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Children First: Addressing Gender - based Violence from the bottom-up.

Toolkit per insegnanti

Convenzione di sovvenzione n. 856844 — Children First — REC-AG- 2018/REC-RDAP-GBV-AG-2018.

Il toolkit è sviluppato dal Centre for Social Innovation (CSI), Cipro, in qualità

di partner leader del WP2.

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Toolkit per insegnanti

WORK PACKAGE 2:

Mettere in discussione atteggiamenti e regole di comportamento al fine di contrastare la violenza

nelle relazioni di coppia fra adolescenti – CHILDREN FIRST, gioco educativo online per

adolescenti.

Cogliere i punti di vista dei minori in merito alla

violenza di genere nelle relazioni tra adolescenti.

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Indice

Il consorzio ... 4

Il progetto ... 7

Capitolo 1:... 10

Capitolo 2:... 21

Il gioco online Children First come strumento educativo ... 21

... Capitolo 3:... 46

Apprendimento ludico e giochi seri (serious game) ... 46

... 46

Allegato 1 ... 49

Allegato 2 ... 50

Bibliografia ... 54

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Toolkit per insegnanti

Il consorzio

COORDINATORE

THE IARS INTERNATIONAL INSTITUTE / REGNO UNITO Lo IARS International Institute è un ente benefico incentrato e basato sulle esigenze dell’utenza con la missione di dare a tutte e tutti l’opportunità di creare una società più sicura, giusta e inclusiva. Negli ultimi 10 anni, IARS ha fornito servizi di qualità e all’avanguardia nel campo dell’istruzione, dell’elaborazione di politiche e networking a livello locale, nazionale e internazionale. Si concentra sul potenziamento delle comunità più emarginate attraverso l’erogazione diretta dei servizi, permettendo allo stesso tempo alle organizzazioni di raggiungere, misurare e migliorare il proprio impatto sociale.

L’organizzazione è rinomata a livello internazionale per la propria competenza nel campo del diritto, dell’uguaglianza e della gioventù, e ha portato avanti progetti in settori come la giustizia riparatoria, il reinserimento sociale, i diritti umani e l’inclusione, la cittadinanza, i servizi pubblici e la ricerca/valutazione incentrata sulle esigenze dell’utenza.

SYMPLEXIS / GRECIA

Symplexis è un’organizzazione greca no-profit che si impegna per garantire pari opportunità a tutte e tutti attraverso azioni e misure volte all’acquisizione delle competenze, all’empowerment e alla promozione dell’impegno e della partecipazione attiva rivolte alle fasce più vulnerabili della popolazione, e in particolare a persone con minori opportunità.

La missione di Symplexis è quella di aumentare la coesione sociale attraverso azioni integrate e attività basate su progetti

www.iars.org.uk

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informazioni.

CENTER FOR SOCIAL INNOVATION – CSI / CIPRO

Centre for Social Innovation (CSI) è un’organizzazione che porta avanti attività di ricerca e sviluppo volte alla stimolazione dell’innovazione sociale al fine di produrre dei cambiamenti positivi a livello locale, nazionale, regionale e globale. CSI individua e affronta sfide sistemiche emerse grazie a ricerche empiriche e analisi all’avanguardia di misure adottate su scala globale, nazionale, regionale e locale; sviluppa soluzioni prendendo in considerazione l’ecosistema locale e le dinamiche culturali, soddisfa i bisogni degli stakeholder e attua tali soluzioni esercitando un controllo costante per assicurare un ciclo continuo di feedback e adattamenti. I settori di competenza riguardano la giustizia sociale, il mercato del lavoro, l’istruzione e l’e-learning, l’imprenditoria sociale, il project management, i servizi di valutazione dei progetti, la validazione dei prodotti e la formazione.

DIVERSITY DEVELOPMENT GROUP / LITUANIA

Fondata nel 2012, Diversity Development Group (DDG) è un’organizzazione no-profit con l’obiettivo di mettere in atto progetti scientifici, applicati e infrastrutturali nei settori dei diritti umani, dell’istruzione, delle pari opportunità, della diversità, della migrazione e dell’integrazione. Lo scopo principale dell’organizzazione è quello di migliorare e gestire le diversità al fine di costruire una società sostenibile, tollerante e responsabile.

L’organizzazione si occupa di informare ed educare la società circa i diversi gruppi minoritari; divulga risultati di ricerca, seminari, conferenze, formazioni, azioni sociali e partecipa attivamente allo sviluppo e all’attuazione di politiche sociali volte ad assicurare la tutela dei gruppi vulnerabili presenti all’interno della società (prevenendo le discriminazioni,

csicy.com

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Toolkit per insegnanti

promuovendo la tolleranza e lottando per l’uguaglianza e i diritti umani).

CESIE / ITALIA

Il CESIE è un centro studi e iniziative europeo con sede a Palermo. Fondato nel 2001, l’organizzazione si ispira al lavoro e alle teorie del sociologo, attivista ed educatore Danilo Dolci (1924-1997). La sua missione è quella di promuovere l’innovazione, la partecipazione e lo sviluppo in ambito educativo. Il motto del CESIE, “il mondo è una sola creatura”, esprime la filosofia che sta alla base delle iniziative dell’organizzazione: inclusione ed uguaglianza per tutte e tutti.

Il CESIE è strutturato in sei unità:

• Alta Formazione e Ricerca

• Diritti e Giustizia

• Adulti

• Migrazione

• Scuola

• Giovani

HAROKOPIO UNIVERSITY / GRECIA

Fondata nel 1991, la Harokopio University di Atene è un istituto di Alta Formazione pubblico, no-profit, sito ad Atene. L’HUA offre alle sue studenti e ai suoi studenti la possibilità di seguire dei corsi e ottenere dei titoli di studio universitari nell’ambito della nutrizione e dell’alimentazione, della geografia, dell’economia domestica e dell’ecologia e delle scienze informazione.

Il Dipartimento di Informatica e Telematica (DIT) è il quarto dipartimento e quello di più recente istituzione (2006). La sua missione è quella di promuovere le Scienze Informatiche, in primo luogo nei settori dei sistemi incentrati sulla rete e dei servizi online, in modo da fornire ad allieve e allievi le abilità e

https://cesie.org /

http://www.hua.gr/

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Il progetto

“Children First- Addressing Gender – based Violence from the bottom - up è un progetto transnazionale incentrato sulle esigenze dei minori e finanziato dal Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza della Commissione europea. Mira a combattere la violenza nelle relazioni intime fra adolescenti, una forma di violenza di genere molto diffusa negli ambienti scolastici. Il presente studio si basa sulle affinità e sulle differenze esistenti fra le opinioni e gli atteggiamenti dei minori riguardo alla violenza di genere nelle relazioni tra adolescenti provenienti dai seguenti Paesi: Cipro, Grecia, Italia, Lituania e Regno Unito. Le informazioni presentate in questo toolkit rivolto ad educatrici ed educatori sono il risultato del Work Package 2 - Mettere in discussione atteggiamenti e regole di comportamento al fine di contrastare la violenza nelle relazioni di coppia fra adolescenti – CHILDREN FIRST, gioco educativo online per adolescenti.

