• Non ci sono risultati.

Tettonica compressiva in Alto Tirreno, nella cartografia geologico marina a scala 1:50000 (CARG)

F. Fanucci e D. Morelli

Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Matematica e Geoscienze, Trieste, Italia

Lo Structural Model of Italy e la Neotectonic Map of Italy, che comprendono anche vaste aree marine, mettono in evidenza una prevalente tettonica disgiuntiva, con le uniche eccezioni del margine ionico nel settore calabro-lucano e di parte dell’Adriatico settentrionale. I dati raccolti negli ultimi decenni dalla Geofisica d’esplorazione e dalla Geologia Marina delineano un quadro diverso.

Il Progetto CARG (Nuova Carta Geologica d’Italia a scala 1:50.000) ha promosso, per i fogli comprendenti anche una parte marina, una cartografia integrata terra-mare, i cui risultati possono rappresentare una valida base per una nuova carta geologico-strutturale dei mari italiani, considerando anche le novità emerse dagli studi a quello scopo finalizzati. Gli scriventi si sono occupati dei margini liguri e toscani, collaborando per le parti a terra con più gruppi di lavoro. Sul piano cartografico e strutturale le aree studiate presentano novità e differenze tutt’altro che trascurabili rispetto alle conoscenze pregresse, sia sotto il profilo della struttura dei margini che sotto quello dei raccordi terra-mare.

Per quanto riguarda il margine tirrenico ligure viene riconfermato uno schema evolutivo di prevalente distensione, intercalata a fasi di inversione tettonica delle faglie dirette di prima generazione. Le pulsazioni compressive hanno riscontro anche a terra (bassa Valle del Magra) e si collegano a movimenti di linee trascorrenti di origine non precisata, attualmente associate a un cluster sismico situato al largo del Promontorio di Portofino.

Tutt’altra situazione caratterizza il margine alpino noto per la sua diffusa e intensa attività sismotettonica. Il margine tra il confine di stato e Taggia si presenta come un tipico margine di collasso strutturato da step fault ravvicinate e da strutture trasversali che hanno riscontro e continuità sulla costa. Al piede della scarpata compaiono importanti linee che interessano tutto il Mar Ligure, localmente con valore traspressivo e trastensivo. Tra Taggia e Savona domina la cosiddetta Dorsale di Imperia, rilievo con caratteri di prisma accreto a spese delle formazioni mioceniche, attivo in più fasi dal Messiniano ad oggi, al cui piede le importanti linee citate acquistano un valore nettamente compressivo. La Dorsale si attenua verso N e scompare sotto la potente sequenza sedimentaria del Bacino di Savona. Le linee di piede di scarpata ruotano verso E: i loro effetti compressivi sono risentiti dai canyon genovesi, sino alla scarpata orientale dei Seamounts. All’interno del Golfo il sistema perde effetto e ricompare una tettonica disgiuntiva senza molti riferimenti con la tettonica costiera trasversale.

   

RIASSUNTI CONGRESSO AIQUA 2013

Napoli 19 | 21 giugno 2013  

  98  

Esiti del Meeting Marino: proposte e progetti

A. Fiorentino, R. Bonomo, R. Carta, S. D’Angelo, R. Di Stefano,

M.C. Giovagnoli, M. Lettieri, V. Ricci, L. Vita

ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Dipartimento Difesa del Suolo, Italia

Il Servizio Geologico d’Italia (SGN) nel corso del Progetto CARG ha promosso e standardizzato la produzione di cartografia geologica marina, raccogliendo una gran mole di dati geofisici e geologici di notevole qualità e risoluzione e costituendo una banca dati che va al di là delle informazioni espresse nella cartografia geologica ufficiale. A questo progetto hanno contribuito numerosi gruppi di ricerca con i quali si sono avute ripetute occasioni di confronto che hanno stimolato la discussione, mettendo in luce la possibilità di integrare i dati raccolti in ambiti di diversa caratterizzazione.

Tali confronti hanno condotto all’organizzazione del meeting marino (25-26 ottobre 2012, Roma) articolato in diverse sessioni tematiche che hanno affrontato aspetti relativi a Geomorfologia, Vulcanismo e tefrostratigrafia, Carta geologico-strutturale, Ricostruzioni ad alta risoluzione nell’intervallo Pleistocene/Olocene, Geositi marini, Habitat e paesaggi marini, Tecnologie da remoto.

Tutte le sessioni hanno evidenziato la necessità di integrare maggiormente i dati disponibili a terra e a mare, correlando i settori emersi con quelli sommersi, sviluppando un approccio multidisciplinare, utilizzando dati raccolti con scopi e modalità diversi e integrando parametri fisici e biologici con informazioni riguardanti i fondali e la colonna d’acqua.

Le principali proposte emerse dal meeting, alle quali si è pensato di dar seguito, riguardano:

• La raccolta di informazioni sui dati esistenti, spinta dalla necessità di condividere le informazioni su tipologia, ubicazione e proprietà dei dati raccolti a mare, con la creazione di una banca di metadati marini spazialmente georiferiti, relativi essenzialmente ai dati geofisici e di campionamento. All’interno del SGN esiste già un modello di struttura elaborata, in accordo con le direttive europee, nell’ambito dei progetti EUROSEISMIC e EUMARSIN, che potrebbe essere utilizzata e aggiornata a livello nazionale. L’ISMAR ha poi seguito il progetto EUROCORE. I risultati dei tre progetti sono confluiti fino al 2005 sul sito EU-SEASED (www.eu-seased.net).

• L’avvio di un censimento degli intervalli tefrostratigrafici più significativi registrati nelle sequenze deposizionali marine, al fine di pervenire ad una più dettagliata caratterizzazione della storia eruttiva dei vulcani italiani. Ci si potrebbe avvalere dei lavori già svolti in ambito terrestre, completandoli con i dati marini e dando seguito a un’iniziativa già sollecitata in diverse occasioni per le aree emerse.

• Carta geologico-strutturale dei mari italiani. Negli ultimi anni sono stati realizzati diversi progetti a scala nazionale, ognuno dei quali con obiettivi e criteri propri, che hanno portato all’acquisizione di un’elevata mole di dati morfobatimetrici e sismici. Questi dati non sono stati finora elaborati in un modello strutturale aggiornato della geologia dei fondali marini a scala nazionale. I tempi maturi ci hanno indotto a iniziare la discussione per coordinare le interpretazioni esistenti e valutare la possibilità di realizzare una carta unica, elaborando i dati coerentemente con la geologia strutturale subaerea.

  99

Il Progetto delle aree marine costiere della Campania alla scala 1:10000