RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
A tti delia S to ria Savonese di S to ria P a tria - Vol. V ili, Savona, T ipo
g rafìa Savonese, 1925.
L a Società Savonese di S to ria P a tria , proseguendo con lodevole e solerte ajttiviltà neJ'le sue profìcue in d ag in i s u lla istoria, locale, pubblica u n voilunie m iscellaneo contenente s c ò tti di v a ria n a tu r a e di v a ria im p o rta n z a. T re 'benem eriti istudiosl sono i coll'albo r a t ori del volume che si aipre con u n in te ressa n te g ru p p o di docum enti relativ i al periodo della repubblica dem ocratica lig u re in s ta u ra ta p e r volontà di N apoleone Bo- napailte.
Sono 38 docum enti tr a il 14 g iugno e il 20 novem bre 1797 e il raicco- glitore, F ederico B runo, p ro m ette di c o n tin u a re l>a raccolta. E ’ d a a u g u ra re che l a se rie s ia p resto c o m p iu ta e serv a poi ad u n ’ o rg an ic a ric o stru zio n e n a rra tiv o che in q u a d ri le vicende di S avona in quelle di Li
g u ria , anzi n ella s to ria g e n e ra le del tem po, valendosi dell’ abbondante m a te ria le n a rra tiv o e d o cu m en tario certo ben noto al diligente racco g li
e r e . E d è ancihe 'a u g u rab ile ohe ciò s ia fatto con sereno e consapevole senso critico e storico, lo n tan o dalle esagerazioni e dalle iperboliche esal
tazio ni dell’ « in a u g u ra to reg n o d ella lib e rtà e dell’ eg u ag lian za ».
A lcuni docum enti s u lla vecchia questione, sem pre in so lu ta, della co
stru zio n e idi u n a s tr a d a a m a re f r a S av o n a e Alibissotla m a rin a , re c a a n c o ra il B runo, che in un terzo stu d io c o n tin u a n e lla « R icostruzione del Libro id’ Oro » delle fam iglie savonesi, p a rla n d o delle fam iglie Gam ba- ra n a , R elia e T ra v ers agni. Si t r a t t a di brevi notizie, spesso sleg ate e in o r
g an ich e p e r evidente m a n c a n z a d i m ateriale, costituenti tu tta v ia un con
trib u to utile, anche se m odesto, a lla conoscenza della sto ria locale.
■Giuseppe E m anuele Bazzauo espone la serie dei Vescovi Savonesi (La Sede V&scorile di S a vo n a e i Vescovi della sua Diocesi) raccogliendo le notizie d a ll’ lUghelli, d a l Sem eria, d a annaJlisti genovesi e da qualche scritto re recente. E ’ u n elenJco senza pretese critiche e docum entarie che può avere l a s u a im p o rta n z a , m a che dovrebbe essere in teg rato d a alti e e p iù m in u te ricerche sui docum enti .
Metodo p iù severo, a m p ia e s ic u ra erudizione sto ric a e bibliografica dim osltra F ilip po N oberasco nel tra tta re de L’ azione sociale delle Con
fra tern ite savonesi m ettendole a confronto con le Casacc.e di Genova e n a rra n d o n e le vicende a ttrav e rso i secoli XIII-XV. Breve studio che reca un b u o n .contributo a lla sto ria delle congregazioni religiose m edievali;
Ra s s e g n a Bib l io g r a f ic a 169
altrove' s tu d ia te in opere di lunga. lena. Altri due lavori ded Noberasco condotti egualm ente con abbondanza di notizie e lunghezza di ricerche r ig u a r d a n o gili Scrittori della città di Savona, lim itatam ente per ora, seco ί IV XVII. θ la c e r a m i c a savonese. E ’ evidente in. essi lo studio i s u p e ra re la form a tipica degli studi locali caratteristici per la ris tre t
tezza della visione e della ricerca, e m eritano perciò non piccola lode an-8 ,se 1 r is u lta ti non escono dall’ am bito della città deHlla quale ricercano con a m o ro sa indagine il passato.
Vito Vitale
Friedrich Schneider, Kaiser Heinrich VII, Der R om zug 1310-1313 Greiz unid (Leipzig, 1926.
