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MH88IHIB8B
BRAMMA fN BUE ATTI
DI
HIMSO
«PRESSO
LUIGI CIOFFIEDITORE
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Tip. di A.
Valentin! e C.
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ELVIRA RASPINI
DISTINTA ARTISTA DRAMMATICA
S&wra /
féu fati & firtma, a
aenfare yueófo Riaver# dawr#, e a
fe& cbna> farfedo (/arte
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Maestro
DionisioCalvart
, pittore d’Anversa.Tito Malesi
ìGuido Reni
( suoj scolari Zampieri, detto ilDomenichino
iAlbani
•; JMaria,
moglie di Calvari Gaspara, modellaPier Angelo,
capitano degli alabardieriCecco,
fattorino v «.La
scena è in Bologna.Epoca
: secoloXVI.
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t
AH
«A
M
s*tt
Lostudiodi
un
pittore.Due
portelaterali,eduna graade nelmezzocopertada unatenda verde oscuro.Gessi sparsiquaelàperlascenaed appesi alle pa-
reti. Cavalletti, quadri, stampeedisegni.
Una
pietra permacchiareicolori.SCENA PRIMA
/ _
cecco, che
macina
colori.% ‘ » »
Cec. (canticchiando)
. » » _»
Raggiodeltuosembiante Panni ilbrillardelgiorno L’aerche spiraintorno
Mi sembra
il tuorespir.Gran
vita faticosaè quella del povero artista.Mia
nonna
credè scorgerein ine delgenio per lapittura e subito mi pose pressoilmaestroCal- varid’Anversa,perchè ne divenissi scolaro...ma
ilvecchio artistasi convinsenon
essere io nato chepel dolcefarniente.Un
lapis,una ma-6
LA.MESSINESE.tita,
un
pennello, sono cose troppopiccoleper la mia robustamano.
Tuttigli occhicheio co- piava eranociechi, tutti i nasistorti, tutte le orecchiecome
quelle del somaro;non
riescivo*
nulla. Allora Calvarisi decise di pormi a
mac-
chiar colori per utilizzarmi<ma'
anco questo maccinarcolori mi èinsoffribile.’..Ah monna
mia,non
visiete ancora avveduta chequellabuona donna
di vostrafiglia,
mi
fecequifdie-trolereni,
un
osso cosìduro, che mi rende in- capacea qualsiasi cosa?r
'» >
p •, , * .«
1
r*
SCENA
II.v-.fc.
' < r
PIER ANGELO edello. . .
* * » '
.
’
• ’-irK
Ang.
(Balte leggermente allaporta adritta del pubblico).Cec.Chiè là?’• - •• •' ’ -
Ang.
PierAngelo da Faenza, capitano degli ala- bardieri. (didentro) .Cec.. Avanti! pure. -
Ang. Non
v'èil maestro;?(entrando)’Cec.
No,
messere.Ang.
Perlecornadel Diavolo!Non
lo trovomai instudio. ’Cec. Sietevenutopelvostro ritratto?
Ang. E
perchèdunque
?Dopo
ventisedute quelbe*DigitizedbyGoogle
ATTO
PRIMO.'7
nedettoCalvart
mi
disse:MesserPier Angelo,abbiate pazienza,
ma
bisogna rifare tatto il volto.Cec. Rifareil voltoad
un
ritrattoé lostessoche principiarlo.Ang.Cosipensaiancoriobenché
non
m’ intenda moltodi pittura,ma
6ono fanaticopergli arti- sti....
perCalvart poivado pazzo; ponene’suoidipintitanta verità, che lefigure
sembrano
parlanti .. .Cec.
E
deichiaro-scurinon
ditenulla? Ang.Che
sono ichiaro-scuri,ragazzo mio?Non
liconoscoio.
Cec.
Sono
. . .Ang.
Lasciami finire,poi ticederòla parola.Sai cheiosonoricco?...
vCec.
E
chi l’ignora?Ang.
Ebbene, vedendoilsuo ultimoquadro,mi
nac-que
ildesiderio di avere il mio ritratto fatto dall'uomo
celebre. Miposi lacorazza,ed appun- taii baffiper averemaggiormente
l’aria mar- ziale. Giuntoquiallostudio glidissi: Messere,
vorreiil mio ritratto. Quantovolete a farmelo?
Cec.
Ed
egli?...
Ang. Mi
riseinfaccia.Cec.
Oh
!!Ang. Non
vifeci caso.Apersilamia borsadicuo- jo, e, gettandosul tavolieremoltemonete
d'oro, ripetei: quantovolete?Cec.
Ed
ilmaestro?8
LA MESSINESE.Ang.
Spalancò gliocchicòme un
indemoniato.Cec.
E
si chiamòoffeso dicodesto tratto .Ang.
Al contrario,afferròconambe
lemani
lemonete
emi rispose:Avete una stupenda,fiso- nomia. Ilmioamor
proprionefupago.Mi
pregò di sedere, mi misein posizione, preseuna
tela, esiaccinse a ritrattarmi.Dopo un
.quartod’ora, siio cheil tuo maestrodormivamo
tranquilla-mente
sulle nostre scranne.Cec.Effetto di grandesimpatia! ,s<:-
Ang.
Bisognadireche la siacosì... mentre non vièsedutanellaqualenon dormiamo
tuttic due.Dopo
tre settimane d’assenzafinalmente questa mattina mi risolsi di venirea trovarlo.Ed
eglinon
vi è...La
ècosa da daredellepugna
*ncielo! , . ... , .
Cec. Egli dorme. ,• s-
(._4-
Ang.
Dorme
sempredunque?
. i v kCec.
Ha
lamoglie giovine... poveretto, bisogna
compatirlo. . . .
Ang. Ah comprendo!
-E
mi si dice ch’ella èambiziosetta?, . ^ 1)V
Cec. Certamente ....
Ma
piano, che nessunone ascolti.É
ambiziosapiùdiquelloche convenga alla moglied’un
pittore.,
Ang. E
gli faspendere molto? Cec. Moltissimo.Ang. Povero vecchio!
Cec.Povero?v’ingannate, messere; ilmaestroè ricco.
DigitizedbyC'ooglé
ATTO
PIUMO.9
Ang. É
ricco? . .\
.Cec.
Ed
avaroall' estremo. Indue
anni che Io servo non mi ha mai pagatoun
bicchierdimal- vasia.Ang.
Kipareròioil suo fallo. (dandoglidelle ino-m
nele)
Cec.
Che
il Signorevi protegga! ('prendendo ildenaro)
Madonna
*Maria getta tutto l’oro del vecchio marito ingonne
, in acconciature ed in mille altre scioccherie dafardisperarequalun- que galantuomo.Ang. Ed
il maritonon
parla?Cec.Taceesoffre.... D’altra parte,lacolpa è tutta sua. Perchè sposare unagiovinetta, la qualepo- trebbeessere suafiglia ?
