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84 Tipo: Buchi Xa

II.2.7 Tappi d’anfora

1.

Marchio: R.VR.E

diametro: 9,5 cm; spessore: 1,6 cm US: 565; contesto: area NE

2.

Marchio: PACC[-]

diametro: 8,6 cm; spessore: 0,8 cm h. lett.: 1,2 – 1,9 cm

95

1.

Forma: Dressel 6A

US: 1910; contesto: bonifica SW

Titulus:

CN.DOMIT.C.ASINIO.COS.POSTVMIAN

Lettura:

Cn(aeo) Domit(io) C(aio) Asinio co<n>s(ulibus) Postumian(---)

L’iscrizione, in atramentum, presenta una datazione consolare riportante i duo nomina di Cn. Domitius Calvinus e C. Asinius Pollio, colleghi al consolato nel 40 a.C., seguita dal termine POSTVMIAN, da interpretare forse come indicazione del fundus in cui venne prodotto il vino trasportato nell’anfora. Un possibile confronto a tal riguardo potrebbe infatti essere fornito da un titulus pictus su Dressel 6A con datazione consolare al 19 a.C. rinvenuto a Masada, in cui compare la parola PHILONIAN, interpretata come riferimento ad

un vinum Philonian(um)7.

2.

Forma: Beltrán IIA

US: 1910; contesto: bonifica SW

Titulus8:

[---] AAAA

XXXX C. VALERI LINI

prope ansam: HERMAE

7 D. MANACORDA, Sulla Calabria romana nel passaggio tra la repubblica e l’impero, in E. LO CASCIO, A. STORCHI MARINO

(a cura di), Modalità insediative e strutture agrarie nell’Italia meridionale in età romana, Bari 2001, pp. 391-410, in particolare pp. 393-394.

8 Nella descrizione dei tituli picti su anfore betiche per il trasporto di prodotti piscicoli si è scelto di adottare il

modello teorico elaborato da R. Étienne e F. Mayet (R. ÉTIENNE, F. MAYET, Salaisons et sauces de poisson

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superiore ove con tutta probabilità erano riportati su due o tre linee – dell’ultima delle quali si conservano alcuni lacerti – il nome del prodotto

trasportato e le sue qualità9. Si conservano invece integre altre tre linee.

Alla l. 1 è riportata l’indicazione degli anni di invecchiamento – annorum

quattuor – resa ripetendo quattro volte la lettera /A/ e tracciando sopra

ciascuna di esse un tratto obliquo10, cui seguono, alla l. 2, ossia l’ultima

del registro α, un numerale di difficile interpretazione XXXX11 e, alla l. 3,

corrispondente al registro β, il nome in genitivo del mercator, C. Valerius

Linus, di condizione libertina, come deducibile dal cognomen

grecanico12. Un personaggio omonimo compare, nella medesima

posizione, su due anfore olearie betiche Dressel 20 di incerta datazione

rinvenute presso gli Orti Torlonia, a Roma13; un C. Valerius Linus è inoltre

attestato su un’iscrizione sepolcrale non databile da Narbona14. In

posizione δ, apposto verticalmente nei pressi dell’ansa ed in scrittura

corsiva, compare infine l’elemento onomastico al genitivo Hermae15,

che parrebbe alludere a un personaggio di condizione servile addetto

alla produzione dei salsamenta o all’imbarco delle anfore16.

9 Per una casistica piuttosto esaustiva dei prodotti trasportati in tale forma anforica e della loro associazione alle

varie espressioni di qualità vd. U. EHMIG, Die rӧmischen Amphoren aus Mainz, vol. I, Mӧhnesee 2003, pp. 65-67.

