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TECNICHE DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA PRODUZIONE

Nel documento PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA (pagine 121-127)

TRIENNIO CONOSCENZE

 Norme e tecniche di rappresentazione grafica.

 Sistemi e organi per la trasmissione del moto.

 Funzionamento dei circuiti pneumatici.

 Principi di elettrotecnica, funzionamento e caratteristiche dei circuiti e dei componenti elettrici.

 Principi di funzionamento e struttura dei motori elettrici, in cc e ca.

 Tipologie, struttura e caratteristiche di funzionamento delle macchine per la produzione artigianale di prodotti dolciari e da forno.

 Tipologie di organigrammi.

 Gestione dei magazzini e delle scorte.

 Tipologie e caratteristiche di funzionamento dei trasportatori industriali.

 Tipologie, struttura e caratteristiche di funzionamento delle macchine per l’industria dolciaria

 Funzionamento dei circuiti elettropneumatici .

 Principi di logica di comando ed elementi di un sistema di controllo automatico.

Tipologie di processi produttivi e metodi per l’ottimizzazione delle risorse tecniche e umane.

 Metodologia di definizione di un lay-out in funzione del ciclo di produzione.

 Certificazioni aziendali relative al sistema qualità, ambiente e sicurezza.

 Norme di settore relative alla sicurezza sul luogo di lavoro.

ABILITA’

Interpretare schemi e disegni riportati sui manuali d’istruzione e sulla documentazione tecnica a corredo di macchine del settore.

 Individuare e descrivere gli elementi della trasmissione del moto di macchine del settore.

 Applicare leggi della cinematica e della dinamica all’analisi della trasmissione del moto in macchine del settore al fine di calcolare le condizioni di esercizio dei loro organi mobili di lavoro.

 Individuare e descrivere i principali componenti di circuiti pneumatici e elettrici delle macchine del settore.

 Illustrare, utilizzando gli opportuni schemi e disegni, le caratteristiche tecniche e operative delle principali macchine per la produzione artigianale di prodotti dolciari e da forno.

 Gestire la manutenzione ordinaria dei macchinari ricavando le relative procedure dalla documentazione tecnica a corredo degli stessi.

 Individuare le responsabilità e le relazioni organizzative in aziende di dimensioni sia artigianali che industriali.

 Applicare metodi per ottimizzare volumi di acquisto e costi di gestione delle materie prime.

 Illustrare, utilizzando schemi e disegni, le caratteristiche tecniche e operative delle macchine utilizzate nell’industria dolciaria.

 Individuare e descrivere i principali componenti di circuiti elettropneumatici di macchine del settore.

 Individuare e rappresentare mediante schema a blocchi gli elementi del sistema di controllo di macchine e impianti del settore.

 Applicare metodi per organizzare in modo efficace le risorse tecniche e umane.

 Definire piani di produzione con riferimento alle specifiche delle macchine da utilizzare e al loro lay-out.

 Condurre e controllare macchine ed impianti del settore.

 Riconoscere, valutare e prevenire situazioni di rischio.

 Operare nel rispetto delle norme relative alla sicurezza ambientale e della tutela della salute.

COMPETENZE

 Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati, valorizzando e innovando i prodotti dolciari e da forno

 Agire nel sistema della qualità relativo alla filiera produttiva delle produzioni industriali e artigianali dolciarie e da forno

 Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza alimentare, trasparenza e tracciabilità dei prodotti

 Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la produzione di beni e servizi in relazione al contesto

 Condurre e gestire macchinari ed impianti di produzione del settore dolciario e da forno

 Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio

 Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.

METODOLOGIA

Per rispondere ai diversi stili di apprendimento dei giovani in formazione sono utilizzate diverse metodologie didattiche; in particolare si è convenuto sull’opportunità di dare ampio spazio alla didattica laboratoriale, per favorire un’interazione continua fra insegnante e studenti, rendendo questi ultimi protagonisti attivi del lavoro.

Si riportano di seguito le principali metodologie per l’apprendimento:

 Lezione frontale

 Discussione guidata

 Didattica laboratoriale

 Cooperative learning

 Problem solving

 Role play

 Lavoro individuale

STRUMENTI

 Libri di testo

 Mappe concettuali

 Sussidi multimediali e digitali

 LIM

INCLUSIONE

PREMESSA

L’ Inclusione scolastica riguarda tutti gli alunni e ha lo scopo di promuovere e favorire il raggiungimento per tutti degli obiettivi di apprendimento e di integrazione sociale.

