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UN MODELLO D’OSPITALITÀ ITALIANO

L’ALBERGO DIFFUSO

2.5 UN MODELLO D’OSPITALITÀ ITALIANO

Eco-sostenibilità, autenticità, identità territoriale e culturale sono parole che a pensarci collegheremo a modelli ospitali nordici, all’Austria, alla Germania o alla cultura dell’accoglienza altoatesina. In realtà in Europa esistono diversi esempi di valorizzazione territoriale e culturale. In Francia nel 1981 nasce l’associazione Les Plus Beaux Villages de France30, con lo scopo di valorizzare e preservare il patrimonio dei villaggi francesi, favorendone la promozione. L’associazione è simile all’italiana Borghi più belli d’Italia31, con la quale dal 2012 è entrata a far parte della Federazione Les Plus beaux villages de la Terre, che riuniscono i più bei borghi di Francia, Italia, Belgio, Quebec e Giappone. (Di Bernardo, 2015: 147) Come forme ospitali in Francia si possono trovare anche le Gites Rureaux, e le Chambres d’Hôtel, che prevedono sì, un avvicinamento alla vita della comunità, ma rimangono più simili ad affittacamere e B&B italiani. Anche la Spagna offre strutture come I Paradores de Turismo, ovvero strutture alberghiere ricavate dalla ristrutturazione di palazzi storici, castelli e residenze di campagna. La Spagna è anche il primo paese in Europa ad avere seguito il modello dell’Albergo Diffuso, con la

29 Maggiore, G. e Becheri, E. (2013), Rapporto sul turismo italiano Lo scenario dell’Albergo Diffuso in Italia 2012-2013 XIX edizione. Milano: Franco Angeli, 186.

30 http://www.les-plus-beaux-villages-de-france.org/fr (data consultazione 03/01/2017).

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costituzione nei pressi di Salamanca del primo Pueblo Hotel, una sorta di versione spagnola dell’AD italiano. Il progetto prevede il recupero del Borgo di Ledesma e la costituzione di un albergo costituito da diverse strutture, come ville, suites, enoteca, camere. La catena alberghiera The Haciendas, ha chiesto all’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi32 il riconoscimento come primo Albergo Diffuso di Spagna. (Di Bernardo 2015: 150) Come si è appena potuto vedere, la questione del salvataggio e dello sviluppo territoriale sostenibile è in ambito europeo un problema di grande attualità, tuttavia le soluzioni adottate sinora, non prevedono una tipologia di ospitalità che miri a “salvare” un intero paese, tramutandolo in modello d’accoglienza come quella dell’AD. Per questo l’AD può essere considerato un modello completamente italiano; non solo per essere stato concepito in Italia ma perché lo stesso modello gestionale presenta delle peculiarità tipicamente italiane.

Tra le caratteristiche più rilevanti dell’AD troviamo il concetto di cultura dell’ospitalità: l’ospite infatti non è inteso come un bersaglio da colpire e persuadere, ma come dice la parola stessa, come colui che ospita e colui che viene ospitato33. Nell’AD infatti l’ospite e la comunità ospitante si integrano in tutt’uno rendendo l’esperienza della vacanza diversa. Un altro aspetto fondamentale è la vocazione; per esprimere la cultura ospitale del nostro paese sono necessarie una forte passione e professionalità, che solamente dei gestori amanti del proprio territorio possono avere. Collegato al discorso dell’ospitalità troviamo anche le capacità relazionali, fondamentali per la gestione di un AD. L’atmosfera dev’essere calda, accogliente, famigliare e deve garantire l’interazione da parte del gestore sia con l’ospite che con il territorio stesso. Se il gestore non ama e non conosce il proprio territorio non potrà trasmetterne l’identità.

Il discorso relazionale è fondamentale per la salute dell’AD; infatti in un articolo uscito sul “Corriere della Sera”, Fabrizio Guglielmini e Michela Proietti sottolineano l’importanza del patrimonio umano come fonte d’attrazione fondamentale per attirare turisti, ancora più di paesaggi e monumenti.

32 http://albergo-diffuso.blogspot.it/2012/03/lalbergo-diffuso-conquista-la-spagna-un.html (data consultazione 03/01/2017).

