come definite dal proprio Protocollo di Accoglienza, strumento di lavoro, deliberato dal Collegio Docenti che predispone e organizza le procedure che la Scuola intende mettere in atto riguardo l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri nell’attuazione operativa delle indicazioni normative in materia definendo le seguenti azioni:
• definire con chiarezza compiti e ruoli degli operatori scolastici;
• definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni stranieri;
• facilitare l'ingresso di bambini e ragazzi di altre nazionalità nel sistema scolastico e sociale;
• sostenere gli alunni neo arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;
• sostenere le famiglie degli alunni neo arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;
• favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che previene e rimuove eventuali ostacoli alla piena integrazione;
• costruire un contesto favorevole all'incontro con le altre culture e con le "storie" di ognuno;
• promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell'accoglienza e dell'educazione interculturale nell'ottica di un sistema formativo integrato;
• proporre modalità d’intervento per l’apprendimento della lingua italiana e individuare le risorse necessarie per tali interventi.
Inoltre, l’istituto collabora con le scuole secondarie di 2° grado nella fase di iscrizione/orientamento degli alunni non italofoni.
SCUOLA DELL’INFANZIA
OSSERVAZIONE E VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:
L’osservazione è lo strumento che le insegnanti utilizzano come punto di partenza per la
conoscenza del bambino e per modificare o correggere la progettazione dell’attività di insegnamento.
La valutazione precede, accompagna e segue la programmazione, genera le azioni da avviare e ordina quelle messe in atto per favorire un bilancio delle attività svolte, in modo che i
percorsi proposti siano congrui alla rilevazione e alla valutazione delle competenze raggiunte da ogni bambino.
Nel primo periodo dell’anno viene eseguita una prima osservazione di tutti i bambini con particolare attenzione ai nuovi iscritti. I bambini vengono accolti e accompagnati attraverso le prime esperienze esplorative dell’ambiente e dei materiali.
L’osservazione comprende le aree: autonomia, relazione, motricità globale, linguistica, ed ha lo scopo di raccogliere dati e di riflettere sulle informazioni per programmare le attività educative e didattiche: parte dalla rilevazione dei bisogni di ogni bambino e comprende momenti di valutazione dei livelli di padronanza delle competenze. Attraverso l’osservazione mirata si evita la classificazione e il giudizio sulle prestazioni per orientare il percorso a rafforzare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità.
Nella Scuola dell’Infanzia i livelli di maturazione raggiunti da ciascun bambino devono essere osservati e compresi, più che misurati.
L’osservazione nelle sue diverse modalità rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le dimensioni del suo sviluppo, rispettandone l’originalità, l’unicità e potenziando, attraverso un atteggiamento di ascolto, di empatia e di rassicurazione, le abilità sommerse ed emergenti.
Per i bambini dell’ultimo anno le insegnanti compilano un profilo utile al passaggio alla scuola primaria e alla formazioni delle classi prime.
LA VALUTAZIONE NEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE: CRITERI DI VALUTAZIONE COMUNI
La valutazione è espressione dell’autonomia professionale dei docenti e dell’autonomia didattica delle Istituzioni Scolastiche e ha per oggetto il processodi apprendimento, il comportamento e il livello globale di sviluppo degli apprendimenti degli alunni.
Il Collegio dei Docenti ha definito modalità e criteri per assicurare una valutazione omogenea,
equa e trasparente ed offrire alle famiglie un’informazione tempestiva circa la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico. Nelle scuole dell’Istituto la valutazione ha carattere formativo: gli insegnanti interpretano e valutano costantemente i processi e i risultati dell’apprendimento dell’alunno e i dati servono loro per decidere come proseguire nell’azione educativa e didattica. Pertanto si può definire la valutazione come processo di cui si serve la scuola per:
verificare i progressi compiuti dagli alunni, individuare le potenzialità e le carenze di ciascuno, migliorare l'efficacia degli interventi educativi e didattici, stimolare negli alunni processi di autovalutazione, migliorare i livelli di conoscenza, promuovere il successo formativo.
