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4.1 Diversi valori culturali messi a confronto

4.1.1 Uno schema generale sui diversi valori culturali

Negli anni Novanta Geert Hofstede1 ha individuato cinque categorie di valori mediante le quali è possibile distinguere una cultura rispetto a un' altra nell'ambito dei rapporti interpersonali in situazioni lavorative e scolastiche. Le cinque categorie sono state formulate in seguito a tre diversi progetti di ricerca effettuati tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta. Il primo dei tre progetti di ricerca è stato condotto tra i dipendenti di un'impresa multinazionale (IBM) in 64 paesi, mentre gli altri due studi sono stati effettuati rispettivamente tra gli studenti di 10 e 23 diversi paesi.2 Relativamente all'ambito degli studi interculturali, questi progetti di ricerca rappresentano uno dei lavori più completi

1 Professore emerito in Organizational Anthropology and International Management presso University of Limburg at Maastricht, e Senior Research Associate presso IRIC (Institute for Research of Intercultural Cooperation).

2 Geert HOFSTEDE, “The Business of International Business is Culture”, International Business Review, 3, 1, 1994, p. 1.

ed esaurienti su come i diversi valori culturali influenzino il comportamento delle persone sul luogo di lavoro e in ambito scolastico.

Le dimensioni della cultura nazionale secondo Hofstede sono le seguenti: la distanza del potere, collettivismo e individualismo, dimensione maschile e dimensione femminile e il rifiuto dell'incertezza. La quinta categoria fu aggiunta nel 1991 sulla base delle ricerche condotte da Michael Harris Bond in collaborazione con Hofstede. Questa categoria, basata sul pensiero confuciano, fu denominata “orientamento a lungo termine”.

L'idea che il comportamento delle persone sia influenzato e modellato da valori e norme condivisi da una determinata cultura è condivisa e supportata da vari studi antropologici e interculturali. Tuttavia i valori culturali non sono gli unici fattori che influenzano il comportamento umano, inoltre questi possono valere in linea generale e non necessariamente a livello individuale. Possono essere stabiliti a livello nazionale o di gruppo etnico, ma non necessariamente si rifletteranno sul comportamento di ogni individuo appartenente a una determinata cultura. Un'analisi a livello “culturale” , quindi, riflette sempre delle tendenze generali.3

Di seguito verranno descritte le cinque categorie di valori di una cultura nazionale secondo Hofstede.

(1) Distanza del Potere

Per distanza del potere si intende la misura in cui i membri all'interno di organizzazioni e istituzioni (ad esempio la famiglia) accettano e si aspettano che il potere sia distribuito in modo ineguale. Questa rappresentazione presuppone l'idea che il livello di ineguaglianza sia assegnato sia dai membri più deboli della società, sia dai leaders.

Nella Tabella 1 sono illustrate le differenze tra culture con poca e con molta distanza del potere all'interno della famiglia, a scuola e sul posto di lavoro.4

3 Geert HOFSTEDE, Cultures and Organizations: Software of the Mind, McGraw-Hill, New York, 1991, p. 253.

Tabella 1: Distanza del potere

Società con poca distanza del potere Società con molta distanza del potere In famiglia:

I bambini vengono incoraggiati ad avere una propria opinione

I genitori vengono trattati alla pari dai figli

I figli devono obbedire ai genitori

I genitori vengono trattati come dei superiori

A scuola:

Educazione incentrata sulla figura dello studente (iniziativa)

L'educazione rappresenta una “verità” impersonale

Educazione incentrata sulla figura dell'insegnante (disciplina)

L'educazione rappresenta la saggezza personale trasmessa dall'insegnante (visto come un “guru”)

Sul posto di lavoro:

La gerarchia rappresenta un'ineguaglianza dei ruoli, è stabilita per motivi pratici

I subordinati si aspettano un confronto con i superiori

Il capo ideale è capace e aperto al confronto democratico

La gerarchia rappresenta un'ineguaglianza esistenziale

I subordinati si aspettano che sia il superiore a comunicare quello che devono fare

Il capo ideale è autoritario e benevolente (un “buon padre”)

Fonte: HOFSTEDE, “The Business of International…”, p. 2.

(2) Individualismo e Collettivismo

L'individualismo, contrapposto al collettivismo, è il grado in cui gli individui sono integrati all'interno di un gruppo. In una società individualista i legami tra individui sono deboli, ognuno si occupa in primo luogo della propria persona e ai familiari più stretti. In una società collettivista invece, fin dalla nascita gli individui sono fortemente integrati e legati a determinati gruppi sociali, si formano spesso famiglie allargate.

La Tabella 2 elenca alcune delle differenze che contraddistinguono la società collettivista e la società individualista.5

Tabella 2: Individualismo e collettivismo Società Collettivista Società Individualista In famiglia:

Educazione verso una coscienza del “Noi”

Opinione pre-determinata dal gruppo Doveri verso la famiglia o verso il gruppo di appartenenza:

• armonia • rispetto • umiltà

Educazione verso una coscienza dell' “Io”

L'opinione personale è accettata Doveri verso sé stessi:

• interesse personale • realizzazione personale • senso di rimorso e di colpa

A scuola:

L'educazione è diretta solo ai giovani Imparare a fare qualcosa

Educazione continua lungo l'arco di vita Imparare a imparare

Sul posto di lavoro:

I valori differiscono a seconda del gruppo di appartenenza: particolarismo

Le altre persone sono viste come membri di un altro gruppo

Le relazioni prevalgono sugli obblighi

La relazione superiore-subordinato è di tipo morale

I valori sono condivisi da tutta la società: universalismo

Le altre persone sono viste come una risorsa potenziale

Gli obblighi prevalgono sulle relazioni

La relazione superiore-subordinato è di tipo opportunista

Fonte: HOFSTEDE, “The Business of International…”, p. 3.

