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Venture Capital e Governmental Venture Capital

Capitolo 1- La letteratura sull’entrepreneurial finance

1.5 Le principali alternative di finanziamento nell’entrepreneurial finance:

1.5.2 Venture Capital e Governmental Venture Capital

I fondi di Venture Capital (VC) sono investitori specializzati nel finanziamento delle imprese in fase di sviluppo con un business innovativo e con un alto potenziale di crescita, verso le quali mettono a disposizione anche le loro competenze. La tipologia di struttura organizzativa più diffusa di questi fondi è la limited partnership, in cui vi è un general partner che si occupa di gestire il fondo, di raccogliere i capitali, di investire in un portafoglio di imprese, negoziare gli accordi e monitorare gli investimenti svolti, e vari limited partner che sono individui ricchi e investitori istituzionali che forniscono la quasi totalità del capitale.

Come già accennato, i VC sono particolarmente abili nel gestire le asimmetrie informative e nell’esercitare l’attività di monitoraggio, grazie alla definizione di sistemi di controllo molto rigidi come: lo staging, con cui i finanziamenti sono posticipati fino a che non sono raggiunti determinati obiettivi con il fine di consentire al VC di abbandonare un investimento nel caso in cui non sembri più promettente e di stimolare l’imprenditore a concentrarsi sul raggiungimento dell’obiettivo prefissato; la definizione di incarichi all’interno del Cda per il VC così da permettergli di influenzare le decisioni strategiche; le clausole anti-diluizione che proteggono il VC da una eventuale diminuzione della quota di controllo dovuta a nuove emissioni verso altri soggetti.

Ed è indubbio anche il loro apporto dal lato della professionalizzazione dell’impresa, dato il loro contributo allo sviluppo di business plan, alla facilitazione dello sviluppo di partnership strategiche: del resto, come riporta Denis (2004), studi hanno notato come le imprese sostenute da VC sviluppino una maggiore professionalizzazione riguardo alle politiche sulle risorse umane e all’assunzione dei professionisti del settore vendite e del marketing, e riescano a portare il prodotto sul mercato più velocemente. I VC possono poi aiutare il fondatore a raccogliere capitale addizionale, certificando la qualità della start-up e anche per questo l’imprenditore accetta anche offerte con una più bassa valutazione pur di associarsi con importanti VC.

Inoltre, per ciò che riguarda il loro contributo all’innovazione, nonostante molti abbiano discusso sul fatto che questo sia effettivo o dipenda soprattutto dalla loro capacità di

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individuare le imprese più meritevoli, le evidenze si sono orientate soprattutto sulla prima direzione, mostrando che anche nel caso in cui il VC abbia avuto l’abilità di selezionare le imprese migliori, queste ultime abbiano iniziato a crescere più velocemente dopo il suo ingresso. Infatti vari studi hanno notato come la presenza di VC nel board sia associata con un’attività di innovazione più grande, in base al numero di brevetti ottenuti6, e come questa

attività sia cresciuta dopo il loro arrivo e diminuita in seguito alla loro dipartita (Chemmanur, Fulghieri, 2013). Ed a ciò bisogna aggiungere che un’indagine su alcune imprese technology- based in Italia ha mostrato che una volta che queste abbiano ricevuto finanziamenti da VC, il ruolo delle capacità del fondatore sia divenuto meno importante, dato che erano state le abilità di coaching dei VC a divenire fondamentali nel contribuire alla crescita dell’impresa (Fraser et al., 2013). Fra l’altro la capacità di innovare velocemente ha dimostrato di essere collegata anche alla localizzazione del VC, con un VC domestico che potrà permettere all’impresa di sviluppare più rapidamente nel breve periodo grazie alla conoscenza del mercato interno, mentre la presenza di un VC straniero darà i suoi frutti in maniera decisa nel lungo periodo dato che la crescita nei mercati internazionali necessita di più tempo per essere sviluppata.

Detto del valore aggiunto che essi sono in grado di fornire, si deve comunque precisare che è molto difficile accedere ai finanziamenti da parte di questi fondi dato il severo processo di screening cui le imprese sono sottoposte, gli elevati rendimenti richiesti da parte dei VC, il fatto che la taglia del loro investimento tenda ad essere ingente, precludendo alle imprese con minori esigenze di rivolgersi a questi, e che il loro coinvolgimento sia legato a una ragionevole possibilità di un soddisfacente exit.

