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Tuttavia questa non è l’unica razo nella quale viene identificata una donna La canzone XIV, Anc mais non vi temps ni saso, è anch’essa accompagnata da una

razo.

“N’Uc de Saint Circ, qi fo ni don, ben l’avez auzit. E si amava una dompna d’Andutz, qe avea nom madompna Clara. Mout fo adrecha en enenhada et evinenz e bella, et auc gran volontat de pretz e d’esser auzida loing e pres, e d’aver l’amistat e la domestghessa de las bonas dompnas e dels valenz homes; e n’Uc conoc la volontat d’ella e saup∙li ben servir d’aiso q’ella plus volia: qe non ac bonas dompna en totas aqellas encontradas, con qals ell non fezes q’el’ ague amor e domestigessa e no∙ill fezes mandar letras e salutz e joias per acordansa e per honor; e n’Uc le’ fasia las lettras de las responsions qe convenian a faire a las dompnas, dels plasers q’ellas li mandavan. Et ella soufria a n’Uc los precs e lo ‘ntendimen, e∙ll promes de far plaser en dreit d’amor; e n’Ucs fetz manta bonas chansos d’ella, pregan leis e lausan sa valor e sa beutat; et ella si s’abelli mout de las chansos qe n’Uc fasia de leis. Loncs temps duret lors amors, e mantas guerras e

125CRESCINI 1929;

126 In particolare Crescini sottolinea che il passaggio da d>z è tipico del provenzale e che la grafia ll è utilizzata nel provenzale per il suono gl

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mantas patz feron entre lor, si com s’ave d’amor en amadors. Et alla avia una vizina mout bella, qe avia nom madompna Ponsa. Mout era cortese et ensegnada, et ac gren enveja a modompna Clara del pretz e de l’honor qe n’Uc li avia facha gasagnar; si se penset e penet con pogues faire q’ella tolgues n’Uc de la soa amistat e traes∙lo a si. E mandet per n’Uc e det∙li a entendre qe madompna Clara avia autre amador a cui ella volia miel qe a lui; e promes∙li de far e de dir so qe a n’Uc plagues. N’Uc, si com sel qe non fo ferms ni lials a neguna, qe vas autra part volontier non s’en procases, e per so qe gran mal l’avia dit de madompna Clara, e per bel semblant q’ella li fasia e per lo gran plazer q’ella li prometia, si se parti malemen de madompna Clara e commenset a mal dir d’ella e lausar madompna Ponsa. Madompna Clara fo mout irada et ac gran desdeng, qe non s’en clamet ni rancuret d’el. Longa sason estet n’Uc amics de madompna Pona, attenden lo ben e∙ls plagers q’ella li avia promes: et ella no∙ll fetz negun, anz l’amarmet chascun dia los bels acuillimenz q’ella solia far. E n’Uc, qant vi qe aisi era engannatz, mout fo dolenz et iratz, et anet∙s’en a una amiga de madompna Clara e moustret∙li touta la caison per q’el s’era loignatz de madompna Clara, e preget∙la aisi caramen come el poc, q’ella degues cercar la patz entre madona Clara e lui, e far si q’ella li degues rendre grazia e bona volontat; et ella li promes de far tot so q’ell’ en poria far de bon; et ella dis tant a madompna Clara e la preget, q’ella promes de far la patz con n’Uc; e si ordeneren que n’Uc fo a parlamen con lor doas. E si fo el, e fetz la patz mout amorousamen; e d’aquestas raison si fo facha aquesta chanson que dis:

Anc mai non vi temps ni saso”127

[Uc de Saint Circ chi fu e di dove fu, ben avete sentito. E amava una donna d’Anduza che aveva nome madonna Clara. Fu molto nobile e cortese e graziosa e bella e aveva una grande volontà di valere e di essere udita lontano e vicino, e di avere l’amicizia e la vicinanza delle buone donne e dei valenti uomini; e Uc conobbe la sua volontà e la seppe servire così come lei più voleva: che non ebbe buone donne in tutta quella contrada con le quali non fece amicizia e vicinanza e non gli fece mandare lettere e saluti e gioie per accordo e per onore; e Uc le faceva le lettere di risposta che conveniva fare alle donne, dei piaceri che quelle le mandavano. Ed ella accoglieva di Uc le preghiere e la corte e gli prometteva di farli piacergli e di dargli il giusto amore; e Uc fece molte buone canzoni per lei, pregandola e lodando il suo valore e la sua bellezza; ed ella si compiaceva molto delle canzoni che Uc faceva per lei. Lungo tempo durò il loro amore, e molte guerre e molti momenti di pace ci furono tra loro, così come avviene tra amanti.

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Ed ella aveva una vicina molto bella, che aveva nome madonna Ponsa. Molto era cortese ed educata, ed aveva una grande invidia di madonna Clara e del pregio e dell’onore che Uc le aveva fatto guadagnare; così pensò e si dette pena su come potesse fare perché ella togliesse Uc dalla sua amicizia e lo portasse alla sua. E mandò un messaggio a Uc e gli fece intendere che madonna Clara aveva un altro amante a cui voleva più bene che a lui; e gli promise di fare e di dire ciò che a Uc sarebbe piaciuto. Uc, così come quella fu ferma né leale a nessuno, che verso un’altra parte volentieri non se ne sarebbe andato, e per il fatto che gran male aveva detto di madonna Clara lui cominciò a dire male di quella e a lodare madonna Ponsa. Madonna Clara fu molto irata e ne ebbe un grande sdegno per il fatto che non si chiese o si preoccupò di lei. Lungo tempo stette Uc amico di madonna Ponsa, attendendo il bene e i piaceri che gli aveva promesso; ed ella non gli fece niente, anzi diminuiva ogni giorno la bella accoglienza che lei era solita fargli. E Uc, quando vide che era stato ingannato, molto fu dolente e irato, e se ne andò da un’amica di madonna Clara e gli mostrò tutte le ragioni per le quali si era allontanato da madonna Clara e la pregò così caramente come ella può che ella dovesse cercare la pace tra madonna Clara e lui, e far sì che ella dovesse rendergli la grazia e la buona volontà; ed ella gli promise di fare tutto quello che lei poteva fare di buono; ed ella parlò tanto a madonna Clara e la pregò, così lei promise di fare la pace con Uc; e fu ordinato che Uc venisse a colloquio con loro due. E così fu, e fece la pace con molto amore, e di questa questione fu fatta questa canzone che dice: Non vivo più né tempo né stagione]

Le protagoniste di questa storia sono Clara d’Anduza, la donna amata, Ponsa

figura femminile che si intromette nella storia d’amore dei due, rovinandola, , ed

un’altra dama, chiamata in causa per fare da intermediaria tra Uc e Clara, in crisi

a causa di Ponsa, la già citata Azalais d’Autier.

La razo ci racconta la storia di Uc e di Clara, lei una bellissima donna che attirava