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Utilizzare il gioco

Nel documento Italiano (pagine 39-43)

utilizzare nel corso delle lezioni

Fase 4: Utilizzare il gioco

Questo esercizio è stato riadattato dal Manuale Y4Y per gli scopi del workshop Children First

Durata 50 minuti

• 15 minuti per permette a studentesse e studenti di testare i vari scenari. Puoi assegnare loro uno scenario a cui giocare, oppure lasciare loro la possibilità di scegliere quelli che ritengono più rappresentativi. Ti consigliamo di dividere gli scenari tra i gruppi o sottogruppi per evitare che si utilizzino sempre gli stessi. Nel corso dei 15 minuti è possibile testare più di uno scenario, ed allora suggeriamo di invitare studentesse e studenti a sceglierne uno con protagonista una ragazza, e l’altro con protagonista un ragazzo.

• 35 minuti per il dibattito e per un resoconto finale.

Materiali Smartphone per consentire a studentesse e studenti di accedere, scaricare e giocare al gioco (in alternativa suggeriamo di utilizzare i tablet forniti dalla tua scuola)

Flip chart e pennarelli

Puoi trovare gli scenari del gioco sviluppati dal nostro consorzio nell’allegato 2.

Suggerimenti per utilizzare il gioco in questa attività

Suggerimenti su come usare il gioco:

1) Dividi le partecipanti e i partecipanti in coppie. Affida a ogni coppia uno scenario di gioco. Di’ a ogni studentessa e studente di scaricare il gioco sul proprio telefono e di giocare per contro proprio allo scenario assegnato loro. Poi suggerisci di condividere tra di loro le proprie scelte e i feedback ricevuti sulla base del risultato finale e di discutere

Toolkit per insegnanti

delle opzioni a loro disposizione e delle sensazioni emerse in base alle loro stesse esperienze.

2) Dividi le partecipanti e i partecipanti in gruppi di 5. Da’ a ogni gruppo tre diversi scenari (mantenendo un certo equilibrio di genere e contesti) e di’ loro di giocare insieme. Chiedi loro di parlare dei propri pensieri e delle proprie sensazioni in merito e di confrontare le loro esperienze con quelle proposte dagli scenari di gioco e quelle vissute dalle loro compagne e dai loro compagni.

3) Puoi giocare insieme alle studentesse e agli studenti servendoti di tutti gli scenari che pensi possano essere utili al fine di avviare un dibattito sulla violenza di genere. Puoi chiedere loro di dirti quale modalità di discussione preferiscono, ma ricorda che puoi sempre tornare su tale decisione per adottare un atteggiamento che sfidi le loro convinzioni, allo scopo di generare un dibattito o un dialogo sulle questioni di genere.

Domande per il

dibattito Ecco alcune domande generali che puoi utilizzare per discutere con le tue studentesse e i tuoi studenti al termine del gioco:

• Definiresti l’esperienza del tuo personaggio una violenza di genere?

Se sì, in che modo il comportamento violento subito dal tuo personaggio era legato al genere?

• A che tipi di violenza è stato soggetto il personaggio protagonista del tuo scenario?

• Quali sensazioni pensi abbia provato il tuo personaggio?

• Perché gli altri personaggi al centro degli scenari sono stati soggetti a questi tipi di comportamento violento? (se non sono stati menzionati, cerca di capire se ci sono i seguenti elementi: incoraggiamento alla violenza tra pari, gerarchie di potere, colpevolizzazione della vittima, visione della violenza di genere come un comportamento “accettabile”

o “normale”, “è solo una battuta”, insegnanti che non intervengono ecc.)

• In che modo pensi che questa esperienza abbia influito sul benessere del tuo personaggio?

• Che cosa hai provato nel vestire i panni di questo personaggio?

• Pensi che l’esperienza del tuo personaggio sia comune tra le ragazze e i ragazzi di oggi? In che modo e perché?

• Pensi che questo abuso sia normale? La persona che ne è stata vittima meritava di subire questo tipo di trattamento in qualche misura? Si può davvero provocare un comportamento violento?

• Qual era l’obiettivo di chi adottava un comportamento violento nel tuo

del tuo personaggio?