L o p e ra di Enrico VII e il suo tentativo di restaurazion e im periale, COln ie Città e 8,11 enti P olitìlci italiani sono sta ti stu d ia ti d i solito p arzialm en te, in rapporto cioè al P apato, a Firenze, a Milano, a G enova e cosi via. Qui invece ili sovrano tedesco non e n tra occasional
m ente e d i scorcio m a coistiltuiisce il centro del quadro e dédia narrazio n e.
Lo stu d io è perciò u na com piuta esposizione del viaggio im periale e delle viteende che le (hanno accom pagnato; e, p er q u an to non retìhi no- v ita d i vedute e di conclusioni su lla figura e 1’ o p era dell’ im peratore id e a lista e illuso, è m inuto ed esauriente e fondato su amipia e sicu ra co
noscenza delle fonti e della le tte ra tu ra dell’ argom ento.
Qui s i ric o rd a non tan to per il suo interesse per la sto ria generale q u a n to perchè tocca anche la istoria ligure e specialm ente genovese; iì capito lo q u a rto infatti è dedicato alla dim ora di Enrico VII a Genova dal 21 ottobre 1311 al 16 febbraio 1312. (La m ateria non è nuova perchè g ià am p ia m e n te tra tta ta dal Caro e dal Sam anek m a è svolta diversa- m ente. Lo S ch n eid er presuppone e usufruisce nella s u a narrazio n e quei m in u ti studi c ritici m a non li segue in particolari discussioni. Così non si a d d e n tra n ella spinosa questione dei rapporti tra Enrico e la città e del g ra d o di soggezione a cui Genova s ’ indusse, del valore effettivo del g iu ra m e n to di fedeltà da. essa prestato. E ’ evidente però che non segue le conclusio ni, per d ir così lim itatrici, del Sam anek, abbagliato, egli dice, d a lla ste ssa abbondanza dei documenti ; non accetta 1’ opinione secondo l a quale, dopo pochi giorni dal suo ingresso in città, l’ im p e ra tore si vide costretto ad attenuare, con u n a spontan eità che’ è so ltan to nelle p a ro le di certi atti dell notaio B ernardo de Mercato oggi conservati nell A rchivio di Stato di Torino, la form a dei prim i p a tti g iu ra ti dai cit
tad in i, a tte n u a n d o in tal modo la loro soggezione e il proprio d iritto (1)
(1 ) S u lla q u estio n e si può vedere l a recensione del Ma n f r o m a llo stu d io del S a m a n e k
(Die V erfassurtosrechtliche stelìung Genuas 1 3 1 1 -1 3 1 3 ) in questo G iornale, a, 1 9 0 7 . pag
341 e ses. I l Ca s o ohe se n ’e r a occupato dn Genua u n d die M àchtc am M ittelm eer,
1 2 5 7 1 3 1 1 so ste n e n d o la p ie n a sig n o ria dell’im p erato re (vol. II , 3 9 6 sgg) rispose n e lla H isto ris c h e V ie rte lja rs s c lirift, 1 9 0 8 , p. 226 sgg. e il Sam anek replicò n e lla stessa r iv is ta
(1 9 0 9 , p . 7 7 e g g ) .
170 Ra s s e g n a Bi b l i o g r a f i c a
Lo Schneider dice so ltan to e genericaniente che Genova, p u r dando indnlbibia adesione a ll’ im pero, caricava di salv are anche di fronte ad E n rico i suoi p rivilegi. N eppure s>i tra ttie n e p a rtico la rm e n te sui! a ltra questione, a m p iam en te d isc u ssa dal -Caro e dal Sam anek, su lla conferm a dei (privilegi alle c ittà delfla riv iera e s u i ra p p o rti che ne deriv aron o t r a d’ im p e rato re e Genova; ritien e però che 'la conferm a di privilegi a Noli e S avona n o n poteva p ro d u rre con Genova u n serio contrasto.