Se
fosse stata almeno riccada pagarecolsuo lutti isuoi capricci,pa- zienza!ma
èpiùpoveradi Gaspara,la modella.Ang. Ah!
la messinese.Cec. Appunto.
Ang.
Bella ragazza quella!Cec. Bella ed onesta.
Ang. Pur
troppo...l|arigettatoancoilmio amore.E
sì chenon
sono un brult’uomo io,n’èvero, .Cecchinomio
?Cec.
Oh
!sietebellissimo.(
guardando
le monete che tiene ininano)Ang.
La mia fisonomia fu chiamata stupenda da Calvari.Cec.
(Guardando
lemonete) Avete una testa da museo.IO
LA MESSINESE.Ang.
E
lamia muscolazione èdellepiùforti.Cec.Siete
un
toro perfetto.Ang.
Tu
m’aduli.Cec. Dico schiettamentela verità.
Ang.
(pavoneggiandosi)
E
mi harifiutato!Peggio perlei.Cec.
Non
glicapiterà piùun
partito simile.Ang. La
credo innamorata Cec. Di chi, ingrazia?Ang.
Di quelgiovinottochesi chiama TitoMalesi.Cec.Potrebbe ancheessere...abbenchè io non
mi
sia maiaccorto dinulla.Ang. É come
tc la dico.Peccato!.resafelice... Cec.
E
riccasopratutto.Ang. Ma
preferiscelamiseria...Cec. Talsia dilei.
Ang. Amen.
SCENA
111.lo
T
avreiXÀMP1ER1,ALBANI, GUIB0 RENI edetti.
. . .. »
.•*’ ’* • *-•
f
Zam.
Allavoro,compagni.Gui. (Lavorare!echi nc havoglia?)
A[b
.rVo’ finire quelgruppo di puttini, per dar principioad
un
quadroin grande.Zam.
Oh! messerlo capitano... (stringendoglila mano).Alb. PierAngelo, Diov' ajuti.
Ang.
Purvoi,bravi ragazzi... Vedeste il mae- stro?DigitizedbyGoogle
1
ATTO
PRIMO.u
Alb.
Non
ancora.Ang.
Poffartacco! quell'uomo
vuolfarmidareilcapo nellemuraglia. r
Alb. Allora
non
potràfinirviilritratto.Zam. É
egli innanzi?Ang. Non
vimanca
che la testa.Alb.Delresto è finito!
Gui.
(Non
èstata qui Gaspara?) (piano a Cecco).Cec.(No, messere.)
(piano a Guido).
Gui. (Quantotarda quest’ oggi.) (dasè).
Ang. Dopo
ventisedutesalta oggiin capoa quel benedettouomo
di rifarlo... Vedete stranezza d’ artista4Zam. Non
saràstato di suo gusto.Ang.
Eh
! che undipinto di Galvart è semprebello. - -
SCENA
IV.calvari, e detti.
• »
Cai.
Come
sonsempre
bellelevostremoneted'oro, messcrlocapitano.Tulli (salutandolo)Maestro
Cai.Zitti,zitti, figliuoli. . ;
La
giornata staper. finire,
non
viperdete in inutili cerimonie... io vi credeva già tutti al lavoro.Alb.
Ne manca
la volontà.Cai. Benedetta gioventù! Ai mieitempi non sor- gevail sole senzavedermi dinanzial cavalletto.
12
' ' LA MESSINESE.esolo alsuo tramonto iodeponeva latavolozza.
Cec.
E
non mangiavate,principale?Cai. Poco, iovivevad'arte edi poesia., Cec. (Piattida magro), (da se)
Cai.
Ma
oggidì lacosa è ben diversa. Oggidìre-gna
la pigrizia, l’infingardaggine; econ que- stamegere
siprogrediscepoco.Lo
studio, illa- voro, la fatica soltanto possono guidareallame-
% ta; equivigiuntisi trova lagloria... e Foro*Due
bellecose,infede mia! .. ..~
Ang.
E
niuno più di voipuò
saperlo . ..Cai.
Ma
pertoccarlebisogna sudare...sudar mol- to,nèfermarsi amezzodelcammino, sbadigliando etergendosiilsudore. Chi silamenta chiuda le cortine, nè facciaun
passodi più;si fermi e percuotendosi conlepugna
ilpetto,dica fran- camente:Ho
sbagliatostrada,non
eronato per essereartista.Cec. (I soliti sermoni), (da sè
)
Cai. Vi dico ciò peresortarvi albenfare
...
enon
peraltro.Zam. E
vi siamo grati,maestro, (baciandoglilamano
)Cai.
Tu
sciun
bravo ragazzo,tu,.(. .e perver-raia qualchecosa. . , .
Alb.
Ed
iono?..
.(facendosi innanziallegro) Cai.Ami
troppo i bambocci, Albani mio...
esto per direche desideripiù di esserepadredi famiglia, clicpittorestorico. “
Alb.
È
cosìbello il dipingere quei,cari corpic- cini .. .DigitizedbyGoogle
ATTO
PRIMO/' 13, Cai.E
stanidunque
fra i fioried i .pulii . ... .beati (leda loro castitàcvivi tranquillo, piacene inessi soli troviilbello (vedendo Giudo).Guar- dalolàil
mio Guido;
aneli’esso,sai, Domenico, aneh’ esso diverrà bravo;ha genioquello sbar- batello,quando
io vi veggo insieme una voce interna mi sussurra:Sono
due fratelliper genio e percuore.Cec. (avanzandosi)
Ed
io, maestro?....
Cai.
Tu ?...
Seiuno
di quelli ai quali 1'arte schiacciòil naso loro chiudendo la.porta infaccia.
...
:Cec.(portandole
mani
alnaso) Ahi!mi
par di sentire quel dolore.Cai. Contentati di maccinarcolori.
É
la tua sorte!Cec.
E
giàqualchecosa.Cai. Al lavoro, figliuoli, allavoro, epensateche il
tempo
chepassa è tuttoperduto pervoi. (igio- vanisipongono
ai loro cavalletti; volgendosi a Pier Angelo) Capitano, voi veniste pel ri- tratto?Ang.
Appunto, maestro, per quel benedettoritratto che parminon
voglia maiesserfinito.Cai.
Ho
adirvi una cosache vi sorprenderà.Ang.
Udiamola.Cai. In tanti anniche dipingo, non.
ho
mai avuto tanta poca volontà dilavorare quanto nel fareilvostro ritratto.
