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FRIGORIFERO DISPENSA

5. UN REPERTORIO A CONFRONTO, ALCUNE ANALISI DI PRODOTT

Grafico 8: Il grafico evidenzia in modo schematico le principali funzioni in cucina.

Il piano cottura allora deve essere un sistema, un congegno capace di eseguire con l’utente le funzioni tipiche del lavoro domestico, con possibilità di realizzare una serie di combinazioni adattabili alle mutevoli esigenze.

5.2. Introduzione all’analisi del piano cottura

Fra i possibili ambiti di innovazione in cucina (capitolo 4.2) l’elemento centrale emerso dalla ricerca è che oggi più che in passato la cucina è un punto di incontro e comunicazione: un luogo in cui famiglie, coppie e single condividono momenti attraverso la preparazione e il consumo di piatti. Questo è in contrasto con il tipo di fruizione previsto attualmente nel piano cottura che richiede una presenza costante del fruitore durante la fase di lavoro, coinvolgendolo con impe- gno sia fisico che cognitivo continuo.

I piani cottura esistenti sono dotati di fonti che irradiano calore permettendo così la cottura dei

FRIGORIFERO

DISPENSA

LAVELLO

RIFIUTI

PIANO

COTTURA

FORNO LAVA STOVIGLIE

conservazione

lavaggio e

preparazione

cottura

cibi.

I piani cottura differiscono tra loro per il tipo di funzionamento:

• Piani cottura a gas. Si tratta di piani cottura di tipo tradizionale, alimentati appunto dal gas. Il piano può essere allacciato appunto all’attacco del gas metano dell’impianto domestico, oppure se questo non c’è, alla bombola del gas.

• Piani cottura elettrici. Simili ai primi piani di cottura tradizionali, dove però i bruciatori invece di generare i fuochi, sono alimentati dall’elettricità causando una importante disper- sione di calore.

• Piani di cottura elettrici in vetroceramica. Nei modelli alimentati da elettricità, sotto il piano in vetroceramica sono presenti delle lampade alogene a infrarossi (per questo det- ti “alogeni”) oppure delle resistenze (per questo detti “radianti”), che per mezzo appunto dell’energia elettrica si scaldano, facendo cuocere i cibi. Il riscaldamento avviene soltanto per le precise zone in cui sono posizionate le lampade o le resistenze, ma esistono delle zone di cottura estensibili all’occorrenza, per pentole più grandi.

• Piani cottura a induzione elettrica in vetroceramica. Resistono alle alte temperature (fino a 500°C), alle sostanze acide e quindi ai detersivi, e agli urti. I piani in vetroceramica sono solitamente ad incasso e si possono installare con una cornice in rilievo oppure a filo del top della cucina. Essi sono costituiti da una lastra lucida e liscia, che può essere nera o bianca. Qui le zone cottura sono solitamente indicate direttamente sul piano, questo serve a preci- sare l’area in cui viene emesso il calore.

• Piani di cottura a induzione. Il funzionamento alla base dei piani di cottura a induzione sfrutta le proprietà del campo magnetico. Sotto al piano in vetroceramica, invece che lam- pade o resistenze, sono sistemate delle bobine, cioè induttori in grado di reagire quando sul piano vengono poggiati materiali ferrosi come le pentole e i recipienti di cottura. Il piano comincerà a produrre calore soltanto nel momento in cui vi si appoggia sopra un conteni- tore in acciaio inox, in ghisa o in acciaio smaltato. Nel momento in cui il contenitore viene sollevato la trasmissione di calore si interrompe, evitando dispersioni di energia e aumen- tando la sicurezza del prodotto.

Nel paragrafo che segue sono riportate alcune soluzioni rivolte al piano cottura ritenute di par- ticolare interesse: si tratta di progetti, prototipi o prodotti effettivi, che propongono diverse va- rianti tipologiche al piano cottura, consentendo una significativa rilettura dell’ambiente cucina in termini spaziali e funzionali.

5.3. Macrocategorie per un’analisi dell’esistente

Un’indagine sintetica sulla varietà di prodotto ha consentito di dividere i piani cottura esistenti in quattro macro-categorie:

• soluzioni strutturate-tradizionali: si tratta di prodotti che permettono un grado maggiore di libertà di organizzazione dello spazio o propongono soluzioni di processo dinamiche, ma si inseriscono in modo stabile nell’ambiente cucina;

• soluzioni strutturate-smart: sono soluzioni integrate nello spazio cucina con una compo- nente tecnologica rilevante capace di collaborare con l’utente, diminuendo il suo sforzo fisico e/o cognitivo;

• soluzioni scomposte-tradizionali: a questa categoria appartengono i piani cottura che sono liberamente collocabili nello spazio consentendo maggiore libertà nella composizione degli spazi di lavoro.

• soluzioni scomposte-smart: come i prodotti precedenti permettono all’utente di spostare la zona di cottura in quasi totale libertà, in più offrono collaborazione all’utente diminuendo lo sforzo fisico e/o cognitivo impiegato.

Il grafico nella pagina a fianco comprende una selezionata varietà di prodotti che vengono ripor- tati in seguito.

Per le cucine strutturate-tradizionali troviamo: • Cooktop di Siemens,

• Freluft di 3P Cooking,

• Piano ribaltabile di Alpes Inox.

Riguardo le cucine strutturate-smart ci sono: • CookInduction di Zug Swiss,

• Lak di Snaidero, • Arcelic per Beko,

• Equinox, concept di Fu Sicheng. Nel caso di cucine scomposte-tradizionali: • Volcano, concept di Seoryeong Sharon Lee, • Handy burner di Droog,

• Ordine diAdriano Design Studio, • Scomponible burner di Moritz Putzier, Nel caso di cucine scomposte-smart: • Sook di Electrolux, • Away di Samsung, • OpenBoiler di Xiaomi, • MobileKitchen di Electrolux. tradizionali smart strutturate alpes INOX burnerway

Simens Cooktop ZUG Swiss LAK Snaidero

arcelik openboiler ordine handy burner scomponible burner Fu Sicheng volcano scomposte samsung away sook electrolux

electrolux mobile kitchen

L’analisi che segue prende in esame un prodotto per ciascuna delle quattro categorie, i prodotti scelti sono fra i più rilevanti per grado di innovazione introdotta dal punto di vista strutturale o tecnologico.

Fireluft Cooktop

Grafico 9: schema riassuntivo di alcuni piani cottura selezionati suddivisi in quattro macrocategorie.

ALPES

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