L'obiettivo generale del progetto è quello di contrastare la violenza di genere nelle relazioni tra adolescenti combattendo gli stereotipi e le norme che alimentano tale fenomeno. Di conseguenza, i risultati del progetto comprendono:

o un gioco online per adolescenti incentrato sulle loro esigenze volto a contrastare stereotipi e norme di genere basato sulla violenza nelle relazioni intime;

o una rete di condivisione di informazioni tra i gruppi target di esperte ed esperti.

o una campagna di comunicazione creata da adolescenti per contrastare gli stereotipi di genere ed incentrata sulla violenza nelle relazioni di coppia.

o un corso di aggiornamento professionale rivolto ad esperte ed esperti che lavorano in contesti educativi formali e informali che sarà sperimentato e testato in tutti i Paesi partner;

o redazione di documenti programmatici e raccomandazioni politiche di rilevanza nazionale e europea sulla base delle informazioni raccolte sul campo e fornite da adolescenti.

Fra i risultati attesi ricordiamo:

o una maggiore consapevolezza delle adolescenti e degli adolescenti riguardo alla violenza di genere e alla necessità di instaurare delle relazioni sane.

o una maggiore consapevolezza di esperte ed esperti in merito alle buone pratiche volte a tutelare e salvaguardare i minori nell’ambiente scolastico e in altri contesti educativi.

una migliore collaborazione intersettoriale tra soggetti interessati nel settore pubblico e privato e all’interno della società civile.

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Toolkit per insegnanti

Gli obiettivi del Work Package 2: Atteggiamenti e norme per contrastare la dating violence sono:

o istituire lo Youth Advisory Board – YAB per garantire la partecipazione attiva del gruppo target nella realizzazione del progetto;

o raccogliere le opinioni delle utenti e degli utenti in merito al gioco online sulla violenza di genere nelle relazioni di coppia tra adolescenti;

o sviluppare il gioco didattico online rivolto ad adolescenti previsto dal progetto affinché si possa aiutare il gruppo target a mettere in discussione stereotipi e norme di genere rigidi, promuovendo relazioni sane e dinamiche di socializzazione differenti.

o

Per ulteriori informazioni sul progetto, ti invitiamo a visitare il nostro sito:

Il toolkit

https://childrenfirst.info/it/

Lo scopo di questo toolkit:

Il presente toolkit aiuterà educatrici ed educatori a:

1) accedere al gioco Children First;

2) presentare la metodologia di Children First;

3) descrivere i risultati di apprendimento del gioco Children First;

4) familiarizzare con consigli ed esercizi che potranno utilizzare allo scopo di sostenere la formazione di adolescenti sulla violenza di genere attraverso il gioco online Children First

5) comprendere l’importanza dell’apprendimento ludico in età pre- adolescenziale e adolescenziale.

Di cosa tratta questo toolkit?

Questo toolkit è rivolto a chi lavora con adolescenti di età compresa fra i 12-18 anni: insegnanti, educatrici ed educatori, youth workers, formatrici e formatori. Il programma del gioco online include una guida per insegnanti che mira ad accompagnarli nel processo di sviluppo e offre loro delle indicazioni pratiche e consigli utili per utilizzare il gioco in modo tale da diffondere messaggi importanti e avviare in classe discussioni su problematiche relative alla violenza di genere in ambiente scolastico nel campo delle relazioni adolescenziali.

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Toolkit per insegnanti Capitolo 1:

Come accedere al gioco online di Children First e modalità di utilizzo del toolkit

Questo capitolo ha lo scopo di:

• dare istruzioni chiare su come scaricare e accedere al gioco online Children First sia con un dispositivo Android che IOS;

• introdurre l’obiettivo del gioco così come la struttura dei profili dei personaggi e dei contesti;

fornire tutte le informazioni tecniche necessarie per interagire con il gioco.

L’obiettivo del gioco

L’obiettivo del gioco Children First è quello di educare i minori in età scolare (12-18 anni) a prevenire e a contrastare la violenza intima nei rapporti di coppia in modo appropriato fin dalla più tenera età. Per fare ciò utilizza una serie di scenari con un flusso progressivo, che motiva chi gioca a completare tutti gli scenari al fine di affrontare tutte le sfide proposte.

Gli scenari del gioco riguardano le vicende di adolescenti alle prese con una situazione di fantasia in cui sono chiamati a prendere delle decisioni che mettono in discussione le loro convinzioni personali, stereotipi di genere e norme che portano alla violenza. Attraverso questi scenari, vengono minati e rifiutati ruoli e stereotipi di genere in favore della promozione dei principi di uguaglianza e inclusione. In questo modo, si riaffermano il principio di non discriminazione, di uguaglianza fra uomini e donne e i diritti dei minori.

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(https://pegi.info/page/pegi-age-ratings). Un gioco PEGI 3 non ha contenuti inappropriati ma a volte potrebbe presentare delle difficoltà per bambine e bambini più piccoli.

Fase 1: Download – Installazione

Download/Installazione per Android

Chi possiede un tablet o uno smartphone Android può scaricare il gioco dal Google Play Store (https://play.google.com/store/apps).

Basta cercare il gioco digitando “Children First” nella barra di ricerca oppure copiando il seguente indirizzo https://bit.ly/2IJ3iZ1.

Figura 1. Trova il gioco sul Google Play Store

Cliccando sul logo del gioco, si aprirà una schermata contenente tutte le informazioni riguardanti il gioco e da cui scaricare e installare l’applicazione sul proprio dispositivo.

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Toolkit per insegnanti

Figura 2. Descrizione del gioco su Google Play

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Figura 3. Requisiti principali e informazioni sul gioco Children First

Download/Installazione su iOS

Per installare il gioco Children First sui dispositivi IOS (iPhone, iPad) segui i passaggi indicati:

- Apri l’Apple Store

- Premi sulla lente d’ingrandimento sul lato destro in basso dello schermo - Digita “Children First” e premi sul pulsante “Cerca”

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Toolkit per insegnanti

Figura 5. Cerca il gioco nell’App Store

- seleziona l’icona del gioco per scaricare l’applicazione gratuitamente;

- premi su “Ottieni”

- posiziona il dito sul pulsante “Home” per attivare il Touch ID o fai doppio click sul pulsante laterale per il Face ID.

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Figura 6. Ottieni il gioco dall’App Store

Per ulteriori informazioni su come installare o aggiornare un gioco nell’App Store puoi consultare la seguente guida:

https://www.imore.com/how-download-apps-and-games-your-iphone-and-ipad

Fase 2: Come giocare

Lo schermo va posto in modalità orizzontale nel corso del gioco. Per aprire il gioco basta cliccare due volte sull’icona del gioco sul tuo cellulare o tablet. Hai solo bisogno di uno schermo touch e con scorrimento.

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Toolkit per insegnanti

Figura 7. Apri il gioco Children First cliccando sull’icona del gioco

Come mostrato di seguito, il gioco si apre sulla schermata d’avvio. Premi su “start” e scorri sullo schermo per scegliere gli scenari di gioco. Assicurati di selezionare la lingua.

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Figura 8. Schermata d’avvio del gioco Children First

Per selezionare lo scenario, basta far scorrere il dito sullo schermo verso sinistra o destra.

First scenario

← scroll →

Last scenario Figura 9. Schermata di selezione dello scenario di Children First

Step 3: La struttura degli scenari

Tutti gli scenari di gioco iniziano con una schermata introduttiva che ne descrive gli aspetti più importanti e fornisce informazioni sul personaggio principale.