Ang. (
ingenuamente
)
È
unalode,oun epigramma
? Cai.(sorridendo)Una
lode;me
l’avete pagatoan-44
LÀ MESSINESE.ticipataùiente, e crettoclic siaquesta laVerarà- gioue percui uon vel’ho ancora dato.finito.
Ang.
Dunque,
secondovoi, gli artisti devonoessere pagati dopoillavoro?Cai.
Quando
sitrattadi lavorare percerta gente,; sì.(sorridendo)
Ang.
Mifate onore.(inchinandosi) s * Cai.
Non
visono pungoli d’ambizione i . *capi-te
?..
.non
vièche ilmero
interesse,etal-* volta
non
basta1.. . Visonodeimomenti ne
qualiio farei due vollelavostra fisonomia .. .tanto per
non
averla piùda fare.Ang. Due
volte?; . .è segno che ho de’ bei li-neamenti. fy''
Cai.
E quando
mi accingoadipingerla,sembrami cheil vostrobustosiguasti mettendovisoprala vostra testa.Ang.
Vorrestefarmi ilritrattosenza testa?Non
vi« capisco
...
Tutti(ridono,tranne
Guido
cheguarda
spesso laparta comune.)Cai. Que' giovinoti mi
hanno
compreso.Ang.
Feliciloro,ionon
sono da tanto.Cai. Voiavetemolto danaro,e siete
un uomo
ri- spettabile, messer PierAngelo.Ang.
Dunque
, almenoingraziadel mio denaro,
finitemiilritratto.
Cai.
É
giusto;ponetevi asedere.Ang.
Finalmente,(siede)Cai. Stateviin questa posizione, (lomette inpo- sizione).
DigitizedbyGoogt
1
ATTO
PRIMO.45
Ang. Non mi muovo
...ma
vi pregodi ordinare aCeccodinon farsi dame
vedere.Cec.
Oh
bella! eperchè?Ang
.La
vistadi quel furfantellomi muove
ilriso.Cai.(a Cecco )
Hai inteso? Vattene.
Cec.Obbedisco.
(Vado
a berealla salute di quei- rimbecille.) (via)Cai.(ponendosia lavorare)
È
poiveroche furonoarrestatiquattro vagabondiieri?
Ang.
Vagabondi ?...Potreste dire ladri addirittura, chenon
direste bugia.Cai.
E
furonorinvenuti?(lavorando)Ang.
Poche miglia distante da Bologna.(
senza
muoversi)Cai.
Avevano
con loroglioggetti derubati!Ang.
Vi pare?...
Quei malandrini furonotrovati collemanivuote.Cai.
E come avvenne ?...
Ang. Riceveil’ordine d’arrestare diversi individui, che da qualchetempo perturbavanolevie.Fatto seimiglia fuori della città,m’ imbattoin
un
tale lacero,barbuto, disinistroaspettoinsomma,
io guardo conocchio di lince...ed accortomi che appartenevaa quellatal classe, senza dir motto Iofaccio accerchiare dai miei uomini.16
LA MESSINESE.•
<i
. ’ '17'SCENA
IV..• >• w«•^ * - - «* r»
4 *
' 1
• - .•
-
caspara edetti.
Ì4 t
’ '
. , ....
' -.
. ... .
* -vi!
Gas.(entra cautamente
non
vista, s’avvicinaaDomenico Zampiero
e glidicepiano) Messere, mivorreteperdonarese tardai.*Zam.
{pianoa
lei) Ponili amodello ctaci.(Gas.obbedisce)
Gui. (ivedendola, dice con gioìa
da
sé)'(Ahf ec- cola!)An
j. Egli grida, strepita, protesta d’essere innocente, lonon
gli bado. .Cai.
Ma
poteva anco esserlo?Ang.
Me
nesarei accorto...A
inenon
sfuggenulla.Cai. (
Oh
!che bestia!) (dasè)Ang.
Glidomando donde
viene,dove va,qual’èlasua professione, infinegli facciolesoliteinter- rogazioni...
non
risponde, si confonde, abbassa lo sguardo epiange. Finalmente chiededi par- larmiaquattr'occhi; io allontanoi mieialabar- dieri. Allorail manigoldo mifa la proposta di metterlo in libertà,che egliin ricompensa mi avrebbedettoove erano i ladri dicui andavo in cerca. Io accetto, ementre stava per chia-mare ...
’DigitizedbyGoogle
17
ATTO
PRIMO.Cai.Glialabardieri vi conduconoi rei
?...
Ang.
No, messere, ilmio arrestatofugge,efugge con tale velocità che ci è impossibile ripren- derlo.Gui. (iavvicinandosia
Gaspara
) Potessi parlarle.(dasè).
Ang.
Allorala moscami
saltò al naso, divisi imiei uominiin
due
parti,dopodiaverlorofatto beremolti bicchieri dimalvasiapermetterliin for- za, e loroimposi di non più comparirmidinanzi senzail fuggitivo. Essimi obbedirono;avutoinmio
potere ilmariuologli feciamministraretante busse,che lapelle glisistaccava dallacarne r grondava sangue.Gas. Mio Dio!!(inorridita)
Ang.
(volgendosiad un
tratto)Oh
la bella mcs sinese!Cai. Per dovesei entrata, Gaspara, che
non
tiIn veduta?Gas.
Eravate tantooccupalo. . .Cai.
Lo
credi?...(sorridendo)
Buon
dì, Gasparuc- ciamia. ... /•. ,.
Gas.
Buon
di, maestro.Cai. Seguitate, messere.
Ang. Dunque come
vidicevo... (guardando Ga-
spara)A
che punto siamorimasti?Cai. Alle busse:
ma
volgetevi,altrimentinon ne
. faremonulla.
Ang.
Aveteragione, (da sè)Che
begl' occhi!. quella creaturadev’ essere natafrail solec la2
18 LA
MESSINESE.J
luna). Lepercosse risolsero fi rtostr’uomo
ad
ap- palesarciilluogo ovestavansi rifuggiatiisudicom-
pagni.Aspettolanotte, facciocircondareun
rustico abituro lororesidenza e battere allaporta diesso.Niuno
rispose. Allora,ordino che la porta sia atterrata, edopo10
minutidi resistenza, i ma- landrini furono inmio
potere, (volgendosiper vedereGaspara
laqualeparla piano con Guido Reni)Che
siainnamorata di quellolà ? (dasè) Cai. Bravo Pier Angelo, fuun
bel colpo.(alzando gliocchi verso il capitano e vedendolo volto versoGaspara) Pelnasodi MichelAngelo!ca- pitano, ache giuoco giuochiamo?Ang.
Vidomando
perdono,maestro... vi è certa attrazioneda quellaparte .Cai.
