PoHor
fuori di^ftteieah
r^UquitmiM ààUa
pieiNLCenpioto
loitrìtélMiitoto,•
riUraiI glittfoneotitl fa,«ria tral*iiilèniior.« eoe
fiaooalloi;Vedotì.Btcir ttì liquidolapdrart e
imlnoszoli dellapietra.Givdicaiidocha
delMito
abaraisaia avoornob «a
la Tetcica, filaooo parecchieiojettoDi,
eoUe
quali miiTieae acapo
'ee intero è lostroggimeoto della pietra.
So
venie per altronuove
esplorationi, che in ogni casonon devon
esserfatte chedopo
atconi dì,fan conoscere,che \*ha ancora-UDO o più frammenti troppogrossiper superare1*uretra. Cotesti voglioii esser triturati gli noi
dopo
gli altri alla guisa della stessa pietraseèsproporzione tra loro e quel canale, altramcoli èacercaredi estrar-ncli.
A
qucst'efTelto il sig.Leroy
propone di servirsi di pinzette a tre branche, simili al liioprione, dal .quale per altrodideriscono all'avere quellelorbranche tnenocuivatora, eperpotereesser ritirate attraversando la cannuccia esterna. Proporrebbe egli altresì di stri-tolarli confortipinzette, lecuibranchearmatedi denti ai accostanoquando
ticerca dì farle rieolrare oella cannuccia esterna.Il sig. Meirieu per iscovrire ed estrarre i piccoli frammenti adopra le pinzette di Uunter modificate (tav. Ili, fig. i5), e che
baóno
quattodi par-ticoUrc chesi potasti articolarea piacere|e che per-meitou di frugare io tutti i pnnti della veieica. Tal-tavolta egli tieneperpostibile che col suo proceiio dnraDie lospecaaaeDtonoe
si lascicaderealeno pea*Digilizedby
95
am
d«IU pietrt.£ perdo éùmXf/k T
nio di piateli^UlodratiielM, l«cui
bmich» mem
arcuate che oelio tlroofiènloda aoi praofd«oiecneQledatcrittOj r che ve«dcdi tav.
TU
, fig. 3ysono tufficieotemeote ravvicinate le une ahie altre, perché i più piccolimi^iaiioli
noa
possano passare pc' loro iotervalii.Dagli siromenii del signor Q'vialevenendone fram-menti ooo più grossi di uaa oocciuola basta a stri-tolameli il fortemente serrarli fra ie branche delle pinzette e il litotritore e batterli col capo di questo.
Lo
stritolamento colla perforazione non è D^ceMiari^<clie per quelli che liao maggior volume.
Il sig. Heurieloup impiega ad aflerrare i rimasugli della pietra pinzette che
hanno
certa analogia colle•ue pinzette principali,
ma
il cui meccanismole rende attea conveoevolmeuie «llargare il collo della vefcica inmodo
darappreaeotareQoa
sorta di bossolotlo, mfk .<^ale diper sevaooo
a cadere i minuzzoli.. Per
mpetlo
wX .Amussai,noiabbiam già sopriveduto
»oolne «gli oetli.da queste reliquie d«d)a pietra ìmvescica; eilespezza tra lebranche delleeoepiiuetla«triloU-pietre(tav.
V
, fig. ^).Venuto
che sia fuori il'tiitume della pietra deesi fin; di laodo che •*ininitiiiisctfCM^e
ioci*•lameoto
che.otopmpagoa •
tieodietroad^o^ai
aorlad'operaKtoa(^i|^ pre^ga
J'irritasieac degli orgat^onoerii,prtM^ìi||dì» almalato
akone
oroditipoM
yOD
t^gbiird^fl^'W
aodie^^ bigao. Tela m^ mm
dalfigr
^vMla
tiiìaitati»/ - ' ,raroche
pd^
primo aabprara,nagiiatiqaatooqaa
processo, staoli«Ucdo
ioteramente ditlroito,seit IVOdimetro è
maggiore diao
pollice,e seirrita-74
• bìliisiiBOt Voperato.
