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7.3 Prove d’uso

7.3.3 Test: la ricerca di un file

Verifichiamo quindi le funzionalità di ricerca avanzata implementate. Poniamo che le Ra- gionerie dello Stato vogliano recuperare la domanda di ricostruzione di carriera di Mafalda Papini (cioè quella prodotta nell’esempio precedente) senza però conoscere il nome del documento.

Figura 7.26: Selezione del tipo di contenuto da ricercare

All’interno della schermata di ricerca avanzata, selezioniamo il tipo di documento da cercare, ossia una domanda di ricostruzione di carriera (Figura 7.26). Alfresco visualizza quindi il form specializzato alla domanda di ricostruzione di carriera, che permette di speci- ficare, oltre ad alcune informazioni standard (autore, data, ecc.), il nome del dipendente di cui il documento raccoglie i dati. Compiliamo il modulo inserendo il nome del dipendente “Mafalda Papini” e un arco temporale (Figura 7.27), poi avviamo la ricerca. Alfresco re- stituisce due risultati, che comprendono il file da noi richiesto, ossia “M-Papini_DRC.odt” (Figura 7.28).

80 CAPITOLO 7. IL SUPPORTO TECNOLOGICO

Figura 7.28: Risultati della ricerca che soddisfano i parametri

Se invece cerchiamo l’autocertificazione dei servizi di un utente “Mario Rossi” (Figu- ra 7.29), la piattaforma riporta l’insuccesso della ricerca e fornisce dei suggerimenti per effettuarne una più efficace (Figura 7.30).

7.3. PROVE D’USO 81

Capitolo 8

Conclusioni

Nel panorama economico attuale la gestione del lavoro collaborativo è un aspetto centrale per le aziende, soprattutto nel suo combinarsi con la spinta alla digitalizzazione del lavoro. Questa centralità ha portato, nel corso del tempo, allo sviluppo di settori disciplinari che hanno nel lavoro collaborativo il loro focus.

Il Business Process Management offre una precisa definizione del lavoro collaborativo e, combinandosi con l’ingegneria del software, permette di definire un metodo di analisi del lavoro indipendente dall’aspetto tecnologico. I passi di analisi individuati nel secondo capitolo di questa tesi ci hanno permesso di analizzare separatamente i processi aziendali di per sé e i processi aziendali interpretati in vista dell’implementazione di una piattaforma di supporto.

Obiettivo di questa tesi era la realizzazione di una piattaforma software per il supporto del lavoro collaborativo. La letteratura ha mostrato come una simile piattaforma debba comporsi di due parti: la prima dedicata alla gestione dei processi aziendali, la seconda centrata sulla gestione dell’informazione. Queste considerazioni hanno portato all’indivi- duazione di due tipologie di strumenti idonei alla creazione della piattaforma: i motori BPM e i sistemi ECM.

I processi aziendali sono descritti attraverso flussi di lavoro, che ne forniscono una rappresentazione formale. In passato questo obiettivo non era facilmente raggiungibile per l’assenza di un linguaggio condiviso, ma attualmente esiste uno standard riconosciuto: Business Process Model and Notation. Si tratta di una notazione formale per la descrizione di processi aziendali come flussi di lavoro, che utilizza una descrizione grafica in forma di diagrammi di flusso. Ciascun elemento della notazione è definito formalmente da una semantica operazionale che rende i diagrammi BPMN 2.0 eseguibili.

Per realizzare il progetto di una piattaforma di supporto abbiamo in primis posto le basi concettuali, effettuando la seconda fase del processo di analisi a uno specifico lavoro collaborativo. Questo ci ha permesso di identificare gli elementi che lo costituivano e che necessitavano di essere rappresentati nella piattaforma.

Pur avendo individuato le tipologie di strumenti tecnologici da utilizzare, il processo di selezione degli strumenti specifici ha richiesto un confronto fra i sistemi disponibili sul mercato. Un primo filtro posto a questa selezione ha ristretto la rosa dei candidati ai so- li sistemi open source, così da poter effettivamente realizzare una piattaforma nell’ambito

84 CAPITOLO 8. CONCLUSIONI della tesi. La scelta è ricaduta sul motore BPMN Activiti e sul sistema ECM Alfresco Com- munity Edition. Questi, oltre a implementare le funzionalità necessarie, si caratterizzano per la forte integrazione reciproca1 che ha semplificato le operazioni di implementazione della piattaforma.