Sono
forsegli occhi diGaspara chevi fanno girare la testa?Ang- Appunto, messere . . .sonodue stelle.
Cai. (gettandopennelli etavolozza
) Allora, ri-
prenderemo
domani.Ang.
Vidomando nuovamente
perdono... Quella ragazza ha untalfascino. .. (avvicinandosia Calcar)(In confidenza,faella all’
amore
conGuido
Reni?)Cai-(Perchè
mi
fate quest’interrogazione?)Ang.
('Gliparla con tantoardore...)Cai.(Sarà benissimo. Io
non me
nesono mai av- veduto,ma
puòdarsi).Ang. (Ah
!) (sospirando}.Cai. (Perchèsospirate?)
DigitizedbyGoogle
ATTO
PRIMO.19
iAng.(Questa messinese, maestro
mio,
è un an- gelo).Cai.(É buona, ed onesta. .. ecco tutto.)
Ang.
(Evi par poco?. .. Quanto volentieri la fareimia moglie.)Cai. (sorridendo) (Addirittura!)
Ang.
(Iosono fattocosì. ..prendofuoco adun
tratto.).
Cai. (Fatevi innanzi allora....) Ang.(Fuirigettato) Cai.(Vi ha respinto?) Ang. (Pur troppo!)
Cai.(Ha avuto ragione), (da sè)
Ang.
(Rigettarme
. . .me
. ..che l’amotanto.Le donnes’appiglianosempreal peggio).
Zam.
(aGuido)Lasciala inpace una volta.Gui.
Due
soleparoleed ho finito. (parla pianoa Gaspara)
Ang.
(a
Calvari) (Osservate, osservate, Calvart,
come
que' giovanis’intendono fra diloro).Cai. (Lasciatele fare,poverecreature.)
Ang. (Sottoa’miei occhi!!
Ah
!è troppo! sento chelagelosiamisoffoca . .. restando qui cor- rereirischio di fareuna malattia.)Maestro, visaluto... *
Cai.
Ve
neandate?Ang.
Sì,perritornaredomani.Cai.
A
domani, dunque. rAng. A
domani.(Rigettarmi! . . .ingrata!) (via) Cai. (Si gellaa sedere soprauna
scranna tuttopensieroso).
20
LA MESSINESE.Gas.
Se
fossevero quantomi dite..v (solio voce a Guido)Gui.
Te ne
darò delleprove . . . (piano a Ga-spara) ' ‘ ;
Cai.[parlando frasè)
La
è purdura cosa giun- gerealla mia etàenon
essere certo di avere una persona che veramente ei ami!! Credevo che la gratitudinefossequalche cosa a questomondo
...ma
orami
accorgod'essermiingan- nato. Essanon
divenne mia moglie,che perlemie ricchezze, per togliereil padre allamiseria, per appagare infinela sua ambizione
...
Oli pur troppo ècosi! Nessun affettofece battereilsuo cuore per me.
Ed
io, stolto,pensai...È
purtristeil disinganno.Eccoti,o Calvart, con un piede sulla fossa
...
enon
sei tranquillo; no,ma
tu stessocreastila croceche ti tormenta...tistabene,
non
dovevi commetteresimile paz- zia!!)Alb.(
Che
sisaràavvicinatoa Zampieri,gli dice piano}mentre Guido
seguita a parlare conGaspara
)
(Com’è tristeilmaestro?)
Zam.
(Penseràai cartoniche deve eseguire.) Alb. (Eh! Menicomio...temo
che pensiaben
al-troin questo
momento.) Zam.
(Ea che?)Alb.(Quella
donna
. .quelladonna
èilsuomar- tirio.)Zam.
(Cerchiamodidistrarlo.)Maestro,terminaste il primocartone delnuovo
affresco?DigitizedbyGoogle
ATTO
PRIMO.,21
Cai. (scuotendosi)Si . «.ilsecondoloprincipieròquestasera.
Zam. E
ilGiuda
vennecome
il bramaste?Cai.
Non
sono malcontento di quel traditore; egli .bacia ilsuo maestro e con le mani dietro il
dorsotiene la borsa deldenaro mal acquistato.
Il suo sorrisodi Satana, i cresputi capelli, la fronte corrugatagli
danno
secondome
il vero carattere...ma
sai che l'artistaèun
cattivogiu- dice dell’opera sua. Potreianco ingannarmi....per,,cui aspetto ilparere del Zuccheri.
Alò.
Saremmo
forsetroppo indiscretisevipregas- simodi farcelo vedere?Cai.Clic dite,ragazzi miei . . , Venite, venite pureedesternare il vostro giudiziofrancamente.
Zam.
Quantosietebuono
!Cai.
Non
èvero,viho
ilmiointeresse,eccotutto.(passandovicino allatelasullaquale dipinge- va Zampieri) Menico,poni
mente
a non gittar tanto colore inutilmente. . .Essoè caro. . .e lecarni
non debbono
averetanto rilievo . . .liscie, pastoseletinte, ben sfumate, varie e vere.
Attienti ai mieiconsigli eti troverai contento.
(;vedendo
Gaspara
eGuido
che parlano, di- ce loro conimpazienza
ed ira) Ciarlerete fino aldìdelgiudizio,voialtri?...
(aGuido) Gli ècosì chesistudia?Ah
gioventù, gioven^lù!.. .
(Non sòilperchè,
ma
semichiedesseroil mio consenso af loro matrimonio,
non
glielo accorderei... Nuoviinfelici forse!No
, no, non1
22
LA MESSINESE.mi
siparli di matrimonio.Oh
Maria! Maria!(via con Zampieri eAlbani dalla porla di
mezzo)
Gui. Siamosolifinalmente.
Gas. Io
non
vicredo.Gui. Gaspara,e sarà vero
?...
Gas. Voivolete vendicarvi di
un
rivale fortunato.Gui.Diomi punisca sequestoèil mio pensiero.
Tu
nonmi ami ... pazienza.
Ho
giàimparato a soffocarenelmiopetto ibattiti del cuore, ad arrestare sulcigliolelagrime.Non
mi ami, me) dicesti,ebasta.Ma
ciòche mi rende disperato èilcrederti invaghitad’un uomo
chenon
me- ritail tuoaffetto . . .Gas.
E
che nesapete voi?Gai.
Ma
la sua condottanon
ti convince?... il di- sprezzoconcuili tratta,la freddezza delle sue parole?... E
poi,le loripeto, egli t’inganna.Gas.
Non
posso,non
devocredervi.Gui.Ebbene, vivi nellatuacredulità, insensata,e Diovoglia che
non
debba giungere il giornoin cuit’abbia a pentite dinon
avermi prestato fede.Gas.Di quali prove
mi
parlavate?...Gui.