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Toolkit per insegnanti

Figura 10. Schermata contenente la descrizione del personaggio principale dello scenario Fa’ scorrere il dito sullo schermo per leggere la descrizione del personaggio principale e poi clicca sul suo volto ottenere ulteriori informazioni sulla sua storia.

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Figura 12. Schermate introduttive di uno scenario

Durante lo scenario, premi su “Avanti/Continua” sul pulsante posto in basso e a destra dello schermo per visualizzare la schermata successiva oppure scegliere una tra possibili risposte (cliccando sulla rispettiva vignetta).

Figura 13. Schermata contenente più opzioni fra cui scegliere

Ogni risposta prevede l’assegnazione di punti che vengono accumulati e mostrati man mano. In base al punteggio ottenuto, vedrai comparire una schermata finale con un messaggio di

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Toolkit per insegnanti

riepilogo che ti motiverà a modificare i tuoi stereotipi, ricompenserà i tuoi sforzi e ti incoraggerà a ricominciare. Da qui è possibile tornare alla schermata di selezione degli scenari per sceglierne uno nuovo.

Figura 14. Schermata finale di uno scenario

Domande frequenti

D: È obbligatorio giocare con lo schermo in modalità orizzontale?

R: No, ma è consigliabile. In ogni caso, la schermata di gioco si ridimensiona per adattarsi al meglio alla modalità prescelta.

D: Come posso impostare lo schermo del mio cellulare o tablet in modalità orizzontale?

R: Per attivare la modalità orizzontale sull’iPad devi aprire l’app a schermo intero.

D: Il gioco raccoglie e archivia informazioni o dati sensibili dell’utente?

R: No. Per ulteriori informazioni, puoi leggere l’Informativa sulla privacy del gioco nello store.

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Capitolo 2:

Il gioco online Children First come strumento educativo

Questo capitolo ha lo scopo di:

condividere informazioni riguardo alla metodologia, lo sviluppo e gli obiettivi didattici del gioco;

porre in evidenza i risultati di apprendimento del gioco sia per adolescenti di età compresa fra i 12 e i 18 anni, sia per docenti che intendono servirsene a fini didattici nel corso delle loro lezioni;

migliorare le conoscenze, le abilità e le competenze di educatrici ed educatori nella preparazione e nella realizzazione di un workshop di Children First;

offrire loro consigli ed esercizi pratici su come incoraggiare le studenti e gli studenti a giocare e a servirsi del gioco in classe a fini educativi.

La metodologia di Children First

La recente guida dell’UNESCO sulla “Violenza di genere nelle scuole” suggerisce che una prevenzione efficace dipende da tre pilastri fondamentali: lo sviluppo di contenuti educativi e approcci curriculari volti a prevenire la violenza e promuovere l’uguaglianza di genere; una formazione adeguata del corpo docente affinché sia dotato degli strumenti necessari per prevenire e contrastare tali fenomeni utilizzando dei percorsi appropriati; e lo scambio efficace

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Toolkit per insegnanti

di informazioni, insieme ad una collaborazione multilaterale per l’attuazione di un approccio scolastico olistico. L’approccio scolastico olistico coinvolge “tutti i membri della comunità scolastica, inclusi i consigli d’istituto, dirigenti e personale scolastico, genitori e studenti.

Children First è stato creato per rispondere a questi bisogni istituendo al contempo un sistema di conoscenze dal basso volto a una migliore ricezione e adattamento dei risultati. La ricerca esplorativa condotta nell’ambito di questo progetto ci ha permesso di giungere alla conclusione che gli strumenti didattici legati alla violenza di genere utilizzati nelle scuole seguono i metodi di insegnamento tradizionali, ma non tengono conto delle esigenze della popolazione studentesca a cui si rivolgono. Di conseguenza, occorre sviluppare e diffondere programmi con lo scopo di:

1. stimolare e attivare la creatività e l’immaginazione delle adolescenti e degli adolescenti attraverso l’uso delle tecnologie digitali, offrendo loro l’opportunità di essere parte del processo di sviluppo di tali strumenti piuttosto che i meri destinatari di un messaggio prodotto da fonti estere;

2. Potenziare le conoscenze, le competenze e le capacità del corpo docente affinché siano in grado di individuare possibili rischi, prevenire e tutelare le loro ragazze e i loto ragazzi esposti a violenze perpetrate dai loro pari.

La metodologia di Children First è dunque caratterizzata di quattro elementi innovativi: a) si fonda su un approccio dal basso e incentrato sulle esigenze e sulle conoscenze dell’utenza; b) fa ricorso a una metodologia TIC; c) fa uso del gioco come metodo educativo e di elementi di psicologia positiva; d) segue il principio di non-discriminazione.

Detto questo, gli scenari di gioco sono ispirati alle opinioni dei minori stessi, raccolte mediante ricerche bibliografiche e indagini sul campo. Lavorando per comprendere in che modo le adolescenti e gli adolescenti concepiscano e interpretino la violenza nelle loro relazioni di coppia, le organizzazioni partner hanno cercato di garantire lo sviluppo di risultati e strumenti efficaci in grado rispondere direttamente alle esigenze e alle sfide affrontate dal gruppo target, così da produrre degli effetti più duraturi. In questo progetto i minori hanno la precedenza. Nello specifico, essi fungono da consulenti e analizzano i prodotti del progetto nell’ambito dei

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consapevolezza sociopolitica del gruppo target, affinché possa essere protagonista del cambiamento significativo, con l’obiettivo di migliorare il benessere di tutti gli individui.

L’approccio teso all’empowerment dei giovani vede nelle ragazze e nei ragazzi delle risorse in grado di innescare un cambiamento sociale non un “insieme di problemi”.

Metodologia basata sulle TIC: lo sviluppo delle tecnologie digitali ha portato a un crescente interesse nei confronti dell’applicazione di elementi tipici dei giochi e di strategie di gamification che vanno oltre il semplice intrattenimento. Ragazze e ragazzi sono particolarmente attratti dai giochi, inclusi quelli per dispositivi mobili. Sulla base degli sviluppi più recenti avvenuti nel campo degli studi sulla gamification e sulla sua applicazione alla violenza nelle relazioni tra giovani (Schoech e altri, 2013), si è scelto di adottare una metodologia empirica, fondata sulle esigenze di ragazze e ragazzi al fine di sviluppare un gioco rivolto a persone di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Tale gioco prende le mosse dalla teoria del comportamento pianificato in base alla quale ogni comportamento individuale può essere ricollegato a norme e convinzioni. Nell’ambito della violenza di genere nelle relazioni tra adolescenti, il coinvolgimento diretto di questi ultimi nella progettazione e nella realizzazione del gioco fa sì che riflettano e rivalutino i propri atteggiamenti che determinano un comportamento specifico, al fine ultimo di “dargli un senso” e mettere in discussione stereotipi di genere e atteggiamenti all’origine di alcune condotte.

