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A.2 - TRASPARENZA E TUTELA DEL MERCATO

Nel documento Relazione sulla Performance Anno Ufficio (pagine 51-54)

RELAZIONE SULLA PERFORMANCE 2014

A.2 - TRASPARENZA E TUTELA DEL MERCATO

Promuovere gli strumenti di regolazione del mercato rappresenta un fondamentale obiettivo strategico nell’ambito di tale linea programmatica, in quanto essi consentono di:

• Garantire la trasparenza del mercato, come condizione essenziale per il corretto funzionamento dell’economia, mediante la disponibilità di informazioni esaustive, attendibili e tempestive, per offrire alle imprese l’ambiente più idoneo allo sviluppo delle loro attività e all’esplicarsi della competizione economica.

• Garantire, ove previsto, che gli operatori economici possiedano requisiti di competenza ed esperienza professionale, di solidità patrimoniale, di affidabilità finanziaria e di rettitudine morale, tali da renderli idonei all'esercizio di determinate attività economiche.

• Garantire l’eliminazione o il contenimento dei comportamenti scorretti o lesivi della fede pubblica a tutela dei consumatori e delle imprese, per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell'ambiente.

La Camera di Commercio di Caserta contribuisce, attraverso tali strumenti alla diffusione di una cultura rispettosa delle regole della concorrenza e del consumatore. Alle attività rituali e funzionalmente riconducibili alla diretta e specifica competenza dell’Ente camerale (strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, controllo sulla presenza di clausole inique nei contratti adottati dagli utenti/imprese, l’azione di vigilanza metrologica e di ispezione sui prodotti), si affiancano strategie e misure specifiche volte all’attuazione della normativa in materia di prevenzione e di contrasto della

“corruzione”.

Il raggio di azione, nel perseguimento delle finalità di contesto, ha coinvolto tutti i livelli dell’organizzazione camerale, direttivi ed immediatamente sottostanti, con risultati rispondenti al livello di performance attesa, con riferimento all’ente nel suo complesso, alle aree di responsabilità (Servizi) in cui si articola (performance organizzativa), ai singoli dipendenti (performance individuale) ed, in ultima istanza, al soddisfacimento dei bisogni degli utenti.

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A cura del servizio 7 – Mediaconciliazione e Attività Ispettive, sono stati implementati i siti riguardanti la sicurezza e la conformità dei prodotti posti in commercio, con la comunicazione delle normative di riferimento e delle corrette informazioni al produttore, al distributore ed al consumatore nei settori merceologici dei giocattoli, materiale elettrico, etichettatura tessile e calzature, dispositivi di protezione individuale di prima categoria, emissione CO2 e consumo carburante sulle auto nuove.

La trasparenza del mercato, nell’accezione di conoscibilità totale delle operazioni e dei prodotti, nell’attività camerale è intesa come misura di razionalizzazione volta a costituire un punto di equilibrio tra due complementari esigenze, quella della produzione e quella del consumo, attraverso la cooperazione di tutti i soggetti protagonisti del mercato stesso.

In quest’ottica, l’attività di ispezione vera e propria, è destinata ad acquisire uno spazio sempre più rilevante.

Risultano notevolmente implementati i controlli dell’Ufficio metrico sul sistema economico provinciale. Nel corso dell’anno sono state eseguite dalla Metrologia legale n. 1.169 verifiche metrologiche; alle verifiche predisposte in riscontro alle richieste pervenute nell’anno (1.053) si sono aggiunte le verifiche pendenti nell’anno precedente.

La Camera ha pervicacemente perseguito lo scopo di impedire forme di concorrenza sleale, mediante la repressione di comportamenti scorretti.

E’ stata, pertanto, rafforzata la funzione sanzionatoria, con l’emissione nell’anno 2014, a cura del Servizio 6 – Regolazione del Mercato, di n. 842 ordinanze (ingiunzione, archiviazione, confisca, dissequestro), con conseguente smaltimento dei verbali di accertamento, non ancora pervenuti, elevati dal Registro delle Imprese nell’anno 2011, nonché di quelli trasmessi da altri organi accertatori.

