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6. Materiali e metodi

6.2 Valutazione psicometrica

Ad ogni soggetto appartenente ai due gruppi sperimentali sono state somministrate otto scale di valutazione nell'ambito di un’intervista semistrutturata. I test si prefiggevano di valutare: i) la presenza o l’assenza dell’insonnia e la sua relativa gravità; ii) la presenza o l’assenza degli aspetti metacognitivi; iii) come la reattività allo stress possa o meno inficiare il sonno; iv) la presenza della sintomatologia depressiva e ansiosa; v) la presenza di un tratto di personalità ansioso, e vi) lo stress percepito nell’ultimo mese.

Valutazione del sonno:

Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI; Buysse et al., 1989): è una scala

di auto-valutazione messa a punto per fornire una misura affidabile, valida e standardizzata della qualità del sonno nel mese precedente alla valutazione, discriminare tra “buoni” e “cattivi” dormitori, ed infine fornire una valutazione rapida, clinicamente utile, dei diversi tipi di sonno che possono compromettere la qualità del sonno stesso (Conti et al., 1999). La scala è composta da 19 item e da 5 riferiti al compagno di stanza. I 19 item sono raggruppati in 7 item compositi, che rappresentano le seguenti componenti: 1) qualità soggettiva del sonno, 2) latenza di sonno, 3) durata del sonno, 4) efficacia abituale del sonno, 5) disturbi del sonno, 6) uso di farmaci ipnotici, 7) disturbi durante il giorno. Il range delle risposte va da un minimo di 0 ad un massimo di 3, dove 0 corrisponde a “mai” o a “nessun problema”, e 3 corrisponde a “3 o più volte a settimana” o ad “un problema

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molto serio”. La versione italiana del test è risultata valida ed affidabile per la valutazione della qualità del sonno, in modo paragonabile alla versione in lingua madre (Curcio et al., 2012). La validità dello strumento (α di Cronbach pari 0,835) ha mostrato una buona consistenza interna. Anche nella versione italiana del test è stato indicato come cut-off per distinguere i soggetti con disturbi del sonno dai soggetti sani, un punteggio globale superiore a 5.

The Insomnia Severity Index (ISI; Morin, 1993): è un questionario self-

report atto alla valutazione della natura, della gravità e dell’impatto diurno dell’insonnia. Il periodo riguarda l’“ultimo mese” e le dimensioni valutate sono: 1) gravità dei problemi di insonnia, 2) mantenimento del sonno, 3) problemi di risveglio nelle prime ore del mattino, 4) insoddisfazione del sonno, 5) disturbi del sonno con difficoltà di funzionamento diurno, 6) capacità di avvisare i problemi del sonno da parte degli altri, 7) disagio causato dalle difficoltà di sonno. E’ uno strumento costruito per essere sia una breve misura di screening per l’insonnia, che una misura degli outcomes per la ricerca sul trattamento (Morin, 1993). Questo test valuta la gravità dell’insonnia vissuta dal paziente nelle ultime due settimane, ed è costituito da 5 item che hanno un range tra 0 che indica “per nulla” e 4 che indica “moltissimo”. Il test mostra buoni indici di validità concorrente e di contenuto, affidabilità e sensibilità.

Metacognitions questionnaire insomnia (MCQ-I; Waine et al., 2009):

attraverso questo questionario vengono esplorate sia le convinzioni che i comportamenti messi in atto dal soggetto prima di addormentarsi e durante il sonno. Il test è composto da 60 items su scala likert cha hanno un range di risposta che va da un minimo di 1 ad un massimo di 4, dove 1 indica

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“non lo penso”, 2 indica “lo penso raramente”, 3 indica “lo penso spesso” e 4 indica “ne sono convinto”.

Valutazione della sfera affettiva:

Beck Depression Inventory (BDI; Beck et al., 1961): è una delle scale

per la depressione più comunemente impiegata e può essere considerata uno standard di riferimento nell’ambito delle scale di autovalutazione. La scala è stata espressamente costruita per misurare “le manifestazioni comportamentali della depressione”, pivilegia i correlati cognitivi del disturbo, quindi risulta più adatta ad identificare i quadri di depressione lieve. La sua caratteristica principale è rappresentata dal fatto che i criteri di quantificazione sono ben definiti per ogni item: a ciascun livello di gravità corrisponde, infatti, una specifica definizione tra le quali il paziente deve scegliere quella che meglio descrive la sua condizione. E’ un questionario autosomministrato a scelta multipla, utilizzato per valutare la presenza della sintomatologia depressiva (Beck et al., 1961), viene chiesto al soggetto di rispondere ai 21 item indicando l’affemazione che meglio descrive come si è sentito durante l’ultima settimana. Il range delle risposte va da 0 a 4.

