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3.2 Variabili non obbligatorie (Non-core topics)

3.2.1 Le caratteristiche della popolazione .1 Le variabili geografiche

3.2.1.5 Le variabili etno-culturali

Dati sulle caratteristiche etno-culturali di una popolazione sono di importanza crescente per i Paesi dell’area UNECE nel contesto delle politiche per le migrazioni, per l’integrazione e per le minoranze. Paesi con popolazioni culturalmente differenti possono ritenere opportuno rilevare informazioni sull’identità (o sulla composizione) etnica della popolazione, sulla lingua madre, sulla conoscenza e sull’utilizzo delle lingue come anche sulle comunità religiose. Così come informazioni sulle caratteristiche etno-culturali di genitori e nonni per raggiungere una comprensione più profonda delle origini della popolazione e dei processi di integrazione. Tuttavia, le caratteristiche etno-culturali hanno generalmente una dimensione soggettiva, possono essere politicamente sensibili e i gruppi di popolazione di riferimento molto piccoli.

Etnia (Ethnicity): si basa sulla comprensione condivisa della storia e delle origini (nazionali, territoriali) di un gruppo etnico o una comunità, ma anche di specifiche caratteristiche culturali: lingua e/o religione e/o usanze specifiche e stili di vita (modi di vivere). Paesi multietnici con minoranze stabilitesi da lungo tempo e/o popolazioni immigrate arrivate recentemente possono decidere di raccogliere informazioni sulla composizione etnica della popolazione o di certi sottogruppi della popolazione. I dati sulla etnia non dovrebbero essere confusi con i dati sulla

cittadinanza o sul Paese di nascita. Si dovrebbe pertanto evitare di usare il termine nazionalità al posto di etnia. Alcuni gruppi etnici sono davvero molto piccoli; l’etnia ha necessariamente una dimensione soggettiva, pertanto le informazioni dovrebbero essere basate sulla libera autodichiarazione del rispondente.

Lingua (Language): per Paesi multilingue e Paesi con significativa presenza di popolazioni immigrate potrebbe essere interessante acquisire informazioni sulle diverse lingue correntemente scritte o parlate. A seconda dei bisogni informativi, possono essere raccolti i seguenti dati:

(a) la “lingua madre”, definita come la prima lingua parlata nella prima infanzia a casa; (b) la lingua principale, definita come lingua che la persona gestisce, usa, comanda meglio; (c) le lingue più abitualmente parlate a casa e/o al lavoro;

(d) la conoscenza delle lingue, definita come capacità di parlare e/o scrivere una o più delle lingue selezionate.

I dati su (a) e (b) sono importanti per capire i processi del cambio di lingua e per determinare gruppi di lingue. Le domande si riferiscono generalmente ad una sola lingua. Dati su (c) e (d) sono di supporto per capire la pratica della lingua e la conoscenza delle lingue, incluse le lingue ufficiali imparate a scuola. Per garantire una buona qualità del dato si consiglia di porre almeno due quesiti sulla lingua. Uno dovrebbe riferirsi alle categorie (a), (b) o (c) e l’altro alla categoria (d). Molti gruppi linguistici sono piccoli; le Raccomandazioni internazionali consigliano comunque di prevedere che almeno uno spazio ad hoc per la risposta aperta sia incluso nelle domande per le categorie (a) o (b).

Religione (Religion): è generalmente definita come insieme di credenze e pratiche, che solitamente comportano l’accettazione di un essere divino o superiore, di un potere o un principio sul quale la gente stabilisce di condurre la propria vita sia in senso pratico che morale. Rappresenta un dato interessante per quei Paesi che hanno una forte presenza di immigrati sul territorio.

3.2.1.6 Disabilità

La rilevazione censuaria può rappresentare l’occasione anche per fornire informazioni sulla disabilità. Per Paesi che non hanno indagini campionarie specifiche regolari sull’arogomento, il censimento è l’unica fonte di dati sulla frequenza e distribuzione della disabilità nella popolazione a livello nazionale, regionale o locale. Il censimento potrebbe essere anche utilizzato per integrare informazioni da registri o per pianificare programmi e servizi (prevenzione e riabilitazione), monitorare andamenti nel Paese, o ancora valutare i programmi o i servizi nazionali sulla parità di opportunità, e per confrontare a livello internazionale la prevalenza di disabilità nei Paesi.

Stato di disabilità (Disability status): lo stato di disabilità distingue la popolazione tra quella senza e quella con disabilità. Le persone con disabilità sono definite come quelle persone che sono più a rischio del resto della popolazione di sperimentare restrizioni nel compiere compiti specifici o nel partecipare ad attività. Questo gruppo dovrebbe includere persone che hanno sperimentato limitazioni nelle funzionalità delle attività di base tipo camminare o sentire, anche se le limitazioni possono essere ridotte dall’uso di dispositivi di assistenza.

Si consiglia di considerare i seguenti quattro domini come essenziali nel determinare la disabilità: il camminare, il vedere, il sentire, il comprendere. Una misura esaustiva dovrebbe racchiudere tutti i domini. La definizione della disabilità dovrebbe essere definita in termini di limitazione nelle attività basilari e non nella partecipazione ad attività organizzate (come frequenza scolastica o partecipazione lavorativa).

Le Raccomandazioni internazionali fanno riferimento ad un modulo (European Health Status

Module) sviluppato da Eurostat nell’ambito dello European Statistical System pensato per le attività

di raccolta dati delle indagini campionarie sulla salute con intervista ma potrebbe essere usato anche in ambito censuario. Le Raccomandazioni presentano, inoltre, tutti gli accorgimenti e le attenzioni da porre nel formulare quesiti per misurare la disabilità. In termini di wording si consiglia un linguaggio chiaro, non ambiguo e semplice, evitando l’uso di termini negativi.

3.2.1.7 Agricoltura

L’UNECE propone una sezione dedicata all’agricoltura, in cui vengono presentate due variabili

non-core che potrebbero essere considerate da Paesi che volessero raccogliere, nell’ambito del

censimento della popolazione, anche informazioni di base utili per il censimento dell’agricoltura. Si tratta di informazioni sui membri della famiglia eventualmente impegnati in attività di produzione propria agricola nel luogo di dimora abituale o altrove e su persone coinvolte in attività agricole durante un lungo periodo di tempo in genere pari a un anno.

Produzione agricola per conto proprio (Own-account agriculture production): un lavoratore in proprio nella produzione agricola è una persona che lavora da solo, o con uno o più soci/collaboratori, e che ha la completa responsabilità della gestione dell’unità locale di produzione agricola. Obiettivo della variabile è identificare le famiglie impegnate nella produzione agricola e utilizzare questi dati nell’ambito del censimento dell’agricoltura o di altre indagini campionarie.

Caratteristiche di tutti i lavori agricoli svolti nell’ultimo anno (Characteristics of all

agricultural jobs during the last year): il censimento della popolazione normalmente raccoglie dati

breve. Questo può non coprire tutti gli individui che lavorano in agricoltura a causa della stagionalità delle attività nel settore. Per superare tale problema, l’informazione potrebbe essere acquisita per tutte le persone economicamente attive in relazione a tutti i lavori agricoli svolti durante l’anno che precede la data del censimento della popolazione. I dati sull’attività svolta e sulla posizione nella professione potrebbero essere usati come modo alternativo per individuare famiglie impegnate nelle attività di produzione agricola in proprio o come struttura per il censimento agricolo.