Il gioco come metodo educativo e ricorso alla psicologia positiva: la nostra metodologia unisce aspetti della pedagogia ludica ad elementi di psicologia positiva per sviluppare un gioco online basato sulle esigenze di ragazze e ragazzi. Nell’ambito della violenza di genere nelle relazioni tra adolescenti, grazie al coinvolgimento diretto di questi ultimi nella progettazione e nella realizzazione del gioco, abbiamo creato una serie di narrazioni che consistono in scenari realistici con possibili azioni e risultati conseguenti. Lo scopo ultimo è quello di aiutare ragazze e ragazzi a riconoscere le convinzioni, le norme e gli atteggiamenti che portano a determinati comportamenti e a determinate scelte. La progettazione del gioco è ispirata concetto psicologico della teoria del comportamento pianificato in base alla quale il comportamento è determinato dalle probabilità che questi produca o meno il risultato atteso e dalla valutazione soggettiva dei rischi e dei benefici connessi a tale risultato.

Infine, il consorzio promuove i principi di non discriminazione e di uguaglianza tra donne e uomini e tutela i diritti dell’infanzia. L’equilibrio di genere è ricercato in tutte le attività del progetto allo scopo di non operare alcuna discriminazione, inoltre la diversità delle identità di

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genere e degli orientamenti sessuali è pienamente rispettata. Gli stereotipi e i ruoli di genere vengono messi in discussione e rifiutati, mentre i principi di inclusione e uguaglianza saranno integrati in tutto il progetto.

Fase di sviluppo

La fase di sviluppo di questo prodotto è iniziata attraverso una ricerca condotta in tutti i Paesi partner coinvolti che comprendeva sia un’indagine sul campo che una ricerca bibliografica.

L’obiettivo era quello di cogliere la natura, la frequenza e le dinamiche della violenza di genere nelle relazioni tra adolescenti e individuare i contesti in cui ha luogo e permane. Aveva anche l’obiettivo di evidenziare gli atteggiamenti che i minori hanno nei confronti della violenza di genere, così come i processi sociali e culturali più ampi che sono alla base di tale fenomeno.

I risultati delle ricerche condotte in ogni Paese partner e il report comparativo sono disponibili sul sito web del progetto. Ti suggeriamo di consultare sia il report nazionale relativo al tuo Paese sia il report comparativo per individuare le carenze esistenti a livello locale sia europeo rispetto per quanto concerne le questioni e la violenza di genere tra minori ed adolescenti.

Inoltre, potrai saperne di più sul quadro normativo di riferimento, nonché sulle politiche sui programmi esistenti per la prevenzione della violenza di genere nelle scuole selezionati come buone pratiche.

Al termine della fase di ricerca, ogni organizzazione partner è stata incaricata della creazione di tre scenari ispirati ad esperienze giovanili reali raccolte in tale frangente. Gli scenari sono stati sviluppati a partire da una struttura e un approccio comuni concordati dal consorzio, come spiegato nel capitolo 1. Ogni personaggio è vittima di violenza di genere prodotta nell’ambiente circostante: nel contesto scolastico o familiare e/o all’interno dei rapporti di coppia. In particolare, gli scenari si basano su una serie di vignette all’interno delle quali avviene un dialogo tra i personaggi. Chi gioca ha quindi il compito di scegliere la risposta più appropriata al fine di fare felice il proprio personaggio. Ogni scenario prevede tre finali possibili: un lieto fine in cui il personaggio sconfigge la violenza di genere, uno scenario intermedio in cui si riesce

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chi gioca.

Risultati di apprendimento e impatto atteso:

Ragazze e ragazzi, crescendo, faranno esperienza di varie forme di violenza di genere, sia come vittime, sia come perpetratori, sia come testimoni. In molti casi ciò può avere delle serie conseguenze sulla salute fisica e mentale, sulla capacità di apprendimento e sulle relazioni.

Concentrarsi su adolescenti di età compresa tra i 12 e i 18 anni non solo aiuta a prevenire episodi di violenza di genere in questi anni critici ma può anche ridurre l’incidenza di comportamenti violenti in futuro. Le giovani donne e i giovani uomini, i ragazzi e le ragazze hanno bisogno di sistemi di sostegno e spazi sicuri in cui sviluppare atteggiamenti positivi verso le relazioni affinché possano contrastare i valori e le convinzioni alla base dell’adozione di comportamenti violenti. Children First ha lo scopo di ridurre la frequenza e l’impatto della violenza di genere nella società e nelle vite di minori e adolescenti.

Scopo del gioco Children First

Attraverso il gioco online Children First desideriamo offrire uno strumento interattivo per istruire ragazze e ragazzi sulla violenza di genere, eliminare gli stereotipi e promuovere delle relazioni sane fin dalla più giovane età. Per questo, il gioco online contribuisce a modificare atteggiamenti e comportamenti che alimentano la dating violence, riducendo non solo il rischio che divengano vittima di tale fenomeno, ma anche prevenendo futuri episodi di violenza di genere nelle loro relazioni.

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Toolkit per insegnanti

Risultati di apprendimento per minori e adolescenti

Conoscenze Abilità Atteggiamenti

Maggiore conoscenza dei temi principali affrontati dal progetto e, in particolare, il genere, il sesso, l’identità, la violenza e gli stereotipi di genere.

Potenziamento dell’ascolto attivo e delle capacità comunicative: capacità di ascoltare diversi punti di vista, di esprimere i propri e di valutarli entrambi.

Cambiamento della loro concezione di relazioni tossiche e sane ed eliminazione degli stereotipi di genere al fine di prevenire la violenza.

Maggiore consapevolezza dei pregiudizi e degli stereotipi di genere e delle norme che contribuiscono alla tolleranza della dating violence.

Potenziamento delle

competenze digitali. Cambiamento negli atteggiamenti e nei comportamenti legati alla violenza di genere (in particolare di coloro che sono esposti o

tendono ad adottare

comportamenti violenti).

Comprensione di come funzionano le norme di genere e, in particolare, di come vengono plasmate dalla società e di come, a loro volta, plasmano le identità individuali e gli schemi comportamentali che possono alimentare la discriminazione e la violenza di genere.

Miglioramento della capacità di pensiero critico e della capacità di distinguere tra fatti e opinioni, di scovare pregiudizi e di riconoscere le varie forme di manipolazione.

Maggiore autostima e rispetto di tutte le persone.

Comprensione della violenza di genere, delle sue cause e conseguenze sul benessere fisico e mentale di giovani individui.

Competenze collaborative e

abilità di lavorare in squadra. Sicurezza e capacità di esprimere i propri punti di vista e dare priorità alla propria salute fisica e mentale.

Conoscenza delle diverse forme di violenza di genere (fisica, psicologica, emotiva, verbale, sessuale, online).

Ottenere consenso e una risoluzione positiva dei conflitti.

Facoltà di agire in base alle proprie esigenze. Coltivare il desiderio di contribuire al miglioramento della propria scuola o comunità ed essere consapevoli del fatto che le persone giovani hanno il potere di plasmare il proprio ambiente e il proprio futuro.

Individuazione degli elementi che costituiscono una relazione sana o tossica.

Capacità di esprimersi con sicurezza e di trovare modi di contrastare la disuguaglianza

Senso di responsabilità per le proprie azioni e le proprie scelte.

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violenza di genere. disuguaglianza e discriminazione.

Risultati di apprendimento per educatori/trici

Conoscenze Competenze Atteggiamenti

L’importanza della gamification

nell’apprendimento permanente. Capacità di utilizzare giochi seri (serious games) sull’educazione di genere in una lezione attraverso metodi educativi interattivi e non- formali.