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
Nella Scuola primaria ogni insegnante quotidianamente ha molteplici occasioni per compiere osservazioni al fine di arrivare ad una conoscenza più approfondita dei propri alunni (le conversazioni collettive, le discussioni organizzate, le interrogazioni, le prove di verifica, le ricerche personali, i comportamenti nei rapporti tra i compagni, il dialogo dell’alunno con l’insegnante, le visite d’istruzione, i compiti complessi…).
Rilevazione degli apprendimenti: ogni team, sulla base delle risorse (tempi, spazi,
contemporaneità, attività proposte, ecc.), utilizza gli strumenti di osservazione e valutazione definiti a livello di Istituto.
Prove di verifica: sono esplicitati per ogni prova obiettivi, contenuti, soglia di accettabilità. I parametri delle griglie di valutazione sono concordati dagli insegnanti del team e noti agli alunni. Si utilizzano preferibilmente giudizi espressi in forma discorsiva, perché meglio consentono di evidenziare la specificità di ogni alunno.
Analisi e discussione dei risultati: nel team, periodicamente, si effettua un confronto
attraverso la comparazione dei risultati, al fine di delineare meglio la personalità dell’alunno.
Riflessione auto valutativa: tramite l’autovalutazione e la riflessione, gli studenti imparano a valutare l’apprendimento al fine di migliorarlo; l’alunno è coinvolto nel processo di
valutazione: gli insegnanti suggeriscono strategie di autoverifica e autovalutazione al fine di rendere consapevole ciascuno di ciò che sa e sa fare e di come migliorare.
Interpretazione e valutazione: periodicamente il team effettua riflessioni al fine di
individuare eventuali ipotesi di intervento; ogni quadrimestre confronta i risultati complessivi, rilevando concordanze e discordanze, descrive e definisce la valutazione per ogni alunno in vista della compilazione del documento di valutazione, esprime valutazioni sui dati
complessivi relativi alla classe, individua problemi e ipotesi di intervento.
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è effettuata, nella scuola primaria, dal singolo insegnante e collegialmente dai docenti contitolari della classe. Essa è espressa, per ciascuna delle discipline previste dalle Indicazioni Nazionali, compreso l’insegnamento trasversale di Educazione Civica, attraversoun giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione. I giudizi descrittivi sono riferiti agli obiettivi oggetto di valutazione definiti nel Curricolo d’Istituto e sono riportarti nel documento di valutazione. Essi inoltre sono correlati a quattro livelli di apprendimento: avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione, in coerenza con i livelli e i descrittori adottati nel modello di certificazione delle competenze.
Tutto il processo valutativo viene comunicato tempestivamente alle famiglie attraverso i quaderni operativi, il Registro elettronico, i colloqui e il documento di valutazione, consegnato alla fine di ogni quadrimestre. Negli incontri con i genitori gli insegnanti illustrano quanto la scuola ha messo in atto per andare incontro ai bisogni individuali e il contributo
dell’esperienza educativa scolastica alla formazione personale e sociale di ciascuno.
La descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti è espressa attraverso un giudizio descrittivo complessivo. I docenti valutano preliminarmente il processo di maturazione nell’apprendimento di ciascun alunno, considerando la situazione di partenza e tenendo conto di:
- situazioni certificate di disturbi specifici dell’apprendimento
- condizioni soggettive o fattori specifici che possano aver determinato rallentamenti o difficoltà nell’acquisizione di conoscenze e abilità
- andamento nel corso dell’anno, valutando: la costanza dell’impegno e dello sforzo nell’affrontare il lavoro a scuola e a casa; le risposte positive agli stimoli e ai supporti individuali ricevuti; l’assunzione di comportamenti responsabili verso i doveri
scolastici; il miglioramento rispetto alla situazione di partenza.
