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w

ziidellenostre amabili signorinesicasso migliai!

tutti. .

•' -*

'

'-.t'J-.IIHi’ .-**3 Pip.(Questi signori

mi

squadrano in

un

certo

mo-do

t.

v.

Faranno il mio elogio,senza

dubbio

; perchè, modestiaaparte,

non

sono

un

brutto V;

uomo

io). - Sv 1 *'

Car.(vedendo Pipelletcol sigaroin

mano)

11

si-gnore desidera fuoco? * f'Sfi

Pip.

È

mezz’orache 1’

ho

ordinato al cameriere, :

^ma

inutilmente.,. .. ,

Car. Se possoservirla?... (offrendo fuoco) Pip. Mifarà grazia.(s’accendeilsuo sigaro) Art.

(Non

può esserequale tudici, poiché la

ni-' potèlodescriveper

un uomo

eccellente).

Car.Dica ilsignorese io

non ho

ragione.

Pip.

(fumando)

Di chesi tratta?

Car. Questo

mio buon

amico

non

ha

cheun

difet-to,quello di essere incredulo;

non

vuol convin-cersi thè gli zìi . .. Perdono,ilsignoreavrebbe maidelle nipoti?

Pip.

(Fingiamo)

No,signore.

Car. Allora posso parlare.

Che

ingenerale gli zii /delleamabili fanciulle,

non

sono ebebestie da soma. Ione conoscodi quellii quali

danno

ma-noagli amoridelle nipoti,senza accorgersene.

Pip.

Ohi veramente?

Car.Sentiamo ilvostro parere.

Pip. (

Sono

in

un

belimbroglio)Già,certo . . .

ven’ha talunoche . .. siccome....

M

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ATTO

UNICO.

67

Car.Tulli, tulli! .-.

Pipi Perdonate;taluno.

\

;-.*•> '*'• Car. Tatti,tutti!

Pip.(Questo giovanecorretroppo!)Tutti, tutti.

Car. Mirandelli. . * Oraposso dirlo perchè sua nipote èmaritata. Mirandelli,

un

vecchio fre-quentatoredelcaffè Cova, senzaaccorgersene,era

ilportatore dei bigliettiniamorosi chelanipote inviava aquel pazzo dì Marsi.

E

sapete

come?

/

Colsuocappello. In parola d’onore.Ilbigliettino venivasitualo dallebianche mani della nipote nella fodera del cappello,e mentreil

buon bab-bea

dizioprendevail caffè,Marsi con una de-strezzaveramente ammirabiles'impossessava

dei-ramato

foglio. Ditemiora se vipuòessere

uomo

più ridicolodi

uno

zio?

Pip.

Ma non

tutti gli uomini siassomigliano.

Art.Dice bene ilsignore.Il mio è

uno

zio ado-rabile.

Pip. (a Carlo) Sentite,signore?

Car. Chiama adorabile

un uomo

che

non

vede nulla, o fingedinon vedere.

É

vero cheintal caso

un uomo

simileèda adorarsi.

\

'*w‘i

'

Art. Sicuramente.

È un

anno cheioadoro la ni-potedelsignor .. *Z, e

non

sò ancora che feccia abbia lozio.

Oggi

scrivo alla

mia

bel-la: Ti recheraialla festatale, ed ecco che lo zio

... Z

Taccompagna.

Domani

le fisso

una

.passeggiata

, e subitoil signor .i .

Z

.». .ve, la manda. >-l>-'' -*'V',

68

IL SIGNOR l.

Pip. Bravissimoil signor

Z

! (ridendo

)

Car.

Non

sono cosi le zie . . . codeste deformi

megere

indovinanolutto. Giàledonne che

hanno

passatii

28

anni sono tuttedetestabili.

Pip.Piano

un

poco, signore. Io ne conosco di quellechesenopiu adorabili degli zii

come

il . signor Z.

Una

fra lealtre, chepossiedeuna

gra-zia, unabellezza dainnamorare

un

morto.

Car. Ilsignoreè innamoralo?

Pip. Si;ne mi vergogna ildirlo.

Sono

innamorato diunadeità. Basta conoscerla per amarla. Ve-dete,iocontogiài

50

anni,eppure allorchémi trovoalsuo'fiancoringiovanisco,ilsangue

mi

bol-le nellevene

come

ad un giovanenelsuo fiore.

Car. Poffur fiacco! Vi fiastregato costei.

«Wfl lì tir.

MARCELLOCOTIfuOCOj 6 (letti.

Mar.

Eccoilfuoco.

v

- -

»...

