3b) Test U di Mann-Whitney applicato alle percentuali degli esiti positivi, parziali e degli abbandoni per il confronto tra le diadi con bambini R/DSL e ciascuno degli altri due gruppi.
R/DSL CRONO LING Tipologia di riparazione
7.2 La tipologia delle risposte infantili e delle riparazioni materne
Il secondo obiettivo di questo lavoro è analizzare la responsività infantile e le modalità di riparazione della madre in seguito a risposte non soddisfacenti. In proposito, dopo una richiesta materna i bambini d’età prescolare con R/DSL esibiscono maggiori difficoltà a produrre risposte adeguate rispetto ai bambini con sviluppo linguistico tipico della stessa età. Tenendo presente che le risposte inadeguate comprendono anche parole inintellegibili, frasi sospese ed espressioni di “non so”, questo risultato conferma una minore responsività dei bambini con R/DSL rispetto ai bambini della stessa età con sviluppo tipico di linguaggio (Conti-Ramsden, 1990; Hadley, Rice, 1991; Sulzby, Kaderavek, 1996). Tuttavia la conferma è solo parziale. Infatti, anche se i bambini con R/DSL di questo studio producono piú risposte assenti rispetto ai bambini del confronto cronologico, questa differenza non è significativa. Questo risultato può essere interpretato sulla
base delle caratteristiche del ritardo/disturbo specifico del linguaggio dei bambini coinvolti nella ricerca. In primo luogo questi bambini con R/DSL esibiscono un profilo linguistico deficitario sul versante espressivo, ma una competenza recettiva nella norma. Diversi autori indicano che quando il disturbo colpisce solo il versante espressivo i bambini hanno un profilo linguistico meno compromesso e riescono a sostenere meglio il carico di alcune attività (Brizzolara et al., 1999; Mogford-Bevan, Summersall, 1997; Snowling, Bishop, Stothard, 2000; Bishop, Adams, 1992; Catts, 1993). D’altro canto, emerge un’ampia variabilità interindividuale nella produzione di risposte assenti all’interno del gruppo target (Tabella 4), che potrebbe essere all’origine dell’assenza di differenze significative con i bambini del confronto cronologico. A riguardo, la variabilità è riconducibile all’eterogeneità dei profili linguistici dei bambini con R/DSL coinvolti nel lavoro: quattro bambini del gruppo target presentano una compromissione grave di tutte le aree linguistiche, tre bambini una compromissione linguistica globale meno severa (ritardo), mentre tre bambini un disturbo specifico solo a livello fonologico. Comunque, nel complesso, i bambini con R/DSL mostrano una responsività molto simili ai bambini appaiati per livello linguistico.
In relazione alla produzione di molte risposte inadeguate, non stupisce che le madri dei bambini con R/DSL utilizzino significativamente più riparazioni rispetto alle madri dei bambini con sviluppo linguistico tipico della stessa età. Questo risultato supporta l’ipotesi di diversi autori (Evans, Schmidt, 1991; Conti-Ramsden et al., 1995; Girolametto, 1995; Vander Woude, Barton, 2003) che le madri dei bambini con R/DSL utilizzino molto spazio conversazionale per correggere e stimolare la partecipazione adeguata dei loro bambini durante la lettura congiunta o il gioco. Inoltre, è probabile che siano soprattutto gli errori linguistici delle risposte infantili ad incrementare la quantità delle riparazioni delle madri dei bambini con R/DSL; infatti, queste madri producono un piú riparazioni finalizzate a correggere la struttura, rispetto alle madri del confronto cronologico, ma in modo simile a quelle dei bambini appaiati per LMEp.