Self- Rating Anxiety State (SAS; Zung, 1971): è stata sviluppata per una

facile e valida autovalutazione della sintomatologia ansiosa intesa come disturbo psicopatologico (e cioè l’ansia-stato), piuttosto che come tratto di personalità, come sentimento stabile (ansia-tratto). Questo test è composto da 20 item che hanno un range di risposta che va da 1 a 4, dove 1 indica “raramente”, 2 indica “qualche volta”, 3 indica “spesso” e 4 indica “quasi sempre”. Al soggetto viene chiesto di rispondere agli item descrivendo come si è sentito nel corso della settimana precedente all’intervista. I punteggi degli item nº 5, 9, 13, 17 e 19 che esplorano il benessere, viene

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invertito rispetto agli atri 15 che esplorano la sintomatologia ansiosa. I punteggi hanno un range che va da 20 ad 80: (20-44) indicano un livello di ansia normale; (45-59) indicano un livello di ansia da lieve a moderato; (60- 74) indicano un livello di ansia elevato; (75-80) indicano un livello di ansia estremamente elevato.

State Trait Anxiety Inventory (STAI-Y;Spielberg et al., 1983): questo test

misura l’ansia di tratto, è costituito da 19 item che hanno un range di risposta che va da un minimo di 1 ad un massimo di 4, dove 1 indica “quasi mai”, 2 indica “qualche volta”, 3 indica “spesso” e 4 indica “quasi sempre”. Viene chiesto al soggetto di rispondere agli item indicando come si sente abitualmente. La versione italiana (Pedrabissi and Santinello, 1989) ha mostrato buone proprietà psicometriche in termini di consistenza interna e stabilità test retest.

Valutazione di come la reattività allo stress inficia il sonno:

Ford Insomnia Response to stress (FIRST; Drake et al., 2004): questo

test è costituito da 12 domande, di cui le prime 9 volte a valutare la reattività del sonno di fronte a situazioni ben specifiche come ad esempio dover parlare in pubblico, dover partire per una vacanza ecc, e le ultime tre volte a valutare quante volte nel mese passato il soggetto si è sentito stressato, quante volte è capitato che lo stress gli rovinasse il sonno e la tipologia di stress. Il range di risposta delle prime nove domande è costruito su una scala likert che va da un minimo di 1 che indica “mai”, ad un massimo di 4 che indica “molto frequentemente”, i punteggi intermedi 2 e 3 indicano rispettivamente “talvolta” e “spesso”.

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Valutazione dello stress percepito:

Perceived Stress Scale (PSS; Cohen et al., 1988): è la scala più utilizzata

per misurare la percezione dello stress, valuta la misura in cui le situazioni vissute dalla persona nell’ultimo mese vengano o meno valutate come stressanti. Gli item del test sono facilmente comprensibili come del resto le varie alternative di risposta; sono stati costruiti per valutare quanto i soggetti percepiscano la loro vita in termini di incontrollabilità, imprevedibilità e di sovraccarico di stress, oltre a valutare il livello attuale di stress. Le domande del test si riferiscono all’ultimo mese. Il test è stato costruito e tarato su un campione di popolazione con un livello scolastico pari almeno alla scuola media inferiore. Le domande non risentono dell’influenza di caratteristiche specifiche di una qualsiasi sottopopolazione poiché sono di natura generale. Il range di risposta ad ogni item è costruito su una scala likert che va da un minimo di 0 ad un massimo di 4, dove 0 indica “mai”, 1 indica “quasi mai”, 2 indica “a volte”, 3 indica “abbastanza spesso” e 4 indica “molto spesso”. I punteggi ottenuti ai singoli item vengono calcolati invertendo le risposte ottenute agli item 4, 5, 7, 8 che sono formulati in modo positivo e sommandole con i punteggi ottenuti negli altri item.

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