: . o *

Pip

.,.Troppotardi.-. . >. * * * Car. Ilsignore brucia giàda molto tempo.

Pip.Quest’amore

mi

arde davvero! (suono di

cam-.1 panello

a

.sinistra) ..*•:> .

Jtfur.-Vadodalle signore,(via) ' T.

Car. II.signore èvenuto ai bagni condelle

dame?

Pip. Certamente. .

.

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"T. -s-A •*

ATTÓ

CN1C0.';

69

Ctfr. Diverremo amici,io

amo

giruomini dii

una

certa etàche

hanno

dello1'spirito; -quando poi

$ sono innamorati cerco di alleviarele loropene,

lisignore sichiama?.}.

Pip.Pipcllel,perservirvi. ' •• -- 1

Mar. La

signoraMorelli chiede delsignore.

Car.

La

signora Morelli! (molto sorpreso) .

Pip.

E

la

donna

che

mi

haincatenato, la

donna

.di eui viparlava, o signori. Fra poco vi farò fare la sua conoscenza; resterete incantati nel sentirla a parlare. Perdono,(esce,Marcello parte dalfondo. Carlae Arturo si

guardano

^sen

za pronunziare

parola

per un momento)

Art.Carlo?

Car.

Ed

èl’innamorato, di mia moglie! ìi v\*

Art.

Che

dici? .

, ,

v

70

' IL SIGNOR Z.„

Car.

La

signora1Morelii èmia moglie.

Ma

con quale scopoèellaTenuta aibagni?

Art. Quest’uomociè d’impaccio.

Car. Innamorato di mia moglie1

Art.

Come

faròaparlarle?.. Egli

non

l’abbandonerà

un

istante.

»».*•*

f

.

Car.

Ed

io, poveroinfelice, che trovola moglie colsuo innamorato! No,

non

èvero che sianogli

zii isoli ridicoli;sonvianco i mariti...

Art.

É

uopo che tutrova

uno

stratagemmaond'io possa parlare senza timorecolla nipote.

Car.

Non

potresti trovarmene*

uno

tu per sbaraz-zarmi dell’innamorato?

Art.

Quando

dirai cheSei il marito... *-Car.

Non mancherebbe

^altro!.Per sfigurare con

tuttele

dame

dellostabilimentoallequali

ho

fatto crederedi essere scapolo, e Ubero

come

l’aria?

Art.

Ob!

imiei sognidi felicità!

Car.Gioje delcelibato»addio persempre.

Art.Ora odioglizii mortalmente/

Car.

Ed

ioivecchi innamorati... . •*••/

Art.

Sono

fuoridi

me!

4Cflr.

La

sfrontatezzadi mia moglie passa ognili -mite.Mentre vivevotranquillo,felicecorteggiando ognigiorno, ognioradel giornolenostrebelle bagnanti,viene aperturbarelà miapace,imiei amori! Questo tradimento vuol sangue... Sarà quello delsuo innamorato che siverserà.

Art. 11sangue diunveeehio?..

Car.

Non

conosco età

quando

mi si tocca nello*

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ATTO

UNICO.

71

nore enella miapace; iostritolerò il miserabile chequi lacondusse,farò di tuttie

due

una car-neficina!

Tremi

il seduttore,tremi dell'ira mia!

Art.

Tu

vuoischerzare?;

Car.

Non

scherzo,

no; quando

si tentadiriunirmi a mia moglie, e

mi

.simette sottogli occhii

suoi tradimenti> divento un Otello benché

non

siamoro.' ; <

Art. Senti. Noi

dovremmo

fingeredi

non

cono-. scorie... ,f >; .

Car.

Ma

1’emozione,

ma

ilbattito delcuore,

ma

Pira die mi divamperà dagli occhi

come

potrò nasconderli?..

Oh

mogliepeggiore,di tuttele mo-gli!, diei bene, bisogna armarsi di sangue freddo;

come

Giano avrò

due

volti;è ilmeglio chemi restaa fare.

Art. Silenzio. Eccoli. . .

9 * *i *

SCENA

* .

piFBLLGT, la signoramorelli, sofiaedelti.

. -. .;,v

Sof.(vedendo

Ari)

desso!) » »

Art. (É lei!)

Mor.

(Mio marito!!) » ;

Car. (L’infame mia moglie!)

Pip. Eccovi,osignori,due

dame

che

bramano

di farelavostra conoscenza, iodissi loro che sa-rete deinostriai bagni.

72

IL SIGNOR'2.

Con

Certamente;e perparte mia* io

mi

chiamerò felice di-serviredue signore ai bellec gentili

y

(ironicamente). >»t *.»: % .a

.a

P

ìp. (piano

a

Car.) (Che nedite,eh?