Migliori atteggiamenti e maggiore conoscenza della violenza di genere contro i minori grazie alle ricadute del gioco online e delle sviluppate capacità di insegnanti

& educatori/trici.

Maggiore conoscenza delle problematiche riguardanti l’uguaglianza e la violenza di genere.

Progettazione e preparazione:

abilità di progettare e preparare una sessione formativa rivolta ad adolescenti sull’uguaglianza e sulla violenza di genere.

Leadership.

Metodi di insegnamento e coordinamento.

Coordinamento /

insegnamento: capacità di guidare ragazze e ragazzi nell’analizzare temi sensibili.

Fiducia nella loro capacità di influenzare e formare altre persone.

Conoscenza delle strategie appropriate per raggiungere un cambiamento positivo a scuola o all’interno della comunità

Promozione di una pari partecipazione degli individui nel gruppo.

Sicurezza nella loro capacità di innescare cambiamenti nella loro comunità.

Flessibilità: capacità di

“pensare velocemente” e di adattare/modificare un esercizio se le circostanze lo richiedono.

Motivazione a continuare ad adottare attività legate alla psicologia positiva e all’apprendimento non formale.

Pensiero critico e competenze di ricerca.

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Toolkit per insegnanti

Impatto atteso:

• Maggiore conoscenza e comprensione da parte delle adolescenti e degli adolescenti della natura e delle cause all’origine della violenza di genere legate all’imposizione di norme di comportamento e della disuguaglianza di genere.

• Creare un ambiente sicuro in cui le adolescenti e gli adolescenti possano indagare le forme assunte dalla violenza di genere.

• Far sì che le adolescenti e gli adolescenti possano riconoscere il loro diritto ad essere apprezzati e trattati con rispetto, nonché il loro dovere di apprezzare e rispettare gli altri.

• Dare potere alle persone giovani conferendo loro le capacità e la sicurezza necessarie guidare processi di cambiamento all’interno della loro comunità contrastando e prevenendo la violenza di genere che interessa da vicino loro e i loro coetanei.

• Formare il personale che lavora con strumenti educativi formali e non-formali affinché si occupi di gruppi di adolescenti per la prevenzione della violenza di genere.

• Rafforzare il ruolo delle scuole e delle strutture educative non-formali nella prevenzione della violenza di genere tra i giovani e nella promozione di relazioni basate sulla tolleranza, sul rispetto e sull’uguaglianza.

• Ridurre gli episodi di violenza di genere e creare un ambiente di apprendimento più sicuro per le ragazze e i ragazzi e il corpo docente nelle scuole.

Consiglio:

La promozione dell’uguaglianza di genere e la lotta contro la discriminazione in ambito educativo dovrebbero essere viste come un processo continuo e non possono essere limitate a una singola attività educativa all’interno di un corso. I risultati del gioco Children First avranno un impatto più duraturo, se saranno parte di un approccio più vasto al contrasto degli stereotipi di genere e all’empowerment delle adolescenti e degli adolescenti affinché possano determinare un cambiamento all’interno delle scuole e in ogni

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utilizzare nel corso delle lezioni

Il gioco Children first può essere utilizzato in contesti educativi sia formali che non-formali, sia per l’apprendimento tra pari (insegnanti-studenti) sia in un contesto di gruppo. In generale, la possibilità di parlare di uguaglianza di genere e prevenzione della violenza di genere a scuola al fine di intercettare anche giovani che potrebbero non avere la possibilità di prendere parte a workshop innovativi e di apprendimento esperienziale in altri contesti costituisce un vantaggio.

Questo workshop di educazione non-formale offre a ragazze e ragazzi la possibilità di mettere in discussione e riflettere sui propri valori socialmente costruiti e di sviluppare la propria capacità di pensiero critico, fornendo loro, attraverso il dibattito, conoscenze e abilità necessarie per modificare i loro atteggiamenti rispetto ad episodi di violenza di genere.

Nell’educazione non-formale la partecipazione è facoltativa, è possibile condividere ciò che si vuole, quando si vuole e fermarsi se ci si sente a disagio. Lo scopo dell’educazione non-formale è quello di trovare gli strumenti necessari per far sentire l’intero gruppo al sicuro e a proprio agio, per fare nuove esperienze, discutere, riflettere insieme e provare a mettersi nei panni di un’altra persona. Di seguito vengono presentate alcune attività didattiche da svolgere in classe prima o al termine del gioco. Sono incentrate sul concetto di genere e sono volte a contrastare la violenza attraverso un percorso di apprendimento che porta all’acquisizione di conoscenze e atteggiamenti nuovi.

Prima di andare avanti, è importante, che educatrici ed educatori conoscano la terminologia, i principi dell’uguaglianza di genere e il fenomeno della violenza di genere dato che molti termini sono legati a diversi ambiti(psicologia, studi di genere, sociologia, educazione). A tale scopo, ti consigliamo di visitare la nostra piattaforma di e-learning e di iscriverti al nostro programma educativo indirizzato a chi lavora con ragazze e ragazzi che comprende materiale didattico e definizioni sugli argomenti in questione così come in esempi pratici e attività che puoi svolgere con la tua classe. Conoscere a grandi linee la terminologia e le sfide legate allo studio delle questioni di genere è importante al fine di preparare delle buone lezioni. Ti suggeriamo anche di adattare le attività ai tuoi bisogni (esperienza, competenza, stile di facilitazione), scegliendo quelle che meglio soddisfano i tuoi obiettivi e il tuo stile di insegnamento dal momento che sei la persona che conosce meglio le carenze delle tue studentesse e dei tuoi studenti e i loro bisogni educativi. Scegli tipi diversi di attività tenendo conto di stili di apprendimento diversi, non- tradizionali, coinvolgenti e interattivi. Il tuo ruolo educativo ti impone la creazione di un ambiente di apprendimento che permetta a studentesse e studenti di riflettere, modificare i

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loro atteggiamenti e sviluppare le competenze necessarie per prevenire la violenza di genere nelle loro relazioni presenti e future.

In questo processo, il tuo ruolo educativo è quello di:

• preparare, attuare e applicare i contenuti educativi – consigli pratici di seguito.

• Supporta l’apprendimento di ogni partecipante, dato che ogni individuo possiede diversi bisogni e stili di apprendimento. Adatta le attività affinché il percorso di apprendimento sia fluido ed efficace. Nell’educazione non-formale, i giovani imparano dalle loro compagne e dai loro compagni mediante discussioni scaturite da attività interattive.

• Motiva le partecipanti e i partecipanti ad imparare e impegnarsi. Offri uno spazio in cui ogni persona può condividere la propria motivazione attraverso strumenti selezionati.

Concentrati sulla creazione di un gruppo dinamico e di un ambiente sicuro e rispettoso attraverso icebreaker e attività di team building (vedi sotto).

• Conduci le partecipanti e i partecipanti al di fuori della loro comfort zone mettendo in discussione le norme e gli stereotipi cui fanno riferimento (ma ricorda di cominciare dalle tue convinzioni). Poni loro domande su determinate questioni e riflettete insieme su possibili cambiamenti al loro comportamento. Tuttavia, ricorda di non sminuire le loro opinioni ma crea un dibattito sulle diverse opinioni all’interno del gruppo.