In relazione ai tipi di riparazione utilizzati, l’ipotesi che le madri dei bambini con R/DSL utilizzino piú riparazioni che facilitano la produzione di risposte del bambino è in parte verificata. Infatti, le madri dei bambini con R/DSL producono significativamente più riparazioni dirette, ovvero che
stessa età cronologica. Questo risultato è in accordo con le analisi qualitative di van Kleeck e Vander Woude (1999), che, osservando 4 diadi madre-bambino durante la lettura congiunta, hanno rilevato che il 67% delle domande delle madri dei bambini con RSL (3;11 mesi) contenevano l’informazione richiesta, contro il 35% delle madri dei bambini appaiati per età, genere e livello cognitivo non verbale. Al contrario, la dimensione di contingenza/aderenza non produce risultati significativi tra i gruppi, ovvero le madri dei bambini con R/DSL non si mostrano piú o meno contingenti/aderenti rispetto alle madri dei bambini con sviluppo tipico di linguaggio. Tuttavia, quando la dimensione della contingenza viene incrociata con la dimensione di facilitazione emerge che le madri dei bambini con R/DSL utilizzano in modo significativo più riparazioni “dirette e contingenti”, rispetto alle madri del gruppo di confronto cronologico. La riparazione diretta e contingente é la tipologia piú supportiva perchè contiene la risposta attesa ed è semanticamente contingente alla produzione infantile o aderente al vissuto del bambino. In particolare la riparazione diretta e semanticamente contingente comprende i recast, ovvero le riformulazioni linguistiche corrette delle frasi prodotte dal bambino. Questo risultato converge con lo studio di Fey e colleghi (Fey et al., 1999) che documenta che le madri in interazione con bambini di 3 anni con DSL producono la stessa frequenza di recast imitazioni e correzioni delle madri di bambini appaiati per livello linguistico.
Nel complesso, il confronto simultaneo con due gruppi appaiati per età cronologica e per LMEp permette di interpretare questi risultati alla luce delle competenze linguistiche esibite dai bambini. L’assenza di differenze con il gruppo di confronto basato sul livello linguistico dei bambini, e la contemporanea presenza, invece, di differenze con il gruppo di bambini della stessa età, riconduce all’ipotesi del feedback linguistico come determinante degli aggiustamenti conversazionali delle madri (Cross et al., 1985). Le limitazioni nella competenza linguistica dei bambini influenza le tipologie di riparazioni utilizzate dalle madri, determinando riparazioni più supportive (dirette e contingenti) in queste diadi. Al contrario, nelle diadi con bambini con sviluppo tipico di linguaggio di età prescolare (confronto cronologico) le madri utilizzano più riparazioni indirette, che non fornendo la risposta attesa, richiedono un maggiore impegno al bambino. In proposito, in letteratura diversi autori hanno ipotizzato che le differenze riscontrate nell’input comunicativo
materno rivolto ai bambini con ritardo o disturbo linguistico fosse influenzato dal livello linguistico del bambino (Girolametto et al., 2002; Girolametto e Tannock, 1994). Tuttavia, sono scarsi i dati empirici a sostegno di questa ipotesi. I risultati di questo studio, da un lato confermano l’esistenza di differenze nell’input materno offerto ai bambini con R/DSL rispetto ai bambini della stessa età con sviluppo linguistico tipico; dall’altro supportano in modo empirico l’ipotesi che le differenze riscontrate tra le strategie conversazionali materne sono influenzate dalle limitate competenze linguistiche dei loro bambini.
Questo dato si presta a interpretazioni differenti relative alla questione, ancora aperta in letteratura, sulla validità degli aggiustamenti conversazionali materni come supporto allo sviluppo linguistico del bambino. In proposito, diversi autori (Nelson e Welsh, 1998; Leonard, 1998) ipotizzano che i genitori compensino la carenza linguistica dei loro bambini sostituendosi ad essi invece che stimolandone la partecipazione. In effetti, la presenza di un numero elevato di riparazioni che contengono la risposta attesa, emersa in questo lavoro, sembra supportare questa ipotesi. Tuttavia, un’interpretazione (van Kleeck e Vander Woude 2003) più recente sottolinea che certe strategie materne sono funzionali a stimolare la partecipazione del bambino, che diversamente sarebbe poco attiva e appropriata. Perché questo si verifichi è però necessario che le riparazioni utilizzate dalle madri siano realmente efficaci e sostengano il coinvolgimento del bambino durante la conversazione. Dunque, l’analisi dei pattern sequenziali emersi tra i comportamenti della madre e quelli del bambino e degli esiti degli episodi di riparazione risultano preziosi per indagare questo aspetto.