Non
vo’dirti nulla,saziaticoltuo affetto,c lasciami inpace.(perpartire) Gas.(chiamandolo
) GuidoReni.
Gui.
Che
vuoi?Gas.
Ah
!messere, ditemi tutto.Gui. Nullahoa dirti.
DigitizedbyGoogk
1
ATTO
PRIMO..23
Gas. Voim’uccidete tacendo...
Gui.Nulla ho adirti, tiripeto.Addio, (via) Gas.
E
saràvero?...
Tito avrà mentito?Oh
no,
non
lo crederò mai,ma
sefosse? (cadeso- prauna
sediapensosa) Bei sogni dorati della mia primagiovinezza,come
spariste!Essere ama*tajvivere làsullaterra che mi diè vita, sotto
il mio cieloazzurro,pressoil mio mare, nella miapatria, vicinoa mio padre, allosposo...
Ed
invece...
Ma
merito da Dio una punizione! Dal padre sono fuggita... lapatria 1’ho abbandona-ta... elo sposo?...
Oh!
(coprendosiilvoltocon le mani)Io piango?... Insensata! piangoadesso!É
tardi!(alzandosi risoluta, e vedendo Tito sullasoglia dellaporlacomune
,chesilenzioso l'osserva, glicorre frale bractia e con tra- sporto d'affetto gli dice)Tito!SCENA
V.gaspara etitoconmantello.
Tito. Scostati,
non
ricordiove siamo?. .. (guar- dandosiattorno)Gas. (abbassandola voce)
É
vero... èvero... per- donami,ma
liamo
tanto!...Tito,(sorridendo)
Lo
so.24 LA
MESSINESE.Gas. (seguitando) Tanto, chesarei felicese avessi date metà dell’affettocheti porto.
Tito.
E
che può fartidubitare?...Gas.
Che? Oh non
ini amicom’altra volta.Tito. Di’piano... setiudissero
...
Gas.{piùpiano)
È
vero,ilnostroamore
dev’es- sereun
segretopertutti, ioVhopromesso, e manterròil mio giuramento.Ma,
sentimi, Tito, visonodeimomenti
in cui il mio cuore didonna
non reggeallatortura cheprova, incui sembraspezzarmisi inpetto, questapassione che m’ardeemi consuma
ècome
un fuocoricoperto da pocacenere...Guai seun
soffio divento io scopre!Tito.
Che
vuoi dire?Gas. Havvi talunochemi fa dubitaredel tuoaf- fetto.
Tito.Qualche turbatore della nostra pace.
Gas. Vogliail Signore chesia la verità,
ma
se fosse ilcontrario . ..Tito.
Che
faresti?Gas.
Che
farei?E me
lodomandi?
tume
lo do-mandi
?non
saiforseche nacqui làdoveilsole è ardente quantoi nostri cuori?...
là dovesi uccidechine tradisce? Giurasti di divenire mio sposo,e a questo giuramento miresi per- fida figlia. . .
non
l’obbliare, Tito;ioattendo!Tito. Iltroppo
amore
ti rende ingiusta verso dime
.. .Gas. Sarà.
Ma quando
penso cheun buon
padreDigitizedbyGoogle
>
ATTO
PRIMO.25
dai bianchicapelli avrà cercalo invano 1’unica figlia cheglirimaneva... chetalperdita forse locondusse nella tomba, che forse è morto
ma-
ledicendomi.Quando
mi sovvengo cheilmio nome
verrà pronunziatocon quel disprezzochesipro- nunzia ilnome
di unadonna
perduta, e tutto perte, il sangue noncircolapiù nellemievene,ilcuoremisi pietrifica, e sento il bisognoestre-
mo
didirti: Tito,rammenta, rammenta
latua promessa!Tito.
Ebbene
, Gaspara, giacché lovuoi, fra45
giorniti condurrò affollare.(risoluto) Gas. Fra 15 giorni!\
Tito.
Te
lo giuro.Gas.
E
saràvero? Tito. Sì,si.Gas. Ah! queste parolemirendonol’esistenza,esse
mi
fannoobbliarequantosoffersi.Fra45
giornilDiotibenedica!
Non
saiqual balsamofaiscen- dere nell’animo di questapovera donna,cliet'i- dolatra . . .Guarda, Tito,iopiango,ma
sono di gioja,sai, questelagrime,d’un’inesprimibile gioja.Tito. Ma,finoallorasilenziocontutti.
Gas. Sì, sì,con tutti;vivremosilenziosi,
ma
felici delnostroaffetto .. .perehè orami
ami, ne sonocerta, questidettimi
persuadono.Ed
io poteidubitare!...
ahperdonami, perdonami.Tito.Alzati,secisorprendessero...
Gas.
Ben
dici;fuggo perchè niuno scorga dalmio
26
-LA
MESSINESE,volto Tallegrezza che mi trabocca dalj euore!
(bac.la
mano) Ah
! tumihai resapazzadallagioja!(viacorrendo). , ..
Tito. Imbecille! Però,io ho dovuto giurare . . .
E
cheperciò?É
forse ilprimo giuramentoch'io lefaccio?(osservando da pertulio)
Sono
sicuro.{aprelaporta asinistra
)
Demonio
, vieni in miosoccorso {chiamando) Maria!SCElNA
VI.r ».i 4
MARIA eTITO.
» fl * *
(A bassa voce,con mistero, eprestissimo)
Mar. Non abbiamo
pernoi che pochimomenti.Tito.
Ebbene
?Mar. Son
risoluta.Tito.
Dunque
?Mar.
Haivinto.Tito.
Ma
i mezzi?...Mar.
Seguimi.(escono perla porta asinistra,si fa notte.Corta pausa).
SCENA
VII.cecco,dalla
comune.
Cec. (alterato dal vino)
E
direche mianonna mi
vuole perforza artista1Le
sonomanie
da vec- chie codeste!’•Preferirci divenireun buon
ala-ì
’ c
- 4
ATTO
PRIMO.27
•bardiere, esseresottoil
comando
di PierAn-
gelo. . ,per bere eoidenaro cheregala molta malvasia... E
neho
bevuta, ene berrei an- coraben100
bicchieri sei denarinon
fossero finiti .. .Evvivala malvasia!...
che’ pittura, chepittura .. .malvasiae nulla piu.(siedeso-pra una panca
infondo)Non
si può negare però chenon
faccia darvolta al cervello,e pe- sare la lesta... ma
la testa perun uomo
è l’ultima cosa . .. messer Calvart disse che la testadi PierAngelo rovinava ilritrattodi Pier Angelo...
eseIoha detto il maestrodev’es- servero,perchè ilmaestro saquelloche sidice.(sisdrajasullapanca)
Dunque un uomo
può staresenzatesta . . .nellostessomodo
cheuna colonna puòstare senzacapitello . . .essanon
ècheun
adornamento superfluo.SCENA
Vili.PIERANGELO €deltO.