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Nel novero delle attività di regolazione del mercato, particolare rilievo assumono gli istituti di “giustizia alternativa”, quali la media – conciliazione e l’arbitrato, strumenti di definizione stragiudiziale delle controversie derivanti dalle relazioni economiche tra imprese e tra imprese e cittadini, idonei a garantire costi contenuti e tempi circoscritti.

La mediazione – originariamente introdotta dal decreto legislativo 28/2010, dichiarato incostituzionale per eccesso di delega, e successivamente reintrodotta dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, che ha convertito con modifiche il D.L. 69/2013, con il quale sono stati “corretti” i profili d’incostituzionalità della normativa originaria – è in vigore dal 20 settembre 2013.

Dopo la battuta d’arresto subìta per effetto delle suddette vicende giurisdizionali e legislative, l’utilizzo dell’istituto ha registrato una rilevante crescita ed è attualmente oggetto di idee promozionali preordinate a conseguirne il consolidamento, soprattutto ad incentivare l’utilizzo della mediazione volontaria e l’introduzione delle clausole

52 conciliative nei contratti, sensibilizzando l’utenza sulle caratteristiche e le possibilità offerte dalla disciplina della materia de qua.

Il Servizio 7 ha fornito una sintesi ricognitiva delle attività di riferimento, segnalando l’avvio di n. 816 procedimenti di media-conciliazione.

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L’ente camerale deve adottare, come tutte le Pubbliche Amministrazioni, un sistema organico di formulazione e attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione e di comportamenti illegali, che il Segretario Generale, quale figura di vertice amministrativo dell’ente, è chiamato a sovraintendere e coordinare in veste di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza nominato dalla Giunta. Il Piano adottato dall’Ente è stato reso coerente con il Piano Nazionale Anticorruzione approvato dal Dipartimento della Funzione Pubblica e con le indicazioni continuamente aggiornate dall’A.N.A.C. (la circolare n.1/2013 del D.F.P. prevede che i rilevanti compiti e funzioni e la consistente responsabilità di cui il Responsabile della prevenzione è titolare potranno essere remunerati, a seguito di valutazione positiva dell’attività, attraverso il riconoscimento dei risultati conseguiti mediante la retribuzione di risultato).

Gli interventi per favorire la trasparenza ed il contrasto della corruzione hanno coinvolto diversi profili: quello organizzativo, quello del completamento degli adempimenti istituzionali e quello della accessibilità delle informazioni sulle attività che vengono svolte.

Con la legge n. 190/2012, entrata in vigore nel novembre 2012, è stata varata una disciplina organica per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.

La legge si inserisce in un’intensa attività legislativa che, negli ultimi anni, ha investito l’organizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione nel suo complesso. L’azione riformatrice si è caratterizzata per aver perseguito gli ineludibili obiettivi di miglioramento della efficienza, della efficacia e della economicità dell’azione amministrativa, non più soltanto attraverso l’individuazione di misure destinate ad incidere sullo status del dipendente pubblico, quanto piuttosto mediante il ricorso a strumenti volti a realizzare, prima, la diffusione della cultura della valutazione, della qualità e della trasparenza, poi, la semplificazione, la digitalizzazione e la revisione della spesa pubblica e, da ultimo, il contrasto alla corruzione.

Complessivamente, ci si trova di fronte ad un disegno ambizioso, rispetto al quale va sottolineato lo stretto collegamento tra performance e trasparenza per la prevenzione della corruzione. Va anche rilevato che, nel quadro normativo sull’anticorruzione, la disciplina introdotta dalla legge n. 190/2012 trova un essenziale complemento nei decreti legislativi n. 33 e n. 39 del 2013 – ai quali la legge ha delegato l’attuazione di importanti aspetti, rispettivamente con riferimento al riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità e trasparenza e al regime delle inconferibilità e incompatibilità degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni – e nel D.P.R. n. 62/2013, che ha definito le regole di condotta alle quali si devono attenere tutti i pubblici dipendenti contrattualizzati.

