7.5 Dispersione degli inquinanti
7.5.1 Tipologie di evoluzione del pennacchio di fumi da un camino . 75
Coning
Un pennacchio di tipo coning è caratteristica di un’atmosfe-ra neutun’atmosfe-ra, caun’atmosfe-ratterizzata da una turbolenza omogenea e isotropa.
Looping
Il looping, come si può intuire dal-la forma frastagliata, è caratteri-stico di un’atmosfera altamente in-stabile. Si osservi come non sia detto che questo profilo sia meglio del precendente per quanto riguar-da la dispersione degli inquinanti, poiché se la turbolenza è troppo elevata si può avere la ricaduta al suolo dei fumi e quindi generare concentrazioni anomale.
Fanning
Il fanning è caratteristico di un’at-mosfera altamente stabile, che inibisce i moti convettivi e ge-nera un’apertura molto limita-ta del pennacchio, dato che le componenti fluttuanti sono quasi nulle.
76 CAPITOLO 7. DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Fumigation (o Trapping)
Questo è il primo esempio di pen-nacchio in caso di inversione ter-mica. In questo caso l’altezza del camino è inferiore all’altezza di in-versione termica quindi gli inqui-nanti, trovando un tappo verso l’alto, vengono spinti verso il ter-reno. Questa è quindi la situazio-ne peggiore in cui ci si può tro-vare quando si voglia disperdere una certa quantità di inquinanti in atmosfera.
Lofting
In quest’altro caso, l’altezza del-l’inversione termica è inferiore a quella del camino, dunque i fumi non ricadono verso il terreno ma vengono spinti in alto. Sembrereb-be la situazione migliore in cui ci si può trovare, tuttavia il fatto che localmente non crei problemi non dà la sicurezza che, finito lo stra-to di inversione, questi inquinanti ricadano a terra.
7.5.2 Modello di simulazione della dispersione degli inquinanti in atmosfera
I modelli di simulazione possono essere:
• statistici cioè basate su correlazioni semi-empiriche con dati misurati con errori che possono arrivare al 50-60%,
• deterministici basati su una descrizione puntuale analitica fluidodinamica del fenomeno della dispersione, con errori che dipenderanno del grado di approssi-mazione.
La scelta tra i due modelli dipende dal caso in esame, l’importante è essere certi del margine di errore.
Considerando quindi un volume infinitesimo come in figura 7.6, il bilancio di inquinante all’interno di questo sarà dato:
δc
δt· dV = Φnetto+ S − R (7.4)
dove Φnetto è il flusso netto nel volume infinitesimo, somma di tre termini:
ΦT R= trasporto convettivo con velocità pari a quella del vento ΦDT = trasporto convettivo del flusso turbolento
ΦDM = trasporto per diffusione molecolare per differenza di concentrazione (7.5)
7.5. DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI 77
Figura 7.6: Bilancio di inquinante in un volume infinitesimo [1].
S è il termine di sorgente di inquinante mentre R è il termine legato alla rimozione degli inquinanti sempre nel volume considerato. Se ora andiamo a scomporre i termini nelle tre direzioni dello spazio otteniamo:
ΦT Rx = (ux· c · dy · dz) − (u0x· c0· dy · dz) (7.6) dove i primi due termini di semplificano e l’ultimo è trascurabile essendo un infinite-simo del secondo ordine. Dunque per la direzione x quello che si ottiene è:
ΦT Rx= − δ
δx· (ux· c) · dV (7.9)
e allo stesso modo si ottiene il termine per le altre direzioni e per gli altri termini di flusso. In conclusione in generale si potrà scrivere:
ΦT R= −∇(u · c) · dV ΦDT = +∇(u∗· c) · dV ΦDM = +D · ∇c
(7.10)
dove l’ultimo termine non è altro che la legge di Fick della diffusione molecolare.
Per risolvere il sistema ci si trova sempre nella situazione nella quale escono fuori termini di secondo ordine dei termini fluttuanti, dunque non è possibile risolvere il sistema in forma chiusa: si ricorre dunque a delle semplificazioni che permettano di definire questi termini. La strategia usata in questo caso sarà quella della K theory,
78 CAPITOLO 7. DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA
Fisicamente questa semplificazione dice che i termini di velocità turbolenta agiscono per effetto della diffusione turbolenta, legata a differenza di concentrazione.