Utilizzando come base l’analisi presentata nel capitolo 4, abbiamo descritto gli elementi caratterizzanti il lavoro collaborativo nelle modalità previste dal sistema software Alfresco. Le estensioni del sistema sono state poi integrate all’interno dell’applicazione fornita dalla Alfresco Software, per realizzare la piattaforma di supporto del lavoro collaborativo preso in esame. Con la configurazione dell’interfaccia è stato possibile verificare che le diverse funzionalità si comportassero nel modo atteso.

Il progetto nel suo complesso ha mostrato come un lavoro preliminare di analisi struttu- rato sia essenziale per la realizzazione di una piattaforma di supporto. Se la fase preliminare permette di conoscere a fondo i processi aziendali allo stato attuale, la seconda fase di ana- lisi consente di focalizzare l’attenzione sui possibili punti di miglioramento e di individuare le funzionalità che dovranno ricevere un adeguato supporto tecnologico. Un errore nell’a- nalisi può portare a gravi conseguenze a livello di implementazione, con costose perdite in termini di tempo.

La realizzazione dei moduli estensivi richiede competenze approfondite di programma- zione, in quanto già in un progetto di questo tipo è necessario mantenere una visione di insieme dei diversi componenti. Situazioni più complesse, sicuramente, rendono necessario un lavoro di sviluppo software che è da considerarsi fra i costi dello strumento open sour- ce. Un simile ragionamento potrebbe non essere altrettanto valido nel caso di sistemi di livello enterprise, che permettono la realizzazione di numerose estensioni direttamente da interfaccia, senza richiedere la conoscenza di linguaggi di programmazione.

Un aspetto che è stato volutamente tralasciato in questa tesi, ma che potrebbe costituire uno spunto interessante per analisi future, è quello del valore legale dei documenti gestiti dalla piattaforma. La paternità delle azioni effettuate al suo interno è assicurata dal sistema delle credenziali. Nome utente e password sono identificativi unici affidati alla singola persona, che ha il compito di mantenerli privati.

Diverso è il discorso per quel che riguarda i documenti. Se nel lavoro cartaceo il valore legale di questi è attestato dalla presenza della firma autografa, in epoca digitale questa soluzione non è più utilizzabile. Per assicurare che i documenti digitali siano legalmente validi l’unico strumento attualmente riconosciuto è la firma digitale [50]. Da alcune ricerche preliminari, è emerso che la community di Alfresco ha già realizzato specifici plugin per integrare tale funzionalità. Un esempio è “Digital Signing”2, un plugin installato nella piattaforma software, che però non è stato usato nella fase di verifica3. In un possibile sviluppo futuro sarebbe possibile integrare delle funzionalità di firma digitale, prevedendo che sia usata nei processi aziendali supportati dalla piattaforma.

1I due sistemi software sono sponsorizzati dalla medesima azienda, ossia la Alfresco Software. 2

https://addons.alfresco.com/addons/digital-signing

Appendice A

L’enunciato del problema

A.1

Ricostruzione di carriera di docenti e personale ATA

La ricostruzione di carriera serve a riconoscere i servizi e i benefici al fine di un inquadra- mento giuridico economico di docenti e personale ATA (Amministrativo Tecnico e Ausilia- rio). La ricostruzione di carriera vera e propria viene effettuata dalla segreteria ammini- strativa (supervisionata dal DSGA = direttore dei servizi generali ed amministrativi) della scuola cui il docente o l’ATA si è rivolto.

La ricostruzione di carriera deve essere fatta dopo che il docente/ATA è entrato di ruolo e ha terminato, con esito positivo, l’anno di prova. A questo fine, il richiedente è tenuto a presentare una domanda di ricostruzione di carriera, da indirizzare al DS (Dirigente sco- lastico) dell’istituto cui si rivolge. La domanda viene quindi protocollata dal responsabile del protocollo e controllata dal responsabile della segreteria (DSGA) che ne verifica la cor- rettezza (infine controfirmata dal dirigente scolastico). Se la domanda risulta appropriata i dati vengono inviati al referente delle Ragionerie dello Stato.