Infatti, proprio in relazione a quest’ultimo aspetto, non si deve comunque dimenticare che i “limited partner” del fondo mirano ad ottenere una remunerazione elevata dall’investimento. Così l’esistenza di un appropriato meccanismo di uscita dall’investimento è una condizione che influenza notevolmente la misura e la forza del mercato del VC: infatti la disponibilità di un mercato pubblico dell’equity forte e liquido e incentrato sulle piccole imprese con alto potenziale di crescita è uno dei fattori più decisivi per la maggiore forza del mercato del VC negli Stati Uniti rispetto alle altre nazioni, in cui questo settore fatica a crescere sensibilmente.

6 Come hanno riportato Block et al. (2009), i VC sono stati responsabili del 10% delle innovazioni

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Fra l’altro, dal grafico successivo emerge chiaramente come il mercato del VC costituisca una percentuale trascurabile rispetto al PIL, aggirandosi addirittura al di sotto dello 0,05% per la maggior parte dei Paesi facenti parte dell’OCSE.

Grafico 4- Investimenti di VC in percentuale (riferita al 2017 o all’ultimo anno disponibile) rispetto al PIL. Fonte: “Entrepreneurship at a Glance 2018. Highlights OECD”

Relativamente a questo sottosviluppo del mercato del VC, molti governi hanno definito programmi volti a stimolare tale settore tramite l’istituzione di fondi di Governmental Venture Capital (GVC), per cercare di alleviare il problema del funding gap e di stimolare investimenti che producessero anche benefici per la società, come la creazione di posti di lavoro in determinate regioni.

In relazione all’intervento pubblico diretto, i tipi di allocazione delle risorse governative ai GVC si suddividono in: fondi pubblici diretti, che includono investimenti tramite strutture simili a VC supportati da istituzioni governative; fondi ibridi pubblico-privati, che vedono un co- investimento con investitori privati per compensare la mancanza di abilità nel settore che spesso connota le istituzioni governative; fondi dei fondi, che investono in altri fondi di investimento invece che direttamente nelle imprese.

La selezione da parte dei GVC delle giovani imprese poco finanziate può segnalare il loro alto potenziale al settore degli investitori privati, stimolando così l’accesso al capitale addizionale per le stesse e Cumming (2014), in uno studio europeo, ha notato che un investimento in sindacato tra VC indipendenti e governativi tende a portare a una più alta probabilità di un exit rispetto agli investimenti di VC indipendenti (Colombo et al.,2016).

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Comunque, anche riguardo ai GVC, si devono analizzare tre questioni importanti (Colombo et al., 2016). In primis bisogna considerare lo scetticismo riguardo la capacità di questo tipo di investitori di selezionare le imprese meritevoli, a causa del fatto che questi potrebbero non detenere le abilità necessarie per effettuare una buona selezione o per il fatto che vi possano essere distorsioni delle strategie di investimento a causa di interessi politici.

In secondo luogo, tali programmi potrebbero non essere efficaci nello svolgere l’attività di monitoraggio e di coaching nelle imprese in cui investono: a tal proposito, Luukkonen et al. (2013) hanno notato che i contributi a valore aggiunto dei VC indipendenti tendono ad essere significativamente più alti rispetto a quelli dei GVC soprattutto relativamente allo sviluppo dell’idea di business, alla professionalizzazione dell’impresa e all’orientamento all’exit. E in aggiunta, Pierrakis e Saridakis (2017), in uno studio su 4113 investimenti relativi a 2359 imprese britanniche, hanno rilevato che le imprese che ricevono supporto da VC privati hanno più probabilità di richiedere brevetti rispetto a quelle che ricevono finanziamenti solo da fondi di GVC.

Inoltre l’investimento pubblico potrebbe scoraggiare, anziché coinvolgere, quello privato, inducendo a un effetto spiazzamento: infatti le istituzioni governative hanno obiettivi più ampi rispetto ai VC indipendenti e non si limitano alla generazione di alti rendimenti ma, anzi, mentre questi ultimi disinvestono dagli investimenti che mostrano bassi rendimenti il prima possibile, i GVC tendono a posticipare l’uscita in queste situazioni perché le imprese potrebbero generare ritorni in termini sociali o sul sistema economico anche senza rendimenti finanziari abbastanza soddisfacenti.

Dunque anche i fondi di GVC presentano problematiche che frequentemente gli impediscono di supportare pienamente l’imprenditorialità e il settore del VC, con le aspettative di esternalità positive e di diffusione dell’innovazione sull’economia locale che spesso si scontrano con questioni relative al rischio di allontanamento dei VC indipendenti e allo scarso impatto sulla crescita delle imprese in portafoglio. Pertanto sarà importante per gli enti governativi cercare di migliorare la qualità di tali fondi per aumentare l’impatto che questi possono avere sullo sviluppo delle imprese.

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