N on dunque diiscussioni critiche — e ibiisoigna d ’a ltr a p a rte ricono
scere che 1’ in te n to delfl’ a u to re non e ra 1 d ’ in d a g a re la s to ria genovese m a seguire 1’ imiperaltore nel suo viaiggio — m a a c c u ra ta esposizione di fatti. L’ e n tra ta di E nrico a G enova e 1’ accoglienza ricev u ta ra p p re se n tav an o urn rag g io di luce n e lla s to r ia defila m ancia im periale verso Rom a.
Nei g io rn i 13 e 14 novem bre gli furono resi g ra n d i onori : il m archese G abriele di Gavi in ca ric a to dall podestà, d a ll’ a b a te del popolo, dai go
v e rn a to ri e dal consiglio g e n e ra le p restò giuramemtQ di fedeltà. Gu
g lielm o Fieschi e Obizzo S p ino la di buccoli avevamo proposto di confe- r.ire al isovrano ili pien o dom inio e di offrirgli il governo d e lla c ittà con tu tti i forti : egli volile che l a p ro p o sta fosse co n fe rm a ta dalli’ assem blea popolare. A veva g ià accolito onorevolm ente in L om bardia i due capi di p a rte che cercav an o d ’ in g ra z ia rse lo e di rendengliisi b enem eriti per averne a iu to : p u ò anche essere ohe in quelle condizioni 1’ id ea dell o f
fe rta p a rtiss e ap p u n to da lui, m a la volle rego larm en te legalizzata. P e r a s sic u ra rs i il dom inio d ella c ittà si fece consegnare .i fo rti ed ebbe non si saprebb e dire q u a n to sp o ntan eo — anche u n re<galo di se ssa n ta m ila fiorini d ’ oro. P e r ris ta b ilire la pace divise equaimenlte gli uffici tr a i p a r titi e neil d istrib u ire i forti lungo la riviera, si m ostrò, secondo che Schnei
der dice, m aestro di politica.
Benché le relazio n i tr a il re, la s u a am m in istrazion e e la c ittà non siano m o l t o c h ia re , è n o t e v o l e che Genova, g ià così ostile a g l i H o h e n s t a u
fen, a p p a ia come u n p u n to d ’ appo g gio p er E nrico che vi si è « i m p o s t o c o m e ap p o rt altore d.i u n ’ idea g ra n d io sa » . N eppure i rap p o rti tr a ι te
deschi e i c itta d in i s o n o m olto tesi. Dino Com pagni a v e v a p r e d e tto . « I Tedeschi sono dim estichi con le donne, i Genovesi ne sono g h ig n o s i.
zuffa vd s a r à », invece gli u r ti e le questioni non assunsero m ai u n asp etto troppo vivace e pericoloso.
Motti fuarulsiciti b ian c h i e g h ib ellin i di R om agna e di T oscana con
vennero a G enova a on o rare 1’ imlperaJtore e a rinfoicolairne 1’ i r a contro F ire n z e : alila questione che ci fosse andhe D ante — e sarebbe arveimito a llo ra, secondo i'1 F o g lietta, il fam oso episodio della v en d etta di B ianca D oria — lo Stìhneiider n e p p u re accenna perdhè secondo lui D ante non vide m a i E nrico o almeno· n on gli p a rlò e le celebri parole dell epistola VII non sono il racco n to di u n fatto reale m a u n a visione p o e tic a Spinto daill’ i r a di quegli esuli e d a l proprio deluso risen tim en to Enrico em ana d a G enova il bando contro i F io re n tin i che ne eono gravem ente d ann eg
Ra s s e g n a Bib l io g r a f ic a 171
g iati aiei comm erci; m a è significativo 'a dare Γ -idea della s u a re'a.le s i
tuazione, il contegno dei m ercanti genovesi : essi si accorgono ben presto
«del·! imlpotenza dell’ im peratore, non fanno alicuin conto dei suoi ondimi e ric h ia m a n o i fiorentini banditi.