33 Tale significato è possibile solo nelle lingue latine come l’italiano. Si veda il dizionario Treccani: òspite s. m. e f. [dal lat. hospes -pĭtis (con tutti e due i sign. fondamentali, in quanto la parola alludeva soprattutto ai reciproci doveri dell’ospitalità)]. – 1. La persona che ospita, che accoglie cioè nella propria casa altre persone (siano queste amici, conoscenti, oppure forestieri, estranei) offrendo loro alloggio e vitto, o anche soltanto per una visita, per una festa, per un ricevimento e sim3. a. Più comunem., la persona ospitata.

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Vivere un luogo con un residente trasforma il viaggio in un’esperienza fatta di incontri e conoscenze altrimenti lontane dai circuiti del turismo, e apre nuovi scenari nel travel business: più dei monumenti e dei paesaggi ad attrarre i viaggiatori che «hanno già visto tutto» adesso è lo Human Heritage, il patrimonio fatto di persone con le loro usanze e abitudini, quelle che possono aprire una porta «culturale» lontano dagli itinerari più frequentati […]34

Contatto con i locali e diversità dell’esperienza vissuta, sono due degli ingredienti fondamentali che devono caratterizzare il modello di ospitalità dell’AD. A sostegno di quanto detto sinora, si riportano di seguito i risultati emersi dal Tripbarometer del 2014, il sondaggio internazionale di Tripadvisor, condotto due volte l’anno per valutare le nuove tendenze dell’ospitalità e che vedrebbe l’Italia al primo posto come luogo dove provare esperienze autentiche.

Grafico 2: Destinazioni più ambite nel mondo, aprile 201435.

34 Guglielmini, F. e Proietti, F. (24 marzo 2015), In Italia per vivere da italiani. Il Corriere della Sera.

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_marzo_24/italia-vivere-italiani-vacanza-diventa-un-esperienza-f4500680-d1f4-11e4-a943-de038070435c.shtml (data consultazione 13/12/2016).

35https://www.tripadvisor.it/TripAdvisorInsights/n2252/tripbarometer-aprile-2014-edizione-italiana (data consultazione 28/12/2016).

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Grafico 3: Motivazioni di scelta vacanza, (Tripbarometer, Aprile 2014).

Oltre agli aspetti sinora elencati che dimostrano la validità dell’Albergo Diffuso come modello d’ospitalità italiano, troviamo un altro valore tipicamente “Made in Italy”; ovvero la cultura dell’artigianato. (Dall’Ara, 2015: 64-65) L’AD deve saper coniugare la cultura artigiana con senso estetico, capacità organizzativa e flessibilità, come un valore aggiunto dell’esperienza di vacanza diffusa. In realtà ogni aspetto è intrinsecamente collegato agli altri, poiché se parliamo di cultura artigiana non possiamo non considerare l’aspetto del mestiere; ovvero l’alto grado di specializzazione e professionalità nel modo di affrontare il turismo da parte dell’AD. Professionalità significa anche cura dei dettagli, intesa sia come qualità dei servizi offerti che degli arredi proposti. Altro punto di forza dell’ospitalità italiana è quella del territorio; ovvero la possibilità di poter offrire sempre e comunque un’identità territoriale forte, oltre che una vacanza. Per questo motivo, ogni Albergo Diffuso deve avere una propria personalità, data da elementi architettonici specifici, dalla cura del gestore, da gesti, riti, segni simbolici, come il nome stesso dell’AD o l’arredo, dai ritmi e i tempi della casa stessa. In merito a quest’ultimo punto relativo al tempo, Canestrini individua nel problema della fretta, uno dei principali handicap per l’incontro tra culture durante la vacanza, vedendo come conseguenza inevitabile della scarsità di tempo, la difficoltà ad entrare in contatto con la gente del luogo, proponendo una soluzione che riassume in altre parole l’idea di Albergo Diffuso.

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L’essenziale è moltiplicare le occasioni di contatto con le persone, quindi preferire il mezzo pubblico all ’auto, le piccole pensioni o le camere in affitto agli anonimi albergoni. Scegliere un bar o un ristorante dove fare tappa frequentemente, leggere i giornali locali, e acquistare le guide e i libri di storia e d’arte della regione. Possibilmente quelli redatti in loco, non soltanto le solite guide che portano a concentrare tutti negli stessi posti. Una vacanza così finisce per essere meno bella da raccontare agli amici, ma sicuramente molto più interessante da vivere. (Canestrini 2011:103)