Va evidenziato che la Camera di Commercio di Caserta ha fra le sue priorità l’attuazione delle disposizioni in materia di trasparenza ed anticorruzione, quali parte integrante delle politiche attive per la crescita del” sistema impresa” e che agisce al fine di operare una vera e propria rivoluzione culturale e di sensibilità secondo la logica dell' “accessibilità totale” alle informazioni.

Essa si attiva costantemente per assicurare la conoscenza dei servizi resi, delle caratteristiche quantitative e qualitative, nonché delle modalità di erogazione; sottopone al controllo diffuso ogni fase del ciclo di gestione della performance per consentirne il miglioramento, nella consapevolezza che l’intensificazione della rete di informazioni è il primo antidoto alla corruzione e strumento prioritario per la preservazione dell’integrità di funzionamento dell’Ente.

Della priorità “politica” costituita da Trasparenza e Anticorruzione danno conto le disposizioni introdotte dal Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza (PTCT), dove trasparenza, prevenzione della corruzione e performance sono state valorizzate come funzioni confluenti nell’Ufficio di vertice dell’Amministrazione camerale, quello del Segretario Generale, che ne ha la responsabilità, ma che debbono permeare e guidare l’attività complessiva dell’Ente, atteggiandosi come finalità trasversali alle varie articolazioni della compagine gestionale ed operativa.

All’adozione del suddetto Piano hanno fatto seguito disposizioni di attuazione in linea con gli altri strumenti indicati per la prevenzione della corruzione, come la rotazione del personale, l’obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi, l’adozione del codice di comportamento dei dipendenti, l’individuazione di misure di prevenzione specifiche per le aree amministrative a particolare rischio.

In questa direzione, anche il sito web dell’Amministrazione, non solo è stato ritenuto un fondamentale veicolo per l’informazione e la comunicazione istituzionale, ma è divenuto un vero e proprio strumento per gli adempimenti di amministrazione attiva, che ha il vantaggio dell’immediatezza e della prossimità.

La tempistica osservata risulta coerente con le finalità da perseguire a norma di legge.

53 Il 29 dicembre 2014, a cura del Servizio 1 – AA.GG. ed Organizzazione, è stata trasmessa al segretario generale la bozza del Piano Anticorruzione 2015-2017, contenente anche il Piano triennale della trasparenza ed integrità, nonché il Codice di comportamento.

La Giunta camerale, con delibera n. 93 del 18.07.2014, ha approvato la Relazione sulla Performance 2013.

Il 30 dicembre 2014, a cura del Servizio 1, è stata trasmessa al Segretario Generale la bozza del Piano della Performance 2015-2017.

Sono stati predisposti interventi formativi ad hoc.

La legge n. 190/2012 individua nella formazione del personale uno dei più rilevanti strumenti gestionali di contrasto alla corruzione.

Una formazione adeguata favorisce, da un lato, una maggior consapevolezza nell’assunzione di decisioni, in quanto una più ampia ed approfondita conoscenza riduce il rischio che l’azione illecita possa essere compiuta in maniera inconsapevole; dall’altro, consente l’acquisizione di competenze specifiche per lo svolgimento delle attività nelle aree individuate a più elevato rischio di corruzione.

I soggetti target della formazione e pianificazione nella materia de qua sono:

il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (ex art. 7 della Legge 190/12), in quanto soggetto incaricato del monitoraggio e funzionamento ottimale del piano.

La formazione deve essere mirata alle sue attività di predisposizione del Piano Triennale Anticorruzione, del Piano Triennale della Trasparenza e del Ciclo di Gestione delle Performance, al monitoraggio costante dei procedimenti nel rispetto dei termini di legge e all’adozione di adeguati meccanismi di prevenzione e contrasto di condotte irregolari. La particolare funzione necessita anche di una costante formazione nei vari settori di competenza dell’Ente, specialmente appalti, contratti e gestione delle selezioni del personale. Nel caso particolare dell’Ente il Responsabile Anticorruzione è anche Responsabile per la Trasparenza, pertanto la sua formazione deve riguardare anche l’applicazione del D.lgs 33/2013 e norme correlate;

i supporti al Responsabile della prevenzione della corruzione;

i dirigenti dell’Amministrazione, figure strategiche che fanno da tramite fra l’Area/Ufficio di riferimento dell’Ente ed il Responsabile e svolgono un’attività di controllo sui comportamenti e condotte che presentano una criticità sul piano della corruzione. Oltre al loro coinvolgimento nel piano formativo come protagonisti della formazione, i Dirigenti hanno il compito di individuare i soggetti da formare, le eventuali carenze sul piano del dell’informazione e sugli ulteriori provvedimenti che possono essere presi per la prevenzione attiva della corruzione.

