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VALUTAZIONE DELLE TECNOLOGIE E DEI LORO EFFETT

CAP 6 L’IDENTIFICAZIONE, L’ANALISI E LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE

COMPARAZIONE DELLE OPZIONI ALTERNATIVE E SCELTA

6.3 VALUTAZIONE DELLE TECNOLOGIE E DEI LORO EFFETT

Completate le fasi di identificazione ed analisi delle diverse categorie di possibili effetti generati dai progetti alternativi di innovazione tecnologica, è necessario procedere alla successiva fase di valutazione e scelta fra le diverse opzioni di investimento.

Questa fase è caratterizzata da:

• incertezza per la carenza di elementi sufficienti per poter valutare completamente l’esito delle decisioni da assumere;

• rischio sulla probabilità che la decisione da assumere non produca l’esito desiderato; • complessità decisionale per la presenza di più obiettivi tra loro concorrenti da perseguire,

più alternative di decisione per implementare i diversi obiettivi, più criteri utilizzabili per misurare il grado di performance delle diverse alternative rispetto agli obiettivi, più variabili (tra loro anche non direttamente comparabili) per implementare i diversi criteri di misurazione e più attori (i decisori ed i vari stakeholder).

È, dunque, necessario introdurre i processi, gli obiettivi, i criteri e le misure (Fig. 6.2) per valutare gli effetti prospettici futuri generati

dalle innovazioni tecnologiche con lo scopo

di assegnare un relativo valore alle differenti alternative di sviluppo di nuove tecnologie e di effettuare le necessarie analisi comparative che supportano l’adozione delle decisioni di investimento da parte dei manager. Obiettivo principale criteri Obiettivi specifici Alt e rn at iv e valori Fig. 6.2

La valutazione è il processo che - in un contesto caratterizzato da generale incertezza rispetto al futuro - consente l’assegnazione dei valori alle singole alternative e richiede prioritariamente la definizione di:

• quali effetti delle tecnologie sono stati identificati ed analizzati; • chi è coinvolto nel processo di valutazione e il ruolo che svolge; • quali criteri sono stati adottati e come questi vengono pesati;

• quali sono le tecniche utilizzate per effettuare le misure rispetto ai criteri determinati.

IL COINVOLGIMENTO

La valutazione degli effetti delle innovazioni tecnologiche ha due aspetti fondamentali che devono essere prioritariamente affrontati: quali sono gli interessi individuali e collettivi in gioco e quali sono le parti coinvolte nel processo di valutazione e decisione (siano esse composte da singoli o da molti decisori, ma anche dall’insieme degli stakeholder, appartenenti al contesto organizzativo ed istituzionale di riferimento).

Naturalmente, vista l’esistenza di un numero elevato di possibili stakeholder che subiscono gli effetti generati dalle innovazioni tecnologiche, è necessario rispondere a queste domande e chiarire adeguatamente (attraverso indagini statistiche, ricerche, ecc…) i valori rappresentativi degli interessi di parte, in modo da:

• poter selezionare opportuni criteri generali di valutazione degli effetti (visto che influenzano tutto il processo successivo);

• favorire la comprensione reciproca delle rispettive motivazioni fra i gruppi di stakeholder; • supportare il raggiungimento di risultati, anche per mezzo di compensazioni mutuamente

accettabili per tutti gli interessati.

La partecipazione rappresenta una buone forma di garanzia per la qualità delle valutazioni effettuate, per la loro accettazione e per l’assunzione delle successive decisioni. Altrimenti la professionalità tecnica degli analisti rischia di fornire risultati virtuali e di non consentire una valida implementazione delle alternative valutate. Naturalmente, rispetto alla sequenza di fasi che caratterizzano un intero processo di valutazione, prima si generano meccanismi di coinvolgimento e prima si ottiene una visione realistica rispetto alle opzioni possibili, ma con un consumo molto

presentano pubblicamente processi di innovazione e di investimento già valutati, selezionati ed in via di realizzazione (si pensi alle manifestazioni di protesta per l’introduzione della TAV nelle zone Nord-Orientali dell’Italia). Le mediazioni possono essere portate avanti grazie alla presenza di terze parti, la cui autorità sia riconosciuta, in modo da generare piani di sviluppo accettabili, discussi, negoziati e concordati.