La

Morelli

non

èunabellissima donna?)r » a-Car.

(Non

c’èmale)t(con disprezzo)

a

^

Pip.

(Non

e’èmale? Iola trovouna Venere).

Ari. Io pure mi reputeròa grand’onorese le

si-» gnore... •*: u. - .1 - C i*/'

Mor.

IIsignor Pipclletciusatali etante attenzioni

ir*da

non

desiderare di più. ,i. ». : a*

Car.

Lo

so..

Sappiamo

cheilsignoreè

compitis-- simo,

ma

speroche non yorrete negarci

un

fa-vore, delquale noi

andremo

orgogliosi.

Mor.

ILsignoresichiama.? (aCarlo ironicamente) Car. CarloRolandi, ai vostri comandi*.<

Mar.

Rolandi?

È

laprima voltache sento proffe-riretal

nome.

Sof.

Ed

ella?...(ad

Arturo)^

Art. Arturo delNero, (inchinandosisorridendo).

Pip.Milanesifinnel midollo delleossa...bravi gio-vaninemici accerrim! deglizìi.

Art. Cioè, noi

non

siamonemici...

Pip. Pergraziali compiahgono. Mi, dispiacedi es-sere diquesto belnumero.

Art.

Come,

ella ha

un

nipote? ; .;vj .

A

.

Pip.

Una

gentile nipote,che

ho

l’onore di

presen-larvi,(indicando Sofia) _ . j

Car.

Mi

duoloche ilsiguor Pipellet .abbiamentito pocofa dicendocicht^i, J(. nìeoa .

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ATTO* UNICO.

73

pip.

Che non

era zio?

Lo

feciper

non

assomigliare

aisignorZ. > u, . <•

Ari:

IIconfronto sarebberidicolo, un . Pip.

Lo

credoio... perbacco! . -

Mor. La

ècosa danulla ilmentire per cosìpoco.

Conosco io certi uomini che mentiscono tutto sfacciatamente^ perfinoilloro nome, quasichesi vergognasserodi portarlo.

E

voi ne conoscete, signorRolandij « . . :

Can Ne

eonosco di quelli chesivergognano di averlo datoadaltri.

Pip.

Ho

cambiato

nome

anch’io unavolta, per ac-quistarmi le grazievd’unabella inglese,unacerta

> Hellding.,•«c. •• ..*

i*•(» * .

r-Mor.

Voicangiaste

nome,

e fingeste

amore

mon-sieur Pipellet? Spei'ocheoranonsarà così?(con civetteria).

Pip.

E

posso fingere dinanziavoi,

madama?

Cor. (Edio, marito,debbotacere).

Sof.

Che

bellagiornata!

Sembra

cheinvitiad una cavalcata.

Mor. MonsieurPipellet,dovreste compiacermi.

Pip.

A

farche,

madama?

'* .r.

Mor. A

far

nuovamente

attaccarelanostra carrozza.

Sonocertache isignori ciseguiranno a cavallo.

Art:

Lai

massimopiacere. :m *

Pip.Veramente,stanco

come

sonodal viaggio.., ca*

.vaicare..^ *./..»» •*. . s-r .jj* .

Mor.

No,no,voistaretevicino a

me

incarrozza,

"

Sempre n

ane vicino,

come

l’amicodel cuore.

,

74

.Il SIGNOR Z.

Pip. (Quatta

donna

fadi

me

tutto quellachevuole.) Prego questi garbati giovanotti a 'tener compa-gniaalle mie signore; io

tomo

subito (Viadal

mezzo)

.i: > '*x*4

*

*?

Mor

. ^Vorrei restarsoiaconCarlo.

Come

fare?Afri) -Sofia*

fam

mi

un

favore,vaè prendermhil mio cappello;èdi là nelle nostre stanze. ,&&*.- Sof. (Non posso neppurparlargli),(piano

ad Àrt

uro

nelpassare) (Troverai

un

bigliettino nelle

no-isirecamere.

Quando

saremo partite, vaa

pren-derlo). * . JU iCt'ufH*

Car

.-./Arturo,

ho

d<uopodiparlarecon mia mo-glie; vavia), (piano

ad

Arturo):

Art.

(Un

biglietto! Mia buona Sofia!) (via dal

mezzo)

*.

•- »•* vr'U Car* Signora! »m»r?inm:« .,wt’.r>*«V.,ri <,

v,;-Mor.