I criteri esposti vanno correlati alla peculiarità di ciascun alunno e vanno calati nel contesto della classe di appartenenza.
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica o dell’attività alternativa, nel caso di scelta di attività didattiche formative, per gli alunni che se ne avvalgono, è resa su una nota distinta con giudizio sintetico circa l’interesse manifestato e i livelli di apprendimento
conseguiti.
Al termine della classe quinta la scuola descrive e certifica i livelli di competenza acquisiti da ogni alunno anche al fine di favorire il passaggio alla scuola successiva.
CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO SCUOLA PRIMARIA
La valutazione del comportamento è espressa attraverso un giudizio sintetico,formulato secondo le modalità decise dal collegio dei docenti, a cui si attribuiscono i significati descritti nell’apposita tabella.
Nella scuola primaria i criteri di valutazione del comportamento tengono conto dei seguenti indicatori: SOCIALIZZAZIONE- PARTECIPAZIONE- INTERESSE- IMPEGNO- AUTONOMIA
Nell'allegato vengono esplicitati i descrittori che il Collegio dei Docenti ha approvato in merito alla declinazione degli indicatori del comportamento per la Scuola Primaria
CRITERI PER L’AMMISSIONE/NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA SCUOLA PRIMARIA
La non ammissione si concepisce solo in casi eccezionali come costruzione delle condizioni per attivare o riattivare un processo positivo con tempi più lunghi e più adeguati ai ritmi
individuali. La decisione è assunta all’unanimità in sede di scrutinio finale. È consentita l’ammissione alla classe successiva (II-III-IV-V) e alla prima classe della scuola secondaria di 1°
grado anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione.
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA I GRADO
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è effettuata, nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, con decisione presa a maggioranza. La valutazione quadrimestrale e finale degli
apprendimenti degli alunni viene effettuata in decimi. Tutto il processo valutativo è documentato nel Registro dell’Insegnante. Viene comunicato alle famiglie attraverso il
registro elettronico e il documento di valutazione, alla fine di ogni quadrimestre. Negli incontri con i genitori gli insegnanti illustrano quanto la scuola ha messo in atto per andare incontro ai bisogni individuali e il contributo dell’esperienza educativa scolastica alla
formazione personale e sociale di ciascuno. La valutazione del comportamento è espressa attraverso un giudizio sintetico, formulato secondo le modalità decise dal collegio dei docenti, a cui si attribuiscono i significati descritti nell’apposita tabella. La descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti è espressa attraverso un giudizio descrittivo complessivo.
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica o dell’attività alternativa, nel caso di scelta di attività didattiche formative, per gli alunni che se ne avvalgono, è resa su una nota distinta con giudizio sintetico circa l’interesse manifestato e i livelli di apprendimento
conseguiti.
Al termine dell’anno conclusivo della scuola secondaria di primo grado la scuola descrive e certifica i livelli di competenza acquisiti da ciascun alunno anche al fine di favorire
l’orientamento per la prosecuzione degli studi.
Ogni docente quotidianamente ha molteplici occasioni per compiere osservazioni al fine di arrivare ad una conoscenza più approfondita dei propri alunni (le conversazioni collettive, le discussioni organizzate, le interrogazioni, le prove di verifica, le ricerche personali, i
comportamenti nei rapporti tra i compagni, il dialogo dell’alunno con l’insegnante, le visite d’istruzione, i compiti complessi…).
Sono state predisposte:
- le tabelle di corrispondenza tra i voti numerici, le percentuali e i descrittori relativi alle prestazioni misurate nelle prove di verifica scritte;
- i voti numerici e i descrittori degli apprendimenti;
- la griglia per la valutazione del percorso evolutivo triennale;
- la griglia con gli indicatori per la descrizione del profilo educativo dell’alunno (valutazione del comportamento)
- la rubrica di valutazione delle competenze di educazione civica con la trasposizione dei livelli di competenza in voti decimali.
