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Tasso di cambio e tassi di interesse

3.5 Tasso di cambio ed analisi fondamentale

3.5.3 Tasso di cambio e tassi di interesse

Chiamato anche tasso ufficiale di riferimento, il tasso di interesse fissato dalla Banca centrale rappresenta il tasso centrale a cui il sistema bancario e finanziario si riferisce per le operazioni di finanziamento e rifinanziamento.

I tassi di interesse rappresentano una delle determinanti principali del valore percepito di una valuta rispetto alle altre ed anche per questo è importante conoscere la natura e la direzione della politica monetaria decisa dalla banca centrale di un paese.

Uno dei dati più importanti che influenza la politica monetaria di una banca centrale ed il livello dei tassi di interesse è rappresentato dall’inflazione, essa è definita come “L'aumento generalizzato e prolungato dei prezzi che porta alla diminuzione del potere d'acquisto della moneta e quindi del valore reale di tutte le

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grandezze monetarie”; un’economia sperimenta quindi una

situazione di inflazione quando c’è un processo di crescita dei prezzi in un dato periodo ed una situazione di deflazione quando c’è un processo di diminuzione47.

Generalmente si sperimentano situazioni di inflazione in momenti di crescita economica quando il benessere dell’economia stimola la domanda di beni, servizi, lavoro e materie prime, alimentando ulteriori aspettative inflazionistiche foriere di successivi rialzi nei prezzi48. Nonostante ciò un livello troppo alto di inflazione potrebbe danneggiare l’economia ed è per questo che le banche centrali sono solite fissare un tasso di inflazione obiettivo perseguendo strategie cosiddette di inflation targeting. Si tratta di strategie che prevedono l’annuncio di un obiettivo per il tasso di inflazione e successive decisioni volto a raggiugerlo mediante aggiustamenti nel livello dei tassi di interesse in funzione delle aspettative presenti e future. Si tratta di una pratica importante poiché aumenta il livello di trasparenza, prevedibilità e quindi stabilità della politica monetaria49.

Una banca centrale può evitare livelli troppo elevati o troppo ridotti di inflazione aumentando il tasso di interesse quando l’inflazione sta crescendo oltre il target e riducendolo quando l’inflazione aumenta meno del previsto.

47 Krugman, Obstfeld, Melitz (2012) 48 Krugman, Obstfeld, Melitz (2012)

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Figura 3.7: schematizzazione dell’effetto dei tassi di interesse su economia e inflazione. Rielaborazione propria

Come schematizzato in figura 3.7 un aumento del tasso di interesse forza gli operatori a ridurre la domanda di prestiti riducendo l’attività economica: frena la domanda di beni, i prezzi interni si riducono riducendo l’inflazione50, si riduce quindi la domanda di

beni esteri e aumenta domanda estera di beni domestici. A sua volta una riduzione del tasso di interesse determina effetti opposti surriscaldando l’economia e aumentando l’inflazione attraverso l’aumento dei prezzi trainato dalla maggiore domanda.

La pratica dell’inflation targeting è stata introdotta nel 1989 dalla banca centrale della Nuova Zelanda e successivamente è stata adottata anche in Canada, Cile, Messico, Sudafrica, Svezia, Regno

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Unito ed Eurozona. Sia la BCE che BOE hanno fissato un inflation target prossimo al 2%.

3.5.3.1 Differenziale fra tassi di interesse ed effetti sul tasso di cambio

L’aumento o la diminuzione dei tassi di interesse agisce sul livello del tasso di cambio determinando un differenziale tra due valute in termini di rendimento dei depositi; l’allargamento di tale differenziale generalmente porta ad un apprezzamento della valuta caratterizzata dal tasso di interesse maggiore, in quanto i depositi denominati in tale valuta renderanno di più a chi li detiene. Al contrario il restringimento del differenziale tende a favorire la valuta col minor rendimento. Nella tabella 3.4 possiamo vedere come vi sia una relazione diretta tra il differenziale tra tassi di interesse e l’andamento del tasso di cambio: infatti ad ogni allargamento del differenziale è conseguito un apprezzamento della valuta col maggiore rendimento (GBP) ed un deprezzamento della valuta con minore rendimento (EUR); viceversa al restringersi del differenziale l’EUR si è apprezzato sulla GBP.

Tabella 3.4: differenziale tra tassi di interesse BOE e BCE ed effetti su tasso di cambio EUR/GBP. Fonte: rielaborazione propria dati BCE e BOE.

DATA DIFFERENZIALE di RENDIMENTO (Tasso BOE - Tasso BCE) CAMBIO GBP/EUR GBP EUR

giugno-06 1,25 1,459 marzo-07 1,5 1,475 febbraio-08 1,25 1,349 gennaio-09 -0,5 1,126 settembre-14 0,45 1,279 settembre-16 0,2 1,176

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Figura 3.8: andamento tasso di cambio GBP/EUR e confronto dei relativi tassi di interesse tra giugno 2006 e settembre 2016; l’asse verticale rappresenta i prezzi e l’asse orizzontale il tempo. Fonte: rielaborazione propria su grafico Tradingview.com

Valutando graficamente quanto appena detto in figura 3.8 è visibile l’andamento del tasso di cambio GBP/EUR in funzione dei tassi di interesse fissati da BCE e BOE dal giugno 2006 al gennaio 2017, le linee verticali individuano momenti in cui sono occorse modifiche nei tassi di interesse di riferimento di BCE e BOE e servono per confrontare il livello dei tassi nei vari periodi; nell’arco di questi anni le due banche centrali hanno portato avanti la propria politica monetaria agendo sui tassi di interesse rispettivamente 15 e 23 volte51 avvicinando progressivamente i tassi di interessi a livelli prossimi allo zero.

51http://www.bankofengland.co.uk/boeapps/iadb/Repo.asp e

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Come visibile in figura 3.9 a settembre 2016 infatti i tassi di interesse fissati dalla Bank of England hanno raggiunto il livello minimo storico dello 0,25% avvicinandosi al rendimento dello 0,05% fissato dalla Banca Centrale Europea.

Figura 3.9: confronto tra il livello dei tassi di interesse fissati da BCE e BOE nel periodo 2007 – 2016. A sinistra l’asse misura i tassi di interesse in Uk, a destra i tassi di interesse nell’UE. Fonte: Trading

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