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La somministrazione di progesterone o progestinici nella riproduzione equina è una pratica comunemente applicata nel controllo del ciclo riproduttivo della cavalla (Squires, 1993). Gli usi clinici dei progestinici includono il controllo dell’estro nelle cavalle che ciclano, la soppressione dei calori a lungo termine nelle cavalle impiegate a fini sportivi, aumento del tono uterino, aiuto nel mantenimento della gravidanza, ed infine, anche l’anticipazione dell’inizio della stagione riproduttiva (Squires, 1993); questo utilizzo, si basa sul fatto che, nelle cavalle in transizione primaverile, vi sono quantità insufficienti di LH depositato e secreto a livello della ghiandola pituitaria tali da consentire la maturazione e l’ovulazione di un follicolo dominante (Blanchard et al., 2003). Durante il trattamento con progesterone o progestinici viene annullato il rilascio di LH e di conseguenza l’ormone luteinizzante viene accumulato all’interno dell’ipofisi; al termine del trattamento, l’LH accumulato, verrebbe rilasciato in quantità sufficiente da indurre la maturazione e l’ovulazione del follicolo dominante (Blanchard et al, 2003).

Webel è stato il primo a proporre l’utilizzo di un trattamento con un progestinico sintetico per via orale nel controllo dell’estro e dell’ovulazione nelle cavalle in transizione primaverile (Webel, 1975); le ricerche sull’uso dei progestinici orali per la regolazione dell’estro nella cavalla si sono poi susseguite nel corso degli anni (Palmer, 1979; Squires, 1979; Allen, 1980; Webel, 1982; Squires et al., 1983a; Squires et al., 1983b; Neely, 1988; Wiepz, 1988). Questi studi dimostrano che, affinché il trattamento risulti efficace, occorre aspettare che la cavalla in transizione sia reattiva al progesterone esogeno (Squires, 1993); in sostanza, l’animale si deve trovare nella seconda metà della transizione, avere almeno un follicolo di diametro superiore ai 20 mm e, preferibilmente, mostrare i segni del calore da almeno 10 giorni (Squires, 1993). Dagli studi iniziali si evince, infatti, che il trattamento risulta inefficace ad indurre l’estro e l’ovulazione in cavalle in anestro profondo (Squires, 1979); tuttavia, se le cavalle vengono trattate per un periodo di due settimane durante la seconda metà della transizione, un

numero maggiore di cavalle trattate, comparate ai controlli, esibisce l’estro ed ovula (Squires, 1979; Webel, 1982); solitamente l’estro compare dai 4 ai 7 giorni dopo la fine del trattamento e l’ovulazione avviene dai 7 ai 12 giorni dopo (Blanchard et al., 2003). Successivamente è stato condotto uno studio in cui sono stati valuatati gli effetti del trattamento con progestinici combinato alla stimolazione luminosa (Squires, 1979); le cavalle sono state sottoposte ad un fotoperiodo di 16 ore giornaliere per un totale di 60 giorni prima del trattamento con altrenogest (Regumate®) per 12 giorni. A metà delle cavalle sottoposte allo studio, è stata somministrata una dose di gonadotropina corionica umana (hCG) nel secondo giorno di estro, mentre l’altra metà ha ricevuto soluzione fisiologica. Tutte le cavalle trattate con progestinici, hanno manifestato l’estro entro 12 giorni dalla fine del trattamento; la somministrazione di hCG ha portato ad una riduzione della durata dell’estro sia nelle cavalle trattate con progestinici sia in quelle del gruppo di controllo, anche se un numero maggiore di cavalle trattate con progestinici ha ovulato entro 12 giorni dalla fine del trattamento rispetto ai controlli. In conclusione, da questo studio si evince che il trattamento con progestinici combinato alla stimolazione luminosa risulta molto efficace nell’anticipazione dell’inizio della stagione riproduttiva; inoltre, la fertilità delle cavalle coperte dopo il trattamento con progestinici sembra non subire alcuna alterazione (Squires, 1993).

In una ricerca condotta da Webel e Squires (1982) furono incluse nello studio 441 cavalle che furono trattate con altrenogest (Regumate®) alla dose di 0.044 mg/Kg per 14 giorni tra gennaio e maggio e divise in due gruppi in base alla data di inizio trattamento (prima o dopo la metà di marzo). Nelle fattrici trattate prima della metà di marzo, non ci fu un’anticipazione della prima ovulazione rispetto al gruppo di controllo; invece, nelle cavalle trattate con altrenogest (Regumate®) durante la seconda metà della transizione (dopo la metà di marzo) si evidenziò una durata più breve del periodo estrale (P<0.05) rispetto alle cavalle di controllo (28 giorni Vs 40 giorni) conseguente ad una anticipazione della prima ovulazione della stagione riproduttiva. Un numero maggiore di cavalle (P<0.05) trattate dopo il 15 marzo (75%) esibirono cicli estrali post-trattamento regolari rispetto ai

controlli (57%) o rispetto alle cavalle trattate nella prima parte della fase di transizione primaverile (55%) (Webel e Squires, 1982).

Squires e collaboratori (1983) riportano che maggiori sono le dimensioni del follicolo prima del trattamento con progestinici, maggiore è la risposta al trattamento stesso; in base a questo, le cavalle dovrebbero essere visitate tramite esplorazione rettale ed esame ecografico per determinare le dimensioni dei follicoli ovarici prima del trattamento; solo le fattrici con follicoli di diametro superiore a 20 mm andrebbero trattate (Squires, 1993).

Infine, sono stati effettuati studi sull’utilizzo di progesterone iniettabile per il controllo dell’estro nelle cavalle in transizione (Loy, 1981; Taylor, 1982); gli studi prevedevano la somministrazione di 150 mg di progesterone in olio IM al giorno per 10-15 giorni più 10 mg di 17-ß-estradiolo IM insieme al progesterone stesso; è opportuno specificare che per alcuni autori l’uso di questa combinazione non risulta più efficace nell’indurre l’ovulazione rispetto all’utilizzo del progesterone da solo, come si evince dallo studio di Wiepz e collaboratori (Wiepz et al., 1988); in questo lavoro, i ricercatori vollero indagare sugli effetti del trattamento con norgestomet o altrenogest, da soli od in combinazione con la somministrazione di estradiolo, iniziando il trattamento durante i mesi di aprile e di maggio, sulle cavalle in transizione primaverile inoltrata, per un totale di 15 giorni. Dallo studio emerse che: il trattamento con norgestomet alle dosi di 1.5 mg o 3 mg al giorno, non ebbe alcun effetto sull’attività ovarica, sul comportamento sessuale o sui livelli di LH nelle cavalle in transizione inoltrata; il trattamento combinato altrenogest e estradiolo comportò una più elevata azione inibente sull’attività ovarica e sulla crescita follicolare rispetto al trattamento con altrenogest da solo ma non comportò alcun vantaggio nell’induzione dell’estro e dell’ovulazione nelle cavalle in transizione inoltrata rispetto al trattamento con altrenogest da solo (Wiepz et al., 1988).

Poiché le cavalle sottoposte al trattamento possono andare incontro ad ovulazione durante la terapia, venivano somministrate anche 10 mg di prostaglandina F2α (PGF2α) IM l’ultimo giorno di trattamento (Squires, 1993). I risultati ottenuti da studi effettuati su tale argomento, consentono di affermare che il trattamento

combinato steroidi/prostaglandine permette di anticipare la prima ovulazione della stagione (Squires, 1993).