• Garantisci l’inclusione e il benessere di ogni partecipante, cercando di prendere in considerazione i bisogni delle tue studentesse e dei tuoi studenti e imparando a di gestire eventuali eccessi di emotività o conflitti che potrebbero insorgere.

• Sii un esempio da seguire – dapprima sfidando i tuoi stessi stereotipi e norme di genere.

Cerca di essere coerente e ammetti le tue lacune dal momento che sei parte del processo di processo di apprendimento all’interno del tuo gruppo. Abbi fiducia e riconosci i tuoi limiti. È importante essere in grado di concludere in modo opportuno il processo di apprendimento ed estrarne un insegnamento. Chiedi aiuto, se necessario.

• Ascolta in modo attivo le esperienze e le opinioni del gruppo. Evita di esprimere la tua opinione sulla questione e cerca, invece, di essere il più imparziale possibile, offrendo interpretazioni scientifiche sugli argomenti in questione. Ricorda di fare riferimento al nostro programma educativo (WP3) per migliorare le tue conoscenze e sfidare il tuo

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ed estrapolare tutti gli spunti e gli insegnamenti possibili, qualora tu lo ritenga opportuno.

Se desideri approfondire tali temi, ti suggeriamo di consultare l’ETS Competence Model for Trainers sviluppato da SALTO:https://www.salto-youth.net/rc/training-and-

cooperation/trainercompetencedevelopment/trainercompetences/

Età di studentesse e studenti:

In qualità di insegnante è importante essere in grado di valutare quali attività sono appropriate all’età dei minori con cui si lavorerà. Le attività di Children First sono progettate principalmente per adolescenti tra i 12 e i 18 anni. Chi fa parte di questo gruppo target è considerato abbastanza grande da avere già un po’ di esperienza all’interno e all’esterno dell’ambiente scolastico in termini di relazioni di coppia ed è, dunque, più incline a riconoscere il legame fra i temi affrontati nel corso del workshop e la loro vita o a quella dei loro coetanei. Inoltre, le studentesse e gli studenti che hanno un’età compresa fra i 12 e i 16 anni possono godere di un vantaggio aggiuntivo: la possibilità di avere ancora davanti molti anni di studio, di conseguenza, potranno continuare ad agire e a cambiare il loro contesto scolastico e la vita delle proprie compagne e dei propri compagni. Suggeriamo, quindi, di creare dei gruppi omogenei a livello di età quando si implementano le attività di Children First.

Numero di partecipanti ed equilibrio di genere:

Le attività previste da Children First possono essere svolte con successo in gruppi composti fino a un massimo di 20 adolescenti, tuttavia, a causa della natura interattiva del programma, i workshop saranno più efficaci se tenuti con gruppi più piccoli di circa 10-15 persone, per dare a tutte e tutti la stessa possibilità di partecipare. Le attività funzionano meglio anche in gruppi con numero uguale di ragazzi e ragazze, nonostante possano essere attuate anche in gruppi con persone dello stesso sesso.

Raccomandazione:

Le attività potrebbero essere attuate da una sola o un solo insegnante, ma suggeriamo anche la presenza di una figura in grado di agevolare tale processo e sostenere nell’attuazione degli esercizi da un punto di vista tecnico/logistico. Nel caso in cui siano coinvolti diversi educatori ed educatrici, è bene che vi sia anche un certo equilibrio di genere. I ragazzi tendono a considerare gli uomini dei coordinatori più affidabili e, allo stesso tempo, la compresenza di persone appartenenti ai due generi nel ruolo di coordinamento del gruppo costituisce anche un

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indicatore del ruolo ugualmente importante che gli uomini svolgono nella prevenzione della violenza di genere e nello studio delle questioni di genere.

Aspetti di cui tenere conto prima di usare il gioco nel corso delle lezioni Individua le ragazze e i ragazzi che parteciperanno a Children First:

o Sperimenterai il gioco con le studentesse e gli studenti della tua classe oppure sarà aperto a chiunque voglia cimentarsi? Coinvolgerai l’intera classe o solo un gruppo? Tali attività si svolgeranno all’interno del programma ufficiale e nel corso delle tue lezioni oppure come attività extracurriculare? Come inviterai ragazze e ragazzi a partecipare?

Chiedi l’autorizzazione della tua scuola:

o Devi chiedere il permesso alla tua scuola o ministero per svolgere un workshop del genere?

o Devi chiedere un permesso speciale se l’attività avrà luogo nei locali della scuola nel corso delle lezioni?

o Hai bisogno di un modulo di consenso dei genitori?

Materiali e budget:

o Hai accesso a tutti i materiali, strumenti e attrezzature necessari ai fini dello svolgimento del workshop di Children First?

o Hai bisogno di un piccolo budget per acquistarli?

Analizza i tuoi atteggiamenti, le tue conoscenze e abilità in relazione a questo workshop.

Studia il materiale del nostro programma educativo e rifletti sulle tue stesse percezioni e sulle convinzioni di cui parlerai.

o Hai preso in considerazione l’idea di approfondire le tematiche di genere?

o Ci sono delle organizzazioni locali specializzate con cui puoi collaborare?

Riconosci la partecipazione di studentesse e studenti:

o Richiederai il rilascio di un attestato di partecipazione per motivare ragazze e ragazzi a partecipare?

Gestisci potenziali denunce riguardanti comportamenti ed episodi violenti:

o La tua scuola possiede delle linee guida per la gestione di abusi e violenze a danno

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al fine di condividerle con studentesse e studenti?

Tempi e contesti:

o Il workshop ha una durata di un’ora e 30 minuti. Puoi richiedere questa fascia oraria alla tua scuola?

o Se no, a quali alternative puoi ricorrere per fornire a studentesse e studenti un’esperienza formativa appropriata?

o Hanno mai affrontato prima delle tematiche di genere o è la loro prima volta?

o Come valuteresti il contesto e l’approccio educativo utilizzato per affrontare la questione della violenza di genere nel tuo Paese? Assicurati di fare ricerche e di integrarle nella tua lezione.

Come prepararsi per un workshop sulla violenza di genere nelle scuole

Dal momento che non esiste un solo modo di affrontare tali temi, di seguito proponiamo alcuni consigli per preparare il tuo workshop, utilizzando il gioco Children First:

Fa’ una ricerca sugli strumenti esistenti: è importante conoscere le buone pratiche che hanno consentito di sviluppare strumenti simili a cui puoi ispirarti, specialmente se non sei addentro alle questioni connesse alla violenza di genere. Puoi consultare altri progetti riguardanti la violenza di genere riportati nell’allegato 1.

Impara a conoscere i bisogni delle partecipanti e dei partecipanti: poiché si tratta di un tema estremamente delicato, sii consapevole e preparati al fatto che le studentesse e gli studenti coinvolti in questo workshop potrebbero essere stati o essere vittime o testimoni di violenza di genere. Assicurati di conoscere i bisogni e le sfide che affrontano (almeno) all’interno del proprio ambiente scolastico parlando in primo luogo con colleghe e colleghi insegnanti, nonché con presidi e dirigenti.