Le forme di partecipazione dipendono dalla necessità di informare tutti gli stakeholder (o per lo meno i gruppi rappresentativi dei soggetti più interessati) e di creare una collaborazione ed una cooperazione tra questi ed i decisori, nonché dal tempo, dalle risorse disponibili e dal necessario coinvolgimento di nuove entità interessate in processi di valutazione continuativi (ad esempio, nelle commissioni governative).

I CRITERI

I criteri comunemente adottati per la valutazione degli effetti delle innovazioni tecnologiche sono:

• l’utilità, il più importante beneficio sociale netto;

• l’equità, ovvero il grado di imparzialità con la quale i benefici sociali sono distribuiti fra gli stakeholder, anche in relazione alla distribuzione dei costi (un tecnologia A potrebbe aver un miglior rapporto costo/benefici, ma una tecnologia B potrebbe essergli preferita poiché distribuisce meno benefici ma più equamente);

• la trascendenza, i valori spirituali ed immateriali propri dei soggetti interessati (nell’antichità si investiva molto in arte ed architettura pubblica, oggi nell’esplorazione dello spazio che ha un valore trascendente enorme per l’umanità, anche se una bassa utilità per i poveri);

• il rispetto, un altro valore immateriale legato alla sacralità di certi idee (la necessità di rispettare alcuni ecosistemi naturali impedisce la costruzione di autostrade utili alla collettività).

Considerato che non tutti i valori attribuibili agli stakeholder sono misurabili oppure quantificabili nella stessa unità di misura, molto spesso è impossibile predisporre una funzione condivisa di utilità sociale - con la quale viene espresso il peso dei criteri rispetto alle decisioni da assumere - che riesca a tener conto di tutte le differenti preferenze degli individui interessati. Per questa ragione, in molti casi, è necessario costruire una rappresentazione multi-dimensionale, ovvero si utilizzano più funzioni di utilità rappresentative di insiemi di criteri decisionali multipli relativi allo stesso comune obiettivo (un azienda che vuole disegnare un nuovo PC potrebbe voler scegliere in base alla contemporanea possibilità di abbattere i costi ed alzare le performance).

Questo processo genera spesso un grande numero di potenziali criteri di valutazione delle performance (ovvero degli effetti): è necessario però focalizzare l’attenzione su un insieme ridotto di criteri decisionali aventi un peso maggiore (criteri chiave). Ciò può essere attuato attraverso l’Analytic Hierarchy Process.

Nei casi tecnici, in cui non sono coinvolti valori immateriali, è possibile effettuare una analisi dei fabbisogni utile per stabilire i criteri di selezione delle tecnologie rispetto alle performance, verificando le esigenze reali degli stakeholder ed integrandole con le informazioni relative alle risorse ed al tempo disponibili, nonché alle possibilità di sviluppo tecnologico.

Hammond e Adelman, 1976, hanno ideato una tecnica di policy capture per identificare e comprendere i valori ed i criteri dei vari stakeholder. Per esempio, nel caso in cui le discariche di rifiuti siano piene, potrebbero essere presentate delle proposte alternative di introduzione di nuovi impianti tecnologici (comprensivi di terreno, inceneritore e sistemi di riciclaggio), verificando come i costi di costruzione (C ) degli stessi potrebbero controbilanciare gli effetti ambientali (

E

) da essi generati rispetto ad alcuni possibili scenari. Gli stakeholder A e B vengono coinvolti per partecipare ad un

esperimento di policy capture, dando una preferenza (da

1

a 100) per ogni scenario (Tab. 6.c). Quindi, attraverso una regressione multipla, possono essere calcolati i

pesi che gli stakeholder hanno dato implicitamente a C ed

E

.

La funzione di preferenza degli stakeholder A risulta

77,51,5C+0,9E

, mentre la funzione di preferenza degli stakeholder B risulta

23,7

0,2C

+1,3E

. Il primo gruppo preferisce le alternative meno costose (il coefficiente maggiore è C, che è negativo), mentre il gruppo B pone l’accento maggiormente sulla protezione dell’ambiente. Questa semplice tecnica, presenta problemi relativamente alla scelta dei fattori da considerare, alla sensibilità dei dati, alla tempistica nella raccolta delle informazioni dagli stakeholder, al campione selezionato e alla presenza di non linearità. Livelli Scenario C

E

Preferenze degli Stakeholder A Preferenze degli Stakeholder B 1 30 51 99 10 2 94 72 5 40 3 78 87 40 90 4 60 75 35 60 5 12 23 70 20 Tab. 6.c