E
il alg. CiviaU portimai V
o»-peraeioDC al di là di dieci minati circa.
-
TmuvolM
\kiBag§i«r parte degli altriprMedimai*
ti9
•
fpCBÌalnMBle^ello
del sig. Meìrifiu, laiciaiio IrtTadcre la poaaibililà di «uritolare ioteramcaiftleoM
iatcrnisioiieIt pietre più grosse che le pinzette
poa-%
MDO
abbracciarey
qeando
peròoon
ti cootideriche
Ift naaiera d*operare dell'apparecchio meccanico,
•
.
AOB
fi teoga CODIO deglicfietli che liebliarne
pot*•eoo da|rimasersi luoga peata gli atromeoti nell' a-fclra e nelia Teadca.Ella è la aohi aperienaa
che
poiaachiarireteV
abbia vcfamenie«{oestapoMibiUth, valea dire te4
coocedalo didorare nella opeiaatone tniio qneltempo che
vivuolepierno compinto
atri-tolameniodiona
pietra di'certo qoal volume. Fin'ort sifumai aempre
coatreito dimettermano
pilk volte•Ila -aietiapietra
onde
ridurlaa
piccolimlnnasoll.n numero
delie ripretedee variare giutla ilvolume
della pietra,itmaggior e nainorgoattoche
ledà
lo atromeolo adoperalo, eloauto
del aoggeiio.L'iotet^vallo di ette
k
del pori variabile.Ilsig.CMah
penta^die generalmeute
V
opcraaionepuò ener
ricomindatn daltemo
al^into
giorno.Fioalmeote credendo che la pietra ei anoi fram-nenti ateoo dittrutU ed etpolti interamente^
doopo
èprima
di abbaodeoare 1*infcrraoy esplorare a diverse ripresela vescica, onde accertarsi che piùoon
cappia alcoD corpo etiraoeo.^Jpparaio del
sig.Vfms^ fiAMmiùre di strumenti chirurgici in Londra.
Qoa tcnU r«tu
coiapoMa didae
cafuratoeTmui
afBvolaraBte MorrtDtao^'tltnu
L'MilefM'tfriiiiMm-pariomeBlo
in•dot braaclit,cheMiaMU«iu>
iotralord illaialojo,chtiifiioperareper vìrlhdlua.aMoabffiettocho
ai a{iplicaalfondo dalmanico
dello •tromeoio,0
dinna
.minofia tataad nn
aivèactò od hoananodalaad ona
girellamicorata ad
etto laralojooro
taira nel.
manico. (
V. Tav.
Fig. 18, 19, ao. ) Il «igoor/Fote
dicaaverinvanialo «inattoatromanto por oorw rttpondereallobrame
didiverti chirarghi diLondra
,
1 qnali pregarono io vano il sig.
CMale
di Parigi di loro veudere o parteciparei disegni dello alritola-pio»tra dì saa inveoziooe.
Peraprire questo stromento appoggiato il pollice sopra
y
ed esi tiri verso d-, per chiuderlosi cacci e in avanti. Portatolo in vescica e quivi apertolo si ri*tiri il foratojo
movendo
c verso <2, e afferrata la pie-tra si faccia di nuovo avanzare c, si che ilforatojog vada
a contato della pietra: allora s'incominci a fo-rarla girandoa
e spingendo leggeraiente c io avanti.Per far uso dell'archetto si passino due giri di corda intorno alla girella o rootclln e si assicuii un capo di essa corda nella fessura all'estremità doli'archetto
,
il quale) accomodato di qaesto
modo,
mosso all'a-vanii e all'indietro farà girare il ioraioiopili.VOloQ^menu
che.non
ool aolo manioiirttoa.
