Mirco e Marisa sono sposati da tre anni, non hanno fi gli. Lui gestisce in proprio una piccola impresa mentre lei lavora come cameriera in un albergo. La loro giorna-ta inizia al mattino presto per avere il tempo di praticare la medigiorna-tazione e poi esse-re puntuali sul lavoro.
Mirco e Marisa cercano di seguire per quanto possibile le diverse pratiche e gli insegnamenti del loro credo, compatibilmente con gli altri impegni quotidiani. Co-me richiede la fede praticano il digiuno due volte al Co-mese. E’ una pratica di purifi ca-zione a livello fi sico, mentale e spirituale.
Il tempo libero lo dedicano principalmente alle pratiche comunitarie, allo studio, alla lettura di testi e alla conferenze e seminari dei maestri spirituali. Marisa dice di avere scelto il lavoro che fa proprio per avere anche del tempo da dedicare all’appro-fondimento. E anche l’attività in proprio di Mirco lo lascia abbastanza libero di gesti-re le giornate tenendo conto degli impegni di lavoro e dello studio.
Ognuno si ritaglia anche i propri spazi personali: Marisa si dedica a piccoli lavori manuali, Mirco, dopo aver praticato per anni il calcio, ora fa l’allenatore.
Ho sempre prestato molta attenzione all’aspetto psicologico anche dello sport, sia quando lo praticavo, sia adesso che alleno un gruppo di ragazzi, cerco di insegnare lo-ro a collaborare ma anche il valore di se stessi, l’auto stima.
Cure domestiche e vita familiare
Marisa e Mirco si sono sposati secondo il rito cattolico, sia perché la ricerca so-prattutto di Marisa era ancora all’inizio, sia perché, aff erma,
la spiritualità vera può abbracciare qualsiasi pratica se veramente sincera e moti-vata alla conoscenza di Dio.
Aff rontare insieme le pratiche religiose, la meditazione, la preghiera, ha portato Marisa e Mirco ad aff rontare molti temi e questioni, a sciogliere dei blocchi emotivi, a conoscersi come forse, dicono, non sarebbero riusciti a fare diversamente.
Nelle faccende domestiche si dividono i compiti: Marisa si occupa
principal-mente delle questioni pratiche e della cucina. Il momento più importante nella pre-parazione del cibo e prima della sua consumazione è comunque quello dell’off erta a Dio.
Seguendo il proprio credo, Marisa e Mirco dedicano una cura particolare al-l’igiene e l’alimentazione.
Per portare avanti una ricerca spirituale è importante armonizzare le tre compo-nenti fondamentali, spirito, mente e corpo e per questo è necessario assoggettarsi ad una certa disciplina. La disciplina comincia dal corpo: pulizia, attenzione nell’alimen-tazione. Si devono scegliere dei cibi che non contaminano la mente, perché una mente contaminata produce nervosismo, produce sonnolenza, agitazione, stati ansiogeni che costituiscono un ostacolo nella ricerca dell’illuminazione interiore.
Per questo il cibo deve avere determinate caratteristiche, deve essere vegetaria-no, conservato non troppo a lungo e nel massimo rispetto dell’igiene, essere il più naturale possibile, anche e soprattutto perché si traduce in un momento di preghie-ra e di off erta.
Anche l’abbigliamento deve essere sobrio e pulito, così come deve essere pulito il corpo ogni mattina. In caso di malattia, secondo me è importante, fi n dove possibile, lasciare che il corpo reagisca senza interventi esterni e curarsi secondo i principi na-turali ayurvedici che mirano a riequilibrare le componenti dell’organismo.
Essere induisti oggi
Marisa e Mirco fanno riferimento alla tradizione Vaishnava.
Fin da ragazzo Mirco ha sempre avvertito una forte motivazione a conoscere e comprendere i processi della vita interiore, dell’inconscio, e non a caso era molto in-teressato agli studi di Freud. L’avvicinamento alla fede induista per lui è avvenuto circa dieci anni fa, attraverso letture di testi indiani, la conoscenza di devoti e di maestri.
Marisa invece ha iniziato ad interessarsi all’induismo quando ha conosciuto Mir-co, quindi anche lei ha desiderato approfondire questa nuova esperienza attraverso studi e letture.
La loro è una scelta prima di tutto a livello soggettivo, spirituale, quindi non sen-tono particolarmente il bisogno di parlarne esplicitamente, nei luoghi di lavoro ad esempio o con i propri familiari, pur manifestando i propri interessi e le diverse abi-tudini alimentari.
Non tendiamo ad esternare molto questa nostra dimensione, piuttosto diciamo che abbiamo scelto un altro tipo di alimentazione, oppure che ci interessa molto la fi losofi a orientale, ma soprattutto discutiamo in termini pratici su alcuni comportamenti.
Seguire questo credo nella vita quotidiana signifi ca cercare di impostare i pro-pri rapporti in termini di comprensione, di calma, controllare gli impulsi e le rea-zioni eccessivamente emotive, cercare di evitare condizionamenti esterni, soprattut-to quelli indotti (ad esempio dalla televisione) e cersoprattut-to quessoprattut-to non è facile con la vi-ta di oggi.
E’ importante imparare a conoscere bene se stessi e capire che gli eventi che ac-cadono sono opportunità che aiutano a crescere e a progredire.
La festa più importante è l’apparizione di Krishna (Krishna Janmastami), che ricorre in agosto e che viene celebrata dalla comunità nei templi, il più vicino dei quali è a Vicenza, e viene praticato il digiuno fi no alla mezzanotte. Se non si va nel tempio ci si trova nelle case più spaziose dei devoti. Altre ricorrenze vengono fe-steggiate con preghiere, ma anche con scambi di doni, con balli e canti, in lingua sanscrita.
Le cose importanti nella vita
Piuttosto che dividere le cose in buone e cattive, noi preferiamo distinguere fra comportamenti utili o meno utili ai fi ni della comprensione delle questioni della vi-ta e di se stessi.
E’ importante imparare a riconoscere le motivazioni dei comportamenti che si assumono, a riconoscere i propri sbagli e a saperli correggere e per fare questo è necessario raggiungere una condizione di equilibrio che permette di mantenere la mente calma, di governare le emozioni eccessive.
Una persona dovrebbe con costanza dare una risposta nuova mano a mano che procede nella vita, e per questo deve sapersi ascoltare interiormente e attingere al sape-re dei maestri. Quello che uno cerca c’è, quello che uno vuole trovasape-re c’è, ma lo si deve cercare giorno per giorno, dedicare tempo a purifi care la mente e a liberarla dai circoli viziosi del pensiero che portano a commettere sempre gli stessi sbagli, sbagli che sono i veri e propri ostacoli al raggiungimento delle mete e che creiamo noi stessi.
Incontro con
UNA FAMIGLIA MUSULMANA