Il piano di formazione garantisce che i Dirigenti possano avere gli strumenti per svolgere il ruolo di promotori della corretta gestione dei procedimenti e dei principi etici e comportamentali delle attività dei lavoratori.

La formazione dei dirigenti deve, pertanto, supportare le attività di:

• monitoraggio di tutti i procedimenti e processi, in particolare, di quelli più esposti a rischio corruzione;

• controllo e supervisione delle figure più esposte ai rischi di corruzione; promozione e controllo della trasparenza e dell’integrità all’interno della struttura organizzativa dell’Ente.

Inoltre uno specifico approfondimento sulle norme degli appalti connesse all’anticorruzione e trasparenza completa il percorso formativo.

I dipendenti, soprattutto coloro che sono chiamati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione;

la loro formazione deve essere mirata alla conoscenza dei Piani adottati dall’Amministrazione (Piano Triennale Anticorruzione e Trasparenza e Codice di comportamento). Particolare attenzione va data alla formazione sulla promozione della trasparenza tramite i moderni strumenti tecnologici, alle modalità di pubblicazione nel sito web istituzionale dei procedimenti amministrativi in maniera esaustiva e accessibile. Inoltre un approfondimento specifico, a seconda del settore, sul procedimento amministrativo, sui pagamenti, sugli appalti e le attività del RUP, sulle selezioni del personale, con le connesse attività anticorruzione e trasparenza, completa il percorso formativo specifico per ogni dipendente.

In generale il PNA stabilisce che l’Ente deve programmare adeguati percorsi di aggiornamento e di formazione articolati su due livelli:

• livello generale, rivolto a tutti i dipendenti, con riguardo all’aggiornamento delle competenze (approccio contenutistico) e alle tematiche dell’etica e della legalità (approccio valoriale);

• livello specifico, rivolto ai referenti del R.P.C.T., ai componenti degli organismi di controllo, ai dirigenti e ai funzionari addetti alle aree a rischio: riguarda le politiche, i programmi e i vari strumenti utilizzati per la prevenzione e tematiche settoriali, in relazione al ruolo svolto da ciascun soggetto dell’amministrazione.

Tuttavia, la Camera di Commercio di Caserta ha pianificato un unico percorso formativo tale da coinvolgere, sia pure alternatamente e secondo diversi step, tutto il personale assegnato, e non soltanto quello dei settori considerati più a rischio corruzione, al fine, soprattutto, di garantire un’adeguata formazione e conoscenza, anche in previsione della possibile rotazione del personale dipendente. Tale approccio, inoltre, è stato reso necessario dal ridotto numero del personale in

54 forza all’Ente, che viene spesso chiamato a prestare la propria collaborazione in settori diversi da quello di incardinamento.

Nel primo trimestre dell’anno è stato realizzato un primo incontro formativo, presso Unioncamere Regionale, che ha visto la partecipazione di tutte le Camere Campane e che ha sortito, come risultato di un’attività di impostazione, la scelta di 11 indicatori rispetto ai 15 proposti da Infocamere. Al corso hanno partecipato il Segretario Generale ed il Responsabile del servizio AA.GG. ed Organizzazione.

Nel mese di settembre il Segretario Generale ha tenuto, per i dipendenti dell’Ufficio di Presidenza e per quelli assegnati ai Servizi 1 (AA.GG. ed Organizzazione) e 6 (Regolazione del Mercato), un intervento di formazione relativo al Codice di Comportamento dei dipendenti.

Nel mese di novembre è stato realizzato un intervento formativo rivolto al personale assegnato ai Servizi facenti capo agli altri due Dirigenti camerali.

LINEA PROGRAMMATICA

Nel documento Relazione sulla Performance Anno Ufficio (pagine 51-54)

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