REPERTORIO DELLE VERIFICHE
In itinere: osservazione del contributo personale dell’alunno, della sua specificità operativa,
dell’impegno e della costanza nell’esecuzione dei compiti.
Scritte: test con risposta singola, vero/falso, a scelta multipla, a completamento, con individuazione di relazioni di tipo causale o temporale, con interpretazione di fonti e
documenti di vario genere, carte, tabelle di dati, grafici, alberi logici; costruzione di mappe o alberi logici; trattazione di uno o più argomenti.
Orali: con interpretazione di fonti e documenti di vario genere, carte, tabelle di dati, grafici, alberi logici.
Grafica: produzioni di elaborati.
Pratica
MODALITÁ DI TRASMISSIONE DEI RISULTATI DELLE VERIFICHE ALLE FAMIGLIE - colloqui individuali
- colloqui generali
- comunicazioni sul registro elettronico
- invio a casa delle verifiche con firma per presa visione.
TEMPI DI RESTITUZIONE DELLE VERIFICHE SCRITTE E GRAFICHE
- Da parte del docente, dopo la correzione, di norma entro 10 giorni dall’esecuzione.
- Da parte degli alunni e delle famiglie: il primo giorno di presenza del docente, successivo a quello di consegna.
CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Nella formulazione dei criteri per la valutazione del comportamento il Collegio dei Docenti ha approvato i seguenti descrittori:
RISPETTO (Rispetto di se stessi, rispetto degli altri, rispetto dell’ambiente) PARTECIPAZIONE E INTERESSE
IMPEGNO E SENSO DI RESPONSABILITA’
AUTONOMIA
CRITERI PER L’AMMISSIONE/NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA
1. Il Consiglio di Classe valuta preliminarmente il processo di maturazione di ciascun alunno nell’apprendimento considerandone la situazione di partenza,tenendo conto in
particolare di:
- situazioni certificate di disturbi specifici dell’apprendimento
- condizioni soggettive o fattori specifici che possano aver determinatorallentamenti o difficoltà nell’acquisizione di conoscenze e abilità
- andamento nel corso dell’anno valutando: la costanza dell’impegno e dello sforzo nell’affrontare il lavoro a scuola e a casa; le risposte positive agli stimoli e ai supporti individuali ricevuti l’assunzione di comportamenti responsabili verso i doveri scolastici - il miglioramento rispetto alla situazione di partenza; la validità della frequenza
corrispondente ad almeno ¾ del monte ore annuale.
I criteri esposti vanno correlati alla peculiarità di ciascun alunno e vanno calati nel contesto della classe di appartenenza.
2. Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il Consiglio di Classe può deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo. La non ammissione si concepisce solo in casi eccezionali come costruzione delle condizioni per attivare o riattivare un processo positivo con tempi più lunghi e più adeguati ai ritmi individuali.
3. Tenuto conto delle condizioni e premesse dei punti 1 e 2, il Consiglio di Classe a
maggioranza delibera di non ammettere l’alunno alla classe successiva e/o all’Esame di Stato qualora il quadro complessivo rivelasse carenze diffuse o mancanza delle
competenze minime idonee alla prosecuzione, nonostante siano stati attivati interventi di recupero e/o sostegno e/o mezzi dispensativi e compensativi. In particolare:
- in presenza di insufficienze lievi (voto 5) in metà o più delle discipline oggetto di valutazione curricolare
- in presenza di 2 insufficiente gravi (voto 4) accompagnate da più insufficienze lievi (voto 5)
- in presenza di 4 o più insufficienze gravi (voto 4)
4. Considerate le suddette situazioni valutative, il Consiglio di Classe valuterà, ai fini della decisione di non ammissione, anche le seguenti aggravanti:
- mancato miglioramento rispetto alle condizioni dell’anno precedente, nei casi in cui l’ammissione all’anno corrente sia stata presa nonostante la presenza di lacune o di competenze acquisite solo parzialmente;
- scarsa attenzione e scarsa partecipazione nel seguire le lezioni;
- mancato studio regolare nelle discipline.