Signore! i'- .li«i*.\uori Car.(Gi vuolcoraggio). Signora;;:io

sono

stordito,

meravigliato;dopotutto ciò chepassò franoi, avete ancoralasfrontatezza di perseguitarmifin

qui? * ' .ai. dti/ftv;*

Mor.

Signore,le vostre* parole '‘sono quanto io aveva infenzionedidirvi.

>v

*s.-> i! ; »WI Car. lo viperseguito?1.•; vnjo.si

.

r. /rtv

Mor.

Certamente. t*

v

r *•

< u *•o»up*

Car.

E come

potetecrederlo?Questa è

un

assur-dità!

Dopo

d'esserestatotostici ottiodella vostra condotta passata, (neutreeravatealmio fianco...

Mor. Non

micalunniate, signore; voi bramavate vivere libero per scialacquare levostre sostanze

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ATTO

UNICO.

78 come

meglio vi piaceva,, c non avendo altro

mezzo

per dividervida

me

inventasteunafavola che mi disonorava . . . v.« ... .h Car. Favola!

£

chiamate cosi leprovedi fatto?'

Mor.

Ch’io avessi:della simpatia pel marchese,di

Monte

hello,

non

lonego« . *

ma

negheròa tut-ti che iosia una mogliecolpevole.. Car.Neghereteil vero. *:/ .

Mor. Il verovoilo sapete, elo sapevate fio d'al-lora.

Ma

voleste

ad

ogni costo unaseparazione,

l’aveteottenuta orsono

due

anni,e

non

siete ancora contento?

Che

bramate

dame? Non

a casovoi sieteaibagni. Rispondetemi,<- <; . ,\.

Car.(guardandola)

sempre

bella*l)

Mor. Ebbene?

, ... ;ij

Car. Ebbene,signora, io vicredeva. alPerù...

Non

misarei mai imaginato di.,trovare

a

Rego-ledo miamoglie. *

Mor. Non

la sonopiù. .

*.

Car. Voiportateil

mio

nome. .1 .

Mor. £

voiil

mio

di fanciulla;

dunque

siamo

pari. : f. ' •< f-.

Car.

Non

losiamo,signora. Voisiete qui venuta eon

un

innamorato checonta

50

anni,

od

iodi

questi torli

non ve

ne

ho

maifatti,l . »*

Mor. Signore. . «'f-.L' L »

Car.

La

è cosa insoffribileì. .. capite? Essere marito e dovertacere!dovertacere mentre

un

vecchiovi fa millesmorfie!mentre voi

non

»vi vergognatedifarla civetta sotto ilmio naso!

/ »

76

IL-SI0NOII *.

Mor.

Vorreste impedirmelo?

Car.

Lo

potrei.

Mor. Con

qualedritto? ,*

Car.Gol drittoche ha ogni maritodi far rispet-tarela suaproprietà.*,perchèinfindei conti già voi siete miaproprietà, ed ioposso disporre divói...

posso... posso.»-,posso tuttofosignora!;

Mor. Non

potetenulla... Io

non

viconosco.I

tri-*-bunah

hanno

sciolto ivincolichecilegavano;voi sieteper

me un uomo come

tuttiglialtri, anzi

•'meno

degK

altri. > ,1 *».«: »

Car. Meno»deglialtri!'< «i

^

»

Mor.

loveglioamare chi piùmipiace,voglio es-sere corteggiata, adorata* invidiatasenza chetutto ciòvi debbainteressare, mio carosignorCariò Rolandi,che io conoscosolo dapochi minuti.

Car. Signor»,voiviscordateche fui vostro ma-rito.

Mor.

Per

me

siete morto.

Car. Morto,io morto!

La vedremo

Intantoio uc»

rideròilsignor Pipellet,e con essotatti coloro che vorranno

corteggiarvi.-Mor.

(ridendo} Avretemoltitluelli,signore. ì

Car.

Non

tanti,perchè non crediategià d’essere unabellezza,.. . Avete dellospirito»è vero..

.

ma

...

Anche

qualche grazia.. ;>

ma Non

v»mancate 4>certi occhi,e di

una

figura ben

fat-;w-ta...

ma

.t.\.

Ma

queste sono inezie, e i.vostri ,jadoratori

non

possonoesseremoltì*.. »

Mor.

{ridendo)Piùdi,quellichev’imaginate.

ATTO

UNICO. 7

&

a r.

Non

litemo,setulliassomigliano*»

mun^eu

r

Pipellct. .1 tris

Mor.

Povero

uomo!

(ridendo) »

Car.

Ramazzerò,

signora...e di quelsangue ne renderete contovoi... mentreiolouocidoperchè

...ifiama. - ,•* ^-•* .V»"- .'n\f

Mor.