10 Da un confronto coi tituli attestati su anfore Pompei VII – corrispondenti, secondo la tipologia Mau-Schӧene

pubblicata in CIL IV, ai tipi Beltrán IIA, Beltrán IIB e talora Dressel 7-11 – e Pélichet 46/Beltrán IIA, in cui compare la medesima indicazione degli anni di invecchiamento ed in cui le informazioni relative al prodotto e alle sue qualità siano distribuite almeno su due linee, sono ipotizzabili due possibili contenuti: il laccatum, termine indicante una salsa di pesce, o più probabilmente la cordyla, ossia una salagione a base di giovani tonni. Sulle caratteristiche di tali prodotti vd. ÉTIENNE, MAYET, Salaisons et sauces, cit., pp. 39-40 e 52-53.

11 Sul problema dell’interpretazione di tali elementi numerali vd. F. LAUBENHEIMER, J. MARTÍNEZ MAGANTO, J.-L.

HILLAIRET, Inscriptions sur une amphore à thon de Bétique, Saintes, Charente-Maritime, «Aquitania», 11 (1993), pp. 243-254. Tra gli esemplari noti, uno soltanto, per cui si è ipotizzata una conservazione parziale dell’iscrizione, parrebbe riportare il medesimo numerale XXXX (CIL IV, 5638).

12 Cfr. SOLIN 2003, p. 543. Quella dei Valerii è una delle gentes più attive nel territorio di Gades. Per il I sec. d.C.

ne sono documentati diversi membri implicati nel commercio dei prodotti piscicoli: sulle anfore del Castro Pretorio sono attestati, in posizione γ, C. Valerius Barba (CIL XV, 4766) e C. Valerius Catullus (CIL XV, 4756) e, nel registro β, M. Valerius Suavis (CIL XV, 4757). Sempre come mercatores compaiono inoltre un Cl. Valerius Caldo a Mainz (U. EHMIG, Garum für den Statthalter. Eine Saucenamphore mit Besitzeraufschrift aus Mainz, «Mainzer Archäologische Zeitschrift», 3 (1996), pp. 25-56), un T. Valerius Iulus o Iulianus su una Dressel 9 di Port-la- Nautique (B. LIOU, Inscriptions peintes sur amphores de Narbonne (Port-La-Nautique), «Archaeonautica», 11 (1993), pp. 143-144), un M. Valerius Abinnericus (CIL IV, 5611-5617; 5618a-c = 2599-2601; 5618d = 2585; 5619; 5620; 5621 = 2596; 5630; 5637; 10284a-c) e un M. Valerius Helias (CIL IV, 5622-5624; 9377) a Pompei, un M.

Valerius Euplus a Pecio Gandolfo (B. LIOU, E. RODRÍGUEZ ALMEIDA, Les inscriptions peintes des amphores du Pecio

Gandolfo(Almería), «Mélanges de l’Ecole française de Rome. Antiquité», 112 (2000), pp. 14-16) e un M. Valerius

Felix a Pompei, Ercolano e Fos-sur-mer (CILIV, 5652 = 2669; 9372; 9378; 10733 e B. LIOU, R. MARICHAL, Les

inscriptions peintes sur amphores de l’anse Sain-Gervais à Fos-sur-mer, «Archaeonautica», 2 (1978), pp. 137-

139). Tale gens fu attiva anche nel commercio dell’olio betico: per il I sec. d.C. è attestato a Pompei un M. Valerius

Euphiletus (CIL IV, 3911), mentre dal Monte Testaccio provengono i nomi di vari mercatores, attivi intorno alla

metà del II sec. d.C. (cfr. E. RODRÍGUEZ ALMEIDA, Monte Testaccio: i mercatores dell’olio della Betica, «Mélanges de l’Ecole française de Rome. Antiquité»,91,2 (1979), p. 893).

13 CIL XV, 4021.

14 CIL XII, 5188; pur mancando qualunque tipo di prova a sostegno di una identificazione di tale personaggio con

quello presente sull’anfora modenese, pare opportuno rimarcare come costui provenga da uno dei centri nodali per il commercio mediterraneo romano.