9^
Apparso 4$l
sig,LeKfifs.f«mw^Auvip.* Ptrh
.
cesso per usare
ilmedesimo del
sig.prof,
HoAKu. f
f^.Tav. y
»Fig. 2
1sino a 29
Xl
sig Lukenschiamò
b'thokomonilfoo «trontDto per istritoiarlapietra;edillig.prof.G.F.Horner
oediede la deicrixione nel PhilndelphiaJournaloj theMedicai and
Phjrsical Sciences,New
òerìesf^ol. I.E
f;iusia idiversi fatti esperimenti egli opina, dovervi pielenre questo ordigno a quello di Civialey perchè noen gros*
soy e perchè eoo tutta sicurezza e più pie&lo &'af>
ierra la pietra e tosto lasitienfermaquantosivuole
,
seau
che possa in verun conto sfuggire, e perchè iu linela pietrapuò
venir allentataapiacere,per voltarla e forarla da un altro latoy seudo mai sempre la ve-scica difessa dalla gabbietta dalla punta della tana-gliapermodo,
che non v*ha pericolo di offenderla, e sepureaccades^se, che durante Toperazioneella si vuo-tassenon
potrebbe patiroe danno, a cagione cbe la taiuigUa lienaiaicaftlafU*pietv» finom
cbeio•pMiM
è svanito.
Per
adopeene
il litoconìoOy fritta di lotto deY« ilchinnS*
«Acertartt chek
eetcica.ieooieagii de olia•
4bectóocie disonna, per iejettarvi,in.caio ooattano.y l'occorrente copiadi
no
liquido ooa irritante qoatonfi]iio^
AUora
a'ioifQdoceU
guaina fig«.96, che arri*vale-in vescica serve diguidaallatenagliaa gebbiolUi co'.fnlfi
f M
1^altro addottati leoeado lontano dalaaoicbetto
g
l'anello dotta onliaif»far
aiaigafo i frelfibastaiar correre allo iosb essoomUo.
Pescando TctsoilbiMO
ioodo detta fucica,boo
saià difficilaDigitizedby
77
di «(rerrareli pietra, dellt quale fia stalo
buon
coi,-«iglio aversi procacciala anticipaiameotc T approssima-tiva grosseria, per oon allargaredi soverchio la laua-glia
, ed esporsi al pericolo di
con
cogliere o lasciare•capparele piccole pietre. Pertenere assicuratala pie-tra si porli air indietro l'anello della molla, si fissi
U
vile di esso, esi cacci il conduttore in avaoti. AfiTc-rala la pietra s'introduce il loralajo fig. 23, ed arri-valo alla pietra si fermi l'anello
a
inmodo
che lei forata lo siromenlo non possa ulteriormente avanzare, e oflendere la vescica.Foralaeh' èlapietrasidàmano
allo siromenro fig. 22 per incavarla;elogoralache ab-bastanza la si abbia da unlatoside' cercaredi voliar-nela allontanando da prima appena le branche delle pinzine, td introducendo un lungo filo metallico
uq
po' incurvalo.Dopo
l'operazioneilirilurocn'escecoHc tirme.Se rimangono frammenti che non possono così aver uscita, siestraggonocolle pinzetteabeccodi ani-ira introdotte lungo la guaina; o se ciò non vale peressereditroppoessifraramenligrossi,siromperanno
con un piccolo foralojo a punta piatta da insiouaisi lungolepinzette a becco d'anitra.Per levar fuora le piozellc principah, tirato
un
po' all'infuori il conduttore, e sciolto, e trailo l'anello della molla alquanto verso l'impugnatura,conuu
filo di metallo introdotto nella vescica si cerchi di lar u-fcire di esse pinzette la residua porzion di pietra; poi*»i tragga indietro l'anello della molla fio dovesi
può,
e fermalo in questo luogo, si spinganuovamente
per breve tratto il conduttore nella vescica per ridurvi en-tro i graffi delle pinzelle, che ricomposte di talmodo
Dsciranno con lui «cnra recar offesa ali*uretra.
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