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Trattamenti fisici per la lombalgia

Trattamenti di 12 mesi basati sull’esercizio fisico hanno dimezzato dolore e disabilità , mentre i soggetti dei gruppi di controllo, che hanno ricevuto un trattamento costituito da massaggi, non hanno avuto gli stessi effetti (Kan- kaanpaa et al., 1999). In un altro studio, a distanza di 30 mesi rispetto alla prima valutazione, dolore e disabilità rimanevano significativamente più bas-

si, mentre chi era stato seguito da un medico mediante terapia farmacologica non ha ottenuto miglioramenti significativi (O’Sullivan et al., 1997). L’effica- cia del trattamento dipende strettamente dal protocollo di attività. Infatti i pazienti che seguono un programma intensivo insieme con terapia cognitivo- comportamentale migliorano più di quelli che seguono un programma più blan- do, non sono seguiti dal un medico e non hanno ricevuto interventi cognitivo- comportamentali (Maher, 2004). Esistono numerosi trattamenti basati sull’e- sercizio fisico: a terra, in acqua, a corpo libero o tramite attrezzi, con approccio sul distretto interessato o orientato ad una sollecitazione di tutti i distretti del corpo. Indipendentemente dalla tipologia subentrano poi numerose variabili quali intensità, frequenza, volume e durata dell’allenamento. In uno studio si sono valutati due approcci differenti di allenamento: uno prevedeva una serie di esercizi per il condizionamento fisico generale ed uno era mirato alla stabilizzazione della colonna. In seguito ad una sessione comprensiva di fami- liarizzazione col programma e di impostazione degli obiettivi e dell’intensità per ciascun esercizio, le dieci sessioni del primo gruppo si sono rifatte al mo- dello di allenamento “Back to Fitness”, includendo, nell’arco di 60 minuti, una fase di riscaldamento e stretching, una serie di stazioni con vari esercizi, un defaticamento ed una sessione di rilassamento. Inoltre si è utilizzata una tera- pia cognitiva-comportamentale in parallelo: incoraggiamento nel raggiungere gli obiettivi preposti, monitoraggio costante e rinforzi verbali positivi. Nella dodicesima sessione del primo gruppo si sono notati miglioramenti e, in accor- do col fisioterapista, è stato sviluppato congiuntamente un piano di lavoro per mantenere e migliorare i livelli di attività. A differenza del primo gruppo di allenamento fisico generale, i soggetti degli esercizi di stabilizzazione spinale sono stati inseriti in un percorso con approccio individuale. La prima sessione è consistita di una valutazione individuale ed una prescrizione di esercizi di rinforzo mirati al miglioramento della funzione dei muscoli specifici della re- gione lombare. Nelle sessioni successive i soggetti hanno lavorato sul controllo del diaframma respiratorio e del diaframma pelvico. In aggiunta ci sono stati esercizi particolarmente mirati sui muscoli multifido e trasverso, con utilizzo di un biofeedback in tempo reale tramite ultrasuoni per ottimizzare la contra- zione dei muscoli target. Una volta raggiunto un buon livello di controllo negli esercizi, venivano somministrati esercizi di maggiore difficoltà coinvolgendo la coordinazione del tronco e i movimenti degli arti. Anche qua si è utilizzato un approccio cognitivo-comportamentale di rinforzo. Al termine del percorso di allenamento si sono registrati miglioramenti di eguale entità rispetto al primo gruppo. Risulta evidente come l’esercizio fisico assuma un ruolo fondamentale nell’insieme dei trattamenti per la LBP portando a miglioramenti estesi sia breve che a lungo termine (Maher, 2004). Questo studio indica che entrambi i gruppi hanno risposto positivamente alla somministrazione di trattamenti fisici, che fossero globali o mirati in maniera specifica. A tale proposito è bene puntualizzare che, non ci sono dati consistenti sulla pianificazione de- gli interventi fisici (applicabilità di protocolli standardizzati efficaci e sicuri), e non ci sono certezze su quale sia il metodo più efficace. Alcune metanali- si hanno preso in considerazione l’utilità di differenti metodologie quali Back School, protocolli MCE (motor control exercises) e Pilates per il trattamento della lombalgia. La Back School è una società che ha sviluppato program- mi di trattamento terapeutico generale con l’inclusione di educazione (aspetto

comportamentale) ed esercizio. Nelle MCE ci si concentra invece sull’attiva- zione dei muscoli profondi del tronco e si rivolgono al ripristino del controllo di questi, con l’integrazione di compiti sempre più complessi man mano che si acquisisce il corretto bagaglio motorio. Il metodo Pilates è una ginnastica che insegna ad assumere una corretta postura e a dare maggiore armonia e fluidità nei movimenti, con lo sviluppo della percezione e della consapevolezza corpo- rea. Sebbene tutte queste metodologie si siano rivelate efficaci, non si è stati in grado di stabilire quale sia la più efficace (Parreira et al., 2017; Saragiotto et al., 2016; Yamato et al., 2015). Un’altra metanalisi ha considerato 12 studi con un’inclusione di 1080 partecipanti per valutare l’efficacia dello Yoga rispetto al trattamento fisico a breve, medio e lungo termine e ha concluso che lo Yoga è meno efficace per il trattamento della LBP per quanto riguarda il miglioramen- to di funzionalità e dolore. Inoltre, lo Yoga può essere più rischioso (Wieland LS et al., 2017). Un’indagine condotta sulle terapie non farmacologiche per la LBP mostra che ci sono evidenze che la terapia cognitiva-comportamentale, l’esercizio fisico, la manipolazione spinale e la riabilitazione interdisciplinare si sono rivelate moderatamente efficaci sia in condizioni acute che croniche. Per quanto riguarda la lombalgia acuta, i trattamenti più utili sono stati la manipolazione spinale e l’applicazione di calore superficiale (Chou et al.,2007). Lo studio di Maher condotto nel 2004 sul confronto fra allenamento globale e mirato enfatizza l’importanza di operatori e terapisti abili e preparati, che sap- piano adattare gli esercizi al soggetto tenendo conto anche della sfera cognitiva e comportamentale. Infatti, la scelta degli esercizi e della loro organizzazione in una pianificazione per il trattamento della lombalgia dipende strettamen- te dal paziente (Rasmussen et al. 2015) Altre indagini però hanno suggerito che il trattamento combinato non è più efficace dei trattamenti singoli e si è osservato che l’attività fisica in sè determina una riduzione del catastrofismo e di conseguenza del dolore (Smeets, 2006). Dunque, almeno in alcuni casi l’esercizio fisico da solo può generare benefici apprezzabili anche nella sfera psicologica.

4.4

Meccanismi responsabili dell’efficacia antalgica

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