A questo punto sostituendo tutto nell’equazione 7.4 si ottiene:
δc
δt· dV = −∇(u · c) · dV + ∇(u ∗ ·c) · dV − D · ∇c + S − R (7.12) Questa equazione può essere risolta analiticamente o numericamente. In entrambi i casi devono essere note le condizioni iniziali, le condizioni a contorno e le espressioni relative a S e R. Risolvendo si arriverà alla fin ad un modello di dispersione gaussiano che è poi effettivamente il modello più utilizzato.
Le ipotesi considerate sono:
• moto stazionario:
δc
δt = 0 (7.13)
• la direzione del vento è lungo x:
− ∇(u · c) · dV = − δ
δx(u · c) = −cδu
δx− ux· δc
δx (7.14)
• si trascura la diffusione molecolare:
D · ∇c = 0 (7.15)
• trascuro la componente di rimozione:
R = 0 (7.16)
• si trascura lungo x il termine di diffusione turbolenta:
kx· δc
δx = 0 (7.17)
Sostituendo tutti i termini nell’equazione 7.12 si trova:
0 =
7.5. DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI 79 La velocità sappiamo che varia con la quota z, mentre ky e kz rappresentano la tur-bolenza e più sono valori alti più il pennacchio si allargherà. E ciò avviene quindi perché agendo la sola diffusione turbolenta (non quella molecolare) nella direzione y le particelle non rimangono sull’asse. Però a questo punto in generale non c’è un motivo per cui si possa avere maggior concentrazione di inquinante a +dy e -dy, perché da un punto di vista statistico la probabilità che la particella venga spinta in alto o in basso è la stessa, si ha dunque simmetria rispetto all’asse del pennacchio. Tuttavia ky e kz risentono della quota, perché al variare della quota varieranno le condizioni termodinamiche dell’atmosfera, fermo restando che la turbolenza rimanga omogenea e isotropa. Una possibile modellazione è la seguente:
dove σy è un coefficiente di dispersione verticale. La concentrazione lungo y sarà quindi pari a: che è un andamento di tipo gaussiano.
Per risolvere l’equazione si procede con un modello di tipo numerico, che si basa su 6 assunzioni:
1. l’emissione dell’inquinante dal camino sia stazionaria in termini di proprietà termodinamiche, concentrazione e portata,
2. l’emissione avvenga ad una quota H costante pari all’altezza del camino più un delta legato alla spinta idrostatica e alla differenza di temperatura,
3. velocità del vento sia costante nel tempo e nello spazio nella direzione x, 4. non ci siano reazioni chimiche, anche se la loro presenza non complica molto il
modello,
5. suolo piatto e libero, ma solo per dare un numero al coefficiente p, non sarebbe difficile togliere questa ipotesi,
6. l’inquinante sia completamente riflesso al suolo,
7. la turbolenza lungo il piano yz sia omogenea nel tempo, che è l’ipotesi che genera la distribuzione gaussiana.
Con queste assunzioni la concentrazione può essere espressa come prodotto di 4 ter-mini:
c(x, y, z) = cI · cx· cy· cz (7.22) dove:
• cI è legato alla portata massica ˙mI immessa dalla sorgente,
• cxè legato alla velocità del vento e seguirà l’andamento di 1 u,
80 CAPITOLO 7. DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA
• cy diminuisce all’aumentare della distanza dall’asse del vento secondo una di-stribuzione che si imposta gaussiana:
dove in questo caso σy è la deviazione standard della concentrazione lungo y e quindi l’entità della dispersione trasversale del pennacchio
• cz è il frutto di due termini:
– un contributo diretto che segue lo stesso andamento di cy con l’accortezza di considerare che il flusso è emesso ad un’altezza H:
cz−diretto= 1
√2π · σy · e
−(H − z)2 2σz2
(7.24)
– un contributo riflesso legato alle particelle che vengono riflesse dal suolo, che si è ipotizzato liscio e riflettente, che può essere visto come quello di un pennacchio emesso da un camino ad una quota -H:
cz−rif lesso = 1
√2π · σy
· e
−(H + z)2
2σz2 (7.25)
Quindi alla fine sostituendo tutti i termini nell’equazione 7.22 si trova:
c(x, y, z) = m˙
Tramite questa equazione si può calcolare ad esempio la massima concentrazione di inquinanti al suolo: o ad esempio la massima concentrazione emessa da un’auto (H = 0):
c(x, 0, 0)H=0= m˙ Quello che si osserva sull’equazione 7.26 è che la concentrazione ha una dipendenza esponenziale dall’altezza H, ed in particolare diminuisce all’aumentare di questa, e una dipendenza apparentemente inversamente proporzionale alla velocità del vento.