La scuola, infatti, rappresenta il luogo privilegiato, nel quale ciascuno ha la possibilità di sviluppare le proprie potenzialità, di interagire con adulti e coetanei, di sperimentare i propri comportamenti in un contesto formativo.

Il decreto legislativo n. 66/2017 “NORME PER LA PROMOZIONE DELL’INCLUSIONE SCOLASTICA “ pone le basi per rafforzare e implementare l’inclusione scolastica, tema che da sempre è all'attenzione della scuola italiana. Obiettivo della riforma è quello di rafforzare il concetto di “scuola inclusiva”, attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche e rafforzando il ruolo della famiglia e delle associazioni nei processi di inclusione.

In particolare, lo schema di decreto:

 rafforza la partecipazione e la collaborazione delle famiglie e delle associazioni nei processi di inclusione scolastica;

 definisce puntualmente i compiti spettanti a ciascun attore istituzionale coinvolto nei processi di inclusione (Stato, Regioni ed Enti locali);

 incrementa ulteriormente la qualificazione professionale specifica delle Commissioni mediche per gli accertamenti in età evolutiva;

 introduce il modello bio - psico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nell’ambito del nuovo Profilo di funzionamento, che sarà elaborato dall’Unità di Valutazione Multidisciplinare, con la partecipazione della famiglia, di coloro che hanno in carico la persona con disabilità, nonché garantendo la partecipazione della scuola;

 introduce una nuova procedura per il sostegno didattico che sia maggiormente qualificata e tenga conto del Profilo di funzionamento;

riordina e rafforza i Gruppi di lavoro per l’inclusione scolastica;

 definisce una nuova dimensione del Pian Educativo Individualizzato (PEI), che diverrà parte integrante del Progetto Individuale;

prevede la misurazione della qualità dell’inclusione scolastica nei processi di valutazione delle scuole;

 prevede una formazione specifica per il personale docente, dirigente ed ATA;

 introduce un nuovo percorso di formazione iniziale per i docenti di sostegno nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria attraverso una implementazione dei

crediti formativi; per la scuola secondaria, la nuova disciplina è invece contenuta nel decreto legislativo sulla “formazione iniziale”.

In generale, il decreto si occupa dell’inclusione scolastica delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti con disabilità certificata ai sensi della legge n.104 del 1992 sin dalla scuola dell’infanzia. È specificato che l’inclusione scolastica è attuata mediante la definizione e la condivisione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) che è parte integrante del Progetto Individuale, di cui all’articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n.328.

All’interno di questa cornice di riferimento, la scuola è chiamata a rispondere in modo puntuale e non approssimativo ai bisogni peculiari di quegli alunni la cui specificità richiede attenzioni particolari.

Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) vivono una situazione particolare che li ostacola nell’apprendimento e, talvolta, nella partecipazione alla vita sociale. Tali difficoltà possono essere globali e pervasive, specifiche, settoriali, gravi, severe, permanenti o transitorie. In questi casi i normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno (bisogno di sviluppare competenze, bisogno di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione) si arricchiscono di qualcosa di particolare; pertanto, il bisogno educativo diviene “speciale”.

La scuola si occupa anche di questa tipologia di alunni più fragili, con l’obiettivo generale di garantire loro una didattica individualizzata o personalizzata, che va da semplici interventi di recupero, sostegno e integrazione degli apprendimenti, fino alla costruzione di un Piano Educativo Individualizzato (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP).

In generale l’Istituto Graziani si propone di agire secondo la logica della integrazione/inclusione intesa come un processo che favorisca la piena partecipazione alla vita scolastica da parte di “Tutti”.

Anche la Programmazione didattico- educativa è tesa a sostenere tutti gli alunni, in virtù del concetto inclusivo “ non uno di meno “ per quanto riguarda i processi di apprendimento, l’elaborazione di conoscenze e lo sviluppo di competenze anche sociali e relazionali, senza trascurare la necessità di attuare una “ didattica speciale” o interventi individualizzati e/o personalizzati adeguati e funzionali alle diverse e delicate esigenze di alunni BES.

inclusione di tutti gli alunni appartenenti al nostro Istituto ( risorse interne ed esterne, insegnanti di sostegno, figure di riferimento, progetti e laboratori).

Tutte le azioni, previste e richiamate nel presente documento, trovano una collocazione anche nel Piano annuale di inclusione . Esso rappresenta un concreto impegno programmatico, basato su una lettura del contesto scolastico, nei suoi punti di forza e di criticità e finalizzato al processo di Inclusione.

Nel documento PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA (pagine 121-127)

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