5. Per l’ammissione alla classe successiva, nel documento di valutazione, non possono apparire più di tre insufficienze lievi. Ai genitori e allo studente saranno segnalate, tramite lettera, le consegne per un lavoro estivo utile al recupero delle lacune ancora presenti. Entro il mese di settembre saranno verificate le conoscenze/abilità attraverso prove di verifica disciplinari. L’eventuale insufficienza rilevata dalle prove, qualora venisse riconfermata al termine dell’anno scolastico, potrebbe configurarsi come uno degli elementi determinanti per la non ammissione alla classe successiva o all’Esame di Stato.
6. La valutazione del comportamento non rientra nella valutazione di non ammissione ad eccezione di situazioni in cui sia stata irrogata la sanzione disciplinare di esclusione dallo scrutinio finale (allontanamento dalla scuola, superiore a 15 giorni, art. 4 comma 6 e 9 bis del DPR n. 249/1998).
CRITERI DI AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
Gli articoli 6 e 7 del decreto legislativo n.62/2017 individuano le modalità di ammissione all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione delle alunne e degli alunni frequentanti scuole statali e paritarie. In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, l'ammissione all'esame di Stato è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline e avviene in presenza dei seguenti requisiti:
a. aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal Collegio dei Docenti;
b. non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all'esame di Stato prevista dall'articolo 4. commi 6 e 9bis. del DPR n. 249/1998;
c. aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall'INVALSI.
Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, a maggioranza e con adeguata motivazione, tenuto conto dei criteri definiti dal collegio dei docenti, la non ammissione dell'alunna o
dell'alunno all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo, pur in presenza dei tre requisiti sopra citati.
Il voto espresso nella deliberazione di non ammissione all'esame dall’insegnante di religione cattolica o dal docente per le attività alternative, per i soli alunni che si avvalgono di detti insegnamenti, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale.
In sede di scrutinio finale il Consiglio di Classe attribuisce, ai soli alunni ammessi all'esame di Stato, sulla base del percorso scolastico triennale da ciascuno effettuato e in conformità con i criteri e le modalità definiti dal Collegio dei Docenti e inseriti nel PTOF un voto di ammissione espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali.
Il Consiglio di Classe, nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli diapprendimento in una o più discipline, può attribuire all'alunno un voto di ammissione anche inferiore a 6/10.
CRITERI DI VALUTAZIONE DELL'INSEGNAMENTO TRASVERSALE DI EDUCAZIONE CIVICA
Il Collegio dei Docenti ha identificato le modalità di realizzazione dell'insegnamento di Educazione Civica, valorizzandone la trasversalità e coinvolgendo tutte le discipline.
I docenti hanno correlato i traguardi di sviluppo delle competenze ai nuclei concettuali previsti nelle linee guida; hanno definito i criteri e i livelli di valutazione per ogni traguardo, individuando gli indicatori per la descrizione dei livelli di competenza raggiunti da ciascun alunno; hanno posto in corrispondenzai livelli di competenza con i voti in decimi.
VALUTAZIONE ALUNNI NON ITALOFONI:
Gli alunni non italofoni sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini Italiani.
La valutazione degli alunni neo arrivati in Italia terrà conto delle difficoltà nell’acquisizione dell’italiano come seconda lingua, nonché delle priorità date ai percorsi di alfabetizzazione iniziale. Specificatamente, nell’attribuzione del voto disciplinare è opportuno:
- valutare in base ai percorsi e alle attività svolti in classe, anche in forme individualizzate/facilitate o anche per tempi parziali;
- valutare anche i progressi rilevabili rispetto al livello di partenza;
Nella formulazione del giudizio globale, in specifica nota, è opportuno fare riferimento: al livello di integrazione nella classe, alla motivazione/impegno riscontrati, ai progressi