(3) Mascolinità e Femminilità

La mascolinità contrapposta alla femminilità fa riferimento alla distribuzione dei ruoli tra i generi all'interno della società. Gli studi condotti da Hofstede hanno dimostrato che: (a) i valori femminili variano meno tra culture diverse rispetto ai valori maschili; (b) i valori maschili dei paesi presi in esame contengono una dimensione che va dalla determinazione alla competizione e differiscono enormemente da quelli femminili che vanno dalla modestia alla benevolenza. Il polo che presenta valori come la determinazione è stato definito “maschile”, mentre il polo che presenta la modestia e la benevolenza come valori principali è stato definito “femminile”. Le donne in paesi “femminili” presentano gli stessi valori della modestia e della benevolenza come gli uomini, mentre nei paesi “maschili” le donne sono in qualche modo più determinate e competitive, ma non quanto gli uomini, quindi questi paesi presentano un maggiore distacco tra i valori maschili e i valori femminili.

La Tabella 3 elenca alcune delle differenze all'interno della famiglia, a scuola e sul luogo di lavoro tra le culture più femminili e quelle più maschili.6

Tabella 3: Mascolinità e femminilità Società femminili Società maschili In famiglia:

Enfasi sulle relazioni Solidarietà

Risoluzione delle controversie attraverso il compromesso e la negoziazione

Enfasi sui risultati ottenuti Competizione

Risoluzione dei conflitti attraverso il confronto diretto

A scuola:

Lo studente nella media è la norma Il sistema premia l'adattamento sociale dello studente

Il fallimento scolastico dello studente è un incidente non grave

Gli studenti migliori sono la norma

Il sistema premia i risultati scolastici dello studente

Il fallimento scolastico è una grave sconfitta personale

Sul posto di lavoro:

L'affermazione personale è un comportamento ridicolizzato

Svalutare sé stessi

Enfasi sulla qualità di vita Intuizione

L'affermazione personale è un comportamento apprezzato

Lodare sé stessi in modo esagerato Enfasi sulla carriera

Risolutezza

Fonte: HOFSTEDE, “The Business of International…”, p. 4.

(4) Il Rifiuto dell'Incertezza

Il rifiuto dell'incertezza fa riferimento alla tolleranza di una società nei confronti dell'incertezza e dell'ambiguità. Fondamentalmente fa riferimento alla ricerca della verità da parte delle persone e indica in che misura una cultura predispone i suoi membri a sentirsi a disagio o meno in situazioni non ben definite e strutturate. Le situazioni indefinite sono quelle nuove, sconosciute, inaspettate e

diverse da quelle abituali. Le culture che rifiutano l'incertezza cercano di evitare questo tipo di situazioni attraverso leggi e regole severe, misure di sicurezza e sul piano filosofico e religioso attraverso la fede in un'assoluta Verità. Le persone in paesi con un alto grado di rifiuto dell'incertezza sono inoltre più emotive e spinte da un'energia nervosa interiore. La tipologia opposta invece, le culture che accettano l'incertezza, sono più tolleranti nei confronti di opinioni diverse da quelle abituali. Cercano di avere meno leggi e regolamenti possibili e sul piano filosofico e religioso sono relativiste e permettono a più correnti di pensiero di coesistere. Le persone che appartengono a questo tipo di culture sono più posate e riflessive e non esprimono le loro emozioni apertamente.

La Tabella 4 elenca alcune delle differenze in famiglia, a scuola e sul luogo di lavoro tra le culture con poco e con molto rifiuto dell'incertezza.7

7 Ibidem.

Tabella 4: Rifiuto dell’incertezza

Società con debole rifiuto dell'incertezza Società con forte rifiuto dell'incertezza In famiglia:

Ciò che è diverso è ridicolo e curioso Agio, pigrizia, basso livello di stress emotivo

Aggressività ed emozioni non sono manifestate in pubblico

Ciò che è diverso è pericoloso

Stato di ansia e di stress psicologico

Mostrare aggressività ed emozioni in pubblico è accettato

A scuola:

Gli studenti sono abituati a:

• lezioni non ben strutturate • obiettivi vaghi

• consegne ampie e non precise

• orari flessibili

Gli insegnanti ammettono di non avere tutte le risposte

Gli studenti sono abituati a:

• lezioni strutturate in modo preciso • obiettivi precisi

• consegne dettagliate • orari rigidi

L'insegnante deve avere tutte le risposte

Sul posto di lavoro:

Le regole scritte e non scritte vengono evitate

Meno formalismi e standardizzazioni

Bisogno emotivo di regole scritte e non scritte

Più formalismi e standardizzazioni

Fonte: HOFSTEDE, “The Business of International…”, p. 4.

(5) Orientamento a lungo e a breve termine

La quinta categoria di valori emerse a seguito di uno studio tra gli studenti di 23 paesi. I valori associati all'orientamento a lungo termine sono il risparmio e la perseveranza, i valori associati all'orientamento a breve termine invece sono il rispetto per le tradizioni, l'adempimento agli obblighi sociali e l'importanza del non perdere “la

faccia”. Questa categoria venne inizialmente denominata “Dinamismo Confuciano”, tuttavia questa dimensione può essere applicata anche ai paesi che non hanno una tradizione confuciana.8

4.1.2 I valori che caratterizzano la cultura cinese e la cultura italiana