Ang.
Per Satana! neppureun
lume! .. .Lo
stu- diovuoto.Cec.
Vuoto?
no,visono iquadri, i cavalletti, ed io, messere, che valgo più di tutte queste cose28 LA
MESSINESE.Ang. Che
fai tulà?. ... -w., i><[ <>Cec. Vo’ dormire .. .Tulliino bicchiere dimalvai sia mi hafatto girare ilcapo.
Ang.
Sei ebbro?Cec.Ebbro* no.. . chilo dice
?... Sono ub-
briaco, ecco tutto.Ang
.Rompicollo! Sentirai ilmaestro*Cec.
Che mi
puòfare? cacciarmi?É
quello chedesidero.
La
pitturanon
è perme
.. . Ioho
volontàdi'divenire alabardiere. Perchèsiete tor- nato?Ang.
PerdireaCalvartchedomani mi
è impos- sibileveniredalui.Cec.
Con
tanta premura cheavete pel vostro ri- tratto?..
*Ang.
11dovereprima ditutto. Accendiun
lume.Cec.Messere,
non
posso. Ianaturami
tiene in- chiodato sopra di questapanca.Ang.
Non
lireggi sullegambe
?Cec. Paredi no. •>,>
Ang. ELdov'èil maestro? Cec.
Non
ne so nullaio.Ang.Ti ricorderestidi fare un’ambasciata?
Cec.
Non
loprometto... Ho
la testaincombu-
stione.Ang. Almeno
potessi trovarela porta del suo ap-.
parlamento ..
.(andando verso l’uscio
a
si-,nislra)
Cec.Andatesempredritto finché
non
battete ilcapo nella muraglia.
DigitizedbyGoogle
T!
atto
primo.29
Ang. Taci, imbecille.
Cec. Messere nondicemale.
~4 . /,
SCENA
IX.^ *»
» •> * r
*
tito,con cassetta sottoilmantello,edetti.
- * *
Tito,(si
avanza
pian piano,come pare
PierAn-
gelo.
Momento
di silenzio,finché idue perso-naggi
s’incontranofaccia a faccia)Ah
! v’è genie!) (da sé)Ang.
Chi èqui?...
Tito. ‘(Son perduto.)(da sé)
Cec.Avrete inciampatoinqualchecavalletto.
Tito. TitoMalesi.
Ang. Ah!
sietevoi,Tito?...Tito. Sì,messere.
Ang.
Senzalume?
Tito.
Come
voi... iome
ne andava.Ang. A
casavostra forse? * Tito. Appunto.Ang. (toccandolacassetta)
E
qui che avete? Tito.(Chedirgli ?)Una
cassetta di colori, capi-tano.
Cec.
(Una
cassetta!)(da sé)Ang.
La
è benpesante,fate faticaa portarla.Tito. Infatti. ..
Ang.
Aspettatechevi aiuterò io.Tito. Sietetroppo buono.
30
la messinese.Ang. Sono
fanatico per gliartisti, eseposso es- sere loro utilein gualche cosa,ìie vado orgo- glioso. (aiutandolo
a
recare la cassetta verso laporla d’uscita)Tito. (Fortuna, assistimi.) (da sè)
Ang.
Ecco la porla,fate piano ed uscite.Tito.Millegrazie.
Ang.
Nienteaffatto.Tito. (Son salvo.)(via)
Ang. (tornando) Ora andiamo nell’appartamento di Calvart... Maledettissimoritratto! tutto congiura perchè
non
lodebba averpresto terminato, (giun- to quasi pressolaporta,inciampa inun
ca- valletto cheglicade addosso. PierAngelo
cade gridando)Son
mortolC$r,.(ridendo)
Ah!
ah! ah!PINE dell’atto PRIMO
.
DigitizedbyGoogle
1
k
I
Lastessascenadelprimoatto.
SCENA PRIMA,
gaspara inpositura,zampieri chedipinge, guido, albanie
tuo
sono dietroaZampieri
chestanno osservandolo a lavorare.Gui. Menino
, lasciaeh1iotei dicaesenza adula- zione,questa vergineèimpagabile.
Zani, (lavorando)
Eppure non
nesono del tutto contento.Alh
.
Già tu
non
ti contentimai.Zam.
Si puòfaredi più.Tito.
Non
lo nego.Ma
non vichiamate già Cal- vart voi, perfare dei quadri perfetti.Zam.
Affé di Dio! mi contentereid’imitarlo sol- tantonel colorito. ‘,Gui.
(sorridendo
)
Ah
! chiederesti poca cosa.Alb.
Eppure
aforza d’indefesso studio...
Tito.
Un
giorno chisa che i vostri quadrinon
venganopagatiquanto isuoi.32
LA MESSINESE.#
Zam.
Fotevi tu,Tito mio, dire un’eresia piu glossa?A4b. Perchè? . . .Leggi tu tieH’avvenire?
Zam. No
,perchènon
c’èconcesso... ma
so di sicuro che niun di noi, perquanto valente ar- tista divenga,potràraggiungereilmaestro.
Gas
.Dite su,m
esser Domenichino ... ladevean- dare perle lunghe ancora? {annoiata di stare in positura)Zam.
Aspetta, aspetta,Gaspara;due pennellate ed hofinito.(lavorandò
)
Gas.Gli èun’ora chedited’aver fluito,e
mi sem-
bratesempresul principio.Zam.
Slatti chela, modella mia, che frapocoticompiaccio.
Alb.(con vezzo )
Pazienza, pazienza... ruba cuori.
Gas. Graziosoilmessere col suo ruba cuori. Il vostro da
me non
fumai rubato.A
Ib.Come
losai ? Gas.É
facilel’accorgersené.Zam.
Tieni piùalta la testa,ciarliera insoffribile.Gas.
Non mi
maltrattate, messere, o lo dicoalmaestro.* • , *
Zam.
Finalmente sei pagata. . .Alb.
E
seipagataper servire. Servi adunque.Gai. (Povera Gaspara.) {dasè)
Gas. {restando inposizionedicefrasècon mollo sentimento)(Sei pagata!Sei pagataper servire! ,
Oh
letristi parole!obbligare una povera crea- tura a starmuta
ed immobileal pari d'unasta- tuaperoreed ore perchè è pagata!...E
TitoDigitizèdbyGoogle
ATTO
SECONDO.33
non ilice nulla,non
difendela modella,la sua Gaspara che l’ama tanto. Jeri tantepromesse...cdoggineppure unaparolain mia difesa! Gli èsegno che
non mi ama
veramente. . . egli! egliper cui dareila vita. .. (piangendo)
iSon hacuore,
non ha
cuore quellosciagurato!)Zam.