Definisci i tuoi obiettivi e pianifica il tuo approccio: definisci in anticipo i tuoi obiettivi e usali come base per pianificare le tue attività. Occorre anche che tu sappia in quanto studentesse e studenti si conoscono tra loro in modo da pianificare e scegliere di conseguenza icebreaker e attività di team building. Di seguito abbiamo riportato una struttura di massima del workshop che puoi anche modificare e adattare alle esigenze delle tue studentesse e dei tuoi studenti e ai tuoi risultati/obiettivi di apprendimento prestabiliti. Sfrutta la tua creatività e sii divertente per motivare e coinvolgere ragazze e ragazzi nelle tue attività. Adotta un atteggiamento sperimentale anche nei confronti

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degli spazi da utilizzare (sarebbe perfetto se potessi condurre il tuo workshop all’aria aperta).

Preparati ad affrontare situazioni difficili: Prima di tutto, devi conoscere le normative/protocolli di azione/servizi di supporto della tua scuola riguardo alle strategie atte a tutelare e sostenere ragazze e ragazzi nel caso in cui dovessi venire a conoscenza di un episodio di violenza di genere. Prima di condurre il workshop, abbi chiare le misure da adottare per gestire diverse situazioni e, qualora emergano dei casi delicati e qualcuno si lasci prendere dalle emozioni, ricorda sempre che puoi proporre loro di parlare con te per qualche momento fuori dalla classe. Di certo, però, è opportuno che tu non faccia loro da psicoterapeuta, soprattutto se non possiedi alcun titolo di studio in psicologia. Pratica l’ascolto attivo, mostra il tuo sostegno, ma metti la studentessa o lo studente in contatto con una figura esperta e dà loro indicazioni circa i servizi di assistenza a disposizione. Denuncia episodi di violenza nella tua scuola, in quanto è tua responsabilità. Qualora si verifichino degli incidenti durante l’attività (ad esempio derisione, bullismo, commenti violenti), affrontali intervenendo e discutendone con il gruppo o in privato con le persone coinvolte nell’episodio, oppure informa la presidenza. In fin dei conti il tuo ruolo è quello di contribuire al processo di empowerment dei giovani affinché imparino a reagire di fronte ad episodi di violenza riconoscendone i segni e sapendo quali misure adottare, a chi rivolgersi e come denunciare tali avvenimenti.

Sottolinea l’importanza di una figura di supporto e organizza lo spazio di conseguenza: è sempre bene essere affiancati da una facilitatrice o da un facilitatore. Il suo ruolo è quello di supportarti nella creazione dell’ambiente di apprendimento, nella gestione di eventuali problemi logistici, nonché di svolgere una funzione di mediazione in caso di necessità. Serviti dello spazio a tua disposizione in maniera creativa – sposta i banchi e forma un cerchio, oppure porta con te degli oggetti di scena.

Fase 1: Stabilisci delle regole di base comuni.

Dal Manuale Y4Y: https://medinstgenderstudies.org/wp-content/uploads/Y4Y- Manual_digital_v12.pdf

Durata 10-20 minuti

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First e la struttura del workshop.

• Spiega che cosa sono le regole di condotta e perché sono utili (aiutano le studentesse e gli studenti a sentirsi a proprio agio e al sicuro nel condividere i propri pensieri e le proprie opinioni, specialmente quando le attività avranno a che fare con argomenti delicati come abusi e disuguaglianze). Chiedi loro:

quali sono le regole di condotta che vorreste definire?

• Scrivi le loro risposte e confrontale con quelle riportate su Flip Chart (le 10 regole di condotta riportate di seguito). Puoi suggerire le regole che non vengono menzionate

• Posiziona il foglio con su riportate le regole di condotta in un punto visibile (ad esempio sulla parete) dove rimarrà durante tutte le sessioni.

Esempi 1) Spirito di squadra: Lavoriamo insieme come una squadra.

2) Uguaglianza e rispetto: Rispettiamo le opinioni altrui, anche quando sono diverse dalle nostre.

3) Permettere alle persone di dire la loro: Ascolta con attenzione senza interrompere chi sta parlando con te.

4) Non avere paura di porre domande: non esistono domande stupide né sbagliate! Quando non capisci qualcosa, non esitare a chiedere.

5) Parla liberamente ma non sentirti in dovere di condividere qualsiasi informazione personale: ogni persona è libera di esprimere le proprie opinioni, ma non è necessario condividere dettagli intimi o a discutere di cose che creano un certo disagio.

6) Non sono consentiti attacchi personali: non bisognerebbe accusare gli altri.

7) Non vi è spazio per commenti inappropriati, denigratori o umilianti.

8) Rispetta i tempi dati.

9) Le informazioni condivise sono riservate: qualsiasi cosa tu dica e condivida nel gruppo rimane strettamente riservata e non deve essere discusso al di fuori dell’aula o condiviso con altre persone. Non sono consentiti pettegolezzi.

10) L’importante è divertirsi.

Fase 2: Creare un ambiente sicuro e rispettoso.

Come già detto in questo toolkit, specialmente per i workshop riguardanti la violenza di genere, un tema molto delicato e personale, dovrai creare un ambiente sicuro e rispettoso affinché ragazze e ragazzi si sentano a proprio agio nel condividere storie, opinioni e esperienze.

Icebreaker (facoltativi):

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• Dividi le tue studentesse e i tuoi studenti in due gruppi. “Un gruppo sta in piedi e si dispone sparso in tutta l’aula. L’altro gruppo vi cammina liberamente intorno per qualche minuto, alcuni camminando vicino o sfiorando chi sta in piedi. Poi si scambiano i ruoli. Insieme il gruppo discute brevemente delle sensazioni provate nel vedere invaso

il proprio spazio personale”. Fonte :

http://gbv.mq81.it/index.php/learning_activity/show/id/14

• “Crazy Banana”: https://www.youtube.com/watch?v=UakWo5KJWjA

Se le studentesse e gli studenti con cui condurrai questo workshop non si conoscono tra di loro ti suggeriamo di iniziare con alcuni giochi volti a conoscere i loro nomi e interessi. Di seguito puoi trovare alcuni suggerimenti:

• Disponetevi in cerchio e chiedi a ogni partecipante di dire il proprio nome e quello del proprio personaggio preferito (film/cartone animato/serie tv) spiegando perché lo hanno scelto. Inizia tu e poi passa la palla a un’altra persona.

• Due verità e una bugia: chiedi alle partecipanti e ai partecipanti di scrivere su un post-it il proprio nome, due verità e una bugia sul proprio conto, senza rivelare quale sia cosa e di posizionarlo su una parte del corpo. Quindi, invita il gruppo a muoversi e, in coppia, indovinare le rispettive bugie. Nel caso in cui il workshop si svolga online, ricordati di utilizzare Google Jamboard: uno strumento interattivo per prendere degli appunti.

• Questionari da speed date: disponi le sedie l’una di fronte all’altra allineate da una parte all’altra dell’aula e distribuisci a ciascuna coppia un questionario da speed date composto da una serie di domande per conoscersi meglio. Studentesse e studenti avranno un minuto per porsi e rispondere al maggior numero possibile di domande, quindi dovranno cambiare partner. L’attività continua fino a quando tutte e tutti avranno fatto conoscenza.

Fase 3: avviare la discussione sulle tematiche di genere

Scatole di Genere – un esercizio adattato dal Manuale Y4Y:

https://medinstgenderstudies.org/wp-content/uploads/Y4Y-Manual_digital_v12.pdf Scopo educativo L’obiettivo di questa attività è quello di avviare una discussione con

studentesse e studenti sul genere e sugli stereotipi di genere e sui concetti

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apprendimento un ragazzo o una ragazza nella società in cui viviamo.