La domanda di ricostruzione di carriera deve essere presentata entro 5 anni dalla fine del- l’anno di prova. Se viene presentata entro 10 dal suddetto termine si perdono i benefici di 5 anni di servizio. Se presentata oltre i 10 anni dalla fine dell’anno di prova si perdono i benefici del ruolo.

La domanda deve contenere i seguenti dati: sede presso cui si presenta la domanda, nome e cognome del richiedente, data e luogo di nascita, sede di servizio, D.M (decreto ministeriale della nomina), decorrenza giuridica del servizio in svolgimento, decorrenza economica del servizio in svolgimento, profilo (per i docenti si tratta della classe di concorso per cui sono stati nominati), data di superamento dell’anno di prova, servizi scolastici pre-ruolo (anno accademico, sede di servizio, profilo, tipo di nomina, decorrenza giuridica, decorrenza eco- nomica, fine servizio, orario di servizio), servizi universitari pre-ruolo (anno accademico, sede di servizio, profilo, decorrenza giuridica, economica, fine del servizio), eventuale ser- vizio militare (vedi casi speciali), lista dei documenti allegati, data, firma.

I servizi pre-ruolo da considerare per i docenti sono quelli con durata minima180 giorni (dal- al). I servizi pre-ruolo da considerare per il personale ATA sono tutti i servizi precedenti al ruolo indipendentemente dalla durata. Hanno valutazione particolare sei casi:

86 APPENDICE A. L’ENUNCIATO DEL PROBLEMA 1. servizio militare svolto successivamente all’accettazione di una nomina

2. benefici a favore degli ex-combattenti, partigiani, invalidi di guerra e vittime civili 3. riconoscimento di infermità dovuta a causa di servizio

4. servizio prestato all’estero

5. servizio prestato in paesi in via di sviluppo 6. servizio prestato in sedi di montagna

In questi sei casi è necessario allegare alla domanda i documenti relativi.

Allegato obbligatorio alla domanda di ricostruzione di carriera è l’autocertificazione dei servizi. Tale documento necessita dei seguenti dati: nome e cognome del richiedente, data e luogo di nascita, sede di servizio, profilo, titolo di accesso, scuola o università presso cui si è conseguito tale titolo, data di conseguimento del titolo, eventuale svolgimento del servizio militare con data di inizio e fine, servizi scolastici pre-ruolo (anno scolastico, sede di servizio, titolo di accesso (sì/no), tipo di nomina, decorrenza giuridica, decorrenza economica, fine servizio, retribuzione (sì/no), orario di servizio), servizi universitari pre- ruolo (anno accademico, sede di servizio, tipo di nomina, decorrenza giuridica, decorrenza economica, fine servizio, retribuzione (sì/no)), periodi interruttivi dell’anzianità di servizio (anno scolastico, sede di servizio, tipologia assenza, dal, al, periodo (anni, mesi, giorni)), data, firma dell’interessato, firma del dirigente scolastico, firma del DSGA.

Il DSGA provvederà poi a verificare i servizi attestati e a modificare tale autocertificazione compilando la sezione “da convalidare dalla scuola” con i seguenti dati per ogni servizio: conferma i dati autocertificati (sì-no), situazione previdenziale.

Nel caso in cui il docente/ATA non ricordi i dati esatti di uno dei servizi prestati pre- ruolo può rivolgersi alla segreteria della sede (DSGA) presso cui ha svolto tale servizio. Il richiedente telefona al DSGA e richiede il certificato di servizio. Il DSGA scrive una nota in cui riporta nome e cognome del docente o dell’ATA e poi crea un certificato di servizio, successivamente controfirmato dal DS (dirigente scolastico).

Il certificato di servizio riporta: nome e cognome del docente o dell’ATA, anno scolastico, sede di servizio, profilo, decorrenza giuridica, decorrenza economica, fine servizio, orario di servizio, firma del DSGA, firma del DSGA.

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