Osservatela!piange!Gui. Piange davvero!
Alb.
La
è unastupida . . . prende ognicelia su!serio.
Zam.
Suvvia, Gaspara,non farelabambina. Per chè piangiora?Gas. (rimettendosi) Chidicech’io piango? . . .
Non
piango io.!Alb. Ascoltail consiglio d’un
buon
amico .. .Tu ...
io ticonoscobene...
tuseiinnamo- ratapazza, ame non
lodevinegare.Seseipazza fatticurare,ma
non piangete.Gas. Voisiete il più cattivogioviuc ch’io
mi
co- nosca.Alb.
Ah!
ah! ah!(ridendoed allontanandosi da essa) Perchèdico delleverità.
Gui. (avvicinandosia Gaspara le dicepiano)
Oh
va làche ne conoscideipiù cattiviancora.Gas. (Piùdi lui?
...
èimpossibile!) Gui.(Si, ti dico.)Gas. (Volete forse parlare?...)
Gui.(Di quelloche ti fecepiangere or ora.) Gas.(
guardando
Titosospira)(Ah!)G»z.
(Non
dici dinò, n’èvero?...
perchè haipaura dimentire).
3
34 LA
MESSINESE.Zani.(gettandoipennellicon rabbia)
Oggi
nonsipuò lavorare . .
. pazienza!
Gas.(alzandosiallegra) Bravo Domcnichino ., .
oravi voglio bene.
Alb.
Non
le credere,Zarapieri, perchè costei Don vuolbene che aduno
solo.Gas.Perchè sonouna giovine onesta.
Alb. Sullatua onestà nessuno avràa dirsillaba.
Gas.
Lo
spero almeno.Zam. La
verità è una.Donna
Gasparaè 1’onestà inpersona.Alb.
La
perla delle modelle.Tito. (consorrisosardonico)
È
tuttodetto!Alb. Certamente.
Gai. (piano a Gaspara indicandole Tito)Guardalo
il tuo
buon
angelo sorride .come Satana...ocome
il Giuda del maestro!E
tu seguiti ad amarlo? . . .Imbecille!)Gas.(Ma.perchè l’odiatevoi?)
Gai. (Perchègliè
uomo
falso .. .perchè ti tra- disce .. . infineperchè èsenzacuore,senzaco- scienza.) (si allontana)Gas.(fra se osservando Tito,
mentre
gli altripar- Inno fra diloro) (Senza cuore?credo che mes- serGuido
Reni non dica male...Senzacuore!!...un
giovine sì bello èsenza cuore!...non ama
cosa alcuna...neppure chi gli dice di amarlo,e glielripete ogni giorno, ogniora con tuttal’es-pansione dell’anima!
Oh!
è un’infamia! Quegli eral’uomo che dovevaservire da modello,(loc-DigitizedbyGoogle
?
ATTO
SECONDO.35
- candosiilcuore) Io qui dentro sento troppo!
Non
mi ama.Oh
!...ma
che almenonon
ne ami un’altra!) (resta assorta)Zam. Ben
dici,Guido,madonna
Marialasarebbeun
modello che potrebbe servireRaffaello.Alb.
Tu
sai, Menico,che anch’iovagheggio 1’i- deale; nei deliri della mia esaltata imagina- zione, labella Maria m'appariscesempre, sento che niuna donna,al pardilei,saprebbe inspi- rarmiun
bel quadro.Tito.
Ben
fatelodandola... la èbellissima!Gas Bellissima!... messere,
come
v’esaltate... visi potrebbe chiamare innamoratodi sue bellezze.Zam.
(aGaspara) Taci, chese ilmaestroneascol- ta, ciammazza
tutti.Gai. Eglilavora là(indicandoil
mezzo)
glièvero;ma quando
lavoranon
odealcuno.Zam.
{sollevandoun momento
la tendaverde. Si vedeCalvart addormentalo davantial suo ca- valletlo) Riposa.Alb.Avràveglialola notte intera,creandoicartoni del nuovoaffrescochedeveeseguire(parlapiano con Zampieri e GuidoReni).
Gas. (ironicaa Tito) (Messere,
non
rispondete?^Tito. (Ache,Gaspara?)
Gas. (iNon mi fateil melenso, mi avetecompreso).
Tito. (No davvero.)
Gas. (Non vi diteinnamoratodellebellezze dima-
donna
Maria?Tito. (Il bello piace a tutti...)
36
•'LA MESSINESE. nf|\Gas. (E ad unartistaspecialmente, n’è vero?(con slancio)Senti, Tito!fa che ioignoril’amore che porti adun’ altra
donna
,fa eh’ioloignori...o sciagura a te!) >Tito. (Voi delirate!...ricordateviovesiamo.) Gas. (Lo dimenticava, eti ringrazio
dovermelo
ri-cordato. Avròprudenza...
ma
tu ricordati che sei amalodalla tua Gaspara, echeseella èpo- vera cmodella, loèpersolo tuacagìpne... lo ricorda,TitoMalesi.)Tito. (Tacete!ciosservano... possonoudirvi.)
.
Gas.(Hai ragione!) (affettando allegria). Messa- Domcnichino,sono
due
oreche vi servo_, non merito che mi paghiateloscotto?Alb. Poveracenciosa, non dici male.
Zàm
.Vuoilo scotto?... ed iote lo pagherò...
Vieni connoi.
Gas.
E dove?
Zam. Da
messer Maso,l’osticro.Gas.Accetto senza ringraziarvi, tanto più che devo
• parlarea messer Guido.
Alb.
A Reni?
,Gas. Proprio alui.Avreste qualche cosaa ridire, messer Albani?
Alb. Nulla,Gasparuccia mia, nulla
...
ticonosco troppo per formarmicastelli inmente.Gai.(uscendo dice piano a Gaspara) (Che vuoi
;dirmi?)
Gas.(Vo’ domandarviseV
uomo
che mi fa pian- gereama
un’altradonna.)\
DigitizedbyGoogle
ATTO
SECONDO.37
Gui. (Ene dubiti?)Gas.(Un’ altra!)(restaimmobile
)
Zam.
Gaspara, tivien male?Gas.(rimettendosi)V’ingannate . .. Sto benissi- mo. (poi pianoepresto
a Guido)
Ilnome
di questa donna,il suonome
?Gui. (Losaprai.) Gas.