• Che cosa pensi si dovrebbe fare per impedire che si verifichino situazioni del genere nelle esperienze future di ragazze e ragazzi?

Consiglio: puoi selezionare i quesiti che credi siano più appropriati oppure elaborarne di nuovi. Ricorda che puoi utilizzarne alcune nelle discussioni condotte in piccoli gruppi (fra adolescenti) e le altre con l’intera classe.

Risultato atteso e riepilogo

dell’attività

A conclusione dell’attività puoi decidere di chiedere a studentesse e studenti di individuare un insegnamento tratto dagli scenari. I messaggi da portare a casa sono:

• La violenza di genere ha luogo in tutti gli ambienti frequentati da minori ed adolescenti ed è molto comune. Questo, però, non vuol dire che sia giusta.

• La violenza di genere non è solamente di natura fisica, non è normale e non va giustificata. Ragazze e ragazzi spesso hanno difficoltà nel riconoscere forme non fisiche di violenza. Potrebbero anche pensare che essere soggetti ad abusi psicologici abbia conseguenze negative minime per le vittime o che sia normale o addirittura giustificabile entro certe condizioni.

• Il bullismo di genere è incredibilmente nocivo e dannoso per le vittime.

• Le vittime non provocano la violenza né con il loro comportamento né con il loro aspetto.

• Gli atti di violenza sono una scelta consapevole di chi li commette (che avrebbe potuto compiere scelte diverse, ma ha optato coscientemente per la violenza).

• La violenza si ferma soltanto intervenendo. Il silenzio, l’indifferenza o la negazione non fanno altro che perpetuare il problema e non rompono il ciclo della violenza. Per intervento si intende un comportamento deciso, dire di no, porre dei limiti, rivolgersi a un adulto/insegnante/genitore/amica o amico affinché intervenga.

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Consigli rivolti ad educatrici ed educatori che gestiscono workshop sulla violenza di genere Ricorda alle studentesse e agli studenti che decostruire gli stereotipi di genere non vuol dire necessariamente rifiutarli in toto. Per esempio, va bene che una ragazza faccia danza classica o che un ragazzo giochi a calcio se è questo quello che vogliono e se si tratta di una scelta consapevole. Diverso è il discorso se si intraprende un determinato percorso perché costretti dalle aspettative di chi ci sta vicino o dalla società. In più, assicurati di associare gli stereotipi e le norme di genere alle relazioni di potere e alle questioni legate a disuguaglianze e violenza.

Il problema della violenza di genere è “normalizzato” nella nostra società e non riguarda solo gli uomini, bensì il sistema patriarcale che costruisce a livello sociale le nostre identità di genere e i nostri comportamenti. Gli uomini sono solo una parte del problema e dovrebbero essere anche parte della soluzione in quanto l’uguaglianza di genere e il femminismo riguardano anche loro.

Dovresti affrontare la violenza di genere adottando una prospettiva pluridisciplinare, ossia tenendo conto della prospettiva etnica, del background socioeconomico, della religione, della disabilità, della sessualità, della classe sociale ecc. Dovremmo analizzare la questione della violenza di genere attraverso un approccio intersezionale, riflettendo sulle discriminazioni multiple subite dalle adolescenti e dagli adolescenti oggi al fine di comprendere in che modo le discriminazioni e le violenze si intersecano e determinano la realtà sociale.

Assicurati di menzionare le cause e gli effetti della violenza di genere tra minori e adolescenti concentrandoti sulle relazioni di coppia e sulla violenza di genere in ambiente scolastico. Puoi trovare ulteriori informazioni al riguardo nel nostro programma educativo se desideri approfondire le tue conoscenze in merito e mettere alla prova i tuoi atteggiamenti sulla questione.

È importante porsi e tentare di rispondere alla seguente domanda “perché le persone decidono di non interrompere relazioni violente?”. Tale quesito riguarda la violenza in relazioni intime: capita spesso che nell’adolescenza si instaurino delle relazioni che non si riesce a interrompere, nonostante si desideri farlo. Il nostro percorso di formazione

Nel documento Italiano (pagine 39-43)

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