• Mettere in discussione gli stereotipi di genere e le convenzioni socialmente accettate che ruotano intorno ai concetti di femminilità e mascolinità.

• Riconoscere l’impatto negativo di norme di genere rigide riguardanti donne e uomini e ragazze e ragazzi ed indagare su come questi stereotipi limitino le loro scelte.

• Comprendere il legame tra socializzazione di genere, disuguaglianze di genere e gerarchie di potere.

• Comprendere come il rafforzamento delle norme di genere contribuisca alla violenza di genere.

Durata 35 minuti

Materiali Se questa attività ha luogo in presenza allora avrai bisogno di due flipchart, post-it e pennarelli colorati. Nel caso in cui, invece, si svolga online ti presentiamo alcuni strumenti interessanti e interattivi da utilizzare a) Google Jamboard & b) Mentimeter

Descrizione Preparazione:

• Prima di tutto, spiega alle tue studentesse e ai tuoi studenti che lo scopo di questa attività è quello di decostruire i ruoli e le norme di genere.

• Poi, se possibile, chiedi loro di sedersi in cerchio. Se hai più di 15 partecipanti che non si conoscono bene tra loro, crea due gruppi.

• Utilizza due fogli di flip chart (per gruppo se adotti una divisione interna) e scrivi in uno la parola ragazza e nell’altro la parola ragazzo. Posizionali su un banco/una lavagna/una superficie comune.

Svolgimento:

• Da’ a ogni studente un post-it e un pennarello e chiedi loro di scrivere le prime parole che vengono loro in mente quando sentono le parole “ragazza” e “ragazzo” per poi attaccare il post-it sul foglio corrispondente. È importante che compiano delle scelte immediate.

• Consiglio: se hai più di 10-15 partecipanti, crea due gruppi diversi, mantenendo un certo equilibrio di genere (se possibile), che svolgano la stessa attività, discutano delle loro scoperte all’interno dei rispettivi gruppi e poi posizionare i due fogli flip chart per confrontare le rispettive risposte e avviare un dibattito.

• Spiega che queste scatole di genere racchiudono al loro interno le nostre aspettative riguardo a come gli altri dovrebbero comportarsi in base ai concetti di mascolinità e femminilità. Spiega che la scatola racchiude quelli che noi chiamiamo ruoli di genere per donne e uomini.

Dibattito:

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Toolkit per insegnanti

• Cerca di avviare un dibattito sulla base delle parole contenute in ogni sezione e prova mettere in relazioni il maggior numero di concetti. Ricorda loro che non esiste nessuna caratterizzazione che possa ritrarre appieno una delle due categorie; al contrario, stiamo cercando di liberarci da quei canoni e quegli stereotipi che vincolano le nostre identità di genere.

• Esamina le loro opinioni e le loro scelte di parole e come queste consolidino alcuni stereotipi e norme di genere. Spiega perché esistono gli stereotipi e come questi si perpetuano nella società patriarcale, mostra come il pensiero binario limiti il potenziale degli individui al proprio genere e abbia un impatto negativo sul benessere (emotivo e fisico) di quelle persone che non rientrano nei canoni della mascolinità e della femminilità.

• Chiedi loro che cosa hanno provato durante questo esercizio e se hanno compreso qualcosa di nuovo. Spiega che il genere è un costrutto sociale e che non bisognerebbe mai sminuire le persone con il nostro atteggiamento. Siamo uguali nella diversità.

Consigli Evita di fare affermazioni generiche che potrebbero incoraggiare ulteriormente il pensiero binario. Piuttosto, cerca di mostrare una certa apertura nei confronti di tutte le opinioni espresse. Ti consigliamo di prendere parte al programma formativo rivolto ad educatrici ed educatori, sviluppato all’interno del Work Package 3 del nostro progetto, in cui sono presentati i principali concetti legati all’uguaglianza di genere insieme a strumenti pratici per la sua attuazione. A questo punto dovrai essere consapevole della differenza tra sesso e genere e di come i ruoli e le norme di genere siano socialmente costruiti. Se necessario, fai riferimento alle definizioni presentate nel capitolo 2 del nostro programma educativo.

Ecco alcune domande da porre alle tue studentesse e ai tuoi studenti per avviare il dibattito:

• Alcune affermazioni hanno destato una certa sorpresa in voi?

• Cosa possiamo imparare dalle differenze tra sesso e genere?

• Dove impariamo queste norme di genere?

• Quando iniziamo a impararle? Chi ce le insegna?

• Notiamo questo tipo di atteggiamenti nei nostri genitori?

• Che differenze potere notare tra come ci si aspetta che si comportino le donne e come ci si aspetta che si comportino gli uomini?

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esulano dalla scatola del genere? Cosa accadrebbe loro? Quale atteggiamento si innesca nelle loro famiglie, nei loro coetanei e all’interno della comunità se appaiono o si comportano in modo diverso da quanto ci si aspetta?

• Invece, cosa succede alle persone che restano conformi e sembrano adeguarsi alle norme di genere? Cosa ci tiene in questo contenitore?

• È possibile parlare di un sistema di punizioni e ricompense? E come influenza le nostre scelte?

Ricorda che puoi sempre servirti del nostro programma rivolto ad educatrici ed educatori per ulteriori attività sulla violenza di genere rivolte a minori e adolescenti. Puoi fare uso di esercizi interattivi per coinvolgere e motivare la tua classe sia nel corso di lezioni in presenza che a distanza. Ad esempio, potresti servirti di uno strumento per presentazioni interattive come KAHOOT.

Fase 4: Utilizzare il gioco

Questo esercizio è stato riadattato dal Manuale Y4Y per gli scopi del workshop Children First

Durata 50 minuti

• 15 minuti per permette a studentesse e studenti di testare i vari scenari. Puoi assegnare loro uno scenario a cui giocare, oppure lasciare loro la possibilità di scegliere quelli che ritengono più rappresentativi. Ti consigliamo di dividere gli scenari tra i gruppi o sottogruppi per evitare che si utilizzino sempre gli stessi. Nel corso dei 15 minuti è possibile testare più di uno scenario, ed allora suggeriamo di invitare studentesse e studenti a sceglierne uno con protagonista una ragazza, e l’altro con protagonista un ragazzo.

• 35 minuti per il dibattito e per un resoconto finale.

Materiali Smartphone per consentire a studentesse e studenti di accedere, scaricare e giocare al gioco (in alternativa suggeriamo di utilizzare i tablet forniti dalla tua scuola)

Flip chart e pennarelli

Puoi trovare gli scenari del gioco sviluppati dal nostro consorzio nell’allegato 2.

Suggerimenti per utilizzare il gioco in questa attività

Suggerimenti su come usare il gioco:

1) Dividi le partecipanti e i partecipanti in coppie. Affida a ogni coppia uno scenario di gioco. Di’ a ogni studentessa e studente di scaricare il gioco sul proprio telefono e di giocare per contro proprio allo scenario assegnato loro. Poi suggerisci di condividere tra di loro le proprie scelte e i feedback ricevuti sulla base del risultato finale e di discutere

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