15 Cfr. SOLIN 2003, p. 364 (Hermas); p. 368 (Hermes/ Herma).

16 Se, da un lato, pare da scartare l’interpretazione degli elementi onomastici nel registro δ come indicazione

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Forma: Dressel 7-11, in rubrum US: 2295; contesto: bonifica SE

Titulus:

G(arum)

4.

Forma: Dressel 7-11, in rubrum US: 1910; contesto: bonifica SW

Titulus:

G(arum) HIS[P(anum)]

5.

Forma: Dressel 8

US: 2418; contesto: buca NW

Titulus: G(ari)[Flos?] HISP(ani) XX P.V.C 6. Forma: Dressel 8

US: 2418; contesto: buca NW

Titulus: G(arum) [-]A[-] C V^E T^R prope ansam: VI XX

Aportación al conocimiento de la sociedad de la costa de la Ulterior en época republicana y julio-claudia. El registro δ en los tituli picti de las ánforas salsarias de Castra Praetoria, «Lucentum», 21-22 (2002-2003), pp. 227-

236), dall’altro la presenza in tale posizione di un medesimo personaggio – Atimetis – su due anfore per

salsamenta di Lixus e su una di Tingis parrebbe far escludere che si tratti del produttore. La posizione obliqua di

tale registro al lato del titulus principale sembrerebbe inoltre indicare che sia stato apposto sull’anfora in un momento posteriore (cfr. L. CERRI, I tituli picti sulle anfore per salsamenta della Mauretania Tingitana (I secolo

d.C.), in Olio e pesce in epoca romana: produzione e commercio nelle regioni dell’Alto Adriatico. Atti del seminario di Studi (Padova, 16 febbraio2007), Roma 2009, pp. 329-337).

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Forma: Dressel 12

US: 2418; contesto: buca NW

Titulus: G(ari) F(los) HI[SP(ani)] EXC(ellens) X P̣ C C 8. Forma: Dressel 8

US: 91; contesto: vasca circolare, area NE Titulus: [---] ṢA[-] C A^L^B F^R 9. Forma: Dressel 7-11

US: 215; contesto: vasca circolare, area NE

Titulus:

G(ari) F(los) OP(timi) vel OP^T(imi)

[---] Ḥ[I]SP(ani)

99

US: 2418; contesto: buca NW

Titulus: [---] Ḥ[I]SPA^NI? [---]CI[---] X T[---] 11. Forma: Dressel 12

US: 2418; contesto: buca NW

Titulus: G(arum) HISP̣(anum) [---] L C̣[---] 12.

Forma: Dressel 12 piccola US: 2414; contesto: buca NW

Titulus:

G(ari) F(los) OP^T(imi)

HISP(ani) [---]

100

Forma: Dressel 12

US: 345; contesto: vasca circolare, area NE Titulus: G(ari) F(los) OPT(imi) CERVON[I] XV C.A.P 14.

Forma: Dressel 8 anomala US: 2418; contesto: buca NW

Titulus: G(ari) F(los) OP^T(imi) [-]MARVM? [QQ] CẠECILIORVM X C Ṿ PV^D

101

US: 2418; contesto: buca NW

Titulus: G(arum) HISP(anum) QQ CAEC[I]L[IOR]V^M [---] C V L 16. Forma: Dressel 12

US: 2418; contesto: buca NW

Titulus: [G(ari)F(los)] OP^T(imi) HISP(ani) CAECILIORV^M XX C V P^V^D 17. Forma: Dressel 7-12

US: 2418; contesto: buca NW

Titulus: [---] HISP(---) [---] CAECILIORV^M XV [---]P̣V[^D]

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Forma: Dressel 8 anomala

US: 345; contesto: vasca circolare, area NE Titulus: G(ari) F(los) OP^T(imi) BB HISPA^NI QQ CAECILIORVM XX P V V^R 19. Forma: Dressel 8

US: 1910; contesto: bonifica SW

Titulus:

G(arum) HISP(anum) QQ CAECỊḶỊ[ORVM]

C A^B.A^V

103