(Quando
?) Gui. (Più tardi.) Gas.(Più tardi?)Qui. (Nellagiornata.)(esconotutti,
meno
Tito Malesi)Tito.(dopo aver osservato a partir
Gaspara
) L’entusiasta! Ecco unadonua
che crede nell’ a-mor
eterno . . . Ecco un’ imbecillechenonvive che perla speranzadi esseramata!... Ama-
re! .. .amare
per sempre! . . . deliri, sogni dimenti troppoesaltate,(pausa) Interroghiamola miacoscienza esentiamo che cosarisponde.Ho
io
amato,
Gaspara? No.L’ho
lusingata finché avevadenari;ma
orachenon
possiede piu nul- la,mi
è insoffribile.Ed
essanon
locomprende, o finge dinon
comprenderlo...La
colpadunque
èsua. Pochigiorni ancorae poi... Checché ne dicailmondo,
iosono l’uomo delmomento. La
mia vitamezzo
consunta dalle orgie e dagli stravizzi,non
avrà esistenzache per 40, 45anni forse, ilmionome non può
essere ricordalo nelto storia, perchènon
sonopittore che per interes- se, iosono nemico della gloria,eimieimeschiniJ
38
LA MESSINESE,lavori non possono lasciarmi un
nome
artistico.Dunque? dunque
godiamo del presente,giaechè nell'avvenirenon
veggo nulla di lusinghiero.Secondiamo Maria;questa èlamia
donna
d’oggi.L’orodi suo marito1'hoio,
ma non
ancora le suegemme
, equestemi premono
; una volta ch’esse sieno nelle mie mani, non avròpiù nulla adesiderare. Eccola. Creatura adorabile! adorna di vezzi,edi denari! Bellalusinghiera dagli oc- chi amorosi, e daimodi
squisiti,per te, perte solaoggi batteil miòcuore.SCENA IL
* •*•
ti.
¥ *MARIA eTITO.
Mar.
(guardinga
)
Calvart?
Tito. Riposa là dietro; osservatelo {alzando la tenda).
Mar. Dorme!
(sorridendo) Poverovecchio, nel suo sognoforsesicrederà allato di Michelangelo o diRaffaello, suoimaestri.Non
lodestiamo,ch'e- gligoda la gloriaanchedormendo
... Isuoila- vori gliacquistarono fama di valente e grande artista, e stabene. Ioperò che gli appartengo convincolisacri, pur troppo! io potrei direchecome uomo
è benpiccolo,marito poi èindegnodi esserlo.
Tito.
E
chi noi sa?DigitizedbyGoogle
ATTO
SECONDO.39 Mar.
L’artista modello!... È
avaro, collerico,stizzoso .. i
Tito.
E
non è tutto;ma
iolo conosco,madonna
,
loconoscobene,perciò potete risparmiarvi di pingermiilsuo ritratto.
Mar.
Sì,tulo conosci, Malesi,*al pardime
tu lo conosci, eda quest’ora avraicompreso che noi posso amare. Nullaio ti nasconderò. L'interes- - seel'ambizione mi fecesua; ilnome
di Dio- nisio Calvari era sulle? labbra di tutti, ed io eraorgogliosa diappartenere adun uomo
di tanta fama. Mio padre poimi
parlò delle sue ricchezze,ed io, benchévedessi unuomo
dietà avanzata, di gran lunga maggioredellamia .. pure, chevuoi?...
fuiperun
istantedeside- rosadi essersua... Oh
il pentimento viene troppo tardi!Tito.Comprendeste che ilvostrocuore
non
poteva battere perlui, comprendesteclic nè 1’oro, nèun
grannome
possono renderefelice una crea- tura, ed allora . . .Mar.
Allorapiansi,piansi tanto che il ciclo
com-
mosso delmio gemito, del mio lungo soffrire,mi t'inviòqual angeloconsolatore.
Tito.
Madonna,
voi chiamate angelo unuomo,
per- chè sacomprendervi?Mar.
Perchèmi comprende, eini prometteun
av- venire migliore.Tito. L’avrete Maria, l’avrete!
Ma un
grandeosta- coloesiste fra noi!i?*;
LA MESSINfì&fi,
.
„
scesa
ut,.. (
• ' .• . i
:
gaspara, in ascolto dietro
un
quadroj edetti.' •
. , * *
Mar.
Quel vecchio!Pur
troppo!...
quel vec- chioal quale appartengo.Vito. Maria,nulla videvo nascondere; s’iov*in- dussi a quel passo fatale , si
,fu perchè ere povero, la povertà non è un delitto eper- ciò non arrossisconelconfessarvelo.
Oh
s’io fossi statoricco! viavrei giàrapitaa quest’uomoin-degno
di voi, edindicandovi i miei tesori, vi IC1* dettocon tutta 1 anima:Questi tiappar- tengonocome
intero tappartieneil mio cuore.Gas. (
manda un
grido soffocato)Ah!
Mar.
Dio! Calvart ne hauditijTito.
Lo
credete?Mar.
Chidunque mandò
quelgrido?Gas. (uscendopallida) Io. ,
Mar.
e Tito. Gaspara! ! (ras. Io, che ho tuttoascoltato.(cade sudi
una
sedia dicendo frase)(Guido Reni non si era ingannato!!) (lentamentee con sentimento) Ilio. Voi non abuseretedellascopertadi questosegreto,io spero . . .
(.05.(con sorrisosardonico)
E
bensperate,mes-
'
—
'*BigttE'Sl‘by<3»OgIeATTO
SECONDO.44
sere. Potreste mai supporre eh’ io volessi divul- garlo per diffamare e perdere così la moglie del miobenefattore evostromaestro, di Dioni- sioCalvart? (sollevando la tenda) Ilpoveroma-
rito
dorme
mentre il suo fido amico, F ottimo suo scolaro amoreggiacolla suadonna! Abben-
chè povera modella conosco troppo ilmondo
,
messerTito, per commetteresiffattaimprudenza, evoi conoscete troppolagenerosità delmio cuore per credermene capace.
Mar.
(quasipianoa Tito)(Questadonna parlain certomodo...)Gas.(spintada gelosia)
Ma non
vi basta... Noi»vi basta,
madonna
, quanto dissi peresserper- suasa clic questoamore non
saràconosciuto da altriche da noi tre? dubitatedelle mieparole?Fate male,assai male; messer Tito può garan- tirvi che io non
manco
alle uiiepromesse...Mar.
(compresa da gelosiaì a Tito) Voidunque
conoscete mollo Gaspara?Gas. Se mi conosce?... Se mi conosce!
Siamo
tutti edue
di Messina,e ci siamo amati...Mar.
(con forza) F.d èvero?...Gas. (ripiegando l'errore)
Come
fratelli...Da
bim-bi... n’è vero,messere? Telo. (turbalo) Sì, èvero.
Gas. L’udite, madonna?...vivete
dunque
tranquilla cheil vostro segreto èqui.(toccandosiilcuore)