I parametri σye σz sono legati in qualche modo alla classe di stabilità dell’atmosfera, visto che dipendono dalla turbolenza. Dato che, come detto prima, sono le deviazioni standard delle concentrazioni lungo y e lungo z, in un intervallo [−σ + σ] si troveranno il 68% degli inquinanti, in un intervallo [−2σ + 2σ] se ne troveranno il 95,4%, per
7.5. DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI 81
Figura 7.7: Schematizzazione della vista dall’alto del pennacchio in uscita dal camino.
ricavare i valori di questi due parametri si può procedere seguendo modelli diversi.
Il primo che si considera è il modello di Pasquille e Guilford, per il quale si parte considerando la schematizzazione in figura 7.7 dove è disegnata la vista dall’alto del camino e dove sono quindi visibili le direzioni x e y. Il pennacchio di per sè non ha bordo, ma se ne definisce uno fittizio identificato dall’angolo θ come la superficie nella quale si raggiunge una concentrazione pari al 10% di quella massima all’asse:
cy = 1
√2π · σy · e
− y2 2 · σy2
= 0, 1 · c(x, 0, 0) = 0, 1 · 1
√2π · σy
⇒ y = 2, 146σy
(7.29)
ma y = x · tan θ, quindi:
y = 2, 146σy = x · tan θ → σy =x · tan θ
2, 146 (7.30)
Da quest’ultima equazione si osserva ciò che intuitivamente si poteva prospettare:
l’angolo di apertura del pennacchio cresce all’aumentare della turbolenza. L’angolo θ inoltre empiricamente si può scrivere in questo modo:
θ = α + β · ln x (7.31)
con α e β coefficienti dipendenti dalla turbolenza e quindi dalla classe di stabilità, dalla quale si osserva che l’angolo di apertura cresce all’aumento della distanza dal camino. Sostituendo l’ultima espressione inoltre si trova:
σy =x · tan α + β · ln x
2, 146 (7.32)
Per quanto riguarda σz, questa viene espressa semplicemente come:
σz= a · xb (7.33)
con a e b dipendenti sempre dalla classe di stabilità. Nelle figure 7.8a e 7.8b sono graficati questi due parametri al variare della distanza x e per diverse classi di stabilità.
Un altro modo di procedere è seguento il modello di Martin, che esprime i due parametri come segue:
σy= a · x0, 894
σz= c · xd+ f (7.34)
82 CAPITOLO 7. DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA
(a) σy (b) σz
Figura 7.8: Andamento dei parametri σy e σz per varie classi di stabilità e al variare della distanza sottovento x [1].
con a, b, c, d dipendenti dalla turbolenza dell’aria.
L’ultima considerazione che rimane per risolvere il problema della dispersione è sull’al-tezza effettiva del pennacchio, che come detto in precedenza non è semplicemente pari all’altezza del camino ma è la somma di questa e un contributo ∆H aggiuntivo. La formula con la quale si calcola questo ∆H dipende dalla classe di stabilità atmosferica, in particolare si avrà: dove F è definito come parametro di spinta:
F = g · r2c· vf umi· e s è il parametro di stabilità:
s = g
Ta · [Γreale+ Γadiabatico] (7.37) con Γrealee Γadiabaticopendenze del gradiente rispettivamente reale ed adiabatico. Nei grafici di figura 7.9 è rappresentato l’andamento dell’altezza effettiva del pennacchio al varia della distanza sottovento x e per valori diversi di temperatura e di velocità in uscita dei fumi.
In figura 7.10 sono rappresentati i grafici ricavati dalla soluzione dell’equazione della concentrazione per valori diversi di velocità del vento, altezza di emissione e classe di stabilità.
7.5. DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI 83
(a) H con Hc= 15m e u = 3m s−1 (b) H con Hc= 15m e u = 3m s−1
Figura 7.9: Altezza effettiva di emissione al variare della distanza sottovento [1].
(a) Concentrazione parametrizzata per la velocità del vento.
(b) Concentrazione parametrizzata per l’al-tezza di emissione
(c) Concentrazione parametrizzata per la classe di stabilità.
(d) Concentrazione parametrizzata per la classe di stabilità.
Figura 7.10: Grafici di concentrazione in 4 casi particolari [1].
Bibliografia
[1] Cau Giorgio, Cocco Daniele (2015), L’impatto ambientale dei sistemi energetici, SGE.
[2] Ferrari Giancarlo, Motori a combustione interna, Società Editrice Esculapio.
85