SignorCarlo Morelli! - .-n

Car. Rolandi,signora. . .u-3

Mor.

-Rolandi,

me

1’era scordato..*, voi vipalesale geloso senzavolerlo,e questoèper

me

una glo-ria che non

mi

aspettava...

Car. Geloso! non lofui,

uondo

sanò mai.

Mar. V

eniamoalla conclusione.

Car.

La

conclusione è questa: lonon -bramo,

non

voglio essere testimonioocculare de’ vostri amori.

Mor. Come debbo

faFe perimpedirlo?

Car. Dite a monsicur Pipellet...a tuttiq'tolli che vi

amano

, disolfocarcil loro

amore

pur.voi...

Mor.

Questoèimpossibile.

<-Car. Impossibile,impossibile!..Signora,voi pronun-ziate la vostra sentenza. (burbero

)

Mor.

Viprego di

non

farmi quel brutto viso,che già

non mi

spaventate nèpuato nè poco.

Car.

Non

vi spavento?

Mor.

(sorridendo )

No, perchèviconosco perfetta-mente,e so chesiete il più

buon uomo

di que-sto

mondo,

quantunquescialacquatore. Ora,

mio

signore, intendesteeom’iolapenso su questo pro-posito. Agite

come

megliovi piace,io

non

darò cheripetervi quantogià vidissi: voglioamare,

78

IL SIGNOR Z.

ed essere amata dachi più

mi

piace, incomin-ciando dalbravosignor Pipellet.

Car. Sietedecisa? 11 rc

.

Mor.

Decisissima.

Car. Vedrete di chesarò capace.

Mor.

Vedrò. Però mi permetterete,iospero,di

ri-dere quantomipiaceràa vostrespese...

Car.Signora... *

v?

Mor.

{sorridendo)Si,voglio ridereavostre spesò, e dellevostre sanguinoseminacce.'

, . .* . •••» -^ »’,*•»

pipellet (ultosudato dal

mezzo

,edetti.

r »-. ili .. |Utf. >7, *'3 Pip. Madama».. 11legno è attaccato.

Mor. Andiamo

dunque...

Ma

Sofia,chepregai di an-dareaprendermi ilcappello?,..

Pip.

Vado

asollecitarla,{via a sinistra)x

M

Car.Signora, mi pagherete ben carala vostra

au-dacia. ' 1'1' *T

Mor.

SignorRolandi, voletechevireplichichenei ciconosciamo assaidavicino,eda troppo lungo

tempo

,ond'iodebba temervi?Foste

un

buon marito,sarete

un

geloso che

mi

farà ridere di cuore. Orasperoche almeno per complimento vorrete accompagnarmi nella miapasseggiata.

Car. L’

uomo

il piùflemmatico può diventare un Domingo...lapecora

un

leone. .

Mor.

Siete

un

leone senzaartigli,senza denti, senza forza,

un

leone digesso.

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ATTO

. UNICO._

t. j-P JJ<U . .. •. . {

•. .V .t

79

1

SCENA

VII.

pipellet, sofiaedetti.

I . * I I*. 1

. * *

Sof.Ecco, signora,il vostro cappello.

Mor.

Grazie,mia

buona

fanciulla. Ora,monsienr Pi-pellet,favoritemi

H

vostro braccio.

Pip. Perdono,

un

forte mal dicapo

m'

impedisce diaccompagnarvi,vi pregodidispensarmi... bra-merei restare...

Mor.

Allora possiamo rimettere... '

Pip. No, certamente,nonvoglio privarvi di questo divertimento. Il signor Carlo occuperàil mio po-sto vicinoavoi.

Car.(irritato)Io, signore?...

Mor.

Spero che nonvorrete negarealsignor Pi-pelletquesta prima prova diamicizia.

Car.

Ma,

veramente...

Mor.

[prendendo il suo braccio)

Non

vi sono scu-se. Addio,monsieurPipellet.{accarezzandolo) Vogliosperarecheal

mio

ritorno sarete guarito delvostromaldi capo, male delqualeilsignor Rolandisilamentava pochi

momenti

prima che voigiungeste.

Un

po’ d’ariagli faràassaibene...

Addio, (escono tuttitrannePipellet) Pip.(dopo aver osservato, levadalla tasca

un

bi-glietto)

Un

biglietto scritto da mia nipote.

A

80

IL SIGNOR Z.

chi mai

?... Oh

Dio!

non

vorreiessere

un

al-tro signorZ. Leggiamo. (apreilbiglietto)

** Z^ '1

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