

Al passare di ogni minuto corrisponde il suono registrato di una campana presente nella città di New York da quelli più simbolici ad esempio il rintocco della campana della borsa di NY(Stock Exchange) o il rintocco della campana della pace del Palazzo delle Nazioni Unite a suoni più comuni come il campanello di una bici o i campanelli del collare di un gatto. Una mappa accostata all’installazione localizza la posizione geografica delle campane che risuonano. Ad ogni rintocco corrisponde un punto nella mappa cittadina

permettendo all'ascoltatore di seguire il percorso geografico delle registrazioni. Collettivamente le campane creano un microcosmo del paesaggio sonoro ed urbano evocato dai suoni catturati nel corso della vita quotidiana a New York City.

“In a bell for every minute (2010) , I started by recording over one hundred bells, which i then edited down to a selection of fifty-nine. I love the subtle- ties that differentiate each bell, and I’m also interested in the culture surrounding each of them, which relates not only to where or why it was made, but also to how it’s integrated into the lives of those who hear it. One thing I enjoy is the way bell tones can cut through the clutter of sound around them.”149

Vitiello sostiene, pur partendo da un’oggettivazione acustica che registra e capta il sonoro come si presenta senza alcuna modificazione, la primaria caratteristica soggettiva del suono, il quale ha una impronta personale in quanto ogni persona crea e possiede un bagaglio sonoro che in automatico si collega ai suoi ricordi e pensieri.

149 Si può tradurre in: “In a Bell for every minute del 2010 ho iniziato a campionare oltre un centinaio di

campane, che poi ho curato fino a selezionarle ben cinquantanove. Amo le sfumature che differenziano ogni campana ed inoltre mi interessa la storia che circonda ognuna di essa, la quale non riguarda solo a dove o perchè è stata creata anche a anche alla modalità in cui si è integrato nella vita di coloro che le ascoltano. Una cosa che apprezzo è il modo in cui una campana è in grado di spaccare il disordine dei suoni intorno ad essa. Cfr. Barbara London e Anne Hilde Neset, op. cit., pp. 13, 70-71.

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Figura 34. Stephen Vitiello, A bell for Every minute, 2010, Fotografia ”field” di una campana registrata nell’installazione sonora

3.5 L’audiovisione di una narrazione onirica: El Sueňo de una cosa di

Nel documento Commistioni tra arte e suono: la Sound Art (pagine 97-100)