L ’ avvenim ento più notevole d ella dim ora genovese di Enrico è la p e rd ita d e lla moglie M argherita di B rabante, m o rta il 14 dicem bre 1311
e seppellii ta lo stesso gioimo nella chiesa dei F ra ti M inori. Ancihe 6U que
sto p un to l*a conoscenza Ibilbliografìca dello Schneider è diligente e com
p iu ta ; egli n o n ignora e non iha 'trascurato alcun studio su lla fine del- il’ im p e ra tric e e sul suo sepolcro, da.ll’ Alizeri al (Promis, dal Vanni al Poirti'gilioitti. « L’am ica fantasia, conchiude, può im m aginare dinanzi ad alc u n i reisti di scu ltu ra del Palazz-o Bianco a Genova il m onum ento della (regina ».
Nel com plesso, dunque, ïavoTo che, per questa p a rte dei rap p o rti tr a E nrico V II e 'Genova, non reca nuove conoscenze m a raccoglie ed espone con ordine sistem atico e coti m olta diligenza e d o ttrin a quanto g ià e ra sitato d e tto d a altri.
Vito Vitale
1. Scovazzi e F. Noberasco - Storia di Savona - Savona, Tip. Savonese, vol. I, 1926, vol. II, 1927.
Sotto gli auspiici d ella Società Savonese di Sitoria P a tr ia e col gene
rerò concorso d i benemeriti aiutatori, comipaio.no i d ue p rim i volumi di u n a ,Storia di Savona scritta d a I. 'Scovazzi e F. Noberasco e inducono nel letto re il desiderio dhe 1’ op era s ia presto com piuta. Perchè non si t r a t ta di u n a di quelle solite compilazioni regionali o locali, rifrittu re di a n te rio ri noiiizAe riprodotte senza c ritic a e -senza organ ism o n a rra tiv o delle quali sono così frequenti gli esempi del 6 e del 700 e delle qu ali ri- m'aingomo n elle biblioteche tan ti saggi, m a di u n lavoro seriam en te con
dotto icon ricerch e delle fonti e della bibliografìa anche recente, con di- scern im en to critico e conoscenza d ella storia generale in cui la sto ria p a rtic o la re s ’ inquadra. Il mondo e la vita non sono chiusi entro gli a n gusti confini della piccola città, m a si sente qui u n respiro p iù larg o e ]a s to ria c itta d in a è stu d iata in rapporto con la v ita circostante, la più vicina e ta lo ra anche, olccorre.ndo, la meno vicina. Del resto non e ra possibile logicam ente fare altrim enti,poi che il fatto saliente delia sto ria di S av ona è l a lotta, secolare di concorrenza economica e di indip en denza p o litica con Genova, almeno per tutto il periodo che gli egregi a u to ri ihanmo (studiato. E Γ ihanno studiato con intensa passione c itta d in a , con.
dividendo sem pre le aspirazioni dei 'loro anltiiclii, sposandone sem pre la c a u sa , le sim p atie e i risentim enti, quaisi si direbbe più d a p artecipi di quell’a n tic a v ita e delle sue lotte, che da critici m oderni. S em bra peiciò tra s p a rire q u a e là u n a certa a r ia di’ cam panilism o che piacerebbe ta l
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v olta fren ato , q u an d o tsi tr a s p o rta a tem pi ben ipiù vicini e a situazio ni m olto m u ta te (cfr. p e r es. vol. II, pag. 93 iin nota). Megilio e ra a tte n ersi a -quell! la s e re n a e su p erio re com prensione ohe is p ira le p aro le del ve
n e ra n d o B aselli che p u r sono rife rite (I, ip. 350).
Ma q u e sta passio n e è p ro v a che gli ajutori hanno posto nell lavoro tutto ili la ro entuisia'sano e la loro ainima, come vi ihanno posto u n a p ro v etta c o ltu ra e i-1 sic u ro uso degli s tru m e n ti p iù utili! d ella foilbiiogra/fìa e d e lla c ritica. Q ualche brutta, m e n d a di istamipa avrebbe potu to essere e v ita ta : a pag. 211 del II voi. è citato il noto stu dio del Battiste/lla sul
C arm ag n o la «come i‘1 « le onte di Ammagnolla ».
L a n a rra z io n e del p rim o volum e p a rte d a i p iù an tich i temipi e giunge a lla m e tà dell secalo XIII, nel secando è c o n d o tta s in alla fine del XV e n a tu ra lm e n te div en ta sem pre p iù a m p ia e o rg an ic a a. m is u ra che p ro cede n el temipo ed è a iu ta ta d a m ag g io re sussidio di notizie e di docu
m enti. ΙΠ prim o volume co n sta di q u a ttro c a p ita li: (Le O rigini; I Conti;
I M archesi e Vescovi; Il Comune e ila g ra n d e ribellione neOiT e tà di F ede
rico II. Di essi il prim o è u n a r a p id a c o rsa a ttra v e rso la s to ria a n tic a e m edio evale, dalle più amticbe -leggende a ll’ età carolingia. Sic arse le notizie e fra m m e n ta rie , la p a rte p iù notevole è nei p a ra g ra fi che t r a t ta n o deìl'le vie ro m a n e e della im p o rta n z a dei paesi d ella S ab azia ohe esse attrav e rsa v a n o . Vado e Savona specialm ente : m a anche qui l a b ib lio g ra fìa è recen te e di p rim a m ano ; le notizie topografiche e linguistieihe ohe p o tevano essere ric a v a te da opere m o derne sono sta te sfru tta te . Ed è a n che da n o tare che il dissidio {secolare t r a Genova e Savona, d eterm in ato più che alltro dalla funzione geografìoai ed econom ica dei due porti, è fatto ris a lire a ll’ e tà delle g u e rre punijcihe q u an d o Genova fu a lle a ta di R am a e i Sabazi co m b atteron o con A nnibale.
P iù a b b o n d an ti notizie e p iù sicuro terren o nel secondo capitolo dove è s tu d ia ta 1’ età feudale, la M arca aleraanica e la potenza vescovile e il so rg ere del Com une da;llo spezzarsi ap p u n to della M arca. Qui gli a u to ri si a g g ira n o con m ag giore sicu rezza e m ostran o di ten er conto ne'i- 1’ in q u a d ra re le vicende sovoneisi dei p iù recen ti stad i salila form azione delle Marcihe e sulle o r ig i n i , dei com uni. Col terzo capitolo si e n tra nel pieno deille Icontese di p red o m in io tira il m ag g io r Gomiune di G enova e al m inore che non vuole essere assorbito, tenace lo tta non p riv a di g r a n d io sità n e lla quale Γ a iu to costante d i Genova a (Noli costituisce uno degli elem enti p iù c a ra tte ristic i. L ’ asso d arsi del predom inio economico è in ra p p o rto a lle condizioni in te rn e della c ittà e a lla situazione delle te rre vicine. I docum enti dei L ib ri lu riu m , gli A nnali di Caffaro e dei c o n tin u a to ri, gli a n n a listi p o steriori forniscono ila tram a, fondam entale s u lla q u ale s 1 in treccian o i fìlli Ohe riem piano i vuoti delle fanti. Com
p iu to e o rg a n ic o riesce in ta l m odo il q u arto capitolo nel qualle Savona viene a d a ssu m e re u n a p a rte a ssa i im portan te nella lo tta t r a Federico II e Genova : 1’ a iu to dell’ im p erato re è in fatti tr a le cause m ag g io ri Ohe
Ra s s e g n a Bib l io g r a f ic a 173
pong o no G enova alla testa dell’ apposizione contro lo Svevo e fanno in vece di S a v o n a la Ibase delle operazioni contro la m etropoli ligure. La c ittà h a otten u to solito la tutela im periale il stuo sogno d ’ indipendenza d a lia .rivale ed a questo punto u n a in teressan te digressione sui com m erci isavonesi del secolo XIII d à ragione di questa costante e ferv id a a s p ira zione. E ipoiohè si tr a tta di opera che mon ha solo intento erudito e deve
•soddisfare an ch e ai ibis ogni del'la coltura cittad in a e locale certe notizie m olto volg ate sulle forme di commercio, la società e le accom endazioni e i loro sv ilu p p i, non paiono inopportune. Ma Federico II m uore vinto, e S av o n a ne isegue le tsorti : dopo la capitolazione del 1251 la convenzione d i V arazze segna la fìme della indipendenza com unale savonese.
P iù ibreve periodo m a intenso di avvenim enti n a r r a il secondo vo
lum e in cin q u e capitoli : il sogno dell’indipendenza in mezzo al fu ria re delle fazioni; i Visconti e le prim e lotte di Savona contro la g ran d e b or
g h e sia m ercan tile della m etropoli; Savona sotto la p rim a dom inazione francese; le lib ertà savonesi sotto M onferrato, Visconti e ec^to Genova in d ip e n d e n te ; dagli Sforza ai re di F rancia.
L a s to ria d ella città ligure' si imnelsta con larghezza di respiro nelle vicepde di Genova e nei rap p o rti con Milano e con la F ra n c ia , nelle lotte in te rn e delle fazioni e nel loro carattere politico sociale e comm erciale.
Sialmo lo n ta n i perciò dalla g retta visione del'la v ita locale e se il filo c o n d u tto re della narrazione è nella perm anente lo tta con Genova, questo in r e a ltà no n dipende d a lla volontà degli auto ri m a d a lla r e a ltà storica.
A b revi perio di di pace e di accordo d av a n ti a id en tità di in teressi con urna delie fazioni m om entaneam ente dom inanti in Genova, succedono lungthi te n ta tiv i di liberazione e g a re economiche continue; e Γ essere S av o n a rifu g io quasi costante dellle fazioni vinte a Genova e dei loro esoiüi è insiem e causa- ed effètto d ella riv a lità e dell’ avveiisione che v ia v ia si acuisce. Così, in questo volume, specialm ente, le vicende di S a
vona sono sem pre strettam ente connesse con quelle di Genova che gli a u to ri debbono prospettare e riassum ere m ostrando u n a la rg a conoscenza anche della produzione storica più recente e ag g iran - dovdisd co.n (molta sicurezza. Il racconto p e r le m aggiori notizie in alcu n i p u n ti assum e un aspetto quasi annalistico; altrove, so p ra tu tto nel se
colo XV, quando m ancano notizie particolari anche per Genova, sono co stretti a p iù larg h i riassunti, m a in genere l’esposizione è n u trita e o r
g a n ic a m e n te composta senza che le vicende p artico lari di Genova a sso r
d an o e faccian o dipendere quelle di Savona della quale si seguono a n che i m u ta m e n ti in tern i e le trasform azioni nelle condizioni economiche
e sociali.
A ccom pagnare la narrazione in quel turbolento groviglio di lotte di do
m in a z io n i varie e faziose, di interm inabili sedizioni, che è la scoria li
gure d e l XIV e XV isëcolo è impossibile; ognuno sa che il suo c a ra tte re è appuinto nella m an can za di u n ità organica. Il p rim o dei cinque
capi-174 Ra s s e g n a Bib l i o g r a f i c a
foli conduce alla m età del secolo XIV, il secondo si a p re con la dedizione di Genova e S àv o na a ll’ arcivescovo G iovanni Visconti per a rriv a re al tram omto dell’ indiipevidenza della repubblica con la sottom issione a Lungi d ’ O rleans nel 139*1; ili terzo a ttra v e rso il dom inio fran cese e la su a c a d u ta p o r ta al dom inio di Teodoro ded M onferrato quando le due c ittà costantem ente nem iche si uniscono p er un m om ento n ella com une avversione ad governo francese; il q u a rto n a rra gli ultim i ten ta tiv i per conserv are «la lib e rtà sotto ile diverse signorie d el secolo XV, le lotte col
foli conduce alla m età del secolo XIV, il secondo si a p re con la dedizione di Genova e S àv o na a ll’ arcivescovo G iovanni Visconti per a rriv a re al tram omto dell’ indiipevidenza della repubblica con la sottom issione a Lungi d ’ O rleans nel 139*1; ili terzo a ttra v e rso il dom inio fran cese e la su a c a d u ta p o r ta al dom inio di Teodoro ded M onferrato quando le due c ittà costantem ente nem iche si uniscono p er un m om ento n ella com une avversione ad governo francese; il q u a rto n a rra gli ultim i ten ta tiv i per conserv are «la lib e rtà sotto